Intervistiamo

Camera di Commercio: consiglieri attaccano il presidente Paolo Abramo

Nota stampa dei consiglieri camerali di Confcommercio Lonetti, Gagliardi, Tassone, Gregoriano

In Camera di Commercio Paolo Abramo continua a rifiutare un confronto in Consiglio su temi credibili di programmazione pluriennale; dopo aver fatto approvare velocemente e senza discussione un insignificante documento di programmazione, approfittando della temporanea assenza di alcuni consiglieri (tra cui il Presidente Tassone e l’ingegnere Floriano Noto) e vietando ai presenti di avvisare i consiglieri distanti del voto in corso, probabilmente pensa a costruire una nuova personale campagna elettorale invece che adempiere al proprio ruolo come si dovrebbe.

Infatti circa un terzo dei Consiglieri camerali hanno richiesto, ormai da qualche mese, una convocazione straordinaria del Consiglio per integrare e modificare quella pappardella già pronta, redatta dalla segreteria generale, che pare soltanto la parodia di un serio tentativo di pianificazione composta da parte di chi, senza fantasia ed idee, prova a progettare qualcosa che dimostra di non conoscere e del quale si avverte un enorme bisogno: il favorire le condizioni per lo sviluppo delle imprese della provincia.

Tale Consiglio straordinario avrebbe dovuto, a norma di statuto, essere convocato tempestivamente già alcuni mesi or sono ma Abramo, alla data attuale, non si è degnato di produrre una convocazione regolare in sostituzione di quella prevista per lo scorso 22 Dicembre che non rispettava né i tempi statutari di convocazione né i contenuti dell’ordine del giorno proposto dai Consiglieri camerali richiedenti; tuttavia, leggendo il documento di programmazione licenziato, si intravede ancora speranza: infatti anche se il Consiglio si è insediato ad Aprile 2011, in tale documento si può leggere che “col 2012 si apre, in realtà, il mandato del nuovo Consiglio camerale”; quindi, se i tempi sono questi, appare congruo attendere alcuni mesi quando a norma di statuto è prevista una convocazione tempestiva. Magari il Presidente, che avrebbe dovuto svolgere ogni attività propulsiva utile al fine del conseguimento degli obiettivi dell’Ente, ritenendo che anche il proprio mandato cominci dopo 8 mesi evidentemente non ha letto né il documento di programmazione che ha avuto fretta di far approvare, né lo statuto.

L’atteggiamento di impunità che accompagna il modo di agire di Abramo determina un susseguirsi di irregolarità nella gestione dell’Ente camerale che impediscono le condizioni per un corretto confronto democratico.

Autore

Salvatore Ferragina

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