La Striscia

Che Catanzaro sta nascendo?

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Scritto da Redazione

Con il mercato che entra nella sua fase principale, proviamo a fare il punto della situazione e capire il Catanzaro che verrà.

Siamo al via della seconda settimana di ritiro per i giallorossi di mister Auteri.
Com’è stato raccontato dai nostri inviati, la squadra lavora sodo secondo i dettami tattici predisposti dal mister e dai suoi collaboratori.
Con il mercato in corso e con tanti elementi in prova o in attesa del giudizio finale del tecnico di Floridia, è difficile pensare ad una fisionomia di squadra, però azzardare quello che sarà il Catanzaro edizione 2018/2019 targato Auteri non dovrebbe essere così difficile.
Il mister lavora con un preciso obiettivo: coinvolgere i calciatori nel proprio progetto senza che questi subiscano meccanicamente le sue idee, ma che attraverso l’applicazione e la verifica sul campo, comprendano che questa è la strada giusta.
Si tratta di sensazioni già viste e vissute nell’anno in cui Auteri era alla guida del Catanzaro. Chi seguiva dal vivo quegli allenamenti, sa perfettamente di cosa parliamo.
Nell’era del calcio moderno non bisogna fossilizzarsi su un unico modulo. È risaputo che lo schema preferito da Auteri è il 3-4-3, ma crediamo che più che di moduli si debba  parlare di rosa e di calciatori duttili, adattabili a più soluzioni tattiche.
Infatti, senza andare troppo indietro nel tempo, ricordando l’ultima partita in cui Auteri è stato nostro avversario, possiamo trarre indicazioni utili.
In quella circostanza, il Matera affrontó i giallorossi schierando in avanti una batteria di calciatori offensivi quali Tiscione a destra, Di Livio dall’altra parte, Dugandzic centrale offensivo e Strambelli (che a turno scambiava la posizione con Tiscione) a ridosso delle punte.

Per esigenze di organico in quell’occasione i lucani si presentarono con quattro difensori dietro (due centrali veri di difesa) e due centrocampisti. La caratteristica costante era comunque,  a prescindere dal modulo (in quel caso 4-2-3-1), un Matera d’attacco e propositivo.
Proprio per tale motivo, diciamo che è riduttivo parlare semplicemente di 3-4-3 perché nel corso della stagione saranno tante le situazioni da affrontare. Eventuali infortuni, stati di forma, caratteristiche dell’avversario, giusto per citarne alcune.
Per questo occorre pazienza, perché i veri successi si costruiranno se in sede di mercato, riusciranno ad arrivare a calciatori duttili in grado di interpretare più ruoli.
Avere più soluzioni possibili per risolvere le varie situazioni di gioco che, inevitabilmente, si presentano durante una partita di calcio, da sempre è stata l’arma vincente per molte squadre.
Analizzando la rosa attualmente a disposizione di Auteri, si può provare a capire cosa manca al Catanzaro, tenendo a mente quanto esposto  e ricordando che per la seconda stagione consecutiva si potranno utilizzare nel corso dei match i cinque cambi.
Partendo dalla difesa i due portieri saranno lo sloveno Golubovic con l’albanese Elezaj alle sue spalle. Terzo portiere potrebbe essere tesserato il portoghese Clemente o rimarrà il giovane Pellegrino.
La batteria dei difensori vede al momento i neo arrivati Figliomeni e Pambianchi con il confermato Riggio e il difensore in prova Baldan.
Ipotizzando che tutti rimangano, per caratteristiche tutti possono essere adattati sia nella difesa a tre sia in quella a quattro (Riggio sempre e solo da centrale) e all’occorrenza si potrebbe contare pure sull’apporto di Zanini arretrato alla Angelo (ex Foggia, Lecce e Matera) a destra e Nicoletti sull’altra sponda.
Due difensori  (Rigione?) per essere numericamente completi dovranno comunque arrivare. Pezzi è un altro dei candidati papabili perché per attitudini può essere schierato indifferentemente in più ruoli della difesa e anche sulla linea dei quattro centrocampisti in un 3-4-3 con caratteristiche più difensive.
Sulla mediana ad oggi troviamo Maita voglioso di rilanciarsi per diventare finalmente un leader, Onescu e Van Ransbeeck. Ci sarebbe anche il brasiliano Iuliano che sembra piaccia ad Auteri, ma nella zona nevralgica possiamo dire di essere ancora un cantiere.
Una cosa è certa; in questo reparto è fondamentale sbagliare il meno possibile. I due mediani dovranno avere prevalentemente compiti, in fase difensiva d’interdizione, copertura delle traiettorie di passaggio verticali, raddoppio sulla zona centrale e, con movimenti coordinati di recupero della palla.
Nella fase di possesso, si richiedono buona personalità, ottime capacità tecniche e buona velocità di gioco.
Sugli esterni a destra e sinistra ora troviamo rispettivamente Zanini da una parte e Statella dall’altra.
Del confermato Zanini abbiamo già detto, mentre l’ex cosentino possiamo immaginarlo in una posizione di esterno offensivo quando si dovrà attaccare e all’occorrenza può essere avanzato nel tridente d’attacco, quando si vorrà essere più accorti, facendo giocare sulla linea dei quattro centrocampisti Nicoletti o Pezzi se arriverà.
L’attacco al momento vede Infantino che oggi è un calciatore del Catanzaro, Giannone, il giovane Posocco e Murano che non ha ancora firmato.Jacopo Murano
I nomi fatti per l’attacco sono noti e vanno da Doumbia a Marconi per finire a Russotto, Strambelli, Di Livio e D’Ursi.
Potrebbe esserci qualche altro nome ma per questo bisognerà attendere l’evoluzione del mercato.
Anche in questo caso, a prescindere dal modulo sia se si giocherà con il trequartista o con le tre punte, i primi difensori dovranno essere gli attaccanti, che con palla alla difesa avversaria devono stare stretti per chiudere le traiettorie di passaggio in verticale e indirizzare così il gioco sugli esterni dove, in sintonia, s’intende portare pressione.
La fase offensiva vedrà sempre i due esterni che dovranno sfruttare il campo in ampiezza, dovranno avere pertanto doti di velocità ed essere abili nell’uno contro uno.
Altra caratteristica fondamentale sarà quella di avere calciatori di piede sinistro a destra e viceversa, perché non interessa che gli attaccanti vadano al cross, ma piuttosto che sui movimenti, con o senza palla, verso l’interno del campo possano sfruttare le loro doti tecniche per tiri in porta, passaggi in verticale per i compagni di reparto o essere a sostegno della punta centrale.
Il vertice offensivo dovrà saper giocare con le spalle alla porta e dovrà avere la capacità di dare profondità alla squadra e qualora la situazione lo richieda, avere capacità di gioco aereo sia per dare un’alternativa al gioco a terra sia per sfruttare eventuali cross.
Manca meno di un mese al termine del mercato e in linea di massima dal punto di vista tecnico sarà questo il Catanzaro che verrà.

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