Degrado urbano. Tra i graffiti spuntano anche gli insulti

fonte gazzetta del sud

Monumenti imbrattati a tempo di record, scritte ingiuriose nei confronti delle forze dell’ordine, elementi d’arredo urbano depredati o più banalmente distrutti. E ancora saracinesche dei negozi imbrattate con la vernice, frasi d’amore tracciate col gesso sull’asfalto delle strade più strade trafficate, striscioni fai-da-te sui sovrappassi pedonali di viale De Filippis, centinaia di pali e cartelli stradali tappezzati di manifesti abusivi. La lista potrebbe continuare fino alla conclusione dell’articolo, ma avrebbe poco senso: la situazione è sotto gli occhi di tutti, basta aprirli e notare quanto accade in ogni angolo del centro storico.
L’ultimo caso riguarda piazza Roma. Ricordate le tanto contestate panchine fatte installare non più d’un mese fa dall’amministrazione comunale? Bene, dopo le polemiche politiche qualcuno ha pensato di tagliare la testa al toro distruggendone le prime due. In una la seduta di legno è stata danneggiata lateralmente, dell’altra rimangono soltanto le staffe metalliche di sostegno ancorate alla nuova pavimentazione. E non è escluso che dietro l’atto vandalico ci sia anche l’intenzione furtiva, visto che il legno di una panchina è totalmente scomparso. Il raid è avvenuto alcuni giorni fa, ma nessuno ha segnalato l’accaduto alle forze dell’ordine. Un deterrente potrebbe essere rappresentato dall’imminente installazione delle telecamere per la videosorveglianza del centro storico. In attesa della “svolta” (che dev’essere soprattutto culturale) non resta che fare la conta dei danni.
Da Bellavista a piazza Matteotti è tutto un susseguirsi di angoli di degrado. Anche sui muri dei palazzi di corso Mazzini compaiono puntualmente graffiti e scritte. E che si tratti di frasi d’amore o piuttosto d’insulti fa poca differenza in questo contesto… Rende perfettamente l’idea quanto accaduto nelle ultime or in piazza Matteotti, a pochi metri dal Palazzo di giustizia (la cui facciata, peraltro, viene puntualmente imbrattata) dove i soliti imbecilli hanno pensato bene di “marchiare” la base del monumento ai Caduti ripulito appena qualche giorno fa, in occasione della commemorazione ufficiale del 4 novembre. La scritta, con vernice blu, rappresenta il più volgare degli insulti nei confronti della Polizia: alla mancanza di rispetto nei confronti del bene comune si associa l’inaccettabile disprezzo verso le forze dell’ordine, peraltro in un territorio dove l’impegno sul fronte della sicurezza è imprescindibile. Degrado e danneggiamenti non vedono estranei neanche le scuole (pure quelle frequentate dai piccoli, come le medie) o i mezzi pubblici: alcuni vagoni delle Ferrovie della Calabria “parlano” da soli. Per non parlare dell’affissione selvaggia: si va dai casi più eclatanti con cartelloni di svariati metri quadrati (vedi Catanzaro Lido) ai fogli A4 fotocopiati e appiccicati sui cartelli stradali per invitare a serate in discoteca, proporre menu locali a basso prezzo o segnalare vendite super-scontate.
In questo scenario desolante c’è da registrare l’impegno del Comune: nell’ultima seduta la Giunta Olivo ha approvato per la ripulitura delle facciate dei palazzi storici imbrattate dai vandali, grazie all’impiego di uno specifico finanziamento chiesto ed ottenuto dalla Regione. Una stretta, però, sarebbe opportuna anche sul fronte della repressione: è vero, in alcune occasioni Polizia e Carabinieri hanno “pizzicato” vandali o writers in azione; apprezzabile anche l’attività di monitoraggio e denuncia portata avanti dall’Osservatorio per il decoro urbano, ma la sensazione di poter deturpare, rubare o danneggiare restando impuniti è purtroppo dura da sconfiggere.

Giuseppe Lo Re

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