Intervistiamo

Filippo: … tifoseria spaccata, …vorrei amare l’FC ma ancora non ci riesco.

La voce di un tifoso che potrebbe essere un nostro vicino di gradinata.
L’amore perduto il suo punto di vista, la sua rabbia.

Un tifoso del US Catanzaro 1929, mi ha parlato del suo modo di vedere oggi la squadra cittadina ed i suoi tifosi. Mi ha detto che potevo riportare le sue parole; possibilmente citandone almeno il nome. Ecco, caro Filippo, realizzato il tuo desiderio, siamo qui anche per dare voce ai tifosi.

Filippo, dopo anni di militanza al seguito delle Aquile e dopo aver esultato e gioito anche per il semplice fatto che Il Catanzaro fosse nominato in una Domenica Sportiva, ha assistito al declino della gloriosa US e alla nascita della nuova FC; niente di oggi ricorda quella passione e niente di oggi può prenderne il posto.
In quanto tifoso amareggiato se ne rimane in disparte senza creare danni e dicendo:
“attendo che si accenda una nuova fiamma che mi consenta di amare la nuova realtà calcistica della mia città. Attendo che mi susciti qualche emozione forte per farmi battere il cuore, che vinca o che perda o pareggi, l’importante è che lotti con ardore e mi conquisti emozionandomi. Fino a qui non è successo purtroppo, mi auguro che possa avvenire al più presto e nessuno me ne voglia, vorrei amare l’FC ma ancora non ci riesco!”.

Il suo commento, sulla situazione attuale della società FC Catanzaro e sui tifosi della società che oggi rappresenta il calcio professionistico a Catanzaro, mi ha colpito profondamente. Io gli ho semplicemente chiesto cosa pensa che manchi all’FC per essere una squadra vincente, e cosa pensa oggi del tifo in città.
Il vecchio cuore giallorosso ha parlato per 15 minuti circa.

“Dopo la mancata iscrizione dell’Uesse da parte dei due individui proprietari di maggioranza del periodo, Massimo Madarena Poggi e Claudio Parente, che nessuno di coloro che hanno amato il Catanzaro dimentichi questi soggetti dopo il loro ‘ratto’ societario, ho capito di non essere in grado di amare subito a prescindere questa nuova squadra che rappresenta la città di Catanzaro.
In ogni modo spero che lotti e che mi faccia al più presto innamorare del Catanzaro. Purtroppo oggi questo non accade.
Vado allo stadio e me ne sto in disparte. Guardo la partita, la gente; osservo i visi e noto espressioni meno coinvolte che prima, mentre per altri sembra che non sia successo niente. Li senti adirarsi e soffrire come se ci fosse in campo l’Uesse. Tutto normale, tutto accettabile e corretto, fa parte del saper vivere la vita personalmente secondo i propri principi e sentimenti, accettando quelli degli altri che non ti limitano nelle tue decisioni. Nessuna critica per nessuno, se non per coloro che vanno allo stadio e urlano parolacce di continuo durante la partita.
Si vabbè non è l’Uesse, ma diciamoci la verità, gli stessi di oggi criticavano anche allora e lo facevano  a priori sia che ci fosse Cagni in panca che Mazzone o Di Marzio o Selvaggi. Sono gli stessi di sempre dell’armiamoci e partite. Sono quelli pronti a sbeffeggiare l’avversario se si vince, dimenticando il resto. Sono quelli che dei gestacci agli avversari in campo e sugli spalti ne fanno un’abitudine, salvo poi non recarsi quasi mai in trasferta per riprendersi gli effetti delle provocazioni fatte in casa. Ecco l’unica nota dolente sempre presente sugli spalti. Io oggi non amo l’FC non urlo per sostenere nessuno di loro, ma non urlo nemmeno quando sbagliano e perdono ed almeno non critico durante i 90 minuti di gioco, intimamente ti confesso che spero dentro di me che vinca ma non lo manifesto.
Penso che manchino due rinforzi come minimo. Uno di certo a centrocampo che organizzi il gioco e smisti le palle per sostenere gli avanti. Per completare manca una prima punta vera. Una di quelle che ti fa respirare e tiene il reparto su da solo, che faccia in C più di 15 gol …
Si vorrei una punta magari anche anziana, ma che in C2 e C1 potrebbe fare la differenza e pesare nello spogliatoio aiutando i giovani a lottare sportivamente. Non penso che la richiesta di un giocatore simile a Catanzaro in C2 o C1 sia una follia.

Chi porta il nome Catanzaro ha un onere non da poco, ma se rispetta l’Onere, gli Onori che ne derivano anche in termini economici, possono anche risultare smisurati rispetto all’Onere. Peccato che negli ultimi periodi tra volenterosi ma incapaci ed altri ‘furbacchioni del quartieretto’ pronti a depredare e lasciare in mutande, ve ne sono succeduti a iosa senza Onorare affatto il nome anzi disonorandoci dinanzi l’Italia intera.

Passiamo ai tifosi.
Lascio perdere gli Ultras che sono un gruppo a se ben diverso dai clubs e viaggiano per i fatti loro, e lascio perdere il loro modo di protestare poco incisivo durante la crisi di due anni di B, cosa che io non ho condiviso, ma che rispetto.
Lascio perdere i loschi individui approfittatori e sanguisughe che hanno volteggiato come carogne sul corpo dell’Uesse succhiandogli ogni midollo vitale anche quando era in B e poteva rimanerci. Lascio perdere chi sapeva e non ha mai parlato tacendo, ed anzi nascondendosi dietro l’ipocrisia ha fatto del male forse involontariamente.
Lascio perdere le colpe di coloro che calunniavano i tifosi che ci rimettevano la faccia facendo notare in B che il castello si stava sgretolando.
Ma oggi dico io, perchè chi è a capo dei club non si rende conto che serve UNITA’?
Serve una tifoseria GRANITICA, che metta da parte le vecchie beghe. Sarebbe utile un minimo di ‘mea culpa’ da parte di coloro che hanno indirettamente appoggiato lo scempio di Poggi e Parente. Che lascino spazio a chi ne ha voglia. Questi tifosi che hanno sbagliato non volevano di certo il fallimento dell’Uesse, e sono da perdonare, ma almeno che si scusino facendosi da parte riconoscendo i propri errori per il bene del futuro dei tifosi giallorossi, e dimostrando che anche loro sono vicini all’FC e che appoggiano in pieno i nuovi responsabili.
Siamo una tifoseria spaccata, lacerata da questi ipocriti che non vogliono smetterla e seminano zizzania creando invidie tra clubs e tifosi.
E fai attenzione ad essere corretto se scrivi queste cose, e non interpretare liberamente quanto sto dicendo. Non sto affermando che la violenza di domenica è colpa dei tifosi del Catanzaro che sono disuniti. Assolutamente no. Infatti reputo deprecabili tutti i segnali di violenza. Condannabili tutti gli atti di violenza sia dei tifosi del Catanzaro che degli altri.
In ogni modo, prova ne è che siamo una tifoseria spaccata e lacerata, il fatto che domenica si poteva organizzare una carovana in modo più prudente con più collaborazione tra i clubs. Un pulman di 60 persone con una trentina di giovani, unendo diversi clubs. Fare due mezzi di 40 con almeno uno di ‘giovani tifosi’ ed uno di’famiglie’ come si faceva un tempo, senza lasciare appiedato nessuno specie se …ancora fare un solo pulman qualora non ve ne fossero a disposizione, ma seguito da pulmini da 9 ed auto tali da…
Ci tengo a sottolineare ancora che ‘il più prudente’ non vuol dire che intendo dare colpe a chi decide di organizzare una scampagnata con famiglie e donne al seguito per vedere una tranquilla partita di calcio. Rimangono incivili e criminali (uso la parola esatta),  coloro che non lo hanno permesso usando violenza. Ci tengo che questo sia chiaro. Ma chi ti parla ha esperienza di trasferte e degli eventi che possono capitare volenti o nolenti.
Di certo se è accaduta l’aggressione vile al pulman su cui non vi era nessun Ultras o soggetti troppo accesi del tifo (che potessero in qualche modo provocare), allora qualcuno è stato imprudente non pensando all’evenienza che ciò potesse accadere o per lo meno la ha minimizzata, mentre gli altri sono stati criminali ed incivili nel compiere l’atto inqualificabile.

Umiltà, unione e coesione tra i tifosi, solidarietà e spirito collaborativo, sono da ritrovare e ricoltivare per forgiare una nuova generazione di tifosi all’altezza di quella vecchia se non migliore.
Ad oggi questa manca c’è molto individualismo sia nei clubs che altrove. Si cerca di apparire e di avere spazio sui ‘media’, si cerca il protagonismo a tutti i costi, mentre in realtà si dovrebbe capire che si e’ al servizio di un gruppo laddove si è a capo di un club o aggregazione che sia.

Spero che i responsabili dei vari sodalizi, dal CCCC a chi non ne fa parte, si riuniscano ammettendo le proprie responsabilità laddove vi sono. Serve ed urge un gesto di unione umiltà ed un segno di responsabilità da chi ancora non ha ammesso ed accettato con fatti concreti i propri errori.
Io speriamo che me la cavo, per utilizzare una frase celebre, ed auspico in breve tempo di iniziare ad amare anche questo fc, sempre che i dirigenti della socita’ me lo permettano meritandoselo. 

Saluti a tutti i tifosi vecchi e giovani.
Da Filippo”.

Ringrazio Filippo per questo suo spaccato di pensiero, e gli auguro di tornare a tifare oltre che vedere la partita da seduto, nel rispetto del suo pensiero.

D.P.

Autore

Davide Pane

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