Il Direttore Generale della FAO è cittadino di Pianopoli

Il riconoscimento onorario consegnato a Josè Graziano da Silva, brasiliano ma con origini calabresi

Il Direttore Generale della FAO, Graziano da Silva, originario di  Pianopoli riceve la cittadinanza onoraria dal sindaco Cuda. “Se sono un uomo sensibile lo dove alle miei origini pianopoletane, quindi, alle radici calabresi”. Queste le parole con le quali inizia il saluto di Josè Graziano da Silva, Direttore Generale della FAO, in visita a Pianopoli, piccolo centro del catanzarese. L’esponente del Fondo delle Nazioni Unite contro la fame nel mondo, era accompagnato, oltre che dal suo staff guidato dalla dottoressa Paola Dini, dalla moglie, dal figlio e da due nipotini. Un evento  di rilievo che riavvicina un uomo speciale alle sue radici. Infatti, l’antenata di Josè Graziano da Silva, lasciò Pianopoli alla fine dell’1800, per andare in Brasile.

La manifestazione, anche se è stata un momento per sottolineare le difficoltà che all’epoca spinsero gli emigranti a lasciare l’Italia, , come ha detto lo stesso sindaco di Pianopoli Gian Luca Cuda, con un amaro paragone  a quello che accade oggi in momento di crisi  grave, ha dato modo di esprimere orgoglio per le nostre radici. Una giornata dedicata soprattutto al riscatto, all’appartenenza e alla storia di una Calabria viva e intelligente, che Pianopoli ha rappresentato in passato e continua a farlo oggi. Ma per Josè Graziano da Silva è stata anche un giornata che ha lasciato spazio alla tenerezza dei ricordi: “Parlando con la mia bisnonna ho appreso le tradizioni di Pianopoli – ha detto il Direttore Generale della Fao – ho imparato a cucinare le verdure come si fa qui, ha preparare i dolci tipici e a fare il liquore di agrumi, per esempio il limoncello”. Prosegue così, Graziano da Silva, con semplicità e con la voce tradita da un po’ di emozione. E’ questo che ne fa un uomo speciale, la sua umiltà, nonostante l’importanza del ruolo che oggi riveste e il suo passato di politico e studioso dei problemi alimentari nel mondo. Un esempio tra tutti, è  suo il progetto “Fame zero”  che ha contraddistinto la politica del Governo Lula in Brasile e al quale si punta per risolvere numerose difficoltà.  

E’ questo l’uomo che con un sorriso quasi timido sulle lebbra e parole di elogio per il giovane sindaco, Gianluca Cuda, accetta la pergamena che lo consacra cittadino onorario di Pianopoli. Nel suo saluto di arrivederci, con frasi brevi e tinte di portoghese, Graziano da Silva, evidenzia la sua vicinanza alla Calabria e all’Italia che nasce proprio da queste sue radici pianopoletane.  Le stesse alle quali ha sempre pensato sin da quando era bambino e che per tanto tempo ha desiderato ritrovare. Lo ha aiutato a coronare questo suo sogno il suo amico e, in questa occasione mediatore per la visita a Pianopoli, il parlamentare del PD Fabio Porta, eletto nella circoscrizione dell’America del Sud. E’ proprio questo rappresentante degli italiani all’estero che ha contattato il sindaco Cuda per esprimere la volontà del Direttore Graziano da Silva, di visitare il Paese dei suoi nonni. 

Il sentimento che lega gli italiani che vivono all’estero ai loro paesi di origine è fortissimo, l’Italia rimane nei  loro cuori –  ha detto Porta – C’è un legame che si tramanda per generazioni. Tanti sono riusciti ad affermarsi, ad essere uomini e donne di successo in altre parti del mondo ma restano sempre un po’ italiani. Infatti – conclude l’onorevole – Graziano da Silva, che ha la cittadinanza brasiliana e italiana, ha scelto di venire a Pianopoli e mi ha chiesto di fare qualcosa per organizzare questa sua visita. Ringrazio il sindaco Cuda che ha dato vita a questa manifestazione così semplice, piacevole ed emozionante”.

La cerimonia, che è stata moderata dalla giornalista Nadia Donato, oltre al riconoscimento della cittadinanza onoraria per il Direttore Generale della Fao, Josè Graziano da Silva, ha previsto un giro per i luoghi più significativi e suggestivi di Pianopoli, tra i quali il numero 32 di corso Roma dove abitavano i suoi antenati  e il santuario della Madonna Addolorata, protettrice degli emigranti e alla quale sono devotissimi tutti i Pianopletani all’estero. Il rappresentante della FAO, ha lasciato la piccola cittadina della provincia di Catanzaro con la promessa di tornare per una visita più lunga e per dar modo alla sua famiglia di conoscere meglio le sue radici.

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Redazione

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