Bar Mangialavori

La prima volta

Grazie alla prima vittoria stagionale, il Catanzaro abbandona l’ultimo posto in classifica

La prima volta che un in un contesto surreale si da in benvenuto alla prima vittoria stagionale del Catanzaro targato D’Urso. Appena un migliaio di spettatori a popolare le gradinate del “Nicola Ceravolo” per tre punti che fanno bene alla classifica asfittica dei giallorossi che lasciano l’ultimo posto in classifica al Matera.

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L’allenatore cambia modulo (evenienza auspicata un po’ da tutti) e schiera la difesa a quattro per un 4-3-1-2 che distribuisce più equamente gli sforzi che i singoli dedicano alla causa. Ad inizio gara i giallorossi hanno palesato un certo timore dell’avversario e l’aspetto caratteriale, dovuto alle recenti defaillances, ha fatto da padrone condizionando oltremodo la squadra. Il Catanzaro inizia a interpretare uno spartito diverso nella seconda frazione andando in vantaggio con un’azione ben manovrata e finalizzata da un Ingretolli preciso nel colpire di testa, per poi sciupare almeno altre due occasioni da rete con Mancuso e Razzitti.

Non si deve perdere di vista ciò che è accaduto dopo il gol di Ingretolli. Lo stesso dopo l’esultanza in curva Massimo Capraro, festeggiato anche dai compagni della panchina, ha abbracciato mister D’Urso per condividere la gioia. Una scena ancor più positiva della prima vittoria che certifica la compattezza tra allenatore e giocatori. Questo non vuol dire che le nubi si siano dissolte o che adesso sia tutto “rose e fiori”. Semplicemente è doveroso prenderne atto, per un Catanzaro che riscopre il gusto della normalità e del primo successo in campionato. Di contro, Mimmo Giampà nel post gara ha rilasciato dichiarazioni al vetriolo che dovrebbero essere analizzate attentamente da chi di dovere. Le incomprensioni non devono né incancrenirsi, né essere censurate o demonizzate. Più semplicemente se c’è un problema, andrà risolto insieme nell’interesse di tutti.

Quanto sopra in un campionato che vede quale capolista il ripescato Messina. Forse (Catania a parte) il torneo 2015/2016 non esprime, checché se ne dica, livelli altissimi. Il rammarico cresce soprattutto se si pensa a cosa sarebbe potuto accadere se il prologo e la pianificazione del presente campionato fossero stati differenti. Da un’annata, quella trascorsa, che iniziava con l’esplicito obiettivo di salto di categoria diretto, all’attuale torneo che inizia con l’esplicito obiettivo di evitare i playout. Eccessi legittimi, ci mancherebbe altro! Ma non rispettosi di tempistiche che risultano irrazionali e soprattutto che evidenziano la mancanza di una pianificazione razionale. Dalle stelle alle stalle. Eppure solo i risultati in campo potrebbero mutare sia le prospettive che gli intendimenti del presidente Giuseppe Cosentino. Oramai anche nel corso della scorsa settimana è stata ri-ufficializzata la messa in vendita della società, ma di acquirenti non se ne vede l’ombra. Malgrado presunti tentativi di individuazione degli eventuali successori di Cosentino o le dicerie in merito a qualche operazione in corso, puntualmente smentita a stretto giro, la realtà è che l’attuale proprietà è l’unica e sola (in tutti i sensi…) a evitare un’eutanasia temuta da tutti.

Se il Presidente del sodalizio giallorosso a fine torneo consegnasse la squadra al primo cittadino, e chi scrive non dubita che ciò possa accadere realmente, ci si troverebbe innanzi ad una vacatio di proporzioni importanti  a meno che la palingenesi societaria non venga pianificata per tempo e su fondamenta solide sia da un punto di vista economico, che gestionale. La responsabilità di eventuali ripensamenti del massimo dirigente agli attuali addetti ai lavori. Dal mister a coloro i quali calcano il manto erboso. Saremmo i primi ad essere felici se il Catanzaro offrisse risultati sorprendenti sul campo. Gli stessi potrebbero anche portare a clamorosi ripensamenti. “Potrebbero”, “Saremmo”, “speriamo” tutto legato a periodi ipotetici che contestualizzati nelle problematiche che incorniciano il momento attuale (questione stadio ecc. ecc.) fanno propendere l’asticella virtuale più in senso negativo. Ma la speranza, come si dice, è sempre l’ultima a morire.

La prossima gara a Benevento ci darà ulteriori elementi per colorare (eventualmente) di giallorosso le ipotesi di cui sopra. Avanti Catanzaro!

Giuseppe Mangialavori

Autore

Arturo Ferraro Pelle

19 Commenti

    • Ho sempre difeso Cosentino, soprattutto dai contestatori a prescindere. Però ti chiedo, sarebbe stato così difficile costruire una squadra decente, in grado di raggiungere una salvezza tranquilla? Non chiedevo un campionato di vertice, ma solo una salvezza tranquilla e come me la maggioranza dei tifosi. E’ chiedere così tanto??? Se andiamo in serie D, Cosentino sarà ricordato come il peggiore presidente della nostra storia e quanto di buono fatto sarà andato sprecato.

    • Milano: 1milione e mezzo di abitanti 7 champions e una ventina di scudetti. Catanzaro: poco più che 100 mila abitanti, 2 semifinali e una finale persa di coppa Italia. ma che paragoni fai???

      • Infatti era un esempio, certo non si può pretendere 30.000 tifosi al ceravolo, ma almeno 5000 SI, e poi mi ricordo ad esempio un juve – ascoli in serie A con 4.000 spettatori, questo per dirti che esistono tifosi e tifosi, io ho sempre pensato che noi non fossimo come gli juventini che vanno a vedere le partite solo se si vince.

  • Io vorrei sapere quanti di quelli che parlano aiutano davvero cosentino. Straniero tu che oarli di contestazione e del fatto che cosentino e’ stato lasciato solo ma dimmi l’abbonamento lo hai fatto? Ci dai per cortesia il numero? Lo pubblichiamo tutti cisi veduamo chi ha lasciato solo cosentino o sei un quaquqraqua?

  • Il paladino della difesa a cosentino non risponde? Pubblichiamo tutti i ns numeri di abbonamento? Che dici straniero? Verifichiamo chi ha davvero lasciato solo cosentino?

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