Dalla Redazione

Latina Padrone, Catanzaro Garzone!

Si chiude amaramente questo 2010 per la compagine calcistica che rappresenta solo politici e personaggi in cerca d’autore

Chi l’avrebbe mai detto all’inizio della stagione, ci aspettavamo il Brindisi in vetta alla classifica con almeno 7/8 punti di vantaggio sulla seconda, ed invece chi ti trovi ? La matricola Latina che evidentemente nella mediocrità generale, è riuscita a mettere insieme un organico che senza strafare, produce il massimo effetto con il minimo sforzo. Anche nell’ultima uscita stagionale, i laziali, strapazzano l’Aversa Normanna a domicilio, Polani, doppio Martinez e Merito, annichiliscono i padroni di casa che vengono fuori solo nel finale di gara con Tovalieri, una doppietta la sua, che rende meno amaro l’epilogo del girone d’andata. Parlavamo della grande delusa di questa prima parte di campionato, il Brindisi appunto, che arriva al giro di boa con uno striminzito pareggio casalingo nell’ultimo match dell’anno, contro la non trascendentale Vibonese. Insiste il Pomezia nelle zone alte, contro il Melfi, basta la rete di Macciocca ad un soffio dalla fine per regalare ai suoi un anno da incorniciare. Dopo il salto dai dilettanti infatti, una terza piazza a sei punti dalla vetta con la migliore difesa del campionato sembrano davvero un buon viatico per il girone di ritorno. In chiaro scuro le prime quindici gare invece per il Neapolis Mugnano che dopo un avvio di stagione esaltante, ha alternato buone prestazioni a gare decisamente sottotono, l’anno 2010 si chiude però con una vittoria contro il Milazzo. Trova la sua dimensione in mezzo alla classifica la Vigor Lamezia che dopo il ripescaggio estivo e l’allestimento di una formazione di tutto rispetto, chiude a fari spenti il girone d’andata regalando il bottino pieno al Fondi che pure è specializzata nelle vittorie fuori casa, ben quattro finora. Andamento costante della gara, vantaggio ospite con Vaccaro, pareggio immediato di Lattanzio; di nuovo ospiti avanti su rigore in apertura di ripresa con Agostinelli, pari di Lattanzio a dieci minuti dalla fine, ma al novantesimo la doppietta personale di Agostinelli mette il sigillo all’incontro. Manca ancora un turno invece alla conclusione del girone d’andata per Isola Liri, in netta ascesa e Matera, la gara infatti è stata rinviata per ghiaccio. Chiudono l’anno pareggiando per 1-1 Campobasso ed Avellino, squadre dal passato importante, ma che vivono un presente difficile, che però è nulla in confronto a ciò che si vive a Catanzaro. Ultima gara del 2010 e dodicesima sconfitta stagionale su quindici gare disputate, due punti in classifica (forse ancora per poco), nessuna vittoria, ma soprattutto una società che sembra una discarica abusiva a cielo aperto. Anche sul campo di un mediocre Trapani, quel che resta dell’ Fc perde come da copione e si candida seriamente quale Cenerentola d’ Europa.

Mai così in basso, mai così soli, mai così disinteressati, un’agonia fine a se stessa, una creatura abominevole partorita da idee malsane. Pochi calciatori all’appello che ad agosto non hanno dato retta a chi consigliava loro di non prestarsi a nessun “patteggiamento”, tanti altri ragazzi figli di “padri illustri” che forse farebbero meglio a dedicarsi ad altro, otterrebbero risultati sicuramente migliori. Cordate presunte che riempiono pagine di giornali telematici e non, giusto per avere 3 minuti di celebrità e soprattutto novelli imprenditori moderni che pensano di poter gestire una società di calcio con i soldi del Monopoli, e di fare una guerra (a suon di improbabili comunicati stampa) con i carri armati del Risiko! Una cloaca questo Fc che mette insieme il peggio che possa esistere nel capoluogo, allontanando invece chi di imprenditoria ne capisce, ma che rimane lontano dal fuoco anche se quel fuoco rappresenta per questi soggetti un fiammifero acceso in mare aperto. Nessuna volontà, nessun sentimento, nessun progetto, perché tanto il Calcio a Catanzaro è finito. Teatro, Centri Commerciali, Concerti all’aperto e Notti Bianche sono il “Nuovo Eldorado” sui Tre Colli ed anche i più strenui difensori della palla rotonda cittadina stanno abbandonando una nave che già ha ampiamente raggiunto il fondo del mare. Un Natale così i tifosi nel Catanzaro non lo hanno mai vissuto neanche nel peggiore degli incubi. Un Natale senza i colori giallorossi è come una pista di sci senza la neve … Forse bello, ma non trasmette emozioni forti! Dovremo rassegnarci a vivere senza?

Massimo Saverino

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