Intervistiamo

Le pagelle della stagione 2016/2017

Scritto da Redazione
Calciatori, staff tecnico, dirigenza. I voti al termine di un campionato sofferto e uno sguardo all’immediato futuro 
 
pagelle catanzaro stagione 2016/2017

Sette giorni dopo la fine del calcio giocato, presentiamo un’analisi della stagione appena conclusa con un bilancio complessivo sotto il profilo tecnico e alcune valutazioni in prospettiva futura.  

Reparto per reparto analizzeremo ciò che è stato è ciò che potrebbe essere in base alle prestazioni dei singoli calciatori.

Ads336x280

PORTIERI:

Dopo la partenza di Grandi (voto 5), il Catanzaro ha schierato De Lucia (voto 6.5) come portiere principale, in qualche gara ha trovato ingresso anche Leone (senza voto), mentre Svedkauskas(senza voto), acquisto del mercato di riparazione, è stato impiegato solo in una circostanza.

A parte alcuni infortuni, le prestazioni migliori sono state di De Lucia, che si è fatto trovare pronto ed in condizione fin dal suo primo impiego, mentre gli altri hanno dimostrato di avere ancora qualche difetto in più da correggere.

de luciaTuttavia, nell’ultimo scorcio di campionato, quando la pressione è salita per effetto della posizione di classifica e dei possibili play-out, De Lucia ha commesso qualche errore di troppo ed ha denotato uno sviluppo non completo della propria personalità.

Da migliorare la presa ed il piazzamento sul tiro dalla media e lunga distanza (specie con traiettoria alta), per il resto discrete le uscite e nel complesso buona la reattività.

Si tratta di un portiere che si colloca nella fascia media della categoria ma che può avere certamente dei margini di miglioramento.

 

DIFESA:

LINEA CENTRALE

Si sono alternate varie linee difensive a seconda degli allenatori utilizzati nel corso della stagione.

Si è iniziato con un sistema a tre, poi si è passati a quattro ed infine in alcune gare si è rivisto lo schieramento inziale.

prestiaIl Catanzaro ha subito tanti, troppi, gol soprattutto per la mancata identità difensiva e l’uniformità del sistema in corrispondenza con i giocatori impiegati.

Di Bari (voto 5) ha condizionato tantissimo l’assetto difensivo collocandosi prima da esterno dei tre poi da centrale, ma in entrambi i casi senza dare mai un contributo di solidità al reparto e fornendo prestazioni insufficienti.

Joao Francisco (senza voto) è andato via subito lasciando scoperto il buco difensivo che ha visto impiegati i vari Prestia (voto 6.5), Patti (voto 6), Pasqualoni (voto 5.5), e finanche Sabato (in condizioni di assoluta emergenza), prima dell’arrivo di Sirri (voto 6.5).

Il quadro complessivo non è stato facile da decifrare perché la valutazione del singolo ha risentito dei vari cambi di sistema e dell’assortimento della linea o della coppia.

Prestia ha iniziato male ma, dopo la cessione di Di Bari, si è ripreso andandosi a schierare centrale nella difesa di quattro e fornendo delle ottime prestazioni, comunque dimostrando di soffrire la linea di tre.

Patti, più esperto, ha altalenato il suo rendimento, anche perché talvolta schierato da laterale, ed ha denotato spesso difficoltà di disimpegno e scarso affiatamento con i compagni di reparto.

L’ultimo arrivato, Sirri, ha immediatamente preso in consegna la linea di quattro garantendo estrema solidità e cattiveria sull’avversario, disputando nel complesso buone gare.

La difesa a quattro ha funzionato meglio della linea di tre, la coppia centrale Prestia-Sirri ha mitigato l’emorragia di gol, Patti è stato un valido elemento anche per colmare le evidenti lacune sui lati esterni, ma il vero problema è stato l’altezza territoriale dello schieramento difensivo.

Il Catanzaro ha costantemente giocato con la linea difensiva esageratamente bassa, a ridosso dell’area di porta, troppo distante dalla linea di centrocampo.

Questo atteggiamento ha causato tantissimi danni perché gli avversari sono entrati sistematicamente nelle due linee portando sempre pericoli.

Prestia-Sirri-Patti sono tre elementi affidabili per il futuro purchè si dia loro un’identità e li si faccia giocare con tranquillità.

LATERALI

Sui lati il Catanzaro è andato molto più in difficoltà rispetto alla linea centrale.

Sabato (voto 5) è stato, purtroppo, una costante negativa. Sarà stata la sua condizione fisica, non al meglio per tutto il campionato, o mille altri motivi ma, dispiace dirlo, la stagione di Sabato è stata tra le più infelici dal punto di vista tecnico.

sabatoCostellata da tantissimi errori, ultimo quello drammatico della partita di Vibo dei play-out, la prestazione complessiva è stata nettamente insufficiente nonostante il grande sacrificio e l’impegno sempre profuso in ogni partita.

Ma segnali non altamente positivi sono arrivati dall’altro esterno, Esposito (voto 5.5), che ha disputato anche lui una stagione con molte più ombre che luci.

Il continuo alternare i metri di campo come esterni dei quattro di difesa o dei cinque di centrocampo, ha mandato in confusione le loro caratteristiche generando per entrambi movimenti limitati in fase di possesso o privi di contrasto in fase di non possesso.

La manovra del Catanzaro, tranne qualche sporadica incursione che ha prodotto soluzioni positive, specie sulle palle alte, non ha mai, o quasi mai, avuto una spinta essenziale dagli esterni.

Bravino il giovane Imperiale (voto 6) che ha comunque dimostrato di non soffrire l’emozione, mentre Pasqualoni, anche lui, specie in chiave difensiva, ha commesso tanti errori, dovendosi adattare alle scelte di questo o quel mister sul posizionamento difensivo.

Discorso a parte per Zanini (voto 6.5), arrivato durante il mercato di riparazione. Buon elemento, dotato tecnicamente, di personalità e capace di inserirsi anche in proiezione offensiva. Da schierare sulla linea di centrocampo. Si tratta senza dubbio di un elemento sul quale puntare per la prossima stagione. 

 

CENTROCAMPO:

carcioneLa valutazione del centrocampo del Catanzaro è molto semplice perché fin dall’inizio si è partiti cercando di acquistare un giocatore di ordine come Carcione (voto 5), sottovalutando le caratteristiche di Maita (voto 6.5), che era infortunato.

La mossa non è andata a buon fine perché, a parte i costanti contrattempi fisici di Carcione, con il recupero pieno si è notato immediatamente l’incompatibilità con Maita.

Due calciatori possono avere caratteristiche simili e per questo diventano incompatibili, ma se a questo aggiungi che nessun tecnico ha mai pensato di assegnare un ruolo al primo ed al secondo, o magari un movimento in fase di possesso e non possesso nelle gare in cui hanno giocato insieme, ecco che il centrocampo del Catanzaro è sempre stato il regno della confusione tattica.

Carcione sempre in discussione, a fare le prove di leader in mezzo, Maita a recitare la parte del gregario ma con le migliori qualità di precisione e di ordine nel palleggio.

I risultati sono stati pessimi, Carcione ha disputato una stagione insufficiente, Maita poteva (anzi doveva) fare di più ma non è stato messo nelle condizioni di farlo.

Ai loro fianchi, nel contesto di una disorganizzazione generale, sono comparsi dapprima Roselli (voto 5.5), calciatore con caratteristiche di esclusiva interdizione ed autore di sufficienti, o appena sufficienti prestazioni, ed il belga Van Ransbeeck (voto 6.5), sul quale si deve operare un discorso a parte.

maitaArrivato quasi come oggetto misterioso, il nostro belga è stato, senza ombra di dubbio, il calciatore del Catanzaro più costante nel rendimento.

Non appaia una banalità, o un dato scontato, perché nella tribolatissima stagione dei giallorossi, trovare un calciatore che ha avuto linearità nella prestazione non è facile.

Van Ransbeeck si è messo subito al servizio del sacrificio, facendo la doppia fase, in non possesso ricucendo lo spazio e catturando palloni, in possesso provando anche ad alimentare un attacco decisamente anemico.

Costante di fondo: l’assoluta carenza di un modello di gioco valido ed efficiente da far praticare ai centrocampisti.

L’ultima valutazione, a parte Bensaja (senza voto) e Mancosu (senza voto) che obiettivamente hanno espresso poco per il loro scarso utilizzo, deve essere fatta per Icardi (voto 6) che sembrava essere esploso in tutta la sua tecnica ma che nel momento finale della stagione ha abbassato il suo rendimento.

Si tratta senza dubbio di un ottimo giocatore, intelligente, dinamico, e dotato di buona tecnica individuale, bravo negli inserimenti e nel tiro.

Ma è un esterno nel centrocampo di quattro, non è un laterale nel centrocampo di cinque  e neppure come visto in più di qualche partita rifinitore dietro le punte, o addirittura (anche questo si è visto) punta avanzata.

icardiFino a quando le sue caratteristiche hanno trovato una minima corrispondenza nello schieramento tattico, Icardi se l’è cavata egregiamente, quando lo si è cominciato a spostare allora sono emerse le difficoltà.

Non dimentichiamo l’età del ragazzo e la non completa maturità calcistica. Icardi ha bisogno di trovare identità e consolidare le sue qualità.

Quello che può rimanere è ben poco al di là di Maita, Van Ransbeeck ed Icardi a patto che lo si riesca a trattenere per le evidenti richieste di mercato.

ATTACCO

Il reparto offensivo è stato il più scadente rispetto agli altri. La cronica mancanza di gol e di occasioni ha denotato la scarsa qualità dei calciatori e le scelte errate di programmazione e di correzione.

Inizio stagione organico seguente: Cunzi-Giovinco; Tavares-Sarao; Basrak-Campagna.

Tre coppie di attaccanti con caratteristiche rispettivamente simili, in evidente sovrannumero ed assoluta inutilità.

I primi problemi nascono proprio da quella scelta tecnica completamente errata.

A parte la schieramento a due o a tre attaccanti, l’enorme difficoltà è consistita proprio nel trovare le varie soluzioni.

A ciò si è aggiunto la forma fisica di Tavares e Sarao non al meglio, i problemi d’inserimento di Basrak e Campagna.

I sei attaccanti sono stati provati tutti in un turbinio di sistemi di gioco a due linee (con il trequartista) o ad una sola (di tre o di due).

giovincoGiovinco ha fatto la punta esterna, il trequartista e la punta centrale. Cunzi ha fatto la punta esterna ed il quarto di centrocampo. Campagna ha fatto la punta esterna o il quarto di centrocampo. Sarao la punta centrale o il terzo di attacco nella linea di tre. Tavares la punta centrale. Basrak la punta centrale o quella esterna.

Risultato: nella prima parte della stagione, i gol venivano segnati quasi esclusivamente attraverso giocate individuali e spesso non da attaccanti (con Cunzi indubbiamente il più in forma di tutti). Nella seconda parte Giovinco-Sarao-Basrak hanno alzato il loro rendimento realizzando gol importanti.

Cunzi (voto 6), come detto, è stato l’emblema del sacrificio, disputando sempre gare generose e valide sul piano della corsa.

Giovinco (voto 6.5) ha messo in mostra giocate di grande qualità, è stato decisivo in qualche partita, ma non sempre il suo rendimento è stato costante.

Tavares (voto 5) ha offerto prestazioni deludenti. Spaesato, avulso dal contesto, privo di grinta o di qualsiasi altra dote utile a dare un senso alla sua presenza in campo. 

Campagna (voto 5.5) è stato utilizzato, anche con discreta continuità, ma non ha inciso più di tanto nell’attacco del Catanzaro. Nella seconda parte del torneo si sono perse le sue tracce a causa dei guai fisici che lo hanno bloccato. 

saraoBasrak (voto 6.5) è stato diligente e molto bravo a farsi trovare pronto nei momenti in cui è stato chiamato in causa.

Sarao (voto 7) è stato l’attaccante che si è caricato il Catanzaro sulle spalle nelle due gare dei play-out, e dovrà essere ricordato sempre nella storia del club giallorosso per l’attaccamento alla maglia, oltre che per il gol decisivo nella gara d’andata contro la Vibonese.

A dicembre è stato acquistato anche Gomez (voto 4,5), proveniente dall’Akragas. Con la maglia dei siciliani 6 gol, in giallorosso impalpabile e nessuna rete all’attivo. 

Ads336x280

MISTER

ERRA 1: Ha parlato chiaro nella fase di precampionato, per lui la squadra non era all’altezza nei singoli e per l’assemblaggio di squadra. Ne ha pagato le conseguenze ed è stato esonerato. (senza voto)

SPADER: Agnello sacrificale per la partita contro il Cosenza. Bravissima persona, ottimo allenatore, ha sbagliato ad accettare l’incarico. Anche se tesserato e quindi in un certo senso “obbligato” a prendere la squadra, si è lasciato convincere per un ruolo che in quel momento lo avrebbe sicuramente posto in difficoltà. (senza voto)

erraSOMMA: Il sarto chiamato da Preiti ha contribuito in modo evidente alla stagione negativa del Catanzaro. Sia non sviluppando un modello di gioco, sia non chiarendo la posizione di alcuni calciatori, ma soprattutto illudendo società-squadra-ambiente sulle proprie capacità di gestione e sulla campagna di rafforzamento della squadra. (voto 4)

ZAVETTIERI: Il mister voluto fortemente dalla presidenza, la persona a cui è stato demandato il ruolo di riparare la squadra a dicembre, ha fatto altrettanto male come il suo predecessore. Intanto avallando alcune scelte errate della società sul mantenimento di alcuni calciatori e sull’arrivo di nuovi non rivelatisi all’altezza della situazione. Successivamente per non aver lasciato un’impronta netta su nessuna prestazione, neppure quelle vittoriose, del Catanzaro. (voto 4.5)

ERRA 2: Doveva essere richiamato per il dopo Somma, quando c’era la possibilità di affidargli le scelte per il mercato di riparazione, ed invece Erra è tornato quando la situazione era quasi compromessa. 

In questa analisi segnaliamo due errori di valutazione ed un indiscutibile merito.

I due errori: il primo, aver pensato che la situazione fosse come quella dello scorso anno, quando con il suo avvento si riuscì a guadagnare la salvezza con unità di gestione senza play-out. La presente stagione è stata sempre costellata da tanta confusione e dalla costante di un gruppo in seria difficoltà per scelte di costruzione dell’organico; il secondo, non aver voluto risolvere il problema Carcione-Maita portandolo fino all’estrema conseguenza della partita d’andata play-out.

L’indiscutibile merito: di aver salvato ancora una volta lui, Erra, e solo lui da tecnico, Erra, la stagione più assurda e travagliata della storia del Catanzaro. E solo per questo bisogna dargli un grande ringraziamento di cuore. (voto 6)

 

SOCIETÀ

DIRETTORE SPORTIVO PREITI (voto 3):

preitiHa detto di aver commesso errori sulla costruzione della squadra, e questo è evidente. Ha detto di aver fatto errori sulla scelta degli allenatori, e questo è altrettanto evidente. Ha detto di aver valutato male in fase di campagna acquisti, e questo è ulteriormente evidente.

In altre parole, Preiti ha detto cose che qualsiasi persona avrebbe constatato direttamente senza una particolare analisi tecnica. Il fallimento tecnico del Catanzaro ha avuto inizio da Preiti, ed è finito a Preiti, colpevole di non essersi dimesso.

Ha detto, infine, che le colpe non sono solo le sue, ma di questo non rileverà mai alcuna evidenza di niente, pur essendo chiare le responsabilità del presidente Cosentino. In realtà queste valutazioni non interessano a nessuno perché è chiaro ai più che sia Preiti che il presidente Cosentino, hanno enormi responsabilità nell’aver trascinato il Catanzaro sull’orlo della serie D. 

 

PRESIDENTE COSENTINO (voto 2):

cosentinoLa gestione 2016/2017 è stata deficitaria e ha evidenziato un chiaro stato confusionale. A poco è valsa l’esperienza della passata stagione che già aveva messo in mostra i limiti sotto il profilo tecnico e organizzativo. La scelta di affidare la costruzione della squadra a Preiti si è dimostrata fallimentare, al pari del maggior spazio affidato alla figlia Gessica. 

In estrema sintesi, il presidente è il responsabile principale e deve assumersi le proprie responsabilità sciogliendo in breve tempo il nodo sul futuro, nonostante le vicende giudiziarie che lo hanno riguardato in prima persona. 

Paolo Carnuccio

Autore

Redazione

Dal 2002 il portale più letto e amato dai tifosi giallorossi del Catanzaro

26 Commenti

  • Concordo con tutte le valutazioni eccetto quelle di Tavares, calciatore ridicolo che non merita il 5 , e Preiti che merita un bel 2 associato al voto dato al presidente. Forza Catanzaro.

  • Concordo su quasi tutto, assolutamente non su Erra che con la situazione che ha ereditato ha fatto un miracolo, quindi 7,5. Zanini ha segnato un sacco di gol quindi 7, i due portieri di riserva mi sono piaciuti peccato per L’Infortunio di leone, maita ha fatto il suo compitino quindi 6. Sabato a parte lo svarione grave con la Vibo si è sempre impegnato quindi 6.

  • Secondo me a pasqualoni mezzo punto in più per l impegno. Per patti una stagione da dimenticare : un 5 risicato soprattutto dopo le ultime esternazioni. Per il resto concordo in pieno

  • Comunque considerato che molti sono giovani ed hanno margini di miglioramento, spero non si commetta l’errore dello scorso anno mandando via tutti, a mio parere via 6-7 comprarne 5 buoni, ma questi sono sogni purtroppo adesso è in gioco la sopravvivenza della società.

  • ALLEGATI: Stranieronellanotte: Voto 2. Trascorre la prima parte della stagione esaltando le cessioni di Mancuso, di Dichiara. Rigione e Russotto esaltando il Ds per gli acquisti di Di Bari e tc etc. Una volta capito l’errore vira i suoi post su distinti, guaine e ipotesi di un nuovo stadio da 50 mila posti. Conclude augurando ai giallorossi una salutare retrocessione in D. Pietoso. 2) Palanca. Sempre prolisso spesso i suoi post spediti in tarda serata hanno conciliato il sonno dei tifosi catanzaresi. Insensato e noioso

  • A cosentino darei 5, ha sbagliato molto, ma i soldi lì ha messi, ha avuto l’umiltà di richiamare Erra e a quanto pare era una figura presente.

  • chiedere ad Icardi se lui si sente "un esterno di centrocampo"…magari chiedere anche a De Rossi che ruolo fa…visto che è il suo esempio. "Ho sempre apprezzato e seguito con particolare attenzione anche Daniele De Rossi. Gioca NEL MIO STESSO RUOLO e poi è una bandiera della Roma, la squadra dove sono cresciuto e dove ho giocato fino alla categoria Allievi". Se non sono parole sue, se l’è inventate Di Marzio…ma non credo affatto (almeno in questo caso…)

  • leggendo qua e la i commenti di tutti noi tifosi, secondo me si dovrebbe fare un plauso di ringraziamento solo ad Erra che con una squadra non sua, calciatori non scelti da lui, in una situazione drammatica ha fatto quello che doveva fare, salvare la propria squadra, cercando alle volte, come succede di fare errori ma provando le combinazioni più congeniali per i ragazzi che abbiamo, e cmq finendo il mio discorso si dovrebbe a mio modesto parere ripartire di Erra, tenere quel che di buono c’è di alcuni ragazzi trovando gente/calciatori che hanno carattere e personalità

    • Concordo ma come potrai notare molti vorrebbero Conti o Ranieri al Catanzaro…. disprezzare uno che ci ha salvato due volte in condizioni critiche è assurdo! Forza Erra!

  • e per chi non c’era e per chi vive di ricordi dato che anche io vado per gli anta,..ricordatevi tutti questo :<br />
    <br />
    Nel 1971 fu la prima Serie A per Catanzaro e la Calabria<br />
    <br />
    “A soli 5 anni di distanza dall’incredibile performance in Coppa Italia, i giallorossi centrarono la prima, storica, promozione in serie A. In un crescendo di entusiasmo e commistione fra squadra e tifoseria, il Catanzaro, abilmente guidato da Gianni Seghedoni, fu autore di una stagione straordinaria culminata con la vittoria contro il Bari nello spareggio promozione di Napoli. A decidere l’incontro fu un gol di Angelo Mammì a pochi minuti dal termine. Una città intera impazzì. I festeggiamenti durarono giorni in uno stato di euforia irrefrenabile: un tifoso percorse la città in ginocchio per assolvere il suo voto, ad esempio, e, sempre per rendere l’idea, una A giallo-rossa innalzata per celebrare la promozione, su Corso Mazzini, rimase al suo posto per diversi mesi. I giornali titolavano “Catanzaro in A: è la fine del mondo”.<br />
    <br />
    <br />
    <br />
    “L’anno successivo il Catanzaro retrocesse, ma non fu una stagione deludente. Diverse grandi prestazioni, unite ad un grande cuore messo in campo dai giocatori in ogni partita, resero l’annata comunque indimenticabile. La gioia più grande della stagione per i tifosi calabresi fu la vittoria contro la Juventus. Ancora un gol di Angelo Mammì, con un tuffo di testa allo scadere, regalò ai giallorossi la prima vittoria in serie A. Lo stadio impazzì ed è esilarante quanto accadde in tribuna stampa quando un tifoso raggiunse Ameri. Ecco la radiocronaca del gol con il buffo contorno: Siamo al secondo tiro dalla bandierina, è ancora una volta Braca che si incarica di effettuare il tiro, parte in questo momento il tiro rasoterra…… RETE, ha segnato il Catanzaro, tocco di testa di Mammì… Mammì ha sorpreso tutti buttandosi in tuffo ed ha segnato. Il Catanzaro ha segnato a circa sei minuti dalla conclusione. Ecco che la folla è in delirio e qualche spettatore si affaccia…A questo punto si udì indistintamente un urlo (“Gooool”) che Ameri commentò così: Un tifoso, addirittura, è voluto entrare nella nostra cabina ed ha gridato … l’entusiasmo, voi comprenderete…. il goal che segna il Catanzaro…. è molto tempo che la squadra non segnava ed il pubblico è in delirio . Quindi a cinque minuti dal termine Catanzaro 1 Juventus 0…. a voi Bergamo”<br />
    <br />
    <br />
    “Nell’estate successiva l’entusiasmo, nonostante la retrocessione, non si spense e il Catanzaro si recò negli Stati Uniti per disputare un tournée estiva che li vide affrontare anche il Santos di Pelè per un’altra giornata memorabile del calcio catanzarese”.<br />
    <br />
    <br />
    “L’ennesima intuizione felice di Ceravolo si chiamò Gianni Di Marzio. Il mister napoletano, poco noto fino ad allora, riuscì a creare una perfetta alchimia fra città e squadra, conducendo il Catanzaro a lottare immediatamente per il ritorno in A. Claudio Ranieri, Nemo, Vichi e, soprattutto, l’astro nascente Palanca furono gli uomini cardine della squadra calabrese. Nella stagione ’74-75 i giallorossi persero per uno a zero lo spareggio decisivo contro il Verona a Terni: questa sconfitta conferì ancor più rabbia all’undici di Di Marzio che, l’anno dopo, grazie alle reti della coppia Improta-Palanca, tornò in A. Anche in questo caso però il sogno durò poco e il Catanzaro retrocesse a causa di alcune scelte di mercato che si rivelarono errate e, anche, per diversi problemi finanziari che erano emersi in seno alla società. Di Marzio coronò il suo sogno di allenare il Napoli lasciando Catanzaro. La squadra venne in buona parte rifatta e affidata a Giorgio Sereni che, grazie alla coppia Rossi-Palanca (28 goal in due), riportò immediatamente le aquile in A per la terza volta”<br />
    <br />
    <br />
    “Ceravolo, all’ennesima intuizione giusta, affidò la panchina al verace Carletto Mazzone per la stagione ’78-79. Il tecnico romano, aiutato da una campagna acquisti finalmente incisiva (vennero acquistati Sabadini, Turone e Braglia, fra gli altri), chiuse al nono posto raggiungendo la semifinale di Coppa Italia dove venne sconfitto dalla Juve. Fu questa l’ultima stagione con l’avvocato Ceravolo alla guida della società: un ventennio che è e sembra destinato a rimanere come il periodo di massimo splendore per il calcio catanzarese. Il “presidentissimo”, molto amato dai suoi concittadini e dai suoi collaboratori (inclusi i calciatori), venne sostituito da Adriano Merlo, imprenditore a capo del gruppo che deteneva la maggioranza delle quote societarie. A Nicola Ceravolo è stato intitolato lo stadio cittadino. Le gestione Merlo si aprì con una retrocessione e un successivo ripescaggio a seguito della retrocessione a tavolino di Milan e Lazio per il calcioscommesse. Il pericolo scampato fu utile alla società per capire dove intervenire e venne creato un team con alcuni acquisti di spessore (Massimo Mauro, Borghi, Sabato ecc.ecc.), guidato da Tarcisio Burgnich e Bruno Pace poi. Il Catanzaro fu autore dei due suoi migliori campionati chiusi con un ottavo e un settimo posto (nonostante la partenza verso Napoli, nel secondo anno, di bomber Palanca). Nella stagione ’81-82, poi, il Catanzaro arrivò a giocare un’altra semifinale di Coppa Italia, venendo fermato solo dall’Inter. Numerosi, in questi anni, i successi contro squadre blasonate. Sotto i colpi del Catanzaro caddero: Juve, Milan (nell’ ’81-82 sia all’andata che al ritorno), Lazio (più volte, clamoroso il 5-0 dell’87-88), Roma (celebre l’1-3 all’Olimpico) e Torino. A mettere la firma su tutte queste vittorie giallorosse è stato sempre un baffuto attaccante di 169 centimetri, Massimo Palanca”…. e ora solo diatribe di terza serie…..

  • Secondo me se devo dare dei voti a questa stagione do un 2/3 a tutti …ma proprio perché la stagione è andata in questo modo ..visto il finale cioè il raggiungimento della salvezza miracolosa darei un 10 a tutti …compreso preiti che con una squadra di merda ci siamo salvati e compreso cosentino che sicuramente ha speso 10 volte in meno di quello che ha speso nella stagione Kamara. ..con quattro soldi ci siamo salvati ….ADESSO PER CORTESIA FUORI DAI COGLIONI TUTTI ….E SPERO CHE IL PRESIDENTE SIA UN PO PIÙ FORTUNATO A SCEGLIERE IL SUO BRACCIO DESTRO….TANTO LO SOPPIAMO IL CALCIO È COSÌ INDOVINI UNA STAGIONE E CAMBIA TUTTO …

    • Se sono arrivati i Silani hai quarti di finale…..devono ringraziare un certo Perina che ha fatto cose strepitose…..adesso si sono fermati è meno male!!

    • Eeeh, ‘nZoomma….ma ‘sto Cosenza, con un suo passaggio di turno, pretendeva pure di appestare il profumo d’arbre magique della piccola grande Salvezza giallorossa? SCIO’ !!! Ora si levino dalle @@ pure i granata reggiani di via Emilia. Il tifoso canarino in ferie non può vivere all’ombra della promozione delle "teste quadre". AVANTI GIALLI (….& rossi)!!!

  • Analisi di Redazione da condividere in tutto e per tutto: e Sarao (che non è Ronaldo) rimarrà sempre nella grande storia del CATANZARO e nel cuore dei tifosi giallorossi. P:S: lontano da casa (per motivi di famiglia) e senza internet dal 23 u.s., dopo la gioia liberatoria del Razza apprendo dalla stampa (in maniera amplificata e fuorviante) l’affaire Cosentino. Nel ringraziare Redazione per avere ridimenzionato correttamente la vicenda, chiedo, ove possibile, un sollecito aggiornamento quando ci saranno nuovi sviluppi.

  • A Catanzaro sia dedicata IMMEDIATAMENTE un via al grande MANUEL SARAO (Milano, 1989, calciatore, per il coraggio profuso nei drammatici spareggi salvezza di Lega Pro 2016-17) !!! AVANTI AQUILE!!!

Scrivi un commento