Rassegna stampa

Acireale, calice amaro al Brindisi

La squadra granata compie l’impresa di pareggiare 3-3 sul difficile campo puglierse e conquista la finale promozione

La “Bona… ventura” arriva nel recupero dopo una gara ad altissimo livello

BRINDISI – Il Brindisi resta in C/2. Esce alla semifinale ad opera dell’Acireale di mister Costantini, che guadagna l’approccio alla finale contro il Catanzaro. I biancazzurri di Giorgini hanno perso la gara di andata con il risultato di 1 a 0. Nella gara di ritorno, il risultato si è fermato sul 3 a 3, un pareggio che promuove alla finale gli acesi e condanna i brindisini a restare in C/2. È la regola dei play, iniqua, ma è così. La delusione al triplice fischio di chiusura delle ostilità gela sui gradoni dello stadio «Fanuzzi» quasi novemila tifosi e una città intera che aveva creduto nel progetto del patron Mario Salucci. Non è facile mandare giù un boccone così amaro. Teste basse e lacrime negli spogliatoi. Delusione tanta tantissima nei tifosi. Sono stati novanta minuti difficili. sofferti. L’Acireale ha creduto sino all’ultimo. È questo merito bisogna riconoscere agli uomini di Costantini. Oltre a quello di aver speso tutte le energie di cui disponevano. Mentalmente e fisicamente ben preparati e disposti in campo, hanno raggiunto con merito il risultato della finale. Al Brindisi la palma della sfortuna. Sia nella gara di andata che in quella di ritorno, il gol che ha deciso lo ha subito a tempo regolare superato. Una partita eccezionale sotto il profilo dell’intensità. Giocata con eccessiva tensione del Brindisi; con la disposizione d’animo di chi non aveva poi molto da perdere da parte degli acesi. Il gol al 46′ del secondo tempo ad opera di Ventura ha spento un sogno durato un anno. Costruito bene, con competenza e professionalità, sfumato in un secondo. A causa della prodezza di un avversario, sul proprio terreno di gioco. Amarezza tantissima in un pubblico che è rimasto seduto a lungo sui gradoni del «Fanuzzi», incredulo che un sogno così bello fosse sfumato. Sino a qualche minuto prima aveva incitato con grande forza i suoi beniamini. Sino a quando il quarto ha concesso cinque minuti di recupero. Fischiatissimo, mentre l’Acireale continuava a pressare il Brindisi. E dopo qualche secondo la condanna del Brindisi e il passaggio alla finale dei siciliani. Ventura, dalla fascia destra si accentra, inseguito da Angeli, giunge a due metri dalla linea dell’area di rigore e scagli il bolido che fa crollare lo stadio. Adami si inginocchia e vede il pallone finire in porta. L’Acireale raggiunge il Brindisi sul risultato di 3 a 3 e si qualifica per la finale. Partita vivacissima. Emozioni a doccia scozzese per i tifosi biancazzurri e per quelli granata. Qualche minuto di studio, al via dell’arbitro. Ma Orlandini e Francioso sono in agguato. Orlandini riceve sulla destra e di sinistro scova in mezzo ad un mucchio di difensori la testa del suo capitano, che non sbaglia. La sua classe è grande e nulla può fare Pavarini sulla sua deviazione di testa. Tutto sembra mettersi per il verso giusto. L’Acireale reagisce con rabbia. Ma il Brindisi si difende pressando a centrocampo. Costantini ordina a Ventura e Russo di giocare molto larghi, a ridosso dei difensori esterni del Brindisi. Al 28′ il pareggio degli ospiti. Servizio di Russo, dalla fascia destra, al centro dell’area dei locali. Sulla palla si avventa Ventura ed è pareggio. Al 46′, su un calcio d’angolo calciato da Delle Vedove molto lungo, sul secondo palo giunge dalla retrovie Anastasi che di testa deposita in rete. Il Brindisi non in grande giornata. Lascia il dominio della manovra agli ospiti. Li aspetta e spera di colpirli in contropiede. Negli spogliatoi la sferzata di Giorgini. E dopo cinque minuti dalla ripresa del gioco, giunge il gol del pareggio. Francioso finisce a terra in area di rigore. L’arbitro concede la massima punizione che il capitano del Brindisi trasforma. Trascorrono quattro minuti e gli uomini di Giorgini passano in vantaggio. Calabro batte un fallo laterale, lanciando il pallone sino all’area piccola. Su primo palo e Corona che ferma, esegue una finta, si gira e di destro batte Pavarini. Diversi giocatori sono stanchi. L’Acireale accusa qualche momento di pausa. Ma dopo qualche minuto riprende il filo del ragionamento. Ma il Brindisi tiene duro. Si difende a denti stretti. Ma al 46′ la beffa. Ventura taglia dal destra, all’altezza della trequarti, palla al piede. Nessuno dei biancazzurri si rende conto del pericolo. L’acese giunto a due metri dalla linea dell’area di rigore scaglia il diagonale che condanna il Brindisi a rimanere in C/2 e promuove se stesso e i suoi compagni alla disputa della finale con il Catanzaro.

Bruno Stasi – Gazzetta del Sud

Autore

God

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