Giudiziaria – Operazione “Zefiro”: 6 rinvii a giudizio per droga nel soveratese

Sei persone rinviate a giudizio, due saranno giudicate col rito abbreviato e non luogo a procedere per altre sette persone. Questa la decisione del giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Catanzaro, Camillo Falvo, nei confronti delle quindici persone coinvolte nell’operazione denominata “Zefiro” che la scorsa estate ha sgominato una presunta organizzazione dedita al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti lungo la costa jonica del soveratese. In particolare, sono stati rinviati a giudizio: Piero Folino, 33 anni, di San Sostene, ritenuto il capo del sodalizio criminale; Salvatore Folino, 28 anni, di Catanzaro e Rodolfo Del Sorbo, 47 anni, di Montepaone Lido, che avrebbero avuto il ruolo trasportare le sostanze stupefacenti; Francesco Procopio, 31 anni, di Davoli, Vitaliano Sinopoli, 37 anni, di Catanzaro, considerati gli spacciatori della droga; Antonietta Scozzafava, 21 anni, di Catanzaro, secondo l’accusa era il corriere delle sostanza stupefacenti. Hanno invece scelto di essere giudicati col rito abbreviato Francesco Manno, 36 anni, di Marina di Gioiosa Jonica, considerato il fornitore di fiducia, e Pierangelo Corapi, 27 anni, di Satriano, considerato dall’accusa uno spacciatore. Il Gup ha inoltre disposto il non luogo a procedere di Piero Abruzzo, 23 anni, e Antonio Longo, 29, entrambi di Soverato, Cristian Ferraro, 27 anni, di Satriano, Giuseppe Gualtieri, 39, di Davoli, Antonio Lucà, 21 anni, di Gioiosa Jonica, Michele Matarese, 30, di Montepaone Lido, Carmine Procopio, 24 anni di San Sostene. Per queste ultime persone, il pubblico ministero della Dda di Catanzaro, Gerardo Dominijanni, aveva emesso sette informazioni di garanzia. Per le sei persone rinviate a giudizio, il processo inizierà il prossimo 4 ottobre, mentre il 21 settembre prossimo si terrà il procedimento per le due persone che hanno scelto il rito abbreviato. Nelle udienze precedenti, il giudice aveva rigettato tutte le eccezioni preliminari sollevate dai difensori degli indagati nell’ambito operazione “Zefiro”, in particolare quella relativa alla nullità delle intercettazioni e all’incompetenza territoriale. Nella requisitoria, il pm Dominijanni aveva invece sostenuto con forza l’esistenza dell’associazione finalizzata al narcotraffico e la sussistenza dei reati contestati all’ordinanza applicativa della misura cautelare. Il procedimento è scaturito dall’operazione “Zefiro” portata a termine la scorsa estate dai carabinieri della compagnia di Soverato contro il traffico e lo spaccio di sostanze stupefacenti. In particolare, hascisc, eroina e cocaina, la maggior parte destinata ad alimentare il mercato del soveratese, molto florido nel periodo estivo. Gli arresti furono eseguiti in collaborazione con le compagnie di Catanzaro, Roccella Jonica e con il reparto operativo di Roma.

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Redazione

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