MUSICA – Catanzarock Summer Fest 2007, è il momento di Carotone e RadioCuba

Di seguito due recinsioni degli artisti che si esibiranno domenica a Catanzaro Lido

 

Tonino Carotone, lo zingaro del cuore
 

Chi è Tonino Carotone? Un personaggio già “culto”: il suo nome vero è Antonio de la Cuesta, il nome d’arte è un omaggio a Renato Carosone, il baffo gitano ricorda Willy Deville, e l’amico Manu Chao lo definisce “l’ultimo de los celentanos”.

Con quella faccia da gitano e il baffetto latino, Antonio de la Cuesta dimostra ben più della sua giovane età. Ha l’aria dell’uomo di mondo che è sopravvissuto a tante battaglie, che della vita conosce le gioie e i dolori ma che, irriducibilmente, crede ancora nell’amore. Un duro dal cuore tenero, innamorato dell?Italia e delle sue melodie: di Mina, Celentano, Rita Pavone, Al Bano. Ma il nome d?arte di Tonino Carotone, è un omaggio a quel Renato Carosone che stima sopra ogni altro e che è riuscito perfino a coinvolgere nel suo album, prodotto da Manu Chao, la cui uscita è prevista per giugno.

Ma questo tipo strano e fascinoso, con la voce calda e un po’ roca che ricorda Fred Buscaglione, e l’aspetto da elegantone romantico alla Willy De Ville, ha già suscitato consensi e simpatia con il singolo Me cago en el amor (più o meno: “mi coinvolgo nell?amore”) che è storia e quelle piccole frasi in italiano che contiene (“E? un mondo difficile, vita intensa, felicità a momenti, futuro incerto”) sono divenute una citazione sempre più diffusa.

Tonino cresciuto in un quartiere popolare di Pamplona, fa parte dei Radiobemba, il gruppo che accompagna il “clandestino” Manu Chao, suo amico e sostenitore, che lo definisce scherzosamente “el ultimo de los Celentanos”. Ma Tonino non è solo un membro del gruppo, ne è quasi un?icona vivente, perché è davvero un personaggio da film, oltre che un musicista istintivo, sincero e passionale. “A Tonino io lo chiamo Maestro” afferma con sicurezza il suo amico Manu e definisce “la mejor banda de iluminados y iluminadores”

il gruppo con cui il nostro ha percorso gli ultimi anni: Kojon Prieto y los Huajolotes, inverosimile e scassatissima banda di musica “ranchera” messicana.
Nato dalle ceneri dei Tijuana in Blue, precedente e non meno folle esperienza di Tonino, il gruppo ha un buon successo in Spagna, particolarmente nella regione della Navarra, dove il genere ha una certa tradizione. I Huajolotes però (e non poteva essere altrimenti) affrontano il tutto con attitudine punk e piglio circense, lasciando perplessi, se non scandalizzati, gli amanti dei veri “mariachi”.

Di Tonino Carotone ci si innamora facilmente, d?istinto, per l’umanità e la sincerità che si riconoscono nella sua voce, per l?energia della musica e perché, in definitiva, del suo approccio romantico abbiamo bisogno, in questo mondo difficile.

La sua musica è un vero e proprio omaggio alla canzone italiana, ma a quella ormai passata che faceva da colonna sonora alle commedie all’italiana degli anni ’60 e dei primi anni ’70, con tanto di mandolino sempre presente a sottolineare la melodia. Ci sono anche tributi diretti ed espliciti alla canzone italiana nelle versioni di ‘Tu vuo’ fa l’americano’ (con Renato Carosone) e di un’hawaiiana ‘Sapore di mare’, trasformata in un inno antimilitarista. Kino Ferri, cantante dei bergamaschi Arpioni (il gruppo ska con cui da anni Tonino si esibisce in Italia), ha inoltre composto a quattro mani con Carotone ‘La festa del raccolto’, invito alla legalizzazione delle droghe leggere. Insomma, canzoni che odorano dei cortili delle vecchie case di ringhiera, quelle con il cesso sul ballatoio e la polverosa Cinquecento parcheggiata in un angolo. In tour da Aprile 2007…siempre con la sua band preferita, gli Arpioni.

 

La classe interinale va in paradiso
Riuscire a far convivere gli insegnamenti dei grandi cantautori italiani con i ritmi della musica gitana, del folk e dello ska, fino a contaminazioni reggae e dub: il progetto RADIOCUBA in fondo è tutto qui. Impossibile catalogare sotto un’unica etichetta la musica di questa band torinese, che dopo una lunga esperienza live è arrivata a pubblicare nel 2007 il disco d’esordio “La Classe interinale va in Paradiso”, prodotto dalla label indipendente Do it Yourself.

I riferimenti agli artisti che hanno fatto la storia della musica italiana sono evidenti nelle 15 tracce che compongono il disco (la splendida “Quando tornerà la pioggia” sembra arrivare direttamente dal De Gregori più ispirato), così come i testi graffianti riportano direttamente ai fermenti e all’ironia che hanno caratterizzato la canzone italiana negli anni ’70, sulla scia della strada aperta da Rino Gaetano. Un mix perfetto in cui le melodie penetranti tipiche della musica d’autore si combaciano perfettamente con le sezioni fiati e i ritmi della patchanka. Come un Manu Chao che magicamente incontra De Andrè o Capossela.

“La Classe interinale”, che sintetizza dieci anni di attività sui palchi di tutta Italia, è un album ricco di sonorità ricercate e incentrato sui rapporti umani, con particolare attenzione alle tematiche razziali e culturali. E anche la frase che dà il titolo al disco potrebbe essere una metafora, e simboleggiare l’esperienza vissuta e il traguardo raggiunto da Daniele Li Bassi e compagni, la firma di un contratto discografico, dopo anni vissuti on the road. Quello dei Radiocuba, infatti, è un lungo viaggio che nasce quasi per caso nell’estate del 1997 nelle ramblas di Barcellona – non poteva essere altrimenti – e si sviluppa attraverso le prime esperienze live nei club, i grandi festival e le ambite collaborazioni con gruppi di riferimento tra cui Bandabardò e Statuto. Contemporaneamente ai primi due dischi autoprodotti (Le Soleil e La Festa!) ed allo spettacolo “Le rose di Atacama”, scritto da Luis Sepulveda, che la band porta in scena insieme al Teatro di sperimentazione di Torino.

Ma è on stage che i Radiocuba danno il meglio di se stessi, con una naturale predilezione per il palco che per i 5 musicisti torinesi è ragione di vita. Un’attitudine live testimoniata dalle oltre cento date che i Radiocuba hanno tenuto prima dell’esordio discografico.

DOMENICA 19 AGOSTO 2007

PIAZZA BRINDISI – CATANZARO MARINA

ORE 21,00 QUETZAL

ORE 21,30 RADIOCUBA

ORE 22,00 TONINO CAROTONE & ARPIONI

Autore

Tony Marchese

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