Intervistiamo

CREOLINA A CATANZARO – Gli studenti arrestati, “Così freghiamo gli sbirri”

Scritto da Redazione

Secondo gli inquirenti Antonio Lucia, David Glover, Roberto Sgrò e Antonio Mauro sono quattro giovani che vivono in famiglie normali, hanno ideologie vicine alla destra e decidono di “fregare gli sbirri” come in un gioco virtuale di guardie e ladri

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CATANZARO, 10 DIC – Diciotto anni, ultimo o penultimo anno delle scuole superiori. Il periodo in cui i ragazzi dovrebbero maturare e cominciare a pensare al loro futuro. Non così per i quattro ragazzi arrestati a Catanzaro con l’accusa di attentato alla salute pubblica, tentata interruzione di pubblico servizio aggravato, danneggiamento aggravato e tentato inquinamento atmosferico. Sono loro che gettano creolina nella scuola per evitare le lezioni. Dal mese di novembre, infatti, le porte del liceo scientifico ‘Siciliani’, a causa della sostanza urticante, sono state praticamente sempre chiuse non permettendo a tutti gli studenti di seguire le lezioni e di studiare. Antonio Lucia, David Glover, Roberto Sgrò e Antonio Mauro (VEDI LE FOTO) sono quattro giovani che vivono in famiglie “normali”, dicono gli inquirenti, hanno ideologie vicine alla destra e decidono di “fregare gli sbirri” come in un gioco virtuale di guardie e ladri. Prima si sono ben attrezzati: acquistano la creolina, i passamontagna, i guanti di plastica per evitare di entrare in contatto con la sostanza, le mascherine igieniche per non respirare le esalazioni del disinfettante, le tronchese per aprirsi il varco nella recinzione, il martelletto con taglierino per tagliare il vetro. Acquistano anche un trapano a manovella per forzare la porta d’ingresso della scuola ma devono tornare dal commerciante (che dice di non riconoscere nessuno dei quattro) per farsi spiegare come funziona quello strumento che nulla ha a che vedere con il mondo virtuale. Poi sono passati all’azione muovendosi con uno schema ben preciso: due fanno da palo e due entrano nella scuola per gettare la creolina. Un gesto che ripetono più volte e che viene anche emulato da altri studenti in altri istituti. A Catanzaro, infatti, da quel primo episodio che interessa il ‘Siciliani’ i primi giorni di novembre, si registrano altri casi che, al momento, non sono riconducibili ai quattro e rispetto ai quali il questore di Catanzaro, Romolo Panico, parla di “atti dovuti a semplice emulazione e facili da identificare. Le conseguenze per chi agisce, però, – aggiunge – si pagheranno per il resto della vita”. Intanto rimane aperta la vicenda della lettera con minacce e proiettili recapitata al preside del liceo, ‘responsabile’ di avere deciso il trasferimento di alcune classi in altri plessi. Un episodio, questo, rispetto al quale gli inquirenti non intendono fermarsi alla “semplice goliardata, al vandalismo”, ma andare oltre. Un’ipotesi che ora è al vaglio del magistrato ma i cui responsabili, al momento, non sono stati identificati.

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