Intervistiamo

CRONACA: In città torna l’ombra del racket

Scritto da Redazione

Notte di follia: dieci colpi di pistola contro un negozio di
antiquariato e una bomba l’esplosa davanti all’Eurospar. “Expo
antichità” non è ancora stato inaugurato. Si segue la pista delle
estorsioni

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di Fabio Lepre – www.ildomanionline.it

CATANZARO— Dieci colpi di pistola
nel cuore della notte contro la
vetrata di ingresso di un negozio di
antiquariato. Pochi metri più
avanti, sempre in via Lucrezia della
Valle, un ordigno rudimentale
esplode davanti alla saracinesca
dell’ipermercato Eurospar. E’ il
bilancio della folle notte in uno dei
quartieri a sud di Catanzaro, ancora
una volta presi di mira dalla
criminalità locale, sfrontata e senza
volto. Due atti intimidatori nel
giro di poche ore e a distanza di circa
duecento metri, da ricondurre,
secondo le prime parziali indagini
degli inquirenti, a un’unica matrice
estorsiva. Storie diverse quelle
dei due negozi. Uno, l’Eurospar, è
attivo sul territorio da numerosi
anni e ha già conosciuto la spaventosa
esperienza delle intimidazioni.
L’altro, “Expo antichità”, è
ancora in fase di allestimento, e il
suo titolare, un giovane di Castrovillari,
è alla prima avventura
commerciale a Catanzaro.
Ci sarebbero stati prima i colpi di
pistola, una calibro nove, a dare il
via alla notte di intimidazioni.
Una, o forse due persone, avrebbero
percorso via Lucrezia delle
Valle sino a raggiungere il vicolo
dove è ubicato il negozio “Expo antichità”
e, incuranti della telecamera
(peraltro non attiva) puntata
sull’ingresso, hanno preso la mira
e premuto il grilletto della pistola
almeno dieci volte. Oltre ad aver
perforato la vetrata, i proiettili
hanno bucato la serranda di alluminio,
scheggiato alcuni mobili
presenti all’interno del locale, e
raggiunto la parete collocata ad almeno
15 metri di distanza dall’ingresso.
Chi ha sparato ci ha tenuto
a lasciare in maniera evidente e
plateale il segno della visita. L’azione
è stata consumata in pochi
secondi, con rapidità e freddezza.
Solo la mattina successiva, il titolare
del negozio si è accorto di essere
rimasto vittima del piombo.
Dopo aver estratto un proiettile
ancora conficcato nella parete, la
polizia ha effettuato i rilievi e contato,
uno a uno, tutti i bossoli caduti
a terra. Leo Battaglia, consigliere
comunale di Castrovillari,
giura di non aver mai ricevuto richieste
di estorsione o di essere
stato coinvolto, in passato, in altri
episodi di intimidazione. E’ la sua
prima volta a Catanzaro dopo tanti
anni in giro per fiere ed esposizioni
della Calabria a promuovere
il suo marchio e la sua attività. Il
negozio profuma ancora di nuovo.
E’ stato parzialmente aperto al
pubblico solo da tre giorni ma non
ancora ufficialmente inaugurato.
I locali del negozio di mobili, oggettistica
e quadri, ospitavano, fino
a poco tempo fa, un autosalone
Smart. Ma nulla, a detta del titolare
e dei suoi collaboratori, lasciava
presagire quanto successo.
Nessun precedente, nessun avvertimento,
nessun segnale. A questo
punto, lascia intuire il titolare,
l’avventura catanzarese potrebbe
essere già in dirittura d’arrivo.
Solo dopo gli spari al negozio sarebbe
esplosa la bomba davanti all’Eurospar.
Era circa l’una e trenta
quando la deflagrazione ha fatto
scattare l’allarme collegato con
la sede di un istituto di sorveglianza
privata e allertato i carabinieri.
Una saracinesca divelta in un angolo,
un buco sul pavimento, una
vetrata in frantumi e un’altra finestra
danneggiata è il risultato dello
scoppio dell’ordigno. Questa
volta, però, a mettere gli inquirenti
sulle tracce dei responsabili potrebbero
esserci le immagini catturate
dalle telecamere (questa
volta accese) puntate sull’ingresso
del capannone, da anni spalla a
spalla con l’accampamento dei
nomadi. L’ipermercato è rimasto
chiuso per l’intera mattina e solo
nel tardo pomeriggio ha riaperto
le porte ai clienti dopo aver consentito
ai carabinieri di effettuare
i necessari rilievi e aver provveduto
a raccogliere, fra un forte odore
di zolfo, i vetri in frantumi schizzati
per l’intera area, isolata, a libero
accesso e senza alcuna misura
di protezione.

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