Rassegna stampa

La protesta dei tifosi “No al calcio di oggi”

Radunati a Milano 4.000 ultras per manifestare contro il calcio moderno

Milano ­ Si è svolta a Milano la manifestazione di 3.000 ultras (dato della Questura, 4000 secondo gli organizzatori) contro il calcio moderno, i suoi caro prezzi, le sue leggi speciali, i suoi orari, le sue televisioni. “Odio eterno al calcio moderno”, “Serie B unica”, “No a Strem e Telepiù”, “Nuova legge: tifosi o mafiosi?”, “Essere ultras, esserlo nella mente”, gli striscioni più significativi che i rappresentati di oltre 70 tifoserie hanno mostrato per le vie di Milano. Il corteo è partito da Piazza Duca d’Aosta dopo le 13.30, è sfilato davanti alla sede della Lega Calcio in via Rosellini. Gli organizzatori della manifestazione avrebbero voluto far fermare il corteo davanti all’ingresso ed esporre i loro striscioni sulla facciata del palazzo. Cosa che la polizia, per ragioni di ordine pubblico, non ha loro consentito. Dopo un po’ di trattativa, i tifosi hanno accettato di sfilare a una certa distanza, e gli striscioni sono stati appesi alla cancellata del palazzo adiacente. Il corteo si è poi fermato a via Pisani attorno alle 15 per osservare un minuto di silenzio in omaggio al calcio che non c’è più.
«Quello che si dovrebbe giocare la domenica pomeriggio, senza televisioni a pagamento, senza mercato aperto durante la stagione, con i vecchi numeri di maglia dei giocatori che vanno dall’1 all’11 e senza leggi che prevedono l’arresto per un fumogeno». In prima fila un rappresentante di ogni tifoseria dietro allo striscione “No al calcio moderno”. Cori contro le forze dell’ordine e a favore degli ultras diffidati, ma tutto si è svolto pacificamente fino alla fine della manifestazione chiusa con l’arrivo a Piazza Cavour attorno le 15.30. Tra le tifoserie più rappresentate quelle di Torino e Sampdoria. C’erano ultras austriaci (Rapid Vienna), francesi (Marsiglia, Nizza e St. Etienne), persino una delegazione di tifosi baschi. Mancavano le tifoserie romane, Roma e Lazio, dissociate da questa manifestazione, quella del Napoli, che non ha mai partecipato a iniziative del genere, e tutte le tifoserie più politicizzate, da quella di estrema destra di Verona a quella “stalinista” di Livorno. I tifosi del Milan delle Brigate Rossonere hanno tenuto uno striscione contro: “Alì Galliani e i 38 ladroni”, segno di una trasversalità che ha attraversato il corteo e attraversa tutte le curve italiane unite «contro una repressione indiscriminata e le leggi sempre più dure come quella dell’estensione della flagranza di reato a 36 ore dal fatto sulla base di filmati o fotografie».
Già lo scorso 4 aprile a Roma si era tenuta una manifestazione simile, anche se chi partecipò allora non era presente oggi. Gli organizzatori del corteo milanese hanno fatto sapere che altre iniziative da parte degli ultras si terranno da qui in avanti, anche durante il prossimo campionato, per tutelare il mondo ultras e riportare il calcio a “dimensioni da tifoso”.

Il Quotidiano

Autore

God

Scrivi un commento