VANDALISMO – Bisogna dare subito una risposta

pubblichiamo il comunicato dell’Associazione Cara Catanzaro

Ci siamo recati la mattina di Santo Stefano al Parco della Biodiversità, attratti dalle manifestazioni programmate al suo interno per le feste, e subito ha colpito la nostra attenzione il pianto di un bambino davanti all’ingresso sbarrato dell’area giochi denominata “Parco dei Folletti”.  Ci siamo resi conto dell’incendio che aveva completamente distrutto quella bellissima struttura, e con un senso di rabbia siamo andati via. In TV abbiamo poi ascoltato i commenti relativi all’incendio, sentendo parlare di ipotesi di “corto circuito”. A questo punto non sapevamo se ridere o piangere. Chi ha rilasciato certe dichiarazioni, ha certamente mentito pensando di farlo a fin di bene, magari per sdrammatizzare. Gli concediamo quindi l’attenuante dei buoni propositi. Ci permettiamo però di dirgli che non è questo certamente il modo migliore per affrontare quella che è ormai diventata una vera e propria emergenza nella nostra città. Ed è diventata tale per responsabilità proprio di chi ha finora sottovalutato il problema dei vandali, sempre più sfacciati, sempre più arroganti, sempre più dannosi. Allora, nel tentativo di stimolare ancora una volta i nostri amministratori e le nostre forze dell’ordine, ci permettiamo di fare un breve riepilogo degli avvenimenti successi soltanto negli ultimi mesi. Luglio e agosto: decine di incendi dolosi colpiscono tutti i quartieri ai margini del centro storico. Da via De Riso al costone della Fiumarella, da Piterà a Sala. Proprio in quest’ultimo quartiere viene distrutta dalle fiamme una storica falegnameria, quella dei fratelli Gioffrè. Centinaia di migliaia di euro di danni. Un colpo mortale per un’attività ultradecennale che ha probabilmente chiuso definitivamente, e con essa la perdita di preziosissimi posti di lavoro. Sempre nel periodo estivo: vandali in azione quasi ogni notte in via Carlo V°, con decine di autovetture danneggiate: vetri infranti, carrozzerie ammaccate, gomme tagliate. Autunno: una anziana signora passeggia tranquilla al Parco della Scuola Agraria con il proprio cagnolino. Alcuni ragazzacci la aggrediscono e prendono a calci la bestiola, interviene un operaio a sua difesa ma viene aggredito anch’egli. Stavolta le telecamere del Parco riprendono la scena e dalle notizie che abbiamo sembra che i responsabili siano stati identificati. Un qualunque sabato sera: i soliti imbrattamuri si riuniscono nelle varie paninoteche del centro storico, e dopo bevuto qualche birra di troppo fanno scempio con le loro bombolette dei beni storici ed artistici della città. E così vengono imbrattati palazzo Fazzari, palazzo Doria, la Torre del San Giovanni, il Galluppi e decine e decine di altri palazzi del centro storico, senza riguardo alcuno. Questo avviene praticamente senza sosta da anni, tanto che la nostra città è stata definita tempo addietro la più imbrattata d’Italia. E che dire poi delle affissioni abusive di ogni genere sui lampioni di corso Mazzini, sul nuovo arredo urbano, sulle vetrine dei negozi, ovunque, e che a nostro avviso rappresentano anch’esse forme di vandalismo. Girando per la città si avverte un devastante senso di degrado assoluto. Sembra la descrizione di una situazione da terzo mondo e credeteci, non ci fa certo piacere parlare in questi termini della città che tanto amiamo. E’ però necessaria e non più differibile una svolta decisiva. I catanzaresi hanno bisogno di risposte concrete, perché il pianto di quel bambino davanti al parco giochi distrutto, deve rappresentare per i nostri amministratori e le nostre forze dell’ordine uno stimolo maggiore di mille denunce, altrimenti, se non si ha la forza di combattere qualche ragazzaccio, lo si dica chiaramente e ci si faccia da parte, senza offesa per nessuno. 

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Redazione

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