SOCIALE – “BAMBINO IO, BAMBINO TU” edizione 2008

Continua con incredibile entusiasmo il progetto “Bambino Io, Bambino Tu” edizione 2008 finanziato dall’Assessorato regionale alla Pubblica Istruzione e portato avanti dall’Associazione Ra.Gi. nel Centro di Aggregazione “PoliValiamo”, insieme alle famiglie del quartiere sud della città ed agli alunni del IV Circolo didattico. Di fronte alla straordinaria affluenza di papà, mamme bambini e adolescenti che hanno inteso prendere parte all’iniziativa, gli operatori della Ra.Gi. si sono trovati costretti a chiudere le iscrizioni di adesione. “Una situazione questa che cercheremo di risolvere – ha detto la psicologa Giusy Genovese – attraverso la prossima apertura di particolari sportelli/laboratori dedicati solo ed esclusivamente alla genitorialità. Di fronte al tanto declamato disagio giovanile, la Ra.Gi. dal 2002 ha deciso di mettere al centro il bambino e lavorare su tutto quanto si muove intorno a lui partendo proprio dalla famiglia, dalla scuola, dalle istituzioni. E’ così è nato il suo “Progetto Piccolo” e su questo stiamo mettendo in campo una serie di strategie continuative che, per la loro concretezza, stando dando i loro risultati”.  Il motivo di questa partecipazione così fortemente voluta da parte delle famiglie sta nel fatto che dal 2006 “Bambino Io, Bambino Tu” dona attimi di condivisione familiare che difficilmente mamme e papà riescono a ritagliarsi con i propri ragazzi in questa società sempre più frenetica. L’elemento caratterizzante che distingue le attività educative condotte dalla Ra.Gi. è il valore della libertà che ogni famiglia respira nel corso delle attività, con una particolare attenzione alle caratteristiche emozionali ed intellettive di ciascun partecipante. Attività non teoriche ma pratiche, l’attenzione verso i piccoli gesti che spesso vengono messi in secondo piano, ritrovare la semplicità di una carezza rivolta al proprio partner o ai bambini, il dialogare con loro, giocare e inventare insieme delle storie, imparare la valenza dell’ascolto diretto, quello attivo e fatto con il cuore, riuscire a relazionarsi in maniera più sincera e più libera con i figli, capirsi ed accettarsi vicendevolmente. Lo staff educativo della Ra.Gi. parte, infatti, dalla presa in considerazione che ogni genitore, ogni bambino ed ogni ragazzo ha un proprio vissuto che, intrecciandosi, da origine al vissuto dell’intera famiglia. E non si possono impartire delle regole prestabilite alla famiglia, indirizzandola verso un determinato tipo di comportamento relazionale, se prima non si comprende l’essenza di ogni vissuto. Il contatto diretto consente invece di affrontare eventuali problematiche di tipo relazionale e di mostrare ai genitori la strada migliore per arrivare ai loro bambini. “Quello che doniamo alle famiglie – afferma il presidente della Ra.Gi. Elena Sodano – non è il pensare a regole di comportamento prestabilite ma il vedere con un occhio più libero. E le nostre famiglie sono lì, tutte insieme, presenti e attenti nelle cose che fanno, negli sguardi che donano ai loro figli senza fretta, nelle parole che si rivolgono, nelle coccole che si fanno. Essere attenti significa avere lo sguardo sull’azione che si compie, ed è questo il mistero della presenza interiore, di questa energia che ha un potere immenso solo se è libera da regole prestabilite. Difficile da dire in un’epoca in cui l’interiorità è la grande assente. Eppure, in questo vuoto immenso che in molti cercano di colmare in maniera spesso distorta, c’è una luce intensa che non può conoscere l’uomo prigioniero di giudizi, pensieri o futili parole. Può conoscerla solo chi si allena ad essere presente nelle piccole azioni quotidiane. Proprio come stanno facendo le nostre famiglie che ringrazio di cuore”.

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Redazione

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