Vigor Lamezia – Catanzaro 2-1 La cronaca

Un derby per pochi intimi in cui i ragazzini di Ammirata mettono al tappeto un Catanzaro ancora tutto da scoprire.


Vigor Lamezia- Catanzaro (2-1) 2-1

Marcatori: 8’ Berardi (R), 30’ Ianni, 40’ Manca (R)

Catanzaro: Mancinelli, Ciano, Tomi (dall’11’ st Diarra), Gimmelli, Di Maio, Zaminga (dall’11’ Montella), Corapi, Berardi, Iannelli (dal 24’ st Benincasa), Bruno, Armenise
Panchina: Parisi, De Franco, Cianni, Marchano. All.Provenza

Vigor Lamezia: Panico, Strioffolino, De Pasquale, Ciminari, Sanso, Filippi, Rondinelli, Ciotti, Manca, Scalese (dal 24’ st De Masi), Ianni (dal 30’ st Caruso)
Panchina: Forte, Mauro, Scalise, Perri, Aloe. All.Ammirata

Arbitro: Terzo di Palermo, 1°assistente Cannistrà di Messina, 2° assistente Salvato di Messina

Note: Calci d’angolo 1-0 per il Catanzaro, Ammoniti Sanso e Manca per la Vigor, Espulso Sanso (Vigor) Recupero 0’/4′.

Lamezia Terme – Ancora una volta il desolante spettacolo di uno stadio vuoto deve fare da cornice a quello che invece dovrebbe essere uno dei momenti più belli e intensi del calcio, ovvero un derby. Ma che importa se due città che distano meno di trenta chilometri l’una dall’altra devono essere trattate come realtà incivili, per colpa di qualche imbecille che, ben inteso, sia su una sponda che sull’altra, si diverte ad avvelenare un clima che dovrebbe essere solamente sereno e festoso. Comunque queste sono parole di un povero illuso che magari un giorno sogna di poter andare a Cosenza, Lamezia o Crotone in tutta tranquillità, magari per accompagnare i suoi figli, per assistere a un derby in cui le due tifoserie si abbracciano prima e dopo la gara, ebbene sì povero illuso è la definizione giusta. Torniamo al desolante pomeriggio lametino, desolante per molti versi, in primis perché le “porte chiuse” non erano proprio tali, o forse la Vigor godeva di una qualche dispensa, visto che la tribuna era colma di “dirigenti e parenti” e “giornalisti e parenti”, ma la tristezza nasceva soprattutto dal vedere fuori dallo stadio una ventina di ragazzi arrampicati su un muretto per cercare di intravedere un qualche spezzone di gara, e se li avessero fatti entrare? Forse era troppo rischioso. Pomeriggio desolante per un piccolo Catanzaro, al cospetto di un altrettanto piccolo, ma voglioso di ben figurare, Lamezia. Questo inciso non vuole essere una bocciatura per l’undici mandato in campo da Mister Provenza, perché non sarebbe onesto farlo alla prima uscita ufficiale, quindi in bocca al lupo all’allenatore e alla squadra, ma attenzione al percorso che state intraprendendo, perché già il prossimo dovrà essere un ostacolo da superare senza problemi. Finiamo con le desolazioni e lasciamo spazio alla cronaca. Il Catanzaro parte bene e domina la scena per il primo quarto d’ora di gioco, in cui prima Corapi, liberato in area da Berardi, sfiora la segnatura con un diagonale di poco fuori, e poi lo stesso centrocampista che, approfittando di un rimpallo, se ne va da solo verso la porta, ma trova sulla sua strada Sanso, il quale lo sbilancia commettendo fallo. Berardi sulle prime cerca di resistere, ma poi crolla come se fosse stato colpito da un saetta, l’incerto, ma promettente, arbitro Terzo di Palermo non indica da subito il dischetto, ma corre con il cartellino in mano verso i due, facendo intendere di voler ammonire il giallorosso per simulazione, invece decide al contrario ed assegna il penalty al Catanzaro. Dagli undici metri va lo stesso Berardi che batte Panico. Vantaggio meritato visti i primi minuti di gioco, in cui la Vigor faticava a venire fuori dal guscio. Esaurita la verve iniziale il Catanzaro sparisce dal terreno di gioco, cedendo l’iniziativa agli uomini di Ammirata, i quali non si fanno pregare e già al 30’ trovano il pari con Ianni. Zaminga perde palla a centrocampo, ne approfitta il lungo Ianni che da fuori area lascia partire un tiro, su cui Mancinelli non era certamente ben piazzato, la palla finisce nel sette per il pareggio. Al 40’ i bianco verdi ribaltano le sorti della gara. Questa volta è Manca che si proietta in area di rigore, su di lui c’è Gimmelli che lo mette giù, ma questa volta non ci sono dubbi per Terzo, è calcio di rigore. Dal dischetto lo stesso Manca tira basso e potente per il 2 a 1 con il quale si chiude il primo tempo. Nessun cambio nell’intervallo, cosa strana visto che queste gare servono anche a rodare i meccanismi delle squadre, ma questo ci conforta perché vorrebbe dire che siamo già a buon punto. Il Catanzaro prova a reagire, ma riesce solo a creare una conclusione debole da fuori di Zaminga. Intorno al 20’ i primi avvicendamenti, con Zaminga e Tomi a fare la doccia e con Diarra e Montella a rinforzare l’attacco, il primo spostato sulla destra, con conseguente cambio di fascia per Corapi, il secondo a far coppia con Iannelli, con Bruno dietro le punte e Berardi a coprire la parte di campo di competenza di Zaminga, e infine vista l’uscita di Tomi, Armenise veniva arretrato sulla linea difensiva, ruolo che è sembrato molto più congeniale a lui. Al 25’ veniva espulso, per doppia ammonizione,  il montepaonese Sanso, da quest’anno in forza alla Vigor, per un fallo sull’appena entrato Benincasa. Dopo la mezz’ora la Vigor cominciava ad accusare la stanchezza e gli uomini di Provenza riescivano ad arrivare per ben due volte da soli davanti a Panico, la prima con Ciano, liberato in area da Montella, ma il suo tiro veniva ribattuto dalla difesa in recupero, e la seconda con lo stesso Montella che approfittava di una finta-liscio di Diarra, ma anche lui sprecava tutto con un tiro alto. Al fischio finale in tribuna si faceva festa, con l’innarivabile, voi sapete in cosa, Presidente Cantafio che si lasciava andare a festeggiamenti molto particolari, ma, visto che si era a porte chiuse, lo spettacolo per fortuna è stato fruito da pochi intimi. Insomma un pomeriggio come tanti altri, che non vorremmo rivivere in queste condizioni, il calcio ha bisogno del pubblico, intelligente e meno intelligente, con l’accortezza però di riuscire a formare e ad innalzare i secondi al livello dei primi. Nell’augurare a tutti voi una Grande stagione Giallorossa, mi congedo, mio malgrado, ma non posso fare altrimenti, da queste colonne multimediali per questa stagione, sperando di poter tornare a scrivere, e magari a parlare, al più presto di Catanzaro insieme a Voi.
Forza Catanzaro.

Corrado Ab.Corradini

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