La Striscia

Un pareggio sotto un caldo africano

Termina 0 – 0 la sifda con il Manfredonia

Manfredonia (4-1-4-1): Pelagotti, Scarpitta, Patti, Cerchia, Bortel, Carrieri, Giglio ( 18’ st Scacchetti), Vitiello, Bellucci, Pirrone ( 4’ st Mandorino), Napoli ( 33’ st Flavio Ferreira) – A disposizione: Fortunato, Nossa, Serao, Hodza.

Allenatore: Signor Francesco D’ARRIGO
Catanzaro (4-4-2):Mancinelli, Ciano, Armenise, Gimmelli, Di Maio, Zaminga, Corapi, Berardi, Iannelli (20’st Caputo), Tomi ( 25’ st Bruno), Montella ( 31’ st Marchano) – A disposizione: Parisi, De Franco, Di Meglio, Benincasa.

Allenatore: Sig. Nicola PROVENZA

Ha diretto l’incontro il Sig. Lorenzo LUPO di Matera, coadiuvato dai Sigg. Mario VOLPE di Venosa e Vincenzo OSTUNI di Potenza.

Ammoniti: Giglio (M), Vitiello (M), Berardi (C), Marchano (C).

Angoli: Manfredonia: 3 (2) – Catanzaro 5 (3).

C’erano circa 40° gradi al  Miramare di Manfredonia e 150 tifosi giallorossi ad assistere alla prima trasferta del Catanzaro targato Provenza.
L’inedita sfida fra Manfredonia e Catanzaro è terminata a reti bianche e dobbiamo dire che alla fine il risultato è giusto e rispecchia i valori espressi in campo.
Mister Provenza ha impostato la squadra con il classico 4 – 4 – 2 ed in campo è scesa la formazione che aveva battuto l’Aversa Normanna all’esordio in campionato.
Giudicare la squadra dal punto di vista tecnico  dopo questo inizio di campionato onestamente ci sembra prematuro anche perchè si rischia di essere categoricamente smentiti, basti pensare che durante la fase del ritiro di Moccone il problema che sembrava assillare di più i tifosi giallorossi era la difesa, che proprio oggi ha disputato a mio avviso, tranne qualche piccola sbavatura, un’ottima prestazione con un Di Maio (elemento che in ritiro aveva destato qualche dubbio) superlativo che ha giganteggiato sui palloni alti e ha diretto il reparto con autorevolezza.
Il Catanzaro ha tenuto bene il campo ed ha avuto anche le sue buone occasioni per passare in vantaggio, ma ciò che per il momento ancora manca è la concretezza nel trasformare in rete le azioni che si creano, in pratica manca ancora chi finalizza le azioni, in pratica il classico uomo goal.
Iannelli e Montella hanno corso tantissimo ma sotto rete si sono visti pochissimo, nella ripresa con l’entrata di Caputo i giallorossi hanno elevato il loro tasso tecnico superiore, ma nel cuore dell’area di rigore è mancato lo spunto decisivo.
In tempi non sospetti avevo scritto che non bisogna caricare di responsabilità il giovane attaccante Montella (vista la giovane età)  ma sono certo che Mister Provenza dovrà lavorare molto su questo aspetto anche perchè con l’entrata del fantasista Caputo , che oltre ad essere pericoloso sotto porta sa anche servire assist importanti, risulta necessario che i due (che  insieme hanno giocato pochissimo) affinino al più presto l’intesa.
Il centrocampo ha retto bene, poche volte la palla non è stata gestita, ma anche in questo reparto bisogna affinare alcuni movimenti, ad esempio la corsia di sinistra potrebbe essere sfruttata meglio da Armenise che è dotato di buona corsa e di un ottimo cross, ma anche qua c’è da rivedere la posizione di Tomi che non sembra avere il passo per giocare più avanzato, quando è entrato Bruno, dalla corsia di sinistra c’è stata qualche importante ripartenza.
Negli ultimi dieci minuti, complice il gran caldo, le squadre si sono notevolmente allungate ed entrambe potevano vincere, al Catanzaro è stato annullato un goal di Caputo, che è andato in fuorigioco per una frazione di secondo, bastava che Corapi lo servisse più celermente e il goal era cosa fatta.
Dal canto suo il Manfredonia con un tiraccio da lontano e con una spericolata uscita di Mancinelli, dove i locali hanno reclamato il rigore, che l’arbitro non ha dato in quanto precedentemente il portiere era stato distubato dall’attaccante avversario, ha anche sfiorato il colpaccio. 
Da segnalare nelle fila degli avversari l’ottima impressione che mi ha fatto lo stopper Bortel, uno che potrebbe fare strada.
 Alla fine il risutato è giusto, ora ci si augura che con la capolista Cassino si possa giocare a porte aperte, ma soprattutto che i nostri ragazzi si convincano delle proprie forze perchè c’è bisogno che la gente che ama il  Catanzaro possa ritornare allo stadio per parlare di calcio giocato e da quello che si è visto oggi se non interverranno altri fattori, le premesse per potr parlare “di pallone” ci sono tutte.
SF 

Autore

Salvatore Ferragina

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