Colpo di fulmine giallorosso

La passione non conosce limiti. Una nuova tifosa giallorossa ci racconta le sue emozioni.

Tutto è cominciato un anno fa. Certo, i colori giallo e rosso mi son sempre piaciuti, ma se qualcuno mi avesse detto che, di lì a poco mi sarei vestita di questi colori, che avrei visto con interesse solo questi colori, che avrei comprato vestiti e nastrini per capelli di questi colori (badate bene né più chiari, né più scuri), gli avrei suggerito il nome di uno psichiatra di mia conoscenza molto ma molto preparato.
OK. Andiamo per ordine!
Un anno fa ho conosciuto il mio amore che all’epoca aveva 37 anni, sicuramente molto interessante, dolce e a modo, ma con lembi di stoffe varie giallorosse che penzolavano dal portabagagli della sua macchina, poster della squadra sparsi per tutta la casa, giocatori con la maglietta (sapete già il colore) che cenavano con noi al lume di candela per non parlare dei momenti di intimità!!! Indovinate chi c’era ovunque tra noi? Massimo Palanca!
Tra me e me pensavo:” ma chi sarà mai questo baffuto per avere tanta importanza?”.
Da subito ho seguito la mia metà nelle varie trasferte e non solo ed è cominciata la mia bella avventura tra la bolgia giallorossa. Da subito è stato Amore!
E’ stato un coinvolgimento emotivo indescrivibile, una malattia infettiva: “la catanzarite”. Una malattia che interessa il sangue, nota perché provoca alterazioni dell’ “emoglobina catanzarese”, la proteina che conferisce al sangue il colore giallorosso.
Si manifesta con tremolii, scatti d’ira, crampi allo stomaco il giorno (o i giorni) prima della partita, che possono perdurare anche durante la partita stessa e raggiungere l’acme al termine, soprattutto se nelle vicinanze della porta avversaria appare Moscelli che non svolge il compito di trasporto dell’ossigeno e può causare il blocco del flusso sanguigno, fino a distruggere i globuli giallorossi.
In questo caso il dolore è così intenso che non si impreca più, ma ci si ammutolisce e si versano lacrime!
Ebbene si. Io ho pianto! Ho pianto perché Amo il Catanzaro, perché amo l’uomo che mi ha fatto respirare tutto questo! Amo la Calabria, amo la sua umanità, amo i suoi odori, amo i suoi sapori, amo la passione della Calabria.
A proposito. Vorrei fare un appello a tutte le donne del mondo: ragazzuole, adocchiate gli uomini calabresi! Vi garantisco! Non ce n’è per nessuno!
Ho voluto portare la mia testimonianza pugliese e dire a coloro i quali mi hanno detto:”… lascia perdere! La catanzarite è una brutta malattia”, aveste voi tanta salute! Forza Catanzaro

La new entry altamurana

Autore

Redazione

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