La Striscia

ENTUSIAMO: Giocano le Aquile

Il Catanzaro bissa Andria, ancora una vittoria condita dal bel gioco

C’era più gente oggi al Nicola Ceravolo che esordiva con la Curva Angelo Mammì colorata con i seggiolini giallorossi.

Gli appelli in settimana lanciati soprattutto dal tecnico Provenza, la collaborazione dei club organizzati e l’opera degli ultras è servita a portare qualche persona in più allo stadio, sicuramente non era il pubblico delle grandi occasioni, ma almeno tremila persona (non sappiamo quanti paganti e quanti portoghesi) hanno gremito gli spalti agibili del Nicola Ceravolo.

Certo che è un peccato vedere finalmente una squadra che gioca a calcio che non ha la cornice di pubblico che merita e se penso che il primo Catanzaro dell’ex senatore Pittelli, portò seimila persone nella sfida di coppa con il Crotone, l’ amarezza è tanta perché questo gruppo merita.  

Il tifoso catanzarese arriva da cocenti delusioni, questo è un dato di fatto, ma bisogna invogliarlo non solo con i risultati, è giunto ormai il momento che la società si dia una mossa  facilitando il più possibile l’ingresso attraverso l’ apertura di prevendite autorizzate, altrimenti le lamentele servono a poco, perché non bisogna dimenticare che attualmente siamo in emergenza, in tribuna numerata bisogna accomodarsi sui gradoni di cemento (mi pare che un abbonamento da quelle parti costi 500 €), i distinti chiusi sono ormai diventati una triste habitué che penalizzano non poco chi era abituato a vedere la partita da angolazioni diverse.

Ma veniamo ad oggi.

ENTUSIASMO GIOCANO LE AQUILE, è proprio il caso di dirlo. Malgrado quanto suddetto la curva oggi era colorata, i cori incessanti e soprattutto trascinanti degli ultras hanno coinvolto il resto degli spettatori presenti,  incantati dalla prestazione del Catanzaro.

La formazione messa in campo da Provenza sin dal primo minuto ha iniziato pressando gli avversari, il pressing asfissiante sui portatori di palla avversaria e il possesso palla dei nostri è stato costante.

La Val di Sangro tranne che nei primi minuti di studio mai è uscita dal suo guscio, le azioni del Catanzaro erano martellanti e dopo aver sfiorato il gol in un paio di occasioni ci pensava l’attaccante Montella imbeccato da Criniti a trafiggere il portiere avversario con un diagonale di sinistro, preciso e potente.

La ripresa iniziava sulla falsa riga del primo tempo, ma dopo dieci minuti la squadra commetteva l’errore di sentirsi appagata, i reparti si allungavano e qualche disimpegno fatto con sufficienza consentiva agli abruzzesi di raggiungere il pareggio con un tiro di Epifani.

  Ma era qui che si vedeva il gruppo e perché no, anche il manico.

Come accadde ad Andria i cambi risultavano decisivi, Caputo dalla panchina rilevava Iannelli, e Criniti veniva sostituito in luogo da Tomi.

L’ex fantasista delle zanzare stabiesi dall’alto della sua classe impiegava poco per entrare in partita, si sistemava sulla fascia destra e con il peperoncino Mangiacasale creava superiorità.

L’assist al bacio di Montella (il migliore insieme a Zaminga) consentiva a Tomi di presentarsi a tu per tu con il portiere avversario.

Il terzino giallorosso che tante critiche ha ricevuto durante questo inizio di campionato, con freddezza e classe batteva il portiere avversario facendo esplodere di gioia il Ceravolo.

A questo punto il Catanzaro non commetteva più l’errore di rilassarsi, continuava a macinare gioco e alcune azioni ricordavano la Roma di Spalletti degli ultimi due campionati.

Il terzo goal di Gimmelli rappresenta invece il frutto del lavoro settimanale, calcio d’angolo corto e dai piedi buoni di Caputo pennellata per Gimmelli che infila sotto l’incrocio.

  

A fine partita tutta la squadra è stata applaudita dal pubblico, la gente è andata via soddisfatta e il primo commento è stato il seguente: “ma a Melfi comu iamu, purmina o machina?’”.

Signori giù il cappello, è stato un grande Catanzaro.

 SF

Nella foto Tomi si appresta a portare in  vantaggio il Catanzaro

Autore

Salvatore Ferragina

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