Dalla Redazione

Giuseppe Soluri su Cosenza Catanzaro

Riceviamo e pubblichiamo: Il dirigente Giuseppe Soluri e Presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Calabria, interviene su Cosenza Catanzaro dell’otto dicembre

L’8 dicembre prossimo la Calabria ha la possibilità di dimostrare a tutto il Paese, in diretta televisiva, che questa non è per fortuna soltanto una terra sfregiata dalle azioni criminali della ndrangheta, ma anche e soprattutto una terra di grande civiltà in cui le nobili tradizioni, la storia millenaria, la cultura dell’accoglienza e dell’amicizia, riescono sempre ad avere il sopravvento. La partita di calcio di Seconda Divisione, fissata per il giorno dell’Immacolata, tra Cosenza e Catanzaro può diventare una fenomenale occasione per riproporre storia e valori condivisi e per mettersi alle spalle rancori e contrasti che travalichino la normale rivalità sportiva. Se i derby, sia dell’andata che del ritorno, tra Cosenza e Catanzaro, che tornano dopo vari lustri e dopo varie e diverse traversie sportive sopportate dalle due squadre negli ultimi anni, dovessero giocarsi senza la presenza, rumorosa e colorata, dei tifosi della squadra ospitata, sarebbe una cocente sconfitta per lo sport ma anche, se non soprattutto, per la grande storia e le nobili tradizioni delle due città. E’ comprensibile che il Ministero dell’Interno, attraverso l’Osservatorio sulle manifestazioni sportive, abbia negli ultimi anni esercitato una forte e doverosa stretta a seguito di eventi luttuosi ed inconcepibili registrati all’interno ed all’esterno di vari stadi italiani, ma il fine di questa stretta non è la sterilizzazione di una delle componenti più genuine del calcio, vale a dire il tifo, bensì la presa di coscienza del fatto che la violenza va bandita dagli impianti sportivi e che ogni partita di calcio deve tornare ad essere, in ogni caso, quello che era una volta: vale a dire una festa dello sport e per gli sportivi. Cosenza-Catanzaro, partita considerata a rischio dall’Osservatorio, è l’occasione giusta per voltare pagina, per superare barriere, per riaffermare quei valori e quelle caratteristiche di cui la gente di Calabria, dal Pollino fino allo Stretto, è sempre stata depositaria: intelligenza, tolleranza, accoglienza, rispetto nei confronti degli altri. Credo che, dopo tanti anni di scontri, ci siano le condizioni per riportare una partita come Cosenza-Catanzaro nel giusto alveo, quello della rivalità sportiva anche accesa, degli striscioni ironici ma non volgari, degli slogan “acuminati” ma non offensivi, del rispetto degli avversari. E credo che questa consapevolezza si sia fatta strada anche all’interno delle due tifoserie che vogliono vivere da protagoniste l’evento derby con il gusto della presenza allo stadio dei tifosi avversari e si rendono conto che tutto ciò può passare solo attraverso la presa di coscienza che gli stadi non possono essere più improvvisati campi di battaglia ma devono tornare ad essere luoghi di aggregazione e di espressione di una comune passione sportiva. Già da oggi cercherò di coinvolgere tutte le autorità direttamente interessate (il Prefetto di Cosenza dott. Fallica e il Questore di Cosenza, dott. Salerno; il Prefetto di Catanzaro dott. Calvosa e il Questore di Catanzaro dott. De Felice; gli arcivescovi di Cosenza e Catanzaro, Mons. Nunnari e Mons. Ciliberti; il Presidente della Regione Loiero, i Presidenti delle Province di Cosenza e Catanzaro, Mario Oliverio e Wanda Ferro; i sindaci di Cosenza e Catanzaro, avv. Perugini e on. Olivo) affinché sposino con determinazione il tentativo di restituire alle due città un evento bello e coinvolgente depurato da inutili tensioni o anacronistiche contrapposizioni. E sono sicuro che anche i tifosi, dell’una e dell’altra squadra, che si sono sempre segnalati per l’attaccamento ai colori della propria città e per la forza d’animo mantenuta anche quando tutto, per vicende diverse, sembrava dovesse spazzare via la loro passione, sapranno dare il proprio indispensabile e fondamentale contributo all’avvio di una nuova stagione. Se si riuscisse, l’8 dicembre, a far stringere la mano, in diretta tv internazionale, prima della partita, a rappresentanti dell’una e dell’altra tifoseria sarebbe un grande successo per tutti: per i tifosi, per le due società, per le due città, per il Ministero dell’Interno e, anche e soprattutto, per la civiltà di questa regione e di questo Paese. Forse si tratta di un’utopia, ma anche l’avvento di Obama alla Casa Bianca sembrava esserlo ed è invece oggi una realtà.

 

 

Giuseppe Soluri
(Presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Calabria)

Autore

Salvatore Ferragina

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