La Striscia

Catanzaro 1 Gela 1… giocando a Porta Romana

Berardi raggiunge il Gela, Catanzaro da applausi

Circa tremilaecinquecento gli spettatori presenti al Ceravolo, rimango in trepida attesa di sapere quanti paganti, quanti abbonati e quanti accreditati, di certo c’è che parecchi  che  avevano acquistato il tagliando d’ingresso, viste le condizioni del tempo hanno preferito rimanere al calduccio, vi aspettiamo alla prossima, ma sappiate che vi siete persi uno spettacolo.

Piove e comincia a sentirsi il primo freddo della stagione, fortunatamente ci pensano gli Ultras a scaldare l’ambiente, la loro coreografia è molto bella così come belli sono gli striscioni rientrati dopo tanto tempo al Ceravolo (spero abbiano un prosieguo).

Ma se devo essere sincero la cosa che di più mi fa riscaldare è quel coro, il coro che ci ha visti crescere e ci ha accompagnato nei momenti belli e nei momenti brutti…”Siamo la Massimo Capraro e mai nessun ci fermerà”…  è da pilorci!

Il Nicola Ceravolo rimesso a nuovo e con il 70% dei seggiolini sistemati dà una bella impressione, peccato per quelle barriere divisorie in tribuna che oltre ad ostacolare la visuale sono brutte a vedersi, ma si dice che verranno tolte e che tutto lo stadio sarà recintato non più con le ringhiere ma con i vetri, speriamo.

Spero pure che riaprano al più presto i “Distinti”, la squadra quando gioca sotto la Mammì è troppo sola e i collaboratori di linea e la panchina avversaria sono troppo tranquilli, una soluzione la vorrei però proporre, va benissimo la scritta del Presidentissimo, ma si potrebbe pensare pure a una scritta rivolta agli spettatori che amano quel settore, come sugli autobus, si potrebbe provare a scrivere “Non parlate al conducente” in questo caso a Nicola Provenza.

La formazione del Catanzaro che scende in campo è priva di Montella, l’attaccante non è disponibile per via di una contrattura muscolare, allora spazio all’ex Iannelli, e Criniti gioca dal primo minuto a sinistra.

Per il resto solita difesa con Tomi dietro preferito ad Armenise ed esordio per Cardascio che prende il posto di Mangiacasale.

E’ uno scontro al vertice e di solito difficilmente  escono grandi partite, se poi ci mettiamo il campo reso pesante dalla pioggia abbondante era lecito aspettarsi uno scialbo spettacolo, invece il Catanzaro  gioca, dimostra di sapere stare in campo, di amare il fraseggio e le verticalizzazioni, è cosa rara vedere palloni buttati in avanti a casaccio, il Gela è squadra solida e merita la posizione che occupa, ma tecnicamente e  sul piano del giuoco i siciliani di Cosco sono stati surclassati dal Catanzaro di Provenza, un allenatore con la A maiuscola.

Una piccola parentesi sull’arbitro: forse su qualche azione ha sbagliato, ma ha avuto un gran merito, quello di arbitrare all’inglese, con un altro direttore di gara e con quel campo si sarebbe giocato solo 45 minuti.

Parte alla grande il Catanzaro (purtroppo però il primo tempo è sotto la Massimo Capraro…ma perché non il secondo…mannaggia), Caputo con il pallone fa ciò che vuole, dribbla, smarca e imbecca con estrema facilità, il Catanzaro gira e crea occasioni sia da sinistra che da destra ma anche per vie centrali, ma manca sempre l’acuto, Iannelli lotta e sgomita ma oggi ha chiaramente dimostrato di non essere un goleador (vedi goal lisciato nella ripresa); il Gela risulta non pervenuto, ma quando prova ad affacciarsi nella nostra area un’indecisione di Mancinelli e passa in vantaggio con l’ex lametino Battisti che ribatte in rete la corta respinta.

Palla al centro e nessun problema, il Catanzaro non sbanda e ritorna ad attaccare.

Ad inizio ripresa i nostri entrano in campo con largo anticipo, il Ceravolo li applaude e li carica a dovere, allo stesso modo avrà fatto Provenza negli spogliatoi.

Inizia il secondo tempo ed inizia la partita come da titolo “A Porta Romana”.

Chi da ragazzino ha giocato nei cortili o per strada sa benissimo a cosa mi riferisco, un portiere e due squadre che devono segnare in una sola porta, Cecere era il portiere di oggi.

Neanche tre minuti e il Catanzaro trova il goal con Berardi su una pennellata su calcio piazzato, indovinate di chi? Di Caputo.

Gran goal quello di Berardi che di testa anticipa l’ex pescarese e avellinese Cecere.

Entra Mangiacasale e il Catanzaro dilaga, potevamo fare almeno quattro goal, ma state attenti non con azioni casuali, mi riferisco al classico palla fai tu, ma con azioni manovrate, frutto di tanto lavoro durante la settimana.

Il Gela è accerchiato,  tutti gli uomini giallorossi in casacca bianca intrisa dal fango vanno alla conclusione, da destra, da sinistra e centralmente è un assedio, la palla più clamorosa capita a Iannelli che da due passi spara alto, ma ci può stare anche questo.

Pur attaccando ancora, solo negli ultimi dieci minuti il Catanzaro frena, ma ha corso tanto, almeno per ottanta minuti, è stato un grande Catanzaro e il competente pubblico del Ceravolo apprezza la prestazione e l’impegno, alla fine ci saranno tre minuti di applausi per tutti gli uomini scesi in campo.

Che dire di più, ci stiamo divertendo, si parla di calcio, anzi di pallone come amiamo dire noi catanzaresi, ed ora avanti con la seconda in casa, vincerne due di fila non è mai facile, ma visto che oggi abbiamo pareggiato, cari assenti, io per domenica so già dove andare, Via Francesco Paglia, Stadio Nicola Ceravolo.

SF

Nella foto in alto, Berardi di testa batte Cecere e pareggia, in basso, la coreografia degli UC73

Autore

Salvatore Ferragina

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