Rassegna stampa

Al Nord la pensano diversamente…

Il quotidiano “Il Trentino” e il più famoso “Tuttosport” danno come ripescate in C1 Alto Adige e Gubbio

BOLZANO. Il Ds dell’Fc Alto Adige Carlo Perrone, il giorno dopo l’emissione del decreto «stoppa-Tar» e dell’allargamento della B a 24 squadre, è un fiume in piena. Non perde comunque la calma nemmeno quando legge sulla Gazzetta dello sport che ai biancorossi potrebbero essere preferiti L’Aquila, Catanzaro o Brindisi, tutte squadre con credenziali non certo migliori del Südtirol. Si rincuora sfogliando Tuttosport: il quotidiano torinese ipotizza infatti, in caso di B a 24 squadre, un ripescaggio in C1 di Alto Adige e Gubbio. A regnare sovrana è la confusione ed in questo clima quasi surreale – tra scioperi della fame, ricorsi al Tar e intromissioni governative senza precedenti – è difficile anche solo avere delle aspettative, che i risultati acquisiti sul campo (migliore classifica fra le tre terze classificate in C2), un bilancio solido ed il bacino di utenza renderebbero più che giustificate.
Perrone, che dire?
«Che il vero scandalo sta nel fatto di essere arrivati al 20 di agosto senza sapere se si parte, in quale categoria dovremo giocare e con quali regole».
Siamo di fronte al solito pasticcio all’italiana?
«Qualcuno, poco fa, mi ha ricordato che certe cose una volta succedevano solo in Cile o in Colombia. Da oggi in poi anche i due paesi sudamericani potrebbero offendersi qualora venissero paragonati all’Italia».
Per la Gazzetta dello sport l’Alto Adige non sarà nemmeno preso in considerazione, mentre per Tuttosport il ripescaggio è certo. Dove sta la verità?
«In questo momento in cui regna la confusione più totale è impossibile avere delle aspettative di qualsivoglia genere o natura. Non potendo contare su regole certe ho pressochè rinunciato a ragionare in modo razionale. Un esempio per tutti: per quale ragione la Fiorentina è tornata subito in B?».
I tifosi dell’Alto Adige non possono però certo dimenticare che in base ai criteri decisi dalla stessa Federcalcio la formazione biancorossa dovrebbe essere in testa alla classifica dei ripescaggi.
«Già, ma non attribuendo dei punteggi precisi per ogni singolo criterio è impossibile stilare una graduatoria inattaccabile. Si lascia ampio spazio a valutazioni opinabili fin che si vuole, ma che poi all’atto pratico faranno testo».
Si aspetta dunque scelte che faranno pensare…
«Lei dice bene. Che faranno pensare».
Il fatto che l’Alto Adige abbia preso parte per due anni consecutivi, in tre anni di storia, ai play-off rischia di non contare nulla?
«Nulla forse no, ma certamente non abbastanza. Sono contrario al fatto che ci siano figli e figliocci e che la politica abbia, di fatto, un peso rilevante anche nello sport. Di questo passo si rischia di stancare anche i tifosi più accaniti, che poi – per nostra fortuna – la domenica tornano regolarmente allo stadio».
Ma è possibile che non ci sia ancora una graduatoria ufficiale?
«Se c’è nessuno l’ha mai resa nota. Per vie traverse ho appreso che ce ne sarebbe una nella quale l’Alto Adige figura addirittura al settimo posto. Il Mantova sarebbe quarto. Non so, comunque, se ritenere quest’indiscrezione credibile o meno».
L’Aquila pur di essere riammesso ha optato per lo sciopero della fame di tutta la rosa. Qual è il suo commento?
«Sostengono di essere stati esclusi per un vizio di forma. Io non ne so abbastanza per sapere se hanno ragione a chiedere la riammissione o se viceversa riammettendoli si rischia di fare torto ad altri club».
L’ipotesi formulata dalla Gazzetta dello Sport, che probabilmente è la più credibile, prevede la promozione d’ufficio in C1 di Arezzo e Sora, la riammissione dell’Aquila e l’assegnazione del quarto posto ancora vacante a Catanzaro o Brindisi.
«Poco male – conclude Perrone – perchè vuol dire che dovremo lottare nuovamente per conquistare la C1 sul campo. E in quel caso nessuno potrà toglierci la promozione».

Autore

Massimiliano Raffaele

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