Il Presidente di CNC, Fabio Lagonia, replica a Wanda Ferro

Scuola Magistratura: siano i “fatti” a parlare, non i veleni!

Sollecitare una maggiore incisività in merito alla vicenda della Scuola di Magistratura è un dovere politico che non prevediamo di abbandonare. Anzi vi è la necessità di tenere alta l’attenzione su una vicenda conclusasi davanti al Giudice Amministrativo in primo grado con esito positivo per la nostra Regione e che tuttavia – a detta dei nostri parlamentari e a leggere le recenti intenzioni di Alfano sulla stampa nazionale – rischia di trasformarsi nella beffa delle beffe. In tal senso continuare a parlarne è un ottimo stimolo per incoraggiare la politica che conta ad agire con  toni più perentori ed aggressivi, purché rivolti al giusto destinatario, nella conduzione di una battaglia sacrosanta per la Calabria e per il suo Capoluogo. Sono rimasto molto sorpreso nel leggere la violenta nota stampa di Wanda Ferro, che conosco come persona moderata, gentile e sagace. Stavolta però ha usato una inusitata esagerazione poiché ha indirizzato la sua grinta non già verso il guardasigilli, o verso quei deputati nostrani che insistono troppo poco su questa faccenda, o verso Berlusconi che in campagna elettorale, a Catanzaro, si scandalizzò per lo scippo di Mastella, lasciando intendere che – una volta eletto premier – avrebbe aggiustato le cose. Wanda Ferro ha ritenuto più utile aggredire il movimento civico “CatanzaroNelCuore”,  reo di aver sollecitato a mezzo stampa (e non solo) azioni concrete  finalizzate ad ottenere una doverosa e logica conseguenza alla favorevole sentenza pronunciata dal TAR LAZIO – I SEZ- il 24 marzo scorso, che ha accolto il ricorso promosso dalla Provincia di Catanzaro con il contributo nel merito di tutti gli Enti e del mio Movimento interveniente nel giudizio. Mi dispiace inoltre che tali sollecitazioni promosse dal mio movimento, anziché essere lodate, recepite ed apprezzate nella loro genuina natura e finalità civica siano state interpretate addirittura come “proposizioni diffamatorie” rivolte alla Provincia di Catanzaro. Oltre all’esagerazione, c’è pure l’abbaglio!
In ogni caso la volontà di “Catanzaro Nel Cuore” non è certo quella di aizzare inutili polemiche,   ma semplicemente  risvegliare all’azione, nel mero interesse della Calabria e del suo  Capoluogo. La feroce nota stampa diramata da Wanda Ferrro mi ha davvero turbato se penso che, innanzi ad un atteggiamento sollecitatorio manifestato dal mio movimento per ottenere giustizia “effettiva”, in attuazione della sentenza del TAR che è immediatamente esecutiva, ancora essa sia ineseguita a distanza di oltre 100 giorni dalla sua pubblicazione.  Dispiace pure aver intravisto, nella sopradetta nota, un’acida irrisione al nostro combattivo e appassionato legale, avv. Luisa Capicotto, che – senza pretese di insegnare a nessuno le nozioni elementari del diritto amministrativo – ritiene d’obbligo sottolineare come “l’immediata efficacia esecutiva della sentenza amministrativa di primo grado riguarda l’effetto caducatorio del Decreto impugnato nella parte in cui sostituisce la provincia di Catanzaro con quella di Benevento, e viene espressamente fatta salva l’adozione degli ulteriori provvedimenti del Ministero; si vuole ribadire che, se pur solo  con il passaggio in giudicato diventa incontestabile il comando contenuto nella sentenza,  non mancano gli strumenti e forme perché il Ministero, dia esecuzione ad una sentenza già esecutiva, adottando gli ulteriori provvedimenti. Tuttavia, a fronte dell’inerzia nell’adempiere da parte dell’obbligato, nel massimo rispetto delle facoltà della Provincia, questa ha il dovere di valorizzare e sfruttare tutti  i presupposti sussistenti in applicazione del diritto amministrativo, per sollecitare l’esecuzione e per ottenerla, agendo nell’ottica della più rapida messa in esercizio della scuola di Magistratura in attuazione del Decreto istitutivo della sede a Catanzaro”.  
Infine aggiungo che da un punto di vista politico ci sarà pure il diritto da parte della Provincia di “chiedere per ottenere” , di “sollecitare e pressare” per ottenere giustizia e, se del caso, “aggredire” chi ha il dovere di eseguire la sentenza.  O bisogna aspettare tacendo, e vedere la Scuola di Catanzaro dirottata una seconda volta, magari in Sicilia?
So che l’equivoco con Wanda Ferro è stato risolto. Ma adesso si vada dal ministro Alfano.
Fabio Lagonia
Presidente Movimento Civico “CatanzaroNelCuore”

Autore

Salvatore Ferragina

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