A.A.A. SERIE ”…” VENDESI

Perchè disputare un campionato di calcio? Meglio recarsi al supermarket delle offerte: paghi uno, prendi due…L’Italia del pallone tra ripescaggi e restyling
di Giuseppe Mangialavori

Dal CND alla Prima Divisione in un solo anno e senza avere vinto neanche un campionato. L’Andria entra nel guinness dei primati e dalla scorsa estate (retrocessa in CND) viene beneficiata di un doppio ripescaggio che neanche i Della Valle avrebbero immaginato ad appannaggio della (oramai ex) Florentia Viola. Anche con un quinto posto in campionato si può essere promossi !!!
E che nessuno venga a raccontare che il nostro calcio (nazionale e non) non sia pregno di politica, della peggior specie. Quest’ultima lo sostanzia in toto e ne determina obiettivi e il raggiungimento di aspetti compromissori che oramai dovrebbero essere patrimonio di tutti.

 

Nessuno da queste colonne si sta scandalizzando con il signor Macalli (ribattezzato “mister milione”) o verso la società biancoazzurra (o le altre: Alessandria, Potenza e Viareggio in p.d. –  Fano, Spezia, Vico Equense, Nocerina, Valenzana, Poggi Bonsi e Isola in s.d. – che hanno pagato il quantum necessario per acquisire una promozione non decretata dal campo).

 

La disquisizione di chi scrive è dedicata ad uno sport che tra percentuali varie di chi resta o va via, di chi cede quote, anzi no,  sembra fare di tutto per allontanare i calciofili che ancora popolano il pianeta.

Dall’1% di Josè Mourinho che sottintende un valore superiore al restante 99% tanto da permettergli di implementare il proprio budget personale, alle altre percentuali… sbandierate in riferimento ad acquisizioni societarie ancora non chiare. Da chi bacia simboli fino a qualche giorno prima estranei a chi chiede di acquistare una categoria al prezzo di un milione di euro. Il calcio dei “Sig. Bonaventura” che calpestano e non se ne infischiano del responso del rettangolo verde. Quello può anche non contare.

 

Sig. Macalli, Lei ha ribattezzato Prima e Seconda divisione la vecchia C1-C2, ma la sostanza non può essere rimossa da restyling di facciata. Quelli durano il tempo di un’estate a conclusione della quale “tutti”… i castelli di sabbia degli infanti vengono spazzati via dalla prima timida onda settembrina…e anche se a costruirli sono i bendisposti papà che si affannano in riva al mare…  

I vertici del calcio italiano hanno permesso di legalizzare l’acquisto della categoria.

Nulla di strano. Gli stessi avevano permesso la redenzione con seguente santificazione di alcuni eroi del 2006! Il tutto è stato mascherato ed etichettato come “garanzia patrimoniale” delle società che richiedono di essere ripescate. Ma chi ci crede? Avete confezionato una regolamentazione, positivizzandola in barba alle più elementari regole che stanno alla base di tutte le Leghe calcio del mondo. Avete il potere di farlo, nulla da dire,  ma non negateci il diritto dello sdegno.

E’ pur vero  che il Catanzaro calcio ha beneficiato di ripescaggi e su questo non ci piove, ma non ha “acquistato” (nel senso letterale del termine) questo beneficio. La forma in questo caso è più che sostanza. 
Avete (come sopra specificato) aggiunto alle regole ripescaggio delle postille ad hoc. Ora non conta più nulla la storia di un territorio, dei tifosi o di una società. Non conta la posizione in classifica. Contano ed ahionoi / ahivoi… conteranno sempre di più i famigerati “euro”.

 

A tutto ciò va aggiunto e condannato il silenzio assenso di tutto il restante mondo del calcio che ha accettato senza una piega (incluso F.C. Catanzaro con tutte le altre Società e rappresentanze politiche delle rispettive città di appartenenza) tutto quello che è accaduto, tutto quello che è stato deciso da una supponente minoranza.

Tutti vassalli dell’orco cattivo, con la speranza che un giorno li possa affrancare il gatto con gli stivali. Che brutta cosa! Quando non vi conviene disquisire su temi sconvenienti, etichettate come demagogia l’argomentare di chi scrive. Troppo comodo. La verità è innanzi agli occhi di tutti, purtroppo va oltre la demagogia e per nascondere il sole non sarà sufficiente cercare di coprirlo con una rete.

Giuseppe Mangialavori

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Giuseppe Mangialavori

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