Dalla Redazione

Il miracolo di Auteri

25 anni dopo GB Fabbri, il Catanzaro torna a vincere le prime due partite di campionato
Con due vittorie Gaetano Auteri è già entrato nella storia del Catanzaro. Perlomeno per gli amanti della statistica. Il tecnico siciliano, infatti, è il nono allenatore della storia giallorossa (dal dopoguerra) ad aver vinto le prime due partite di campionato, l’unico insieme a Boni (stagione ’47-48) ad esserci riuscito in quarta serie. Una cerchia molto ristretta che comprende nomi celebri del passato più lontano e glorioso: Tognotti (due volte), Pasinati, Ballacci, Seghedoni, Lucchi, Sereni. Fino all’ultimo, GB Fabbri, che 25 anni fa infilò una serie vincente di 4 partite, lanciando il Catanzaro verso la promozione in serie B. In realtà anche Dellisanti potrebbe figurare in questa rosa, ma in quel caso le due vittorie arrivarono in casa contro Palmese e Gela (2° e 3° turno) perché la Lega aveva deciso di posticipare la prima giornata (nel recupero finì 0-0 ad Acireale).

CORSA A OSTACOLI – Il merito è indubbiamente del tecnico siracusano. Un’impresa difficile se si pensa ai problemi incontrati fin dal suo arrivo in città a metà luglio. L’eredità di Provenza pesava come un macigno. La società era stata appena salvata per il rotto della cuffia dalle Istituzioni, con i soci in aperto conflitto. Il ritiro partiva con 15 giorni di ritardo rispetto alle concorrenti, a due settimane dall’inizio della stagione ufficiale e a un mese esatto dall’esordio in campionato. Anche il calendario non era amico del tecnico siciliano: subito due squadre rodate e quotate, Cisco e Cassino. Senza parlare di una campagna acquisti di bassissimo profilo, di un ambiente ormai indifferente alle sorti della squadra e di una penalizzazione certa in arrivo.

INCOMPLETI E VINCENTI – Eppure Auteri non si è fatto intimidire. Con quell’aria un po’ guascona, il sorriso accogliente e l’invidiabile abbronzatura si è già guadagnato il rispetto della piazza. Un pizzico di follia, tanto lavoro sul gruppo a disposizione e il suo 3-4-3 in un amen è decollato. Ottime trame, 4 gol segnati, uno solo subito (su un errore di un singolo). La squadra è buona anche se spolpata da tante partenze pesanti. Dei primi rinforzi, Vono sembra ancora inesperto, Di Cuonzo si limita al compitino, Lodi è una piacevole sorpresa, la foglia morta di Mosciaro è già un cult. Mentre la partenza di Armenise (dopo quelle di Tomi e Pippa) lascia una voragine sul lato sinistro del campo, nonostante l’impegno del jolly Benincasa. Quasi tutti i reparti sono senza alternative valide in panchina. Preoccupa soprattutto l’attacco. Auteri può contare, in definitiva su 14-15 giocatori. Dei 4 acquisti promessi da Aiello ne è arrivato solo uno e mezzo: l’argentino Longoni, che ha fatto benissimo in Eccellenza, e lo sconosciuto connazionale Forgione. Ma soprattutto non c’è traccia del “necessario sfoltimento della rosa”. Si continua a navigare a vista. E rimangono, per ora, a Catanzaro alcuni contratti pesanti che sembravano in uscita.

STIMOLI E SCOMMESSE – Nonostante tutto, però, Auteri non si è fasciato la testa e va dritto per la sua strada. Lavora ogni giorno sulle motivazioni dei giocatori, soprattutto dei leader del gruppo. Ha ripescato Bruno (sotto-utilizzato da Provenza e vicino all’addio durante il mercato), affidandogli le chiavi del centrocampo. e il ruolo di chioccia del giovane Lodi. Lentezza e qualità. Lo stesso passo di Auteri che esce dalla carraia dopo la vittoria sulla Cisco, saluta la gente e si perde per le vie deserte di una domenica catanzarese.

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