Il Rompicalcio

Il vigile giallorosso

Con la colletta di luglio il Catanzaro, un tempo “patrimonio della città”, è diventato una sorta di municipalizzata. Da tenere sotto controllo
Il Catanzaro vince le prime due partite di campionato dopo 25 anni. La titanica impresa realizzata dai ragazzi di Auteri meriterebbe squilli di tromba. O perlomeno una visita delle telecamere di Sky, come accadde lo scorso anno dopo i 21 risultati utili consecutivi del Catanzaro di Provenza. Invece niente. Scetticismo e preoccupazione. Disaffezione e distacco. Il “Ceravolo” sempre più vuoto è una spia impietosa. Il Catanzaro è diventato giocattolo di pochi, dopo essere stato l’orgoglio di una regione.

“PATRIMONIO DELLA CITTÀ”? – Due giorni fa, rispondendo alla richiesta di chiarimento delle società dilettantistiche della città circa le elargizioni del Comune al FC Catanzaro, l’Assessore allo Sport Gatto giustificava il contributo per la salvezza della squadra, definendolo “una sponsorizzazione consolidata negli anni”. E ripetendo il ritornello, più volte pronunciato dallo stesso Sindaco Olivo, nei giorni caldi della colletta pubblica per salvare una SpA: la sparizione del FC Catanzaro “avrebbe significato pesanti ricadute in termini di aggregazione sociale, immagine pubblica e cultura sportiva” (). Boutade estiva? Nossignori. È evidentemente una convinzione consolidata della Giunta. I dati di fatto testimoniano il contrario. Purtroppo. Lo stadio aggrega ormai l’un per cento della popolazione. Stima per eccesso, se si considerano le presenze dei tifosi della Provincia. Gli indicatori del livello di immagine pubblica e di cultura sportiva di una città non si misurano certo con la sopravvivenza forzata di un ologramma di società calcistica. A meno che non si ritenga un tunnel di Caputo un indicatore d’immagine più valido dello sviluppo economico e della coesione sociale di una comunità o della presenza di rifiuti nel mare o ancora dell’emergenza sicurezza. E la cultura sportiva si costruisce in un “Ceravolo” deserto o in tanti piccoli impianti sportivi di quartiere?

AAA CERCASI VIGILANTE – Una larga fetta di tifosi aveva consegnato al Sindaco una petizione per chiedere che fosse sostenuto il FC Catanzaro solo sulla base di “un organigramma composto da soggetti con ruoli chiari e in grado di garantire una programmazione organizzativa e gestionale coerente” (18/06/2009). Appello caduto nel vuoto. Per ora non c’è traccia neanche della tanto sbandierata “vigilanza” che il Sindaco aveva promesso ai tifosi una volta risuscitato il Catanzaro (). Vigilanza doverosa, visto che lo stesso Soluri si è appellato alle Istituzioni sostenendo “[…] che, chiunque amministri il Catanzaro, debba dare conto non solo ai soci ma anche alle Istituzioni […]”(18/08/2009). Vigilanza doverosa visto che Aiello ha accusato (evidentemente Bove e Soluri) di una “dissennata gestione amministrativa”. Che porterà in dono ad Auteri una penalizzazione in classifica. Vigilanza doverosa visto che Aiello ha portato allo scoperto “l’esistenza di una sostanziosa massa di creditori che ancora oggi batte cassa quotidianamente nei confronti della società” e alcune “situazioni imbarazzanti” come il “taglio dell’allaccio del gas per il mancata pagamento dei  canoni negli ultimi tre anni, la “mancanza di acqua per poter ristorare i calciatori” e altre deficienze che Aiello omette (). Vigilanza doverosa visto che Soluri replica (non smentito) sostenendo che Aiello “fino al 19 giugno 2009 (12.500 euro), non ha mai versato una lira nelle casse sociali”, che l’impegno economico della società (per quanto riguarda il monte-ingaggi) è raddoppiato rispetto alla scorsa stagione e che, solo grazie al suo veto all’acquisto di alcuni giocatori, si è evitato che triplicasse (20/08/2009). La “seconda guerra dei comunicati”, combattuta nell’immediata vigilia della gara con la Cisco, è andata in soffitta con Soluri vincitore dialettico (almeno per assenza di replica), Bove dimissionario e Aiello amministratore unico di minoranza. Un paradosso in una SpA con tre soli soci. Un’alchimia che rende Aiello responsabile a tutti gli effetti (anche agli occhi dell’opinione pubblica) ma con le mani legate dalle lune degli altri due soci. La suddivisione paritaria delle quote, , arriva oggi. Ma sembra lontano un accordo reale nell’interesse del Catanzaro. In attesa dell’intervento e di un incontro con le Istituzioni, unica richiesta che ha messo d’accordo finora Soluri e Aiello.

RECORD NEGATIVI – Intanto la società aggiorna i suoi record. Contro la Cisco, è stato battuto il primato negativo di presenze allo stadio per un esordio in campionato. L’anno scorso, nella gara a porte chiuse con l’Aversa, l’affluenza era di poco inferiore. Un bis di quanto successo in Coppa Italia contro il Siracusa. Assodate diserzione e indifferenza, un raro temporale estivo aveva convinto un discreto numero di tifosi a rinunciare all’ultimo bagno settimanale e a rientrare in città per la partita. Peccato che la società sia riuscita nella difficile impresa di far entrare gli ultimi spettatori (in fila da troppo tempo) a partita abbondantemente iniziata (col Catanzaro già in vantaggio 1-0), dotandoli di foglietti di carta bianchi per l’ingresso allo stadio (per motivi di ordine pubblico). Un disguido dovuto alla novità di biglietti nominativi e tornelli che sicuramente sarà risolto per la prossima partita. Altrimenti bisognerà avvisare Auteri e Caputo di aspettare gli ultimi ritardatari prima di iniziare lo show.

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Redazione

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