Scuola Magistratura: il ministro Alfano, novello Ponzio Pilato

Nota del movimento civico “Catanzaro nel Cuore”

Che differenza c’è fra il ministro Alfano ed il suo predecessore Mastella? Probabilmente nessuna. Li accomuna l’assenza totale di buon senso e uno scarsissima capacità di distinguere ciò che è giusto da ciò che è sbagliato. Molto grave per chi dirige un Ministero della Giustizia. Li differenzia invece un’altra cosa: se Mastella, spostando la Scuola di Magistratura da Catanzaro alla sua Benevento, palesò la sua negativa politica personalistica, Alfano oggi manifesta un atteggiamento altrettanto grave qual è il suo nefasto pilatismo. Dunque Angelino Alfano come Ponzio Pilato. Sì perché dichiarare di non voler far nulla per modificare quanto fatto dal suo predecessore, significa esattamente lavarsene le mani e infischiarsene se lo scippo perpetrato da Mastella sia stata un’operazione utile al Paese o utile solo a Ceppaloni.
Così stante la situazione Alfano è pernicioso quanto Mastella nella percezione che fornisce agli italiani rispetto ad un Ministero che dovrebbe occuparsi di agire sempre e soltanto per far trionfare le cose giuste. Si dirà ancora una volta che siamo in Italia. Ma ci dovrà pur essere qualcuno che denuncia questa indicibile strumentalizzazione della politica per fini non utili alla collettività.
La sortita dell’attuale guardasigilli in quel di Benevento, venerdì scorso durante la festa PDL del Sannio, è stata quanto mai infelice e ha denotato quanto strumentale sia il modo di agire se – per compiacere l’uditorio locale e la padrona di casa, tale onorevole Nunzia De Girolamo – si abdica al proprio ruolo di Ministro della Giustizia per indossare quello del peggior opportunismo. Un ministro che non ha il coraggio di agire per il bene del Paese non è un ministro degno. Un ministro che non vuole confermare le ragioni logiche, legittime e acclarate di Catanzaro, è un ministro che nasconde qualche faziosità. Non può lavarsene le mani. Deve avere il coraggio di assumersi ogni responsabilità consona al suo rango, con le scelte consequenziali. D’altronde Silvio Berlusconi aveva dichiarato a Catanzaro, nell’ultima campagna elettorale, quanto brutta sia stata l’azione di rapina di Mastella per la nostra città e come vi avrebbe posto rimedio. “Meno male che Silvio c’è” abbiamo pensato tutti a Catanzaro, salvo ricrederci a distanza di diversi mesi dal mancato rimedio promessoci.
L’unico dato positivo che registriamo in questa faccenda è un’apparente rinascita del sentimento di amor proprio che sembra pervadere trasversalmente la nostra deputazione: protestano in coro Speziali, Traversa, Pittelli, Amendola, Tassone. Protesta la società civile. Protesta chi ha a cuore un sentimento di giustizia. Fanno bene a boicottare il convegno previsto lunedì 12 a Palmi in occasione del quale arriverà Angelino Alfano. Sarebbe un segnale positivamente devastante se il guardasigilli fosse lasciato completamente solo. Come può mettere piede in Calabria se egli è reo, con Mastella, di un grave nocumento all’intera regione? Non c’è dubbio che anche il candidato PDL per la prossima presidenza regionale, Beppe Scopelliti, alzerà la voce e sfrutterà i suoi buoni uffici romani e le sue ottime entrature presso Berlusconi, Fini, Gasparri e Larussa per difendere la sua Calabria ed il suo capoluogo. Da parte nostra, lanciamo un appello di sensibilizzazione: tutti davanti al Parlamento per protestare. All’epoca del fattaccio commesso da Mastella fu commesso un clamoroso errore: alla brillante idea di tenere davanti a Montecitorio un consiglio comunale aperto, non ci fu alcun seguito. Non si ripeta quell’errore. Stavolta facciamo sentire la nostra voce con tutti i mezzi civili a disposizione. E sia la nostra deputazione, di destra e di sinistra, a guidare questa sacrosanta battaglia. Abbiamo bisogno di agire. Di Ponzio Pilato ne abbiamo fin troppi!
Movimento Civico “CatanzaroNelCuore”
Fabio Lagonia, Gregorio Buccolieri, Raffaele Fabiano, Rocco Mazza, Antonio Capellupo,
 Roberto Talarico, Giuseppe Gualtieri, Eugenio Riccio

Autore

Salvatore Ferragina

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