MPA sull’illuminazione del viadotto Bisantis

Carmine Gallippi attraverso una nota stampa chiede “lumi” sulla vicenda

Sono trascorsi oramai molti anni da quella magnifica sera del 2001, quando con innumerevoli fuchi d’artificio venne inaugurata l’illuminazione del viadotto Bisantis. Una notte indimenticabile, la struttura in tutta la sua maestosità dava un segnale tangibile di prestigio del capoluogo di regione.

 Il “ponte” simbolo della città dei tre colli, il più alto d’Europa tra quelli ad una sola arcata, da sempre lega la sua immagine a quella di Catanzaro.

Se ci si affaccia su internet e si ricerca qualche informazione sull’opera i complimenti si sprecano, gli utenti che non lo hanno mai visto di persona rimangono esterrefatti, estasiati. Personalmente ritengo che l’opera d’ingegneria presente sul nostro territorio non ha eguali.

Rimango dunque perplesso al pensiero che la città cui appartengo abbia già dimenticato tale progetto. Si parla spesso, troppo, e a sproposito di quello che dovrebbe essere e che sarà il nostro comune negli anni a venire, le strategie che dovrebbero poterci migliorare, le infrastrutture che si dovrebbero creare, i servizi e le attrezzature che mancano; purtroppo però alcune volte a furia di pensare e parlare ci si allontana dalla realtà. Tutto ciò per affermare che ciò che faceva spalancare la bocca, a chiunque, da qualsiasi lato si guardasse una volta trascorso il tramonto si è già dimenticato. Ciò che è nato per entrare nella storia della nostra città e nei cuori dei catanzaresi è stato tradito dalla sufficienza di chi lo osserva e di chi aveva il dovere di tutelarne l’estetica. Forse sarebbe il caso di rimettere mano all’interruttore è portare avanti quei progetti, spesso già presenti, che danno lustro al nostro territorio, senza strafare. Domando dunque agli interlocutori che ne hanno deciso l’interruzione del funzionamento, quali lati della nostra città si vogliano mostrare ai visitatori? Forse l’unicità dell’illuminazione del Complesso Monumentale del San Giovanni?

Ho viaggiato spesso nella mia vita, ma un monumento illuminato dall’alto verso il basso non mi era mai capitato di vederlo. Purtroppo a Catanzaro, spesso, dobbiamo distinguerci anche per fantasia.

Mi rivolgo quindi al Sindaco affinché si interessi al problema e solleciti personalmente una soluzione rapida sull’argomento. Catanzaro e i catanzaresi meritano altro.

Carmine Gallippi

Commissario cittadino MPA

Autore

Salvatore Ferragina

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