Catanzaro Night News

CNC:Risanamento del territorio, la vera “infrastruttura” per la Calabria

 

Siamo molto colpiti e sinceramente vicini alle famiglie catanzaresi che in questi giorni hanno dovuto abbandonare le proprie case per le frane che hanno interessato alcune zone a nord della città. Parimenti esprimiamo la nostra vicinanza alla comunità di Maierato e a tutta quell’umanità che – a causa di eventi così drammatici – si ritrova in condizioni di enorme difficoltà. Non si tratta di solidarietà retorica, né vogliamo seguire il vento del fin troppo facile sciacallaggio demagogico caro a quanti strumentalizzano i drammi personali della gente per basse ragioni di propaganda politica, come chi mischia capre e cavoli o, per essere più precisi, come chi vorrebbe far credere che non organizzando i carri carnevaleschi si sarebbe risolto il dissesto idrogeologico. Una stupida barbarie. In realtà il territorio catanzarese e l’intera Calabria scoprono per l’ennesima volta che la priorità da affrontare è la salvaguardia ambientale del territorio. E se stavolta, fortunatamente, non ci sono stati i morti che invece abbiamo pianto nella tragedia di Soverato e della A3, bisogna interpretare il fenomeno guardando in faccia una realtà che ci avvisa costantemente, e da molti anni, del pericolo. Pertanto il Governo nazionale dovrebbe temporaneamente accantonare il sogno di realizzare opere faraoniche, ancorché utili ed epocali, per deviare i relativi finanziamenti verso il recupero e la messa in sicurezza del nostro territorio e delle nostre popolazioni. Sarebbe un’azione politica di enorme responsabilità. Di più. Sarebbe la vera monumentale “infrastruttura” mai realizzata in Calabria e potrebbe consegnare ad ogni suo singolo cittadino quella serenità oggi minata. In questa prospettiva tutte le altre emergenze – e in Calabria sono tante – lasciano il posto alla difesa del suolo, che perciò deve diventare la priorità per la politica nazionale. L’aver inserito poche risorse nella Finanziaria 2010 per intervenire sul rischio idrogeologico appare come una misura vicina al nulla, dal momento che occorrerebbe ragionare non più in termini di emergenza bensì di risanamento massivo di un territorio reso fragile da scelte sbagliate, da mancanza di politiche di pianificazione, dall’abbandono di attività specie di carattere montano, da abusivismi, da espansione urbanistica in aree instabili, da disboscamenti delle aree forestali, da mancanza di interventi manutentori, e da tanti altri processi. Alla luce di tutto questo, se vi è la volontà politica di affermare il risanamento ambientale come priorità, bisognerà sacrificare necessariamente qualche settore o qualche opera faraonica per dirottare quanti più finanziamenti possibili verso la difesa del suolo intesa come interventi differenziati in ragione delle caratteristiche dei luoghi, sistemazioni idraulico-forestali, diffusione di tecniche ingegneristiche, rispetto della natura, arginature, difesa dalle avversità atmosferiche e dagli incendi boschivi. Tutte soluzioni che gli addetti ai lavori conoscono molto bene, ma che ora la politica deve assumere come preminenti.

Fabio Lagonia – Presidente Movimento Civico “CatanzaroNelCuore”

Autore

Salvatore Ferragina

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