Catanzaro Night News

ELEZIONI REGIONALI IN CALABRIA, IL COISP SI RIVOLGE AI CANDIDATI

 

QUALI PATTI PER LA SICUREZZA E LA LEGALITA’?

 

Ci sembra importante come Sindacato di Polizia ribadire, soprattutto alla luce di alcuni avvenimenti capitati nel nostro Paese e nella nostra regione in particolare, l’importanza della legalità intesa come fiducia in una società retta da regole e da valori.

Alle problematiche afferenti la sicurezza, difatti, si è tentato di porre rimedio troppo spesso attraverso soluzioni tampone che hanno sì aumentato il numero delle divise, ma non hanno contribuito ad accrescere neanche il senso di sicurezza di cui i cittadini hanno pur bisogno. Un senso di sicurezza che le stesse Forze dell’Ordine stentano a garantire vista la scarsità di mezzi e di uomini con cui ci si trova a dover fare i conti.

Accade dunque che esistano zone ad altissima concentrazione malavitosa, come Lamezia Terme, dove è in servizio, e neanche costante, una sola Volante che può fare il turno di notte.

Accade che le auto a volte debbano restare in garage perché non ci sono risorse sufficienti per acquistare il carburante, ed accade che ci siano uomini costretti a turni massacranti perché non è possibile usufruire dei riposi.

Accade anche che ci siano colleghi costretti a subire le vessazioni e le aggressioni di gruppi organizzati, che se non ricoprono i connotati di vera e propria malavita organizzata ne hanno la struttura e come tale si muovono, così come accade, in questo contesto, che la politica, soprattutto quella locale, spesso ignori tali problematiche, ritenendole di non semplice soluzioni e preferendo abdicare al proprio ruolo di controllo a favore di una politica centrale che invece, in tema di sicurezza e legalità, ha saputo partorire solo interventi spot, che servono a gettare fumo negli occhi ma non a costruire un percorso di legalità.

Perché la legalità, siamo convinti, non è un problema da risolvere quando si presenta, né tanto meno un’emergenza a cui far fronte, ma è un qualcosa da costruire ogni giorno, facendo rispettare le regole laddove non devono esserci le divise, ma funzionari e rappresentanti dello Stato che, al pari delle Forze dell’Ordine e con le Forze dell’Ordine stiano vicini ai cittadini.

E’ necessario diffondere e, dove già presenti, rafforzare i Patti per la SICUREZZA e la LEGALITA’, come strumento di collaborazione, responsabilizzazione e partecipazione attiva di istituzioni, parti sociali, cittadini.

E’ necessario che gli Enti pubblici preposti, innanzitutto, acquistino autorevolezza ed una effettiva capacità operativa per assicurare l’indispensabile funzione di garanzia per l’opinione pubblica e di supporto informativo alle politiche attive per la legalità ed alle azioni di bonifica e riqualificazione dell’intera società.

Tutta la recente politica sulla sicurezza (che ricordiamo non è un problema di Polizia ma è il primo problema politico da affrontare per la tenuta dell’intero sistema sia quello regionale sia quello nazionale) è stata improntata al costante e crescente depotenziamento delle risorse nazionali disponibili per sposare, in armonia con una sotterranea e strisciante giustificazione federalista, idee e conseguenti azioni poco illuminate sotto il profilo attuativo.

Se è vero che le ronde sono un vero e proprio fallimento e la partecipazione all’azione della sicurezza urbana delle Forze Armate (checché ne dicano i vertici della Difesa) appare più uno spot elettorale vuoto di contenuti che effettiva partecipazione alle vicende criminali metropolitane, ci sembra sia il caso di valutare la realizzazione effettiva della sicurezza partecipata, dove partecipazione istituzionale, in questo caso quella del futuro Capo dell’Esecutivo regionale calabrese, divenga una volta per tutte assunzione di responsabilità e di impegno nei confronti di coloro che si sobbarcano l’onere del mantenimento della convivenza civile ogni giorno e che lo fanno sul serio. Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza non ci risultano ancora disoccupate sul fronte criminale e mafioso-eversivo ma ci risultano essere, per fortuna o per disgrazia, le avanguardie reali alle forze devastanti, spesso vincenti del sistema criminale calabrese.

Ecco perché l’appello alla politica è pressante, ed è un appello non rivolto con l’intento di far eccitare nuove formule alchemiche cui la recente politica nazionale ci ha abituato, che magari consentano ad un usciere di diventare agente di Polizia o a un ingegnere commissario investigativo, ma quello di programmare il futuro, ponendosi come fulcro centrale delle azioni future.

Ci auguriamo, nella nostra ingenua speranza, che il nuovo Governatore della Calabria ponga al suo primo ordine del giorno il rifacimento strutturale e logistico dei nevralgici Uffici di Polizia, delle stazioni dell’Arma, dei Comandi della Guardia di Finanza, molti dei quali fatiscenti e degradati, ponga al secondo ordine del giorno la necessità della contribuzione fattiva per il rifacimento del parco auto delle Forze di Polizia, ponga al terzo ordine del giorno la programmazione delle politiche alloggiative del personale, sostenendo anche con mutui agevolati, la costruzione di una casa per chi, dopo svariati anni di trasferimenti e missioni, intenda mettere radici, ponga una serie numerosa di iniziative concrete che cominciano a significare, almeno per noi, sicurezza partecipata.

Ponga infine un pò di coraggio sui grandi temi della sicurezza partecipata calabrese, che si traducono in costante lotta alla mafia, alle organizzazioni criminali che usano le armi e a quelle che usano le biro, alla immigrazione clandestina, al depuramento istituzionale dalle sollecitazioni corruttive, alle mancate integrazioni dei rom stanziali, alle pulizie degli sconci urbani che rendono la nostra splendida terra deturpata e macchiata dalla ricerca esasperata del profitto imprenditoriale. Carne al fuoco ce n’è parecchia, noi siamo sempre disposti a cuocerla ma abbiamo bisogno di qualcuno che porti il sale!

Per tale motivo, forti della nostra INDIPENDENZA Sindacale, ci rivolgiamo a tutti i candidati, sia quelli presidenti che quelli consiglieri, per cercare di capire se sussiste nei loro programmi elettorali un minimo di interesse per tali tematiche e una fattiva vicinanza alla nostra categoria.

Vorremo cercare di capire, quantomeno, se noi Poliziotti troveremo delle serie motivazioni per recarci tra un mese alle urne ed esprimere il nostro libero e motivato consenso.

La Segreteria Regionale del Co.I.S.P. della Calabria

Autore

Salvatore Ferragina

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