Dalla Redazione

Soci FC: non siamo disposti a lasciare

Aiello, Soluri, Bove e Catalano pronti a cedere solo una parte delle azioni per favorire la formazione di una nuova maggioranza

La vergogna del “Flaminio” non scoraggia gli attuali soci del FC Catanzaro. In una nota congiunta, pubblicata stasera sul sito ufficiale, Aiello, Soluri, Bove e Catalano non sembrano disposti a fare il passo indietro che la stragrande maggioranza della tifoseria giallorossa chiede a gran voce in queste ore: la loro uscita di scena definitiva. I quattro soci si dichiarano disposti a cedere una parte delle loro quote per favorire la formazione di una nuova maggioranza societaria, in grado di guidare il Catanzaro. Ma la somma algebrica proposta non convincerebbe neanche un bambino di terza elementare. Figuriamoci un popolo intero umiliato e offeso dalla cocente sconfitta di ieri.

Le azioni che i soci sono pronti a cedere, secondo la loro interpretazione, potrebbero essere «aggiunte al 30% del “gruppo Gatto” ed all’ulteriore 16-17% attualmente disponibile». Ma se i quattro soci dimostrano di conoscere i fondamenti dell’aritmetica, i tifosi hanno imparato qualche nozione di lingua italiana. Nel comunicato di oggi pomeriggio, la cordata rappresentata dal presidente di Confindustria Gatto evidenzia che «la maggioranza in capo agli attuali soci non rappresenta la annunciata soluzione di discontinuità con il passato, che, invece, appare indispensabile». Tra l’altro l’ingresso in società della “cordata-Gatto” è condizionato dall’avvento (entro venerdì) di un gruppo forte, «serio e affidabile», che guidi il Catanzaro con un impegno duraturo nel tempo. Un identikit che sembra quello del gruppo Noto-Colosimo, fino a pochi giorni fa ancora disponibile ad interessarsi alle sorti del FC Catanzaro, sia pur a determinate condizioni.

La sensazione è che la sconfitta di Roma abbia fatto raggiungere all’ambiente giallorosso il limite di sopportazione. Una sconfitta, anche pesante, ci può stare. Ma non è più tollerabile che si esca dallo stadio con il dubbio atroce o, peggio, con il sospetto che la sconfitta non sia legata solo ad un pallone che rotola in campo. Non è più accettabile andare a giocare una finale play-off grazie ai soldi raccolti dalle istituzioni. Non sono più digeribili scioperi dei calciatori che infangano la storia di una città. Del resto i soci hanno più volte ribadito di non poter continuare. Alcuni di loro, nello specifico l’ex presidente Soluri, nella scorsa estate avevano manifestato pubblicamente la volontà di disimpegnarsi. Questo è il momento di farsi da parte e di rimettere subito la società nelle mani del Sindaco. UsCatanzaro.net non presterà il fianco a chi ha esposto, ancora una volta, una tifoseria intera al pubblico ludibrio. Il tempo del credito è finito. Chi sbaglia deve uscire di scena. L’unica risposta seria alla sconfitta di Roma è la formazione di una società nuova, forte, con una maggioranza solida. Tutte le altre soluzioni sarebbero un’altra presa in giro. Questa è la strada indicata chiaramente dalla “cordata-Gatto”. Questa è la strada sostanzialmente indicata dal gruppo Noto-Colosimo, prima della parziale “ritirata”. Questa è la strada auspicata dai veri tifosi del Catanzaro. Una strada diametralmente opposta rispetto all’ultimo, confusionario tentativo di questa società di negare un fallimento che i gol di Ciofani hanno sancito definitivamente.

Red

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Il comunicato stampa diramato dal FC Catanzaro

«Dopo aver letto la nota diffusa dall’ing. Giuseppe Gatto in rappresentanza della Centro Servizi srl, la società costituita allo scopo di partecipare all’azionariato dell’FC Catanzaro, ribadiamo la convinzione che solo attraverso uno sforzo corale della imprenditoria catanzarese sarà possibile assicurare alla squadra giallorossa un futuro più stabile e lineare di quanto non sia stato, per diverse vicissitudini e con diversi protagonisti alla guida, negli ultimi venti anni. La disponibilità di Gatto, Speziali, Volpi, ed altri imprenditori importanti, a contribuire alla causa del Catanzaro con un peso azionario complessivo pari al 30% è già un tassello importantissimo di questo percorso, che va giustamente completato coagulando ulteriori forze imprenditoriali che aggiungano al 30% del gruppo Gatto-Speziali una percentuale azionaria consistente e comunque in grado di assicurare il governo della società.

E’ appena il caso di ricordare che il circa 54% di ricapitalizzazione già effettuata dai vecchi soci è semplicemente il frutto della trasformazione a capitale sociale di tutte le anticipazioni fatte dai singoli soci nel corso di questa stagione ed ammontanti a circa 950mila euro. Tale percentuale sarebbe stata ancora superiore se dette anticipazioni fossero state superiori a detta cifra così come sarebbe stata inferiore (e quindi al di sotto del 50%) se le stesse anticipazioni fossero state di importo più basso. Vale peraltro la pena di ricordare che quelli che vengono definiti “i vecchi soci” non rappresentano un gruppo omogeneo o coeso e che quindi il 54% complessivo in nessun caso avrebbe potuto o potrebbe rappresentare una “maggioranza”. Finora, inoltre, nessuno aveva mai posto ai vecchi soci il problema della percentuale azionaria.

Ora che Giuseppe Gatto ha esplicitato il problema, che forse era rimasto inespresso a causa del succedersi vorticoso e dell’intrecciarsi di Tavoli istituzionali e di trattative tra i possibili nuovi soci, è bene far sapere che una percentuale proporzionale delle attuali azioni dei sottoscritti vecchi soci è a disposizione di chiunque (imprenditori, professionisti e quant’altro) affinchè, aggiunte al 30% del “gruppo Gatto” ed all’ulteriore 16-17% attualmente disponibile, portino la percentuale complessiva dei “nuovi soci” almeno al 51%. Tale disponibilità può tradursi, per quanto ci riguarda, in fatti concreti già da domani attraverso la cessione delle percentuali di quote con atto notarile agli eventuali interessati.

Riteniamo questa disponibilità una ulteriore dimostrazione di attaccamento ai colori giallorossi e della volontà di rendere forte la società attraverso la compartecipazione di imprenditori di grande prestigio e di grandi risorse che, proprio grazie a queste caratteristiche, potranno raccogliere in tempo utile “i cocci” della cocente delusione patita al Flaminio a causa di una prestazione oggettivamente inguardabile di una squadra che finora aveva invece espresso il miglior gioco della Seconda Divisione. E magari, grazie alla forza economica dei nuovi soci, gli sforzi ed i sacrifici di chi ha finora tirato “la carretta giallorossa”, portandola ad un passo dalla promozione sia l’anno scorso che quest’anno, potranno risultare comunque importanti se non decisivi per un eventuale ripescaggio in Prima Divisione».

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