La Striscia

Rifinitura a porte chiuse

Clima teso

Anche se fosse stato a porte aperte sicuramente non vi avremmo raccontato di schemi e moduli tattici perché i tifosi che erano presenti nel piazzale davanti allo stadio di tutto parlavano meno che di pallone. La formazione che scenderà in campo vedrà Mancinelli e Lodi al posto di Vono e Bruno, squalificato dopo la “splendida” prestazione di domenica.

C’è qualcuno che spera nel ribaltone del poker subito, altri che sono depressi, ma l’unico filo conduttore era e rimane la partita del Flaminio, che resterà per sempre come una pietra miliare nella storia del calcio catanzarese. L’augurio della “remontada” in un nostro angolino nascosto del cuore c’è, ma quella macchia del sei giugno non sarà mai cancellata.

Allo stadio oggi c’era molta polizia, ieri i “soliti” tifosi hanno restituito in campo un pallone tagliato, oggi (sempre gli stessi) hanno atteso che uscisse fuori qualcuno. In macchina a un certo punto sono apparsi dal cancello principale (vestiti “fighi” e tirati a lucido) Ciano e Di Maio.

Qualcuno li ha fermati e malgrado loro dicessero che domenica hanno avuto solo una giornata storta, all’unanimità è stato detto loro “ma vi duva …..hai ma vai, indegno di…..”. Ingranata la prima marcia del fiammante Golf, partivano con la consapevolezza che a Catanzaro siamo SIGNORI mentre chi ha offeso una maglia che nel mondo ha tanti tifosi, non so.

Per concludere, mentre si parlava di questione societarie e altro, chi ti appare davanti l’edicola dello stadio per comprare i giornali? Floriano Noto! “Vidatilla tu”, gli ha gridato qualcuno da lontano. Non so se ha sentito, ma di certo non posso biasimare chi lo ha incitato a compiere il passo. Dopo aver visto, da Altamura al Flaminio, la cloaca in cui siamo finiti.

SF

Autore

Salvatore Ferragina

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