Catanzaro Night News

Conati di orgoglio emigrato

Riceviamo e pubblichiamo

Gentili sindaci ed ex concittadini dello Jonio catanzarese, 

vogliate accogliere questa mia lettera di scuse e ringraziamenti. Sono desolato per aver arrecato disturbo in combutta con la mia presuntuosa famiglia composta, oltre che dal sottoscritto, anche da una moglie e da un cane bavoso. 

Chiedo venia ai vicini di residenza estiva, in località Cipollina di Sellia Marina, dove ho locato con arroganza un piccolo appartamento, pretendendo nientemeno di parcheggiare la mia autovettura ai bordi della pubblica via. 
E sì che non compariva alcun divieto di sosta, alcuna segnalazione di proprietà privata, alcun passo carraio, né vi era ingresso ostruibile. Si ergeva solo un muro. Un muro bianco. Delimitava un risicato slargo non asfaltato che, ad altre latitudini, si ostinerebbero a considerare pubblico, magari accessorio alla strada, tutt’al più spazio off-limits per la sosta, non certo territorio assegnato per diritto divino a un’unica privilegiata famiglia. 
Bazzecole. 
Come ho potututo confutare le tesi, peraltro compostamente espresse, dei sette gentiluomini a petto nudo accorsi in una deliziosa serata d’agosto a precisare “ca ‘cca (leggasi: bordo della pubblica via) c’è u nostru”? 
Come ho potuto immaginare che un cittadino locale si piegasse alla giurassica regola del “chi tardi arriva male alloggia”, alla stregua di un turista qualsiasi e si rassegnasse, anche solo per una manciata di ore, a parcheggiare la propria auto duecento metri più in là? 

E’ in effetti lo stesso sistema di Common Law che ispira le nobili azioni di chi colloca sulla carreggiata una sedia, un manufatto in argilla e quant’altro al fine di rimarcare il possesso di qualche metro quadro di asfalto. Quello destinato alle proprie quattro ruote a scapito dell’avventore occasionale, per di più sfigato contribuente di uno Stato per fortuna ancora non federale. 
Sicché, vagando alla ricerca di un posto libero in Catanzaro Lido, ingenuamente t’illudi che il codice della strada italiano abbia qualche valenza. 

Chiedo scusa anche al mio quadrupede. Sbaglio a riprenderlo quando rallenta la passeggiata per urinare su ogni cespuglio: è evidente che anche gli appartenenti alla mia specie marcano il territorio. Con che autorevolezza posso rimproverare la sua vescica? 

Mi perdonino inoltre gli altrui animali d’affezione, soprattutto i cani di piccola taglia. Ho notato come drizzavano le orecchie e mi additavano a schiavista per la barbara usanza del guinzaglio che incoscientemente mantengo, rischiando di scompigliare il pelo del mio dogue. Evviva il cane libero, evviva gli innocui yorkshire liberi di attaccare i mastini alla catena, evviva! 

Mi sia permesso ringraziare pubblicamente la giunta comunale di Sellia Marina. Quella stessa che amministra una località a vocazione turistica e che, pertanto, in data 11 agosto 2010 pubblicava sul proprio sito Internet la nota dal rassicurante titolo “Interruzione erogazione acqua potabile”. Riporto integralmente: “Si avvisa la popolazione che dalla data odierna, causa improvvisa avaria delle pompe che alimentano l’acquedotto comunale, potranno verificarsi disagi nell’erogazione dell’acqua potabile in buona parte del territorio comunale fino alla definitiva riparazione del guasto”. In compenso, dopo Ferragosto, a più riprese e senza segnalazioni di impreviste avarie, l’erogazione del servizio idrico è stata impeccabile. Ma soltanto per chi era in possesso di autoclave. 

Ebbene, voglio esprimere compiacimento anche per la dislocazione dei cassonetti della spazzatura. In località Cipollina, un carnaio fino al 25 agosto, i punti di raccolta rifiuti più vicini alla mia abitazione (al centro del disordinato agglomerato) distavano circa 700 metri dall’uscio di casa. 
Sicchè, sfoggiando la pessima e riprovevole abitudine di raccogliere gli escrementi solidi del citato amico peloso, mi si schiudevano tre opzioni: 1) lasciare che la merda si cuocesse al sole (soluzione gettonatissima dai miei colleghi); 2) anticipare la preparazione atletica in prossimità della Sahara Marathon del 28 febbraio 2011; 3) riportare le deiezioni in casa per la felicità di moglie, mosche ed eventuali ospiti diversi dagli insetti. 

Grazie di cuore anche per il rigore con cui avete vietato l’ingresso dei cani nel boschetto di eucalipto a cui fa da contraltare il pietoso stato di abbandono del medesimo (lampioni in frantumi, cestini divelti, rifiuti ovunque, alberi abbattutti…). Non sia mai che una pisciatina comprometta il prezioso e delicato equilibrio di cotanto ecosistema.

Approfitto della presente per ringraziare sentitamente i molti che, viaggiando da decenni sul segmento della statale 106 che congiunge Catanzaro a Crotone, non si rassegnano al diritto di precedenza di chi è già in transito sulle rotonde. Che novità è questa? Resistere, resistere, resistere! 

E come dimenticare i numerosi ristoratori della soleggiata costa sorpresi a fissare il prezzo del coperto in base alla provenienza del cliente? Più basso se l’ospite è indigeno, of course. 

Grazie, grazie mille anche al pescivendolo ambulante che, alle 7.20 del mattino, era solito fornire l’imprescindibile servizio sveglia, sussurrando gratuitamente dalla sua motoape: u piscia, u piscia, u pisciaaaaaaaaaaaaaaaaa! 

Vogliate pazientemente stendere un velo pietoso sul disturbo che Vi abbiamo arrecato con il nostro stucchevole turismo di ritorno. 

Diligentemente incolonnati per ore e ore sulla Salerno-Reggio Calabria e rientrati nei nordici domicili, cari amministratori locali e in particolare caro sindaco di Catanzaro, Vi ringraziamo soprattutto per i conati di orgoglio domenicalmente procuratici dalle epiche gesta della squadra di calcio giallorossa che avete contribuito ad allestire con centinaia di migliaia di euro pubbliche. 

Dovreste vederci, noi emigrati, a stringere sotto la lingua quel sapore che attenua i morsi della lontananza, pronti a ricevere a testa alta la puntuale domanda settimanale del dirimpettaio: cos’ha fatto il Catanzaro? 

Profondamente grato. 
Luca Fotia

nella foto: il cane “bavoso”

Autore

Salvatore Ferragina

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