Catanzaro Night News

Fabbrica chiusa ma il materiale brucia da un anno

E’ chiusa da un anno, a Marcellinara, a pochi chilometri da Catanzaro, la Seteco, fabbrica che produceva fertilizzanti, perché sotto sequestro giudiziario, ed è dallo stesso periodo che all’interno dello stabilimento dismesso brucia materiale organico emettendo fumi che si diffondono nell’ambiente. Il dato più significativo è che non si sa, al momento, se i fumi siano tossici o meno. Gli abitanti ed i lavoratori delle altre fabbriche che sorgono nella zona temono conseguenze per la loro salute, ma al momento non hanno ottenuto le risposte ed i chiarimenti necessari. I vigili del fuoco, da quando la fabbrica è chiusa, dopo la dichiarazione di fallimento e l’arrivo di un curatore, hanno effettuato una sessantina di interventi per spegnere gli incendi che si sviluppano nelle vasche in cui è stato raccolto il materiale di compostaggio residuo della lavorazione. Gli stessi vigili hanno interessato la Regione, le autorità sanitarie e la Procura della Repubblica, che ha disposto il sequestro della fabbrica nell’ambito di un’inchiesta che dura già da alcuni anni. Di recente all’assessorato regionale all’Ambiente c’ è stata una riunione per fare il punto sulla situazione, ma gli interventi per sanare la situazione, ed evitare rischi per la salute pubblica, non sono stati ancora attuati. “E’ una situazione difficile da gestire – dicono i vigili del fuoco – perché ci costringe ad impiegare personale che dobbiamo sottrarre alle emergenze. Il problema andrebbe risolto una volta per tutte, ma in questo senso i ritardi sono notevoli”. Il curatore fallimentare si è detto impossibilitato a risolvere il problema perché per mettere in atto gli interventi necessari per rimuovere il materiale di compostaggio servono circa duecentomila euro, somma di cui lui non dispone.

 


Autore

Salvatore Ferragina

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