Rassegna stampa

Sì, è un grande Catanzaro

Espugna Giulianova nel posticipo e vola a -1 dalla capolista Viterbese
Corona e un rigore di Biancone piegano gli abruzzesi

da Il Quotidiano

GIULIANOVA – Tre punti strameritati regalano al Catanzaro una serata di gloria e una spinta decisa verso il comando della classifica. La Viterbese è vicinissima e la B è alla portata di una squadra in continua crescita dal punto di vista fisico ma anche sotto l’aspetto morale. Insomma le qualità ci sono tutte per tentare il grande salto.
Come contro la Fermana anche a Giulianova Piero Braglia disegna una squadra d’attacco, con un 3-4-3 molto corto tra le linee, pronto all’occorrenza a modificarsi in un più prudente 5-4-1, con gli esterni a scalare tra i reparti. Meno malleabile il 4-4-2 di D’Arrigo che si affida per le operazioni d’attacco alla coppia Pelatti-Elia. E proprio i due bomber di casa sono protagonisti in avvio di gara.
Una partenza da brividi per il Catanzaro che in sessanta secondi rischia tantissimo. Al 27° secondo Elia punta l’angolino ma Lafuenti manda in angolo di piede e al 1′ Drascek, assistito da Pelatti, calcia al volo, impegnando nuovamente il portiere giallorosso ad una spettacolare deviazione. Fuochi e fiamme abruzzesi che non lasciano il segno visto che il Catanzaro cancella in fretta i sessanta secondi di paura e mette le cose in chiaro. Il Catanzaro c’è, l’alta classifica fa gola e i punti in palio pure.
La squadra si allunga sul piccolo campo giuliese, prende le misure agli avversari e al primo affondo sfrutta l’effetto Corona. E’ il bomber ad aprire in due la difesa di casa (7′) quando approfitta di un liscio in coppia di Tangorra e Siroti, ingannati dal cross di Dei, e con un collo esterno di destro mette il pallone nel sette. Per Armellini non c’è niente da fare, per il Catanzaro è festa grande, con Corona ad esultare sotto la curva abruzzese con il pallone sotto la maglia (elegantemente blu per il gran galà televisivo). Il gol ammorbidisce il Giulianova e mette le ali alla banda di Braglia che gioca calcio di buona fattura, con Toledo pimpante sulla fascia destra, Ferrigno a svariare sulla sinistra (nel corso della gara i due vengono invertiti di fascia) e Corona presenza minacciosa per Tangorra e soci, vicini alla seconda capitolazione al 17′, quando un calcio di punizione a girare di Ferrigno trova Armellini pronto alla paratissima di serata. Segnali positivi che caricano il Catanzaro e accentuano l’ansia di risultato del Giulianova che perde progressivamente lucidità soprattutto quando c’è da attaccare il tridente difensivo catanzarese.
Soltanto De Patre cerca di dettare i tempi della riscossa con giocate semplici, senza strafare e soprattutto senza crollare a terra come altri compagni di squadra pronti al tuffo al primo contatto. E’ bravo Marelli, fischietto comasco, a non cadere nel tranello al 27′ quando Elia va giù in area di rigore dopo una scivolata di Milone che prende nettamente il pallone. D’Arrigo e i suoi chiedono il rigore che non c’è, così come è giusto annullare il gol del pareggio di Felci al 43′, nato da un netto fallo di Pelatti su Ascoli. Con il Catanzaro ben organizzato in difesa, reattivo a centrocampo e sempre pericoloso in avanti, il Giulianova non trova sbocchi e allora si affida a soluzioni personali. E tutto questo finisce per favore i piani di successo di Braglia che dalla panchina carica i suoi e tiene alta la guardia. Stesso canovaccio tattico anche nella ripresa, con i padroni di casa in avanti ma senza incisività e il Catanzaro pronto a colpire.
La maggiore organizzazione calabrese produce altre due buone occasioni, sempre con Ferrigno (uscita fuori area di Armellini e parata del portiere su botta dalla distanza) prima di un tentativo su punizione di Del Grosso (28′) con risposta immediata dell’attento Lafuenti. Ma l’occasionissima capita sempre a Ferrigno che 36′ manca il gol del 2-0. Biancone, in campo al posto di Toledo, tocca morbido per il numero otto che decide per una soluzione di prima, favorendo l’uscita di Armellini. Nessun problema, comunque, visto che al 90′ arriva il rigore della sicurezza, guadagnato e realizzato da Biancone (e nell’occasione il Giulianova rimane anche in dieci per l’espulsione di Siroti). Dopo il penalty vincente cala il sipario sul Giulianova, con il Catanzaro padrone del campo.

Matteo Barbi

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