Rassegna stampa

Un Catanzaro che fa sognare

da Il Quotidiano

CATANZARO ­ La settimana del tifoso giallorosso sta letteralmente volando tra una partita e l’altra. Dopo anni di piazzamenti amari con la C2 addosso come una croce, da circa due mesi non fa in tempo a smaltire la gioia degli ultimi novanta minuti che ne arrivano di più esaltanti, perché in gioco adesso c’è un campionato che si chiama serie B.
Magia del calcio. Gli uomini di Braglia stanno correndo dietro la Viterbese e sembrano un segugio. Il distacco si è ridotto a un niente, e la scalata è cominciata proprio dopo la sconfitta sul campo dei laziali. Una piccola favola, dice qualcuno. Il Catanzaro che si ritrova a fare da matricola col blasone, che inizia la terza serie calcistica con una formazione che doveva demolire la C2, e che ora passa per rivelazione in C1. Rivelazione annunciata, secondo molti addetti ai lavori, che non fa altro che mettere in campo il reale valore degli atleti a disposizione, la sua forza, e raccoglierne i frutti. Altro che favola. Le leggende sportive sono tali, al pari delle gemelle metropolitane.
Un pizzico di verità e molta fantasia, poco a che vedere con i numeri di Corona e compagni. Una concretezza che fa sognare, certo. Ma i piedi devono restare per terra, anche quando arriva l’ultima in classifica, e meno male ­ va aggiunto doverosamente ­ che Braglia non è tipo da credere alle favole. L’allenatore toscano mantiene l’attenzione viva giorno per giorno, ogni gara va giocata senza guardare la classifica e la concentrazione non deve mai calare. Specie se l’avversario appare decisamente malconcio. Due miseri punticini frutto di due pareggi due, nessuna vittoria e l’acqua alla gola già in avvio di stagione. Un’Aquila con le ali bagnate, che però va affrontata con le pinze. Lo sa Braglia, lo sa la squadra, ed è bene che lo tengano tutti a mente: nel calcio di scontato, in fondo, c’è solo il risultato finale.
Allenamento. Per fare in modo che il punteggio sia quello atteso, ieri pomeriggio Braglia ha dirottato i suoi a Calabricata, nei pressi di Sellia Marina, dove la squadra proseguirà la preparazione fino a domani. A parte Ascoli, dolorante per un pestone rimediato sul collo del piede la sera di Giulianova, e Marcello Corazzini, il gruppo ha svolto la consueta partitella infrasettimanale in famiglia. Niente di più del solito lavoro. Il tecnico grossetano insiste sui suoi schemi, il resto lo dirà il campo.
CAMPO. «Ancora è presto… ». Il campionato è troppo lungo perché si possa parlare già di B. Parola di Massimo Campo. L’attaccante getta acqua sul fuoco, invitando a non credere in facili illusioni, a partire da domenica. «Guai a pensare che L’Aquila sia un avversario modesto, non è così. Stiamo vivendo un momento positivo, la squadra ha fatto bene sin da subito, se si eccettua qualche gara sbagliata ma dobbiamo giocare partita dopo partita. La classifica è corta e può succedere di tutto, dobbiamo quindi lavorare e migliorare sempre».
Per Campo il Catanzaro è in vetta quasi inaspettatamente, e pensare alla cadetteria passa per un azzardo. «Siamo consapevoli delle nostre forze, ma è presto per parlarne. Ci sono altre formazioni da tenere d’occhio, come la Viterbese, anche se sulla carta non sembrava che potesse far bene, poi il Taranto, il Crotone, due signore squadre, la stessa Samb e l’Acireale». Campo è pronto a dare il suo contributo, senza lamentare lo scarso utilizzo. «Va bene così, davanti c’è molta concorrenza e fortunatamente chi gioca lo fa al meglio. Certo non fa mai piacere stare in panchina, ma l’importante è farsi trovare sempre pronti».

Ivan Montesano

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