CNC: lo scempio dell’isola pedonale

«Perché trasformare il centro da area destinata alla “passeggiata” in area destinata alla “parcheggiata”»? La nota del movimento civico

Abbiamo seguito con preoccupazione il susseguirsi di notizie che in queste ultime settimane stanno sancendo, nell’apatia quasi totale, la morte dell’Isola Pedonale di Catanzaro.

Quali assertori convinti della pedonalizzazione del centro  –  provvedimento che mirava a migliorare la qualità della vita e la competitività commerciale (dati alla mano, gli esercizi con offerta di qualità hanno incrementato il loro fatturato)  –  avevamo  deciso di esprimere le nostre considerazioni dopo l’avvio di questa supposta “svolta epocale” annunciata dal sindaco Traversa che, di fatto, altro non è se non un melanconico ritorno ad un passato che aveva reso famigerata ed inospitale la nostra città la quale si caratterizzava per traffico caotico, inquinamento acustico, atmosferico e visivo, e per la mancanza di spazi destinati alla fruizione pedonale, delle famiglie, dei bambini e degli anziani. La brutale rimozione dei paletti che sta avvenendo in queste ore è indice di una vera e propria barbarie.

Ricordiamo che le misure a suo tempo adottate, attuando una politica che prediligeva un assetto della città volto più all’interesse collettivo che agli egoismi individuali, scatenò un dibattito cittadino e, finanche, azioni legali presso il Giudice Amministrativo. Ma, alla fine, pur con qualche sbavatura puntualmente corretta in uno spirito di collaborazione istituzionale, la scelta di dotare Catanzaro di aree destinate a ZTL (zona a traffico limitato) e ad Isola Pedonale si affermò e – al di là anche della ragione ottenuta dal Comune davanti al TAR – venne accettata dai cittadini, almeno da quella maggioranza che ambisce a migliorare i livelli di qualità e di vivibilità urbana.

In questi giorni, però, in cui leggiamo con ribrezzo sulla stampa dichiarazioni che definiscono l’operazione di riapertura al traffico su Corso Mazzini come un “ripopolamento della via più importante della città” – quasi si trattasse di una riserva di caccia o di un corso d’acqua – e che, per la regolamentazione del senso di marcia, se ne auspica l’inversione per “far entrare le automobili direttamente nel cuore del capoluogo” – alla stregua di un’azione di conquista militare – non possiamo tacere: questa terminologia è figlia di una visione culturale assai scadente.

Al Sindaco perciò, che pure sostiene di ambire ad un centro pedonalizzato,  vorremmo chiedere perché vuole trasformare il centro cittadino da area destinata alla “passeggiata” in una area destinata alla “parcheggiata”?  Se ci sarà un massiccio servizio cronometrico di navette che ogni dieci minuti percorreranno il Corso in direzione sud-nord, così come annunciato dal primo cittadino, ci chiediamo che senso abbia far transitare sul Corso anche le auto?  Quanti Vigili Urbani necessiteranno per controllare la scadenza dei trenta minuti della sosta per le centinaia, anche migliaia di auto a causa del riciclo? Come avverrà l’operazione di “svuotamento” del Corso allorquando alle 18 scatterà l’inizio della ZTL? Quella che verrà istituita sarà una ZTL o un’Isola Pedonale?  E’ stato fatto un censimento dei posti auto disponibili sia in centro storico che nelle immediate vicinanze?

A noi pare che il provvedimento in questione accontenti solo una sparuta ma rumorosa minoranza, politicamente sfruttata e abilmente manovrata, a discapito della stragrande maggioranza cittadina la quale, senza fare schiamazzi,  ha più volte lasciato intendere di gradire l’isola pedonale. Queste sono le domande alle quali, siamo certi, il Sindaco vorrà rispondere per tranquillizzare la comunità catanzarese. 

Autore

Salvatore Ferragina

Scrivi un commento