Rassegna stampa

Catanzaro, Corona c’è

L’attaccante recupera e lancia la sua sfida alla quotata Sambenedettese

«Sto bene e voglio dare il contributo a un altro successo»
da Il Quotidiano

CATANZARO ­ Che si vinca o si perda è lo stesso. Tradotto in soldoni, va bene pure un pareggio. Gli uomini di Piero Braglia partiranno in aereo stamattina presto per le Marche, dove nel pomeriggio effettueranno la fase di rifinitura. Due i risultati utili su tre a disposizione, dati alla mano. Quattro vittorie di fila stirano i sorrisi e danno la giusta tranquillità. Ma nel calcio ci sta tutto. Basta non fare drammi, allora, e credere alla determinazione di Corona e compagni. Carichi di quella fiducia che accompagna chi fa sempre, e comunque, il suo dovere.
IL BOMBER C’E’. Ieri pomeriggio Giorgio Corona è tornato ad allenarsi col gruppo. Il fastidio muscolare al polpaccio è scomparso. La sua presenza, nonostante la settimana vissuta all’esame dei medici, non è in dubbio. «Sì, perché mi sento bene. Ma sarà il mister a valutare il mio impiego dal primo minuto», dice Corona con voce pacata. E già, in questi casi si parla di condizione atletica non proprio al cento per cento. L’attaccante ha svolto un lavoro a ritmo minore, martedì e mercoledì praticamente è stato fermo, e la cosa potrebbe incidere.
Fortuna che Corona non sembra il tipo da soffrire roba del genere, tanto che in città non si trova un solo supporter pronto a credere alla sua assenza. Lui, da professionista, recita la parte del giocatore normale e si affida alle considerazioni del tecnico. Alle prese con lo schieramento che dovrà bloccare sul nascere le iniziative dei rossoblu di Sauro Trillini. «Ci aspetta una partita equilibrata. Saremo attenti alla loro voglia di riscatto ­ spiega il numero 9, stimolato sull’argomento ­, la Sambenedettese è una buona squadra, attrezzata per vincere il campionato. Il nostro atteggiamento però è sempre lo stesso, domenica giocheremo per vincere come facciamo contro ogni avversario».
La firma per un pareggio, quindi, Giorgio Corona non ce la mette. «Non si può andare in trasferta e pensare al pareggio. Le partite si giocano per i tre punti, poi se sono più bravi e lo fanno loro, facciamo i complimenti e via».
EX SI’, MA COL MAGONE. Ha recuperato uno stiramento al polpaccio sinistro che lo ha tenuto a lungo lontano dai campi da gioco. Dice di star bene, ma dovrebbe partire dalla panchina. Tonino Criniti è il giocatore da temere di più, tra quelli in forza alla Sambenedettese. Lui se la ride un po’, se glielo dici. E sospira, quando chiedi con che spirito affronterà i colori della sua città. «Lo spirito di chi incontra il Catanzaro per la prima volta dopo 13 anni. C’è nostalgia, amarcordÅ  Devo tutto al Catanzaro, la società che mi ha lanciato nel calcio che conta a soli 20 anni, in particolare a Pino Albano, il mio presidente».
Criniti stava per tornare a vestire giallorosso quest’estate, poi non se ne fece niente. «Non so bene perché. Forse per scelta dell’allenatore, che adotta un modulo in cui non c’è posto per uno con le mie caratteristiche. Ma voglio ugualmente ringraziare Massimo Poggi e Claudio Parente per avermi contattato. Sono due persone serie, sia nel modo di porsi sia nel progetto, e sono certamente gli unici in grado di fare calcio serio a Catanzaro. Quando scenderò in campo ­ aggiunge dall’altro capo del telefono ­ sarà inevitabile provare un pizzico di rammarico per non aver indossato ancora la maglia giallorossa. Ma ora sono un giocatore della Samb, e devo dare il meglio per la Samb».
A parte il magone, il fantasista nato a Pinerolo e cresciuto tra i campetti sparsi sui Tre colli, prevede una sfida vibrante. «Per noi è una partita vitale: facciamo il salto di qualità, o veniamo risucchiati dalle altre. Il Catanzaro è davvero forte, ha Corona che segna a raffica e in un campionato così scarso può seriamente puntare alla B. La nostra squadra è stata costruita in corsa, ci sono giovani che si devono integrare meglio, ma abbiamo anche un attacco micidiale, quindi possiamo giocarla alla pari».
Pronostico secco. «Che vinca lo sport, è la cosa più importante. Qui la gente ha vissuto la vigilia in tutta tranquillità, ed aspetta il Catanzaro e i suoi tifosi con rispetto. Toccherà al campo dire il resto».

Ivan Montesano

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