Rassegna stampa

Il Catanzaro non la spunta

Un palo, una traversa e diverse occasioni sciupate contro la Samb

Un pari che permette l’aggancio provvisorio in vetta

da Il Quotidiano

SAN BENEDETTO DEL TRONTO ­ Alla fine di una gara scoppiettante ed equilibrata sono tutti scontenti. I tifosi del Catanzaro per la quinta vittoria consecutiva fallita nonostante la superiorità numerica per oltre un’ora, ed i tifosi della Sambenedettese, inviperiti contro Gaucci e Trillini, una coppia che sta subendo fischi anche immeritati. Se è vero che i calabresi recriminano per un palo, una traversa e diverse palle gol sciupate sottoporta è altrettanto vero che, oltre ad un gol annullato e un rigore reclamato, i marchigiani, a 5′ dal termine, avrebbero potuto mettere in cassaforte una vittoria insperata se Martusciello fosse arrivato un secondo prima sulla punizione di Gennari. Così va il mondo, dirà Braglia, dopo aver tanto penato per portare fieno in cascina arriva un punticino utile per agganciare la Viterbese in vetta alla classifica (almeno fino al posticipo) ma non arrivano i 3 punti perché Corona viene bloccato dalla difesa rossoblù, si innervosisce e rischia anche l’espulsione per un fallo su Petterini.
Pronti via ed i tifosi marchigiani del Riviera delle Palme esplodono subito grazie a Zerbini che, al 7′, va in rete di testa. Vantaggio vanificato dall’arbitro che ravvede un intervento scorretto di Martusciello su Lafuenti ed annulla la marcatura. La Samb detta il ritmo e il Catanzaro, che non sta a guardare, si difende nell’unica maniera che sa: attaccando. Ferrigno, al 14′, conclude in diagonale, Alfieri ribadisce sul palo. Lo spicchio giallorosso sta per esplodere quando la botta da fuori area di Briano colpisce la traversa. I rossoblù sono in difficoltà, non c’è che dire, mentre gli ospiti giocano con raziocinio e concretezza, mettendoci tutto il loro bagaglio d’esperienza e la capacità di gestire la palla. La difesa è a 3 solo di nome in quanto Milone, Pastore e Zappella sono spesso supportati da Dei e Caterino abili a difendere ed a riproporsi. Al centro Briano ed Alfieri rappresentano qualità e quantità mentre Toledo sembra una gazzella che corre sempre per sfuggire ai leoni. Ferrigno, davanti, è un valido supporto alla giornata opaca di Corona. La Samb cerca di fare la sua onesta figura. D’Altronde la classifica parla chiaro ed il gruppone a quota 17 (6 squadre) è indice di grosso equilibrio. I rossoblù finiscono spesso e volentieri in fuorigioco ed in più, alla mezzora, perdono l’audace Manni che colleziona in 6′ due cartellini gialli. A quel punto Trillini inserisce Petterini per Zerbini provocando il risentimento del pubblico. Stessa sorte di Manni meriterebbe il bomber Corona che, già ammonito, commette un brutto fallo proprio sul neoentrato Petterini. Lo stadio si infiamma chiedendo l’espulsione del catanzarese ma il signor Velotto non se ne dà per vinto.
Nella ripresa entra Mancini per l’infortunato Aprea. Il Catanzaro mette subito le cose in chiaro con un tiro cross di Caterino alzato sulla traversa dal portiere rossoblù. I giallorossi continuano a martellare mentre i marchigiani arretrano sempre più il loro baricentro. La fascia sinistra, in particolare è assoluto dominio di Caterino che spinge come un forsennato alla ricerca dell’intuizione giusta. Al 13′ sembra fatta ma Mancini riesce a fermare il tiro dell’esterno catanzarese. Il pallino continua ad averlo in mano il Catanzaro che cerca l’uppercut del k.o. ma non lo trova perché la Sambenedettese si raggomitola su se stessa e riesce, ogni tanto, ad uscire dal guscio. Alfieri, al 21′, sembra trovare il colpo giusto: nulla da fare. Tre minuti dopo Toledo si fa chiudere da Mancini. La Samb capisce di non poter continuare a subire ed alleggerisce la pressione al 25′ con Bifini che finisce stretto nella morsa tra Zappella e Dei però l’arbitro non solo sorvola ma addirittura ammonisce il rossoblù. Il Catanzaro non si dà per vinto cercando con ogni mezzo di chiudere l’incontro. Non solo non ci riesce ma, al 40′, per poco non ci scappava la beffa. Punizione di Gennari, Martusciello si getta a capofitto mancando la deviazione vincente per un nonnulla. I tifosi della Sambenedettese continuano la protesta nonostante una partita tutto cuore dei propri ragazzi. Peccato. C’erano modi diversi per manifestare il disappunto contro i Gaucci e Trillini.

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Redazione

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