Comunicati Politici

“Quanto continua ad accadere nell’UdC di Catanzaro conferma in pieno le ragioni che mi hanno spinto a lasciare il partito. Debbo purtroppo prendere atto che l’UdC di Catanzaro sembra essere stata definitivamente annessa all’ex movimento civico Catanzaro nel Cuore, i cui membri superstiti dettano ormai la linea su tutti i problemi della città, esautorando di fatto dirigenti ed esponenti istituzionali. Una linea di becero campanilismo, di contrapposizione frontale tra i territori, di isterica reazione ad ogni proposta che certo non si addice ad un partito moderato come l’UdC. L’ultima presa di posizione di “CNC-UdC” sul riordino delle Province rivela un’astiosità incomprensibile contro il PdL che, lo ricordo, è il principale alleato di governo alla Regione Calabria e in molti altri Enti della Calabria, come il Comune di Cosenza.

Invece di apprezzare il coraggio e la serietà della proposta avanzata dagli onorevoli Tallini e Salerno di ricostituire l’antica Provincia di Catanzaro, sostenendone la validità in un momento cruciale che vede le forze politiche impegnate a trasmettere al Governo un’ipotesi di riordino delle Province, “CNC-UdC” si sofferma su un aspetto tutto sommato marginale, quello della possibile denominazione della nuova-vecchia Provincia.

Gli onorevoli Tallini e Salerno hanno semplicemente detto che – come successo in varie regioni italiane, dalla Puglia alla Lombardia al Piemonte – la denominazione “multipla” potrebbe aiutare a superare dal punto di vista culturale le comprensibili resistenze che si potrebbero registrare nei territori del Crotonese e del Vibonese. La sostanza è quella che conta e la proposta Tallini-Salerno, sposata anche dal sindaco Abramo, è molto chiara: se non sarà possibile difendere l’attuale assetto istituzionale con le cinque Province, si evitino manovre che stravolgano l’appartenenza dei Comuni limitrofi e si punti con decisione al riaccorpamento dell’antica Provincia di Catanzaro. Su questa proposta ci piacerebbe sentire il parere ufficiale degli organi dell’UdC provinciale e cittadino, a meno che la linea dello scudocrociato non sia stata definitivamente “appaltata” ai reduci di CnC, come ho avuto più volte modo di sottolineare. Sono queste le ragioni che hanno portato al quasi annullamento del consenso elettorale dell’UdC nella città di Catanzaro”.


Tallini entusiasta del sopralluogo di Scopelliti alla Cittadella Regionale

Un’opera maestosa che sarà il simbolo di Catanzaro Capitale della Calabria e contribuirà in maniera decisiva allo sviluppo del Capoluogo”. E’ questo il commento dell’assessore regionale al personale Domenico Tallini dopo il sopralluogo effettuato ieri dal Presidente Scopelliti sul cantiere della “cittadella” a Germaneto.

“Un sopralluogo – ha spiegato Tallini – che è risultato molto utile perché ha permesso di verificare un notevole incremento nella percentuale di lavori realizzati, stimabile nel 10 per cento negli ultimi tre mesi. Appare evidente l’accelerazione impressa dal presidente Scopelliti e dal collega assessore ai lavori pubblici Gentile ad un’opera che tutta la Giunta regionale ritiene fondamentale e strategica. L’obiettivo del completamento della cittadella per dicembre 2013 è ormai a portata di mano”.

“Coloro che hanno partecipato al sopralluogo hanno potuto ammirare una struttura unica nel suo genere, realizzata con i più moderni e avanzati sistemi di costruzione e con l’utilizzazione di materiali che rispondono ai migliori requisiti di sicurezza. La cittadella non sarà solo l’unica sede del Governo regionale e degli uffici, ma rappresenterà anche un luogo fisico di incontro e di aggregazione, potendo contare su ampi spazi pubblici – si pensi alla grande piazza centrale che si presta anche a manifestazioni spettacolari e culturali – e su una serie di servizi quali verde attrezzato, impianti sportivi, che saranno comunque a disposizione della città”.

“La cittadella è un tassello tra i più importante del grande progetto di Catanzaro Città-Regione che il centrodestra ha presentato agli elettori in occasione dell’ultima tornata elettorale che ha visto la schiacciante vittoria al primo turno di Sergio Abramo. La funzione di Capoluogo deve diventare il principale patrimonio, la principale “industria” di una città che deve programmare il suo futuro investendo sull’innovazione tecnologica, sull’alta amministrazione, sulla comunicazione, sulla cultura e sulla ricerca”.

“Un’ultima annotazione riguarda il ruolo del Presidente Scopelliti. La passione e la grinta che sta dimostrando per il completamento della cittadella confermano il suo sincero impegno a favore di Catanzaro. Ricordo che i suoi detrattori, al momento del suo insediamento, sostenevano che egli avrebbe portato il Capoluogo a Reggio e abbandonato il progetto della cittadella regionale. I fatti stanno dimostrando che quelle erano colossali falsità. Scopelliti – e di questo siamo buon testimoni io ed il collega Aiello – è il primo ad essere convinto che la Calabria ha bisogno di una grande Catanzaro, simbolo riconosciuto dell’unità dei calabresi”.


Verrengia esprime viva soddisfazione per il progetto del “Corvo”

Sono davvero sfortunati questi fantomatici componenti del Comitato di Quartiere Corvo ovvero Comitato “Pro Scalzo”, non hanno il tempo di incassare una risposta operativa per la pulizia del quartiere Corvo(organizzandosi per fare una replica alla mia nota), che la Giunta Comunale presieduta da Sergio Abramo , su proposta dell’Assessore all’Urbanistica Lo Giudice, approva un programma per la riqualificazione dei quartieri Corvo e Pistoia per un importo complessivo di dodici milioni e trecento cinquantamila euro. 

Nel progetto in elaborazione da oltre un mese presso gli uffici tecnici Comunali su indicazione del Sindaco Abramo (che sicuramente non aspettava le tardive e strumentali proteste del Comitato), e presentato nell’ambito del “piano per la città” previsto dal decreto sviluppo 2012 utilizzando sia fondi del ministero delle infrastrutture che dei privati ,sono previsti degli importanti interventi di riqualificazione non solo infrastrutturali ma soprattutto interventi nell’ambito del sociale. Dalla riqualificazione del Palagallo (era stato ristrutturato alla carlona della giunta Olivo e non più agibile ), alla riqualificazione delle aree verdi attorno al palazzetto compreso il miglioramento della viabilità; agli interventi presso il centro polivalente di località Pistoia che dovrà diventare una struttura che ospita sia l’asilo nido che un auditorium ed altri servizi sociali ed agli interventi dei soggetti privati per la realizzazione nel quartiere Corvo di un campo di calcio e di altri impianti polivalenti da far fruire ai cittadini.
A tutto ciò si aggiunge l’impegno che il Sindaco Abramo sta mettendo in campo per recuperare i fondi dalla Regione Calabria per il contratto di quartiere (rimodulato ,e tralasciato dalla giunta di centro-sinistra e mistificato dal Comitato di quartiere)che prevede tra l’altro degli interventi strutturali nelle abitazioni di proprietà comunale (oltre 40 alloggi) siti in Via Brigata Catanzaro ed altre opere infrastrutturali importanti sia nell’ambito sociale che sportivo.
Sono contento, comunque, che la nota di replica è stata sottoscritta dal vice Presidente del Comitato, persona che ha avuto modo – nel passato – di apprezzare la mia attenzione alle problematiche del quartiere (vedi la pulizia della Fiumarella, la video sorveglianza , trasporti pubblici, ordine pubblico, pulizia e manutenzione, creazioni di aree verdi , manifestazioni sportive e culturali ecc) e anche la mia vicinanza ad eventi sportivi e culturali organizzati e patrocinati dalla Provincia in altre zone della città di Catanzaro e del territorio provinciale.

 

 

 

 


 

Comunicati politici

 

Questione “Medicina” e riordino sanitario: eliminare subito ogni contraddizione

La vicenda dell’eventuale istituzione di una facoltà di Medicina a Cosenza ha scoperchiato un problema ben più ampio e ben più serio che riguarda sia il sistema universitario calabrese sia la sanità, in particolare quella catanzarese, oggetto di decisioni politiche opinabili e contraddittorie che ne ridimensionano ruolo e funzioni conquistati negli ultimi decenni.

Per entrare nel concreto, la vicenda di Medicina a Cosenza non sarebbe mai sorta se il governatore Scopelliti non avesse firmato due decreti fra loro incompatibili: in data 1 giugno 2012 stipula un protocollo d’intesa (DPGR n. 77) fra la Regione Calabria e l’Università “La Sapienza” di Roma per attivare corsi di laurea nelle professioni sanitarie presso l’ASP cosentina; ma dopo appena 4 giorni, il successivo 5 giugno 2012, Scopelliti stipula un altro protocollo d’intesa, stavolta con il Rettore dell’Università “Magna Graecia” di Catanzaro, col quale la Regione – in esecuzione dei DPGR n. 7 e n. 11 del 2012 – si impegna affinché <<la sede universitaria dei corsi di laurea delle professioni sanitarie è l’Università di Medicina di Catanzaro>>, così come testualmente recita l’art. 1 comma 2 di tale protocollo. Non è un caso che il Rettore, prof. Quattrone, abbia dichiarato tutta la sua sorpresa qualora esistesse davvero un accordo con l’ASP di Cosenza. Ciò che, evidentemente, esiste davvero!

Dunque, al di là delle differenti posizioni politiche, la chiave di volta per giungere alla soluzione di ogni problema è eliminare all’origine le contraddizioni, pena un prolungamento di equivoci che rischiano nel tempo di consolidare un’anomalia (si veda il caso quarantennale sulla diarchia del capoluogo calabrese tuttora esistente perché non solo non è mai stato sanato, ma addirittura istituzionalizzato). Pertanto, sarebbe un atto di grande valore politico l’annullamento del DPGR n. 77 per ricondurre la questione in una logica razionale affinché – dando seguito coerente alle dichiarazioni del governatore – i corsi assegnati a Cosenza siano svolti dall’ateneo catanzarese e presso il medesimo.

Ma accanto a questo problema ne esiste un altro che inerisce il complessivo riordino della rete ospedaliera e, nondimeno, i metodi con cui finora vi si è messa mano: appaiono incomprensibili le scelte, anche queste del presidente Scopelliti, attuate col decreto 136/2011 (fra l’altro oggetto di ricorso al TAR) con le quali viene dirottata la Cardiochirurgia universitaria catanzarese all’HUB di Reggio, viene soppressa la Cardiologia riabilitativa dell’azienda Mater Domini, diminuiti i posti letto dell’Emergenza Urgenza del Pugliese-Ciaccio, e rimane di incerta collocazione l’U.O. di Epatologia.

La sanità merita attenzioni speciali e la politica dovrebbe farsene carico con responsabilità sia in vista della razionalizzazione economica sia alla luce dell’efficienza da perseguire nei servizi e nella ricerca. A tal proposito registriamo positivamente l’impegno ad incrementare le attività scientifiche presso l’UMG da parte del CNR, così come dichiarato dal suo presidente Luigi Nicolais durante la recente visita al Campus del capoluogo regionale. Altrettanto positiva è l’iniziativa di interfacciarsi col ministro Profumo, declamata dal sindaco Abramo, nonché la validissima proposta del consigliere UDC Roberto Rizza di dedicare un consiglio comunale ad hoc sulla questione universitaria. Purché, prioritariamente, vengano cancellate le contraddizioni che stanno alla base di scelte e di “riordini” un po’ troppo “disordinati”.


 

Costanzo replica a Lentinoro: “le cose che dico valgono per tutti”

“Non conosco Felice Lentinoro, ma le sue considerazioni sulle mie posizioni di questi giorni in merito alla gestione dell’Asp da parte dell’attuale direttore generale, sono certamente fuori luogo, perché evidentemente il rappresentante dell’associazione “Mondo Libero” non ha ben letto tutti gli inviti che ho rivolto proprio al Presidente della Giunta regionale e al presidente del Consiglio Franco Talarico, lametino doc, dal quale mi aspetto risposte concrete, prima ancora che da Scopelliti.

Se a Lentinoro dà fastidio che un consigliere provinciale di Catanzaro sposi il principio che la sanità debba offrire a tutti le stesse opportunità, sono fatti suoi, ma io non mancherò certamente di recepire tutte le istanze che quotidianamente mi arrivano, siano esse provenienti da Soveria Mannelli, Lamezia, Catanzaro o Soverato. Ho deciso, di dare voce a quei cittadini e dipendenti che non hanno voce e che attraverso me possono dire la loro, soprattutto quando vengono loro lesi principi sacrosanti, quali la dignità umana e la professionalità.

Quando Lentinoro mi invita  “ad essere con la gente e se possibile con i fatti”, forse non sa che tra la gente ci vivo quotidianamente, a differenza di tanti altri assessori e consiglieri del lametino. Certo, i miei sono solo interventi mirati che forse non producono effetti immediati, ma ricordo a Lentinoro che un consigliere provinciale e comunale – seppure di maggioranza – non ha poteri decisionali. La mia è un’azione di controllo e stimolo attraverso la quale intendo porre l’attenzione su particolari problematiche, quell’azione che fino adesso non ho trovato in nessun altro, se si esclude qualche associazione di cittadini che rivendicano giustamente più servizi sanitari e, soprattutto, maggiore qualità.

I motivi per il quali il Trauma Center di cui parla Lentinono non è ancora decollato dovrebbe chiederli ai suoi rappresentanti locali istituzionali, e soprattutto alle giunte che hanno preceduto quella attuale – giunta Loiero in primis –  visto che ormai del problema si parla da anni. Né è mia intenzione occuparmi della questione. A me interessa dare risposte immediate, mettendo da parte i personalismi ed evitando che il direttore generale dell’Asp continui a “demolire” la sanità catanzarese a favore di quella lametina. Non ci sono due realtà. C’è una sola Asp sul cui territorio bisogna investire nello stesso identico modo. E per unico territorio intendo anche quello di Soveria Mannelli il cui ospedale va difeso con le unghie, così come sto già facendo. A Soveria, su invito del Comitato “Pro ospedale” sarò presente il prossimo 4 luglio, per ascoltare dalla viva voce dei cittadini tutte le loro problematiche e per confermare che nessuno può chiudere servizi sanitari di primaria necessità favorendone altri.

Per quanto riguarda la sanità non mi pare che la città di Lamezia sia stata “spogliata da ogni centralità”, anzi. Il dg dell’Asp ha fatto più di quanto gli stessi lametini credo si aspettassero. Spesso a danno di altre realtà che ben meritavano di essere valorizzate e rilanciate. Il mio auspicio, quindi, è che i presidenti della Giunta e del Consiglio sappiano con assoluta obiettività e correttezza valorizzare adeguatamente tutti i territori, senza creare malumori tra i cittadini e tra i dipendenti (la questione delle fasce del Comparto, ora risolta, era vergognosa), perché tutti hanno il diritto ad avere le stesse opportunità.


Comunicati politici

 

 

Intervento di Rizza sulla questione della paventata apertura della facoltà di medicina e chirurgia presso l”Università della Calabria.
In un momento di crisi economica, sociale e politica essere responsabili, per chi ricopre un ruolo pubblico, dovrebbe rappresentare un naturale e spontaneo obbligo. Ecco perché fare delle proposte, che non hanno alcun fondamento oggettivo, diventa un gesto di vera irresponsabilità. Nessun intento polemico nei confronti di chi ha pensato che lo sviluppo di un territorio possa passare dall’attivazione di una nuovo corso si laurea di medicina e chirurgia in Calabria. Solo un riflessione viene spontanea. Non sono questi tempi in cui si può pensare di dividere e parcellizzare, è il momento di valorizzare le potenzialità e lavorare su un’unità che significhi sviluppo omogeneo ed integrato. I campanilismi e le prese di posizione troppo spesso hanno bloccato delle iniziative che certamente rischiavano di essere impopolari, ma che avrebbero portato ricchezza in termini economici e sociali. La Calabria è una sola, e questo ha senso non solo dal punto di vista geografico. Continuare a lavorare sulle divisioni renderà difficile, a chiunque, la governabilità di un territorio che è stato consumato dai populismi di una politica che non ha pensato al collettivo, ma sempre e soltanto al particolare interesse. Qui non si tratta più di Catanzaro, di Reggio o di Cosenza. Qui è in ballo la tenuta sociale di un’intera regione che, o inizia a pensare e pensarsi in termini di unità e di prospettiva europea, o è destinata a scomparire e perdere la partita della competizione e della competitività con il resto d’Italia e non solo. Valorizzare un sistema di interscambio regionale e di comunicazione agevole, investire nelle infrastrutture, queste sono proposte responsabili che puntano a mettere in circolo risorse, umane ed economiche. Ieri era cardiochirurgia, oggi la facoltà di medicina, domani qualsiasi altra cosa. Non è possibile ragionare sull’oggi, come non è possibile pensare al particolare. Invitiamo, dunque, la deputazione parlamentare calabrese, tutta unita, a fare uno sforzo comune per non disperdere energie e a concentrasi, finalmente, su un progetto Calabria che parta dalle peculiarità di ogni territorio e proietti la nostra amata Calabria verso dimensioni che la mettano al passo, positivo, con l’Europa.

 

Gruppo consiliare Pd: si alle riprese televisive del Consiglio Comunale

 

Adottare il  servizio di riprese audio visive delle sedute del Civico Consesso rappresenterebbe un grande esempio di democrazia e di trasparenza che adeguerebbe la città di Catanzaro alle tante realtà del territorio nazionale che già adoperano tale servizio.
 E’ quanto affermano, in una nota, i consiglieri comunali di opposizione del Partito Democratico Salvatore Scalzo, Lorenzo Costa, Vincenzo Capellupo e Francesco Passafaro.
E’ necessario – prosegue la nota – che i cittadini catanzaresi abbiano la possibilità di partecipare e valutare tutte le azioni che l’amministrazione comunale metterà in essere. In un periodo storico in cui l’antipolitica sembra prendere il sopravvento, la mancanza di fiducia nella politica e nei suoi rappresentanti, si trasmette consequenzialmente anche nelle istituzioni. E’ necessario, quindi, colmare il più possibile le distanze che intercorrono tra le istituzioni e i cittadini, abbattendo tutte le barriere che non favoriscono il dialogo e la trasparenza sulle dinamiche di governance. Tutto ciò – conclude il gruppo consiliare del PD – sarebbe realizzabile in tempi ristetti indicendo un bando pubblico per l’affidamento del servizio di ripresa televisiva e trasmissione in modalità diretta e differita delle sedute del Consiglio comunale e delle Commissioni consiliari. 


 

Fabio Lagonia (UDC): si faccia subito chiarezza sulla vicenda di Medicina a Cosenza

La vicenda dell’eventuale apertura di una facoltà di Medicina a Cosenza merita una presa di posizione ferma e perentoria che vada nella direzione di bloccare sul nascere pretese bulimiche che mal si conciliano con l’auspicata armonizzazione del sistema universitario calabrese, con le oggettive difficoltà economiche del momento e con una desiderabile virtuosa cooperazione fra gli atenei della nostra regione.

Pertanto sono da condividere le riflessioni di chi, dall’interno del comitato provinciale UDC, invita l’intera <>. Infatti la questione non riguarda solo la nostra città, né quella brutia: l’argomento deve essere inquadrato in una prospettiva regionale giacché aprire o chiudere un’istituzione universitaria non è esattamente come aprire o chiudere un negozietto da ciabattino.

Qui bisogna capire se sia sostenibile che ogni città debba avere un’Università, un aeroporto e un duplicato di qualsiasi ufficio, ente o istituzione, o piuttosto se non sia il caso di operare scelte più virtuose che tendano a valorizzare le singole vocazioni e quindi garantire cooperazione fra territori senza produrre sprechi.

In quest’ottica leggiamo l’odierna presa di posizione del prof. Aldo Quattrone che sottolinea tutto il suo interessamento per la difesa dell’ateneo catanzarese, di cui egli è Rettore. A tal proposito ci informa d’aver sottoscritto un protocollo d’intesa con la Regione in esecuzione del DPGR n. 7 del 26/01/2012 e del DPGR n.11 del 10/02/2012 che all’art. 1 comma 2 recita: “la sede universitaria dei corsi di laurea delle professioni sanitarie è l’Università di Medicina di Catanzaro”. Che però contraddice un altro accordo, firmato appena quattro giorni prima, con cui il governatore Scopelliti stipula un protocollo d’intesa (DPGR n. 77) fra la Regione Calabria e l’Università “La Sapienza” di Roma al fine di attivare corsi di laurea nelle professioni sanitarie presso l’ASP di Cosenza!

Ci sono brume assai equivoche. Ingigantite dalle dichiarazioni del vice-coordinatore regionale del PDL, Antonio Gentile, il quale ha gagliardamente dichiarato che questo atto di Scopelliti è il preludio all’istituzione di una facoltà di Medicina a Cosenza.

A questo punto riteniamo che la faccenda debba essere bloccata sul nascere e che occorra chiarirne ogni aspetto, per evitare spiacevoli ed inutili contrapposizioni all’interno del sistema universitario calabrese e fra i relativi territori. Inoltre non bisogna dimenticare che l’Ateneo “Magna Graecia” proviene da un periodo critico che ha visto la soppressione di Veterinaria e l’accorpamento delle scuole specialistiche mediche a quelle di Napoli e Bari, creando disagi agli studenti e depotenziando servizi e prestigio dell’Università.

Per tutte queste ragioni è condivisibile l’invito di chi chiama a raccolta l’intero partito affinché si faccia immediatamente promotore di un’iniziativa di responsabilità politica che chiuda la vicenda con la serietà di giudizio che la medesima vicenda impone. Non la vigliaccheria, né l’opportunismo e nemmeno la convenienza, ma è la coscienza di sapere che una battaglia è giusta che deve indurre a prendere posizione.


 

 

Sergio Costanzo: “Girifalco diventi nuovamente il punto di riferimento pubblico regionale”

 “La prossima chiusura degli ex ospedali psichiatrici non deve trovarci impreparati. Ai pazienti che dovranno tornare nella nostra regione dobbiamo assicurare adeguata assistenza, ma soprattutto strutture degne di una società civile”.

E’ ciò che ha dichiarato Sergio Costanzo, consigliere provinciale, all’indomani della visita nella nostra regione del Ministro della salute Renato Balduzzi che a Reggio Calabria ha partecipato ad un apposito convegno, alla presenza de governatore Giuseppe Scopelliti.

“Come ben sappiamo – continua Costanzo – dagli inizi del 2013 ogni regione dovrà gestire con i propri servizi di Salute Mentale, in proprie strutture residenziali, i pazienti psichiatrici autori di reati. Tale passaggio comunque non è affatto, ad oggi, tranquillo e rassicurante, perché si chiudono sì i sei ospedali psichiatrici giudiziari nazionali, ma rimangono in vigore tutte quelle “misure di sicurezza” attualmente in essere, salvo eventuali modiche.

La data definitiva per la chiusura degli ex Opg è il 31 marzo 2013. Per quella data le persone che hanno cessato di essere “socialmente pericolose” dovranno essere dimesse e prese in carico, sul territorio, dai Dipartimenti di salute mentale. Si prospettano pertanto alcuni mesi di intenso lavoro che porterà a profondi cambiamenti. Ci chiediamo se la nostra regione, ma soprattutto la nostra provincia, è pronta ad affrontare questi cambiamenti, malgrado il presidente Scopelliti dia risposte rassicuranti. Il ruolo dell’ex Monumentale potrebbe quindi essere importante, non solo perché  Girifalco ha una lunga tradizione assistenziale nel settore, ma soprattutto perché possiede gli spazi adeguati per affrontare al meglio le sfide che ci attendono.

Ci viene solo un dubbio. Ma l’attuale struttura è accreditata o no? Su questo aspettiamo risposte.

Il Complesso Monumentale, a nostro avviso, deve diventare il punto di riferimento pubblico regionale. Ribadiamo pubblico, perché crediamo che molti privati, come hanno fatto per altre strutture, potrebbero metterci le mani.

La grande tradizione girifalcese nella cura delle patologie psichiatriche – tra l’altro bene evidenziata nel volume “Storia del manicomio di Girifalco” del compianto dottor Domenico Marcello – dovrà rappresentare il punto da cui ripartire, se si vogliono davvero cambiare le cose. Tutto ciò mettendo a disposizione medici ed operatori altamente qualificati, ma soprattutto strutture degne di essere chiamate tali. E gli spazi, per affrontare al meglio questa sfida, ci sono tutti. A partire da quelli di contrada Serra, ora abbandonati dall’Asp. La stessa ristrutturazione non dovrebbe essere nemmeno difficile, visto che esistono fondi appropriati. Né a nostro avviso si può pensare a siti diversi da Girifalco per tanti motivi, tra i quali rientra proprio quella cultura dell’accoglienza, propria dei cittadini girifalcesi.

Ci sono ancora i tempi necessari per non arrivare impreparati al 2013. Il nostro auspicio è che nessuno si sottragga alle proprie responsabilità. Girifalco merita di riappropriarsi di quel ruolo di primo piano che aveva nel panorama regionale e che la politica degli anni passati le ha sottratto. La sfida lanciata nei mesi scorsi dall’ex vicesindaco Salvatore Vonella va raccolta con grande senso di responsabilità da tutti i soggetti direttamente coinvolti (Asp, regione, comune) per ridare vitalità ad un territorio che è stato più volte fortemente penalizzato.


 

Area Liberale Italia : a proposito di energie rinnovabili:Come sarà la centrale a biomasse di Alli?

Come, il neo Sindaco di Catanzaro Sergio Abramo, intende realizzare l’annunciata centrale a biomasse di Alli?I concetti di “sostenibilità” ambientale e territoriale, di “rinnovabilità” e di “pulizia” della fonte di produzione, saranno adeguatamente tenuti in considerazione? Sono questi gli interrogativi che, in attesa di conoscere maggiori dettagli sul progetto, noi del movimento Area Liberale Italia – e come noi riteniamo moltissimi catanzaresi preoccupati per la propria salute da un lato e per la propria economia dall’altro – ci poniamo e che giriamo ai cittadini del capoluogo.Poichè, siamo però consapevoli che produrre energia comporta sempre e comunque un sacrificio in termini ambientali sia esso pagato sotto forma di inquinamento atmosferico (come nel caso della biomassa) o di inquinamento acustico e deturpamento dei paesaggi (come nel caso dell’eolico) – noi di Area Libarale Italia – ci auguriamo che a Catanzaro (ma non solo qui) nel progettare e realizzare nuovi impianti, si tenga adeguatamente conto delle peculiarità e delle caratteristiche del territorio.il modello sin qui adottato in Calabria – costituito da  mega-centrali interamente private destinate a chiudere nel giro di pochi mesi per difficoltà a reperire i materiali da bruciare, estremamente inquinanti ed “insostenibili” per i territori che le accolgono – si è rivelato fallimentare.Ma ancora peggio sarebbe – a nostro avviso – qualora si pensasse di poter risolvere il problema rifiuti di Catanzaro attraverso una centrale a biomassa, in quanto si tratterebbe a tutti gli effetti di un inceneritore mascherato.Il problema dei rifiuti, secondo il gruppo di studio istituito dal nostro Movimento, si risolve attivando circuiti virtuosi di differenziazione e smaltimento, non certo bruciandoli. Di gran lunga più positivo sarebbe – è questo il parere dei nostri esperti- il modello di piccole centrali, entro 1 megawatt di potenza, compartecipate dal Comune e strutturate per il teleriscaldamento gratuito dei quartieri limitrofi. Ciò garantirebbe al contempo maggiori entrate per le casse comunali e un parziale ristoro per le popolazioni che subiscono gli effetti negativi della vicinanza ad una centrale a biomassa. Resta comunque più di un dubbio sul luogo prescelto: Alli. Detto sito è già gravato dalla presenza della discarica, di una centrale a turbogas e, prossimamente, di un parco eolico da 30 aerogeneratori da 140 metri l’uno.Sarebbe il caso, quindi, di dislocare in maniera più razionale tali interventi sul territorio, abbandonare il modello della mega-centrali per operare la scelta di una diffusione uniforme di piccole centrali con le caratteristiche già descritte (dimensioni ridotte, compartecipazione pubblica, teleriscaldamento gratuito).Così facendo, da un lato si porrebbe uno stop all’inevitabile freno allo sviluppo della vocazione turistica ed agro-alimentare della regione, costituito dalla massiccia presenza di impianti di produzione energetica sul territorio calabrese; dall’altro si porrebbe la parola fine al continuo scempio paesaggistico ed ambientale causato dalla realizzazione di impianti eolici installati lunga la fascia costiera, anche in prossimità di rinomati siti turistici o archeologici, o dal sorgere di  mega-centrali a biomassa in zone di pregio paesaggistico o a ridosso di luoghi incontaminati.Si porrebbe, altresì, un deterrente (per perdita d’interesse) all’influsso delle associazioni criminali sul mercato delle energie rinnovabili che — come abbiamo avuto modo di evidenziare alcuni giorni or sono, traendo spunto dell’allarme lanciato da Anna Maria Tarantola (nel corso della sua audizione di fronte alla Commissione Parlamentare Antimafia) –, sono fortemente attratte dagli attuali sistemi di finanziamento del settore. In quell’occasione, così per peraltro come riportato da diversi organi d’informazione (tra cui citiamo ad esempio l’Agenzia parlamentare per l’informazione politica ed economica “AgenParl”), Area Liberale Italia, tracciando un quadro sulla situazione delle fonti di energia rinnovabile con particolare riferimento alla Regione Calabria, ha già posto l’accento sull’attuale necessità di una produzione energetica che sia quanto più pulita possibile e, tendenzialmente, rinnovabile all’infinito, partendo dall’assunto che i concetti di “rinnovabilità” e di “pulizia” della fonte di produzione, comunque, non si esauriscono al 100%.


 

Circolo Il Rinnovamento: il 16 a Cariati per una Calabria diversa 

“Il circolo Il Rinnovamento, di Corrado Di Donna con i propri associati, parteciperemo alla manifestazione indetta per il prossimo sabato 16 giugno a Cariati alle ore 17.30 , per ribadire il nostro no al piano regionale che prevede l’apertura indiscriminata di nuove discariche e per sostenere quei territori che non si vogliono vedere privati dei servizi essenziali come le scuole, gli ospedali ed il lavoro.

La manifestazione di Cariati indetta da varie associazioni dell’alto e medio Jonio calabrese , è un evento importantissimo che rappresenta la nostra vicinanza come realtà associativa residente nel capoluogo di regione , ai problemi che affliggono anche gli altri territori calabresi e che non ci esentano di manifestare comunque affianco a chi rivendica giustamente i propri diritti.

Il nostro sostegno non è politico né ideologico, bensì dettato da un esigenza spontanea di sostenere queste battaglie – affermando – una lotta unitaria di territorio, in difesa dei servizi pubblici per i cittadini, contro una classe dirigente che ha fatto dello smantellamento del pubblico servizio e delle privatizzazioni un vessillo imperante, dalla sanità alla giustizia, fino alle infrastrutture, all’ambiente, all’energia.

Non mancherà mai il nostro sostegno al movimento “Le Lampare” di Cariati, Comitato anti-discarica di Scala Coeli, Comitato in difesa di Bucita e del territorio di Rossano ed infine al Movimento “Acqua, terra, aria e libertà” di Crotone , quando gli interessi da difendere sono gli stessi di noi catanzaresi, perché lo spirito di solidarietà tra le varie realtà locali è l’unica via di uscita per creare una valida alternativa all’attuale governo Monti e più in generale alla classe politica che susseguendosi negli anni, ha comunque insufficientemente sostenuto lo sviluppo e la crescita della Calabria, rendendola invece la pattumiera dei rifiuti di altre regioni italiane.

In conclusione , un appello a chi a Catanzaro si ritiene veramente sensibile a queste problematiche ad unirsi al nostro gruppo ed a sostenere una battaglia di popolo che porta come slogan “Meno discariche, più ospedali, più lavoro”,venendo a manifestare con noi a Cariati il 16 giugno!”


 

Tallini elogia Colosimo per la nomina alla Sacal ed esalta il presidente Speziali 

“La nomina di Massimo Colosimo nel Consiglio d’amministrazione della Sacal accentua, in modo positivo, il profilo manageriale della società che gestisce il principale aeroporto calabrese. La scelta operata dal sindaco Sergio Abramo va in questa direzione e rafforza l’opera che sta portando avanti il presidente di Sacal, l’ing. Vincenzo Speziali, per affermare lo scalo lametino nello scenario dei trasporti aerei nazionali e internazionali.

Colosimo ha sicuramente competenze e qualità che saranno molto preziose in un Consiglio d’amministrazione chiamato ad assumere importanti decisioni e dare indirizzi ad una politica di ulteriore sviluppo di un aeroporto che serve direttamente il Capoluogo di Regione e il suo vasto bacino.

Occorre, parallelamente, dare atto al presidente Speziali di avere ottenuto, in questi anni, risultati straordinari e insperati che collocano Lamezia Terme tra gli aeroporti più dinamici e attivi del Mediterraneo: basterebbe ricordare il record assoluto di passeggeri, l’allargamento dell’offerta con i recenti collegamenti low cost con Francoforte e Parigi e prossimamente Venezia, l’apertura della VIP Lounge dotata di moderne tecnologie e angolo biblioteca.

L’azione dell’ing. Speziali è da ritenersi altamente positiva e non a caso viene sostenuta con convinzione dal presidente Scopelliti e dall’intera Giunta regionale che vedono nell’aeroporto di Lamezia Terme uno dei cardini della politica di sviluppo, soprattutto quella legata al turismo e ai servizi.

In definita, saluto con soddisfazione la contemporanea presenza nel CdA di Sacal di due manager che, ne sono sicuro, agiranno in piena sintonia e con la stessa filosofia per fare di Lamezia Terme uno dei più importanti scali italiani”.


 

 

Comunicati politici

Tallini esalta Scopelliti, Scalzo replica a un’indiscrezione giornalistica e Capellupo (PD) e Catanzaronelcuore sono sconcertati dalla politica sul capoluogo per l’apertura di una facoltà di medicina a Cosenza

 

Nota stampa Domenico Tallini

Chi sperava in una “fuga” di Peppe Scopelliti e nell’interruzione traumatica della “rivoluzione di velluto” che il centrodestra sta portando avanti in Calabria è stato servito. Il presidente della Giunta non regalerà il governo della Regione ad un centrosinistra che porta addosso, tutta intera, la responsabilità dei gravi guasti che stavano soffocando la nostra terra.

Scopelliti ha confermato, con nettezza, il patto stipulato con gli oltre seicentomila calabresi che lo hanno votato appena due anni fa e che ancora mantengono intatta la fiducia verso questo giovane protagonista della politica meridionale.

La sfida del cambiamento si gioca qui, in Calabria, ha detto il presidente, e noi condividiamo questa impostazione. Un cambiamento che, per essere radicale e avvertito dalla gente, ha bisogno di tempi lunghi e forse una legislatura, per quanto lunga, potrebbe non bastare. Ecco perché Scopelliti dice no alle sirene che lo vorrebbero candidato al Parlamento e quindi imbalsamato in una dimensione di “deputato-numero”.

Chi tifa per questa soluzione, pseudo amici compresi, evidentemente vuole cancellare Scopelliti dalla scena politica regionale e nazionale, ma soprattutto ridimensionare chi è riuscito a lanciare dalla Calabria messaggi forti e originali.

I teorici della candidatura di Scopelliti al Pa rlamento sognano evidentemente una Regione che va allo sbando, un centrodestra che si disintegra come un asteroide, una sinistra che torna comodamente al comando senza nemmeno combattere.

Hanno fatto i conti senza l’oste. Scopelliti ha mandato chiaro il suo messaggio: la battaglia per il rinnovamento della politica la condurrà da qui, dalla frontiera della Calabria, dove ha già sperimentato con successo laboratori politici innovativi rispetto a quello che succede a Roma.

Semmai è Roma a dover utilizzare al meglio la risorsa Scopelliti, valorizzare al massimo quello che il giovane Governatore della Calabria ha saputo fare, fare tesoro delle sue intuizioni e delle sue idee per costruire la nuova Casa dei moderati italiani.

 


 

 

Nota stampa Salvatore Scalzo
Come emerge dalla nota  ufficiale del comune (che già sarebbe sufficiente a coprire di ridicolo e di un marchio di inadeguatezza chi, nel centrodestra, sta intervenedo strumentalmente in queste ore) tengo a precisare che le indiscrezioni giornalistiche circolate in merito ad una mia richiesta di assegnare all’opposizione la presidenza del Consiglio comunale, sono assolutamente destituite di fondamento e non potebbe essere altrimenti visto il desiderio comune dell’opposizione di recitare il proprio ruolo con responsabilità ma con fermezza e con il rispetto dei differenti ruoli. L’incontro con il sindaco Abramo e con il consigliere Tallini è stato cordiale e insieme abbiamo affrontato e discusso delle principali problematiche di cui soffre la città. 
Abramo ha fatto riferimento al desiderio di consolidare la consuetudine istituzionale di assegnare la vicepresidenza del Consiglio comunale alle opposizioni e in più ha detto di guardare con favore alla possibilità di far presiedere all’opposizione alcune commissioni consiliari minori di controllo. Tutto questo, essendo di rilievo rispetto alle generali dinamiche di rapporti tra maggioranza e opposizione, in una delicata fase della vita della città, sarà discusso di concerto con gli altri consiglieri e le forze politiche dell’opposizione.


Medicina a Cosenza, nota stampa di Vincenzo Capellupo (PD)

 

Gli assessori regionali di Catanzaro difendano almeno una volta il Capoluogo di regione

Da molti anni si assiste, da Catanzaro, al dibattito sulla paventata apertura di una facoltà di Medicina all’Università della Calabria di Arcavacata. Alcuni amministratori cosentini ritengono, una fonte di risorse e di prestigio l’inaugurazione di quei nuovi corsi di studio, che nel contempo andrebbero a nobilitare, lo affermano essi stessi, una certa tradizione medica della città brutia.

Ma è davvero opportuno, in un periodo di vacche magre quale quello attuale, specie per università e ricerca, promuovere l’apertura di una nuova facoltà, certamente dispendiosa per le casse pubbliche, quando a novanta chilometri opera da anni la facoltà di Medicina dell’Università di Catanzaro, polo di ricerca medica di eccellenza?

Come può una Calabria non certo ricca e poi non così popolosa sopportare la presenza di due facoltà mediche a così breve distanza?

E’ davvero questo il modello di sviluppo e di interazione che vogliamo proporre per il nostro sistema universitario calabrese?

Da molti anni gli atenei calabresi sono andati specializzandosi in alcuni campi specifici: a Catanzaro Medicina, Farmacia e Giurisprudenza; a Cosenza Ingegneria, Lettere e Scienze Politiche; a Reggio Calabria Architettura e Agraria.

E tale disegno ha finora tutto sommato retto, consentendo ai rispettivi atenei di consolidare certe vocazioni che hanno imposto le tre Università all’attenzione del dibattito scientifico nazionale ed internazionale.

Se la proposta sempre più incisiva avanzata dalla classe politica cosentina e benedetta dalla regione Calabria, di istituire la facoltà di Medicina all’Unical dovesse muovere verso la possibilità di concretizzarsi, allora non resterebbe da catanzaresi, nonostante siamo avversi agli sterili campanilismi, che chiedere al Ministero dell’Università e della Ricerca, di valutare l’istituzione di nuove facoltà all’Università Magna Graecia di Catanzaro, come Lettere e Filosofia o Ingegneria.

Un simile contrappeso, seppure lontano dal sistema di integrazione virtuosa che vorremmo coltivare per gli atenei calabresi, garantirebbe, perlomeno, la sopravvivenza dell’università nel Capoluogo di Regione, senza assistere al depotenziamento di una sua facoltà cardine e di conseguenza al declino dell’intero ateneo. 

Non capiamo il senso di questa scelta benedetta dal presidente della regione Scopelliti, quando in Italia si va verso l’accorpamento delle sedi o le fusioni delle scuole di specializzazione, come avvenuto proprio nella facoltà di Medicina e chirurgia di Catanzaro.

L’ennesima scelta populista ed illogica che creca pennacchi e sprechi.

Non è forse più utile mantenere quella circolazione di studenti universitari tra le diverse province che hanno permesso a generazioni di calabresi di conoscersi reciprocamente e avere visione di quali diversità e analogie sia costituita la nostra regione?

Su questo attendiamo risposte dagli Assessori regionali di Catanzaro, dicano finalmente qualcosa in difesa della città, lo dicano a Scopelliti ed al loro collega Gentile.

Il Capoluogo di Regione e i suoi cittadini non meritano l’ennesimo danno.


 

Nota stampa di Catanzaro nel Cuore

Facoltà di Medicina a Cosenza? Disonore e mediocrità della politica.

Sdegno e irritazione. Sono queste le parole più appropriate per commentare la sconcertante notizia appresa ieri per il tramite di Antonio Gentile, vicecoordinatore vicario del PDL in Calabria. La notizia è questa: Cosenza potrebbe a breve inaugurare la Facoltà di Medicina e Chirurgia, con ciò consacrando la pochezza di una classe dirigente calabrese decisamente non idonea a comprendere le dinamiche di sviluppo del territorio; sviluppo che passa dalle sinergie tra i territori e non attraverso guerre fra gli stessi.

Oltre all’egoismo della classe dirigente cosentina che in questa vicenda mostra un deficit sotto il profilo regionalista, noi accusiamo il governatore Scopelliti e la sua Giunta in quanto tale scellerata decisione è stata da loro avallata e sponsorizzata, disattendendo le motivazioni sopra esposte che impongono complementarietà fra Università calabresi, e non guerra. Noi accusiamo il Rettore dell’ateneo catanzarese, prof. Quattrone, per il costante apatico disinteresse che mostra. Ma l’accusa più violenta la lanciamo agli assessori regionali della nostra provincia per la colpevole inerzia dimostrata sia in quanto appartenenti allo stesso PDL di Antonio Gentile, sia in quanto politici che siedono in Giunta. E se non è inerzia, si tratta allora di complicità; ciò che sarebbe ancora peggio per il loro “onore” politico: genuflettersi incondizionatamente agli ordini di partito a scapito del proprio territorio è la cifra di una qualità scadentissima di impegno civile. Dimostrino il contrario: impegnino la Giunta Regionale ottenendo la garanzia che Medicina a Cosenza non si farà.

Sia chiaro: aprire presidi di cultura e di ricerca è sempre un dato positivo. Ma qui la faccenda è diversa: la Calabria conta meno di duemilioni di abitanti e perciò i concetti di competizione e concorrenza – sicuramente validi in altri contesti e sotto altre condizioni – qui non risultano appropriati giacché fattori economici e massa critica di studenti rifiutano la creazione di “doppioni”.

Da sempre si è sostenuta l’idea di mantenere un tacito patto di “non belligeranza” fra gli atenei calabresi in modo da non creare diseconomie e soprattutto per rispettare le vocazioni delle singole Università che, in tal modo, possono specializzarsi nell’eccellenza dei propri campi di ricerca. Così un calabrese può sapere che se intende studiare Architettura farà capo a Reggio, se vorrà studiare Ingegneria frequenterà Cosenza, e per Medicina andrà a Catanzaro.

Ma questa auspicabile sinergia si è rotta sul nascere a causa della scarsa visione dei politici calabresi, impregnati di provincialismo e di un particolarismo bieco e dannoso. Se Catanzaro ha sempre rispettato tale accordo non scritto, la stessa cosa non può dirsi per gli altri atenei calabresi; tant’è che Catanzaro (che offre solo tre facoltà, Medicina, Giurisprudenza e Farmacia, a fronte degli oltre 70 corsi di laurea dell’UniCal) si è già vista scorrettamente “duplicare” altrove Farmacia e Giurisprudenza. Ora, con l’ipotesi di istituire anche la Medicina a Cosenza, il quadro sarebbe completo! E tutto ciò accade mentre le Scuole di Specializzazione della “Magna Graecia” sono state cancellate.

Ciononostante, e come se nulla fosse, Cosenza insiste. Non osiamo pensare al clamore che la stessa identica notizia avrebbe suscitato nella città brutia a condizioni invertite!

Come si fa, allora, ad inaugurare un’altra Medicina nella nostra regione proprio mentre l’unica facoltà medica esistente in Calabria rivendica sostegno e crescita per reagire alle ristrettezze cui è sottoposta? Non sarebbe più saggio e doveroso potenziare la Medicina di Catanzaro?

Probabilmente si può riassumere tutto così: il peso politico di Catanzaro è pari al “nulla”!


 

 

 

 

 

 

 

Comunicati politici

Sergio Abramo: «Giovino area strategica per potenziare la ricettività alberghiera della città»

«Giovino deve rendere concrete le proprie potenzialità turistiche per aumentare la ricettività alberghiera della città e dare forza ad un turismo familiare proveniente soprattutto dall’estero e da altre regioni, un tipo di turismo, questo, che fino ad ora non è riuscito a trovare spazio e a dare opportunità nel nostro territorio. Per fare ciò bisognerà, innanzitutto, recuperare tutto quello che era stato realizzato prima che il centrosinistra abbandonasse a se stessa anche questa parte vitale per la rinascita della città». Lo ha detto Sergio Abramo che in questi ultimi giorni ha effettuato dei sopralluoghi nel quartiere marinaro e, in particolare, nella zona turistica di Giovino per valutare i possibili interventi da realizzare nel più breve tempo possibile per migliorare l’accesso e la disponibilità di parcheggi nell’area e valorizzare l’offerta proposta dagli operatori locali. «Il quartiere marinaro si accinge ad affrontare una notevole crescita – ha detto – legata allo sviluppo del vicino polo direzionale del Corace e alla realizzazione delle grandi opere viarie, come la nuova statale 106 e la nuova strada provinciale di Germaneto, tutte opere che miglioreranno l’accessibilità di Catanzaro Lido e lo libereranno dal traffico soffocante dei mezzi pesanti. Bisognerà quindi migliorare l’accoglienza per ospitare anche parte della popolazione universitaria e degli operatori ospedalieri ed implementare le attività produttive legate soprattutto all’indotto che potrà generarsi grazie anche al rilancio dell’Area Magna Graecia già sede, nel corso della mia sindacatura, di grandi eventi capaci di attrarre migliaia di persone».

Abramo individua, poi, i possibili interventi strutturali che consentiranno di riqualificare il fronte mare della città: «Il lungomare a sud andrà prolungato sino all’area archeologica di Scolacium – ha continuato – ed a nord sino alla foce dell’Alli, spazio naturale di enormi potenzialità, il tutto attraverso il completamento del lungomare di Giovino, lasciato ormai da anni in abbandono. Inoltre il  porto peschereccio, da ultimare nel più breve tempo possibile, dovrà essere integrato dal nuovo porto canale che potrà essere realizzato alla foce dell’Alli; un progetto – ha detto Abramo -che era già previsto nel programma della mia seconda sindacatura e che può avvalersi di un contesto nel quale esistono ampi spazi per sviluppare, nel pieno rispetto delle specificità ambientali e paesaggistiche, attività di tipo alberghiero e turistico e iniziative a servizio dello sviluppo locale». Se da una parte sarà indispensabile realizzare tutto ciò se si vuole puntare a potenziare l’offerta turistica del territorio, dall’altra Abramo non dimentica gli interventi più urgenti per migliorare la vivibilità del quartiere marinaro ridotta ai minimi storici dopo i cinque anni di governo del centrosinistra: «Il primo pensiero dovrà essere rivolto alla pulizia delle strade invase dai rifiuti e ai limiti dell’impraticabilità – ha concluso -, così come sarà importante procedere al ripascimento dell’arenile e al potenziamento dei servizi. Chi, senza un minimo di cognizione di che cosa sia un’ amministrazione comunale o come essa possa creare le condizioni per lo sviluppo e il lavoro, promette progetti senza né capo né coda racconta sciocchezze. Dopo cinque anni di paralisi progettuale oggi Catanzaro deve riconquistare il ruolo e le funzioni di capoluogo, attraverso la visione di uno sviluppo basato sulle particolari vocazioni territoriali, riattivando quel percorso virtuoso che era iniziato con la mia sindacatura». Poi una dichiarazione sulla funicolare: “Venuto a conoscenza della notizia della chiusura temporanea della Funicolare di Catanzaro, prevista dalla mezzanotte di domani 4 aprile, il candidato sindaco Sergio Abramo ha inteso accertarsi immediatamente dei motivi della decisione contattando personalmente il direttore generale delle Ferrovie della Calabria, Giuseppe Lo Feudo. “Ho ricevuto la conferma che la chiusura si è resa necessaria per effettuare alcuni lavori di ordinaria manutenzione – afferma Abramo – e che, pertanto, il regolare servizio potrà riprendere tra due o, al massimo, tre giorni consentendo a tanti catanzaresi di usufruire del mezzo di trasporto pubblico nell’imminenza delle festività pasquali”. Sergio Abramo nei giorni scorsi ha partecipato anche ad un’assemblea di FdC aperta a tutti i lavoratori per discutere di una possibile linea d’azione da intraprendere per favorire il rilancio dell’azienda”. 

 


 

Il Comitato Elettorale Salvatore Scalzo Sindaco accoglie le istanze poste dal comitato del quartiere S. Maria

Il Comitato Elettorale Salvatore Scalzo Sindaco accoglie con favore le domande che sono state poste dal comitato di quartiere S.Maria, al candidato Sindaco, in merito al progetto di qualità urbana per lo sviluppo del quartiere, diffuso sui mezzi di informazione.

Accogliere le istanze che provengono dalla cittadinanza e dalle zone periferiche della città di Catanzaro è stata, da sempre una prerogativa di Salvatore Scalzo. In continuità con quanto svolto durante la trascorsa campagna elettorale e nei sette mesi di amministrazione, in qualità di Capogruppo delle Opposizioni, riprenderà a breve il “Viaggio nei Quartieri” al fianco dei cittadini, ascoltando e fornendo risposte concrete.

Diamo appuntamento, infine, a tutti i cittadini catanzaresi interessati a conoscere e, a porre interrogativi in merito al programma elettorale della coalizione del centrosinistra, nei giorni successivi alla Settimana Santa quando, proprio nel quartiere marinaro, si terrà la presentazione ufficiale e Salvatore Scalzo incontrerà la cittadinanza.


 

Vincenzo Capellupo (CE Scalzo Sindaco): «Abramo parla dell’Ance ma non si dimette dalla Sorical»

Il candidato sindaco del centrodestra, Sergio Abramo, riesce ad insinuare abilmente nelle pieghe di ogni discorso, confronto, riflessione la sua amarezza sulla mancata assegnazione al Comune di Catanzaro la titolarità della presidenza dell’Anci. E’ riuscito a parlarne perfino nell’incontro con l’Ordine dei farmacisti, ritenendo che soltanto portando a casa la massima rappresentanza nell’assemblea dei Comuni, Catanzaro sarà in grado di riprendere, anche ai tavoli di concertazione regionali e nazionali, il suo ruolo di Capoluogo regionale. Un ruolo prestigioso che lo stesso candidato sindaco Sergio Abramo ha svilito rinnegando se stesso: da presidente dell’Anci ha condotto battaglie contro la stessa Sorical che continua a danneggiare i Comuni che l’Anci deve rappresentare, visto che l’attuale assetto del sistema idrico integrato in Calabria produce un grave e strutturale deficit economico per gli enti locali. Quella stessa Sorical di cui è pervicacemente e abbondantemente remunerato presidente anche da candidato sindaco, visto che appigliandosi alla mancanza di incompatibilità, non intende mollare la presa neanche durante l’attuale tornata elettorale. Omette, però, di ricordare che oggi l’Anci non ha ancora un presidente perché il centrodestra, la coalizione che sostiene Sergio Abramo nella corsa per la conquista del governo della città di Catanzaro, non è riuscito a trovare un accordo al momento di chiudere il cerchio sulle indicazioni pervenute. E, comunque, ad onor di cronaca, se le anime della coalizione che sostiene il presidente della Regione Scopelliti, fossero riuscite a non litigare, in pole position c’era il sindaco di Reggio Calabria, Demetrio Arena, e non il primo cittadino di Catanzaro, Michele Traversa.

 


 

Giuseppe Pisano (SeL): «Sì il voto libero, no alle false promesse»

Cosa non si è capaci di fare per un posto nel Consiglio comunale di questa Città! Ad un mese dalle elezioni, i tentativi di condizionamento del voto all’indirizzo degli elettori catanzaresi da parte di “alcuni” candidati ha già assunto livelli indicibili. La logica delle false promesse e delle pressioni è imperante. Si prospettano assunzioni, con tanto di colloquio nei centri commerciali, negli istituti di vigilanza e nelle varie strutture pubbliche e private. Le sagre, le feste con tanto di artisti di prestigio, fuochi pirotecnici e tric trac, contributi a pioggia sembrano, purtroppo, avere tanta presa.

Poveri noi.

A nulla servono gli appelli al voto libero e pulito, che il prefetto Antonio Reppucci ha chiesto pubblicamente a quanti sono impegnati politicamente nella nostra Città.

Che dire poi della fede e della devozione che si moltiplica a dismisura in prossimità del periodo elettorale. Finanche la lettura della parola di Dio viene affidata la domenica mattina a sedicenti rappresentanti istituzionali che bazzicano tra Provincia, Comune e gruppi consiliari regionali.

Un eminente esponente del centrodestra, che ha ricoperto cariche istituzionali apicali, ha iniziato il suo tour elettorale, da Santa Maria a Gagliano, approfittando dei suoi accoliti, il giorno più importante del Signore e legge le Sacre Scritture per richiamare alla memoria la sua presenza e il suo smisurato impegno per il prossimo.

Naturalmente anche la Regione sta facendo la sua parte, sono tanti i dipendenti di strutture regionali e collaboratori di varie fondazioni vicine ad assessori & co. , che vedremo presto gremire le liste del centrodestra.

Attendiamo soltanto che scadano domani i termini per la presentazione delle liste per leggere i loro nomi e capire chi sono e a quanto ammontano i loro compensi, che stranamente non sono resi pubblici, nonostante la legge sulla trasparenza amministrativa ne obblighi la pubblicazione.

Nei prossimi giorni chiederemo di conoscere chi lavora nelle strutture regionali dei gruppi consiliari per capire quanto vengono retribuiti, quale attività svolgono e a chi fanno riferimento.

E’ giunta l’ora di aprire gli occhi.

Ai tanti cittadini dico di non credere alle false promesse elettorali e ai comportamenti eticamente e moralmente da condannare.

La nostra Città è ad un bivio: lasciare la destra e scegliere il progetto del centrosinistra, che presenta come candidato a sindaco un giovane dalle mani pulite come Salvatore Scalzo, credo sia una “direzione obbligatoria” che porta verso la libertà, la trasparenza e la correttezza, dopo i fallimenti nazionali, regionali e comunali di questo centrodestra. 


 

«Polo di Centro: mancate dimissioni Abramo alla Sorical una questione etica»

Durante la trasmissione televisiva del confronto tra i candidati a Sindaco di Catanzaro, abbiamo appreso, dalla stessa voce di Abramo, che non intende avanzare le sue dimissioni, in qualità di Presidente del Consiglio di Amministrazione della Sorical. E’ una scelta che ovviamente attende alla sensibilità del singolo, e non essendo incompatibile con la carica di sindaco, almeno in questa fase, resta un problema etico. Ma la posizione di Abramo rimane ugualmente criticabile, se non altro perché può trovarsi in un palese conflitto di interessi. E’ il caso dell’iniziativa di Legautonomie, che ha annunciato di voler avviare una class action proprio contro la Sorical. La denuncia avanzata dal Presidente Mario Maiolo appare grave, anche perché suffragata dal recente pronunciamento dalla Sezione regionale di controllo della Corte dei Conti. Le accuse appaiono abbastanza circostanziate, e siamo certi che i Sindaci dei Comuni coinvolti si costituiranno parte civile. In tal caso che farà Abramo? Privilegerà gli interessi dell’Amministrazione e dei cittadini che rappresenta? Oppure difenderà il suo operato in seno alla Sorical, astenendosi dal partecipare all’azione giudiziaria?

Comunicati Politici

 

Al Caffè letterario incontro fra candidati a Sindaco

Il Caffè Letterario ha organizzato  un confronto pubblico con la stampa locale e con tre candidati a sindaco per la città di Catanzaro.

L’incontro si terrà mercoledì, 28 marzo alle ore 19 con domande che verrranno formulate a Sergio Abramo, Pino Celi e Salvatore Scalzo, esclusivamente dai giornalisti accreditati che interverranno all’incontro.

 


 

Il Pd e Scalzo sulla chiusura del negozio al centro storico

Il Partito Democratico della città di Catanzaro e il suo candidato sindaco Salvatore Scalzo esprimono profondo rammarico per la chiusura di una delle attività commerciali di più lunga tradizione operante su Corso Mazzini. Quanto accaduto all’imprenditrice Adriana Papaleo rappresenta lo specchio di una crisi mondiale che nelle sue diramazioni locali investe un numero sempre maggiore di esercizi commerciali sottraendo loro la funzione di linfa vitale per l’economia del capoluogo di Regione. Il programma di governo del candidato a Sindaco, Salvatore Scalzo e della coalizione di centro-sinistra che lo sostiene, prevede l’attuazione di un progetto di marketing per la valorizzazione del centro storico nel quadro di un’opera organica di riqualificazione urbana, che in conformità alle linee di finanziamento ancora disponibili (POR-FERS 2007 – 2013 della Regione Calabria) consenta la valorizzazione dei percorsi commerciali. Compito dell’amministrazione comunale è infatti quello di intercettare i fondi comunitari e programmarli in funzione della valorizzazione delle proprie risorse, cosi da creare occasioni importanti per favorire e sostenere le attività economiche e l’occupazione nel proprio territorio.


 

Il cordoglio di Abramo pert la morte di Galati

La notizia della morte di Ciccio Galati mi rattrista  profondamente. S

e ne è andato via un caro amico, ma con lui scompare anche una delle più belle figure del socialismo catanzarese e regionale.

Tutti noi perdiamo un uomo di grande tempra politica come dimostra il lavoro da lui svolto sia come consigliere regionale, sia nel settore della sanità e nel Consiglio Superiore della Pubblica amministrazione.

Esemplare rimane il suo impegno politico e amministrativo quale Sindaco di Montepaone, la terra che gli aveva dato i natali e nella quale lascia un segno incancellabile per essere stato l’artefice della promozione e della crescita di quel territorio.

Invio di cuore le mie condoglianze più care e sentite alla famiglia.

 


 

Serena Varano di Dirittocrazia Popolare e la sanità calabrese secondo Scopelliti

“Stiamo migliorando la sanità calabrese”, sono queste le parole del presidente della Regione Calabria Giuseppe Scopelliti intervenuto ad un convegno nella città di Lamezia sul sistema sanitario nazionale e regionale. Questo è quanto dovrebbe raffigurare la situazione sanitaria attuale. Eppure queste stesse parole risuonano come un qualcosa di estraneo alla realtà che si vive all’interno delle strutture sanitarie catanzaresi, specie se a farne le spese è lo stesso Pronto Soccorso del capoluogo di regione. Di certo il primo miglioramento visibile risulta essere quello strutturale, visti i recenti lavori di ristrutturazione ma, dal punto di vista qualitativo del servizio offerto, la situazione non ha avuto il benché minimo miglioramento. Al suo interno infatti vi lavorano medici e infermieri i quali senza sosta sono costretti a fronteggiare situazioni di emergenza quotidiane in un reale stato di incapacità vista la carenza di personale. Tutto ciò si ripercuote su i pazienti che, tra una barella provvisoria ed un’altra, lottano per la vita senza nessun tipo di assistenza costante.

L’umanità dei professionisti infermieri inoltre, la quale deve essere d’obbligo per certe situazioni, lascia spazio a nervosismi “giustificati” da una ovvia incapacità di saper gestire le emergenze. E’ questo lo scenario che abbiamo di fronte se per caso dovessimo imbatterci nel nostro sistema sanitario catanzarese.

La domanda allora sorge spontanea e forse il nostro tanto desiderato presidente Scopelliti potra’ darci un’obiettiva risposta: dov’è realmente migliorata la sanità, dopo ormai due anni di governo regionale, se in una struttura come lo stesso Pronto Soccorso del capoluogo regna un alto grado di inefficienza dovuta soprattutto ad una carenza di personale infermieristico e medico? Per non parlare di tutte le strutture di eccellenza che rischiano di chiudere. Eliminare le strutture non efficienti, come ha sollecitato lo stesso presidente, risolverebbe solo per metà il problema in cui versa la sanità calabrese. Il vero miglioramento potrebbe innanzitutto partire da uno sviluppo occupazionale mirato ad un aumento di personale e quindi del grado di efficienza e assistenza soprattutto in reparti delicati quale è il Pronto Soccorso, risparmiandoci ad assistere ancora ad episodi di anziani, bambini e adulti abbandonati a se stessi per ore.

L’abbattimento delle liste d’attesa , altro punto cruciale e fondamentale in tema di prevenzione su cui il presidente Scopelliti si è pronunciato al convegno, può essere realizzato solo o anche intervenendo doverosamente nella scissione tra incarichi medici professionali pubblici e privati.

Come si spiega che dal pubblico un medico sia disponibile a visitare solo dopo mesi e invece rivolgendosi privatamente allo stesso medico le liste d’attesa non esistono?

Esula questo da essere solo una denuncia sociale, bensì la rappresentazione della triste realtà sanitaria calabrese, sanità che resta a livello regionale e nazionale il maggior intervento in termini di spesa pubblica vista la sua fondamentale importanza.


 

Bordino dell’Udc sulla visita di Scopelliti alla Cittadella Regionale

Il governatore Peppe Scopelliti, con uno stuolo di assessori e consiglieri al seguito, si avventura a Germaneto per toccare con mano lo stato di avanzamento dei lavori, rasserenando gli intervenuti (tra i quali il candidato sindaco del centrodestra a Catanzaro, Sergio Abramo, immortalati nella foto di gruppo ricordo): è stato chiesto alla ditta il rispetto dei tempi di consegna, ossia la fine del 2013. Da cittadini catanzaresi e calabresi ci auguriamo che  l’intervento da 160 milioni di euro diventi presto una realtà. Cosa che, tra l’altro, favorirebbe il risparmio di somme ingenti del bilancio regionale attualmente destinate a fitti passivi. Non vorremmo che si trattasse di una bieca promessa elettorale della specie inaugurata qualche settimana fa, con l’annuncio della disposizione del finanziamento di cinque milioni di euro per la ristrutturazione dello stadio “Ceravolo”. Di certo, il sopralluogo domenicale in quel di Germaneto ha assunto le sembianze di una passerella elettorale confezionata per dare visibilità al candidato sindaco del centrodestra e offrire un’occasione in più per “apparire”. Siamo certi che i cittadini catanzaresi hanno aperto gli occhi e non si faranno abbindolare da facili e scontate promesse da passaggio elettorale pronte a sfumare alla prima difficoltà interna ad una coalizione che pensa che basta una foto di gruppo per rimanere unita.

Comunicati politici


Pisano (SEL): «No ai comitati per interessi particolari»

Quel “comitato” a cui Traversa nel 2006 ha voltato le spalle votando pubblicamente centrosinistra e ben descritto nello straordinario documento storico/giornalistico di Iacona (Pane e Politica) è stato ricomposto, dal centrodestra, e ha individuato Sergio Abramo per la conquista della nostra città. Tuttavia, la nostra città non può e non deve consegnarsi a predatori politici che ignorano deliberatamente i bisogni della città e gli interessi della collettività, ma può e deve, finalmente, avendone l’occasione, voltare pagina e mettersi nelle mani di una guida giovane e sicura. Da un parte, pertanto, un “comitato” che mira alla tutela di interessi particolari e che guarda solo ai bisogni degli amici degli amici, e dall’altra parte Salvatore Scalzo, giovane e solido professionista catanzarese, la cui missione politica è quella di “salvare” la città di Catanzaro e di attribuirgli, per davvero e con fatti, una connotazione regionale ed ultraregionale, e di garantire a tutta la comunità stesse occasioni e pari opportunità. E l’ora, pertanto, di chiudere con il passato (Abramo e i “comitati” del centrodestra) e di aprire le porte al futuro (Scalzo), e per tale ragione ho deciso di porre la mia candidatura in Sinistra Ecologia e Libertà che sosterrà instancabilmente il rinnovo della nostra classe politica e la rinascita della nostra città stanca di subire scippi e svuotamenti e impoverimenti. Solo archiviando la stagione dei “comitati” sarà possibile amministrare e gestire la città in modo proficuo, ridandole centralità e dignità, e ponendo al centro delle attenzioni l’interesse pubblico e della collettività.


 

Avv. Granato: «Nessun testa a testa con Celi per la candidatura centrista»

E’ metà mattinata di martedì 20 marzo quando l’avv. Francesco Granato apprende con sorpresa da Buenos Aires, dove si trova da qualche settimana per impegni personali, delle sue presunte mutate posizioni politiche e del testa a testa con il candidato Giuseppe Celi per la candidatura in testa al polo centrista.

“Credo di essere conosciuto se non altro per la trasparenza della mia posizione politica e per aver sempre espresso le mie posizioni in maniera diretta, formale ed anticipata. Pur augurando all’amico Pino Celi, come agli altri candidati in corsa, ogni legittima soddisfazione, sono costretto a precisare di non aver finora preannunciato ad alcuno il mio personale appoggio, che peraltro sarebbe troppo poco a fronte della monumentale complessità di questa campagna elettorale”.
 
Smentisce così, seccamente, l’avv. Granato qualunque presa di posizione edichiarazione attribuitagli nei giorni scorsi, nelle battute finali che hanno portato alla chiusura centrista sul nome del Presidente dei costruttori edili di Catanzaro, nel più ampio quadro della competizione elettorale in atto per le amministrative.


 

Conforto (Scalzo Sindaco): «Fallimentare la gestione dell’AMC da parte delle giunte Abramo»

Che il centrodestra, per nascondere i propri fallimenti, utilizzi la propaganda della mistificazione è un dato acclarato. Ma quando questa diventa bugia allo stato puro, occorre fissare dei paletti e replicare con dati di fatto incontrovertibili. Mi riferisco alle affermazioni del candidato a sindaco di centrodestra alla trasmissione Art.21 di Venerdi u.s. sullo stato dei conti della AMC, e sulla bontà dell’operato del CDA espressione delle giunte guidate da Abramo.

Nella adunanza pubblica 29 gennaio 2010 – Referto definitivo su il “Sistema delle Esternalizzazioni/Partecipazioni dei Comuni di Catanzaro e di Lamezia Terme nel quinquennio 2004/2008” la Corte dei conti-Sezione Regionale di controllo per la Calabria- relatore Dott. Giuseppe Ginestra a pag.58 scriveva:

“Nel 2003 si è dato avvio alla procedura di definizione dei rapporti economici tra il Comune di Catanzaro e l’AMC spa. Sono stati approvati i conti consuntivi 2000, 2001 e parte del 2002, con un saldo totale passivo da ripianare di euro 2.355.755,06.

Il Comune, altresì, si è impegnato a cedere all’AMC l’area degli ex mercati generali ortofrutticoli di Catanzaro già in uso da parte della Società Ambiente e Servizi fino al compimento della data di contratto( che non è cognita).

L’ area, dal presuntivo valore di stima di 1.742.941 euro, è stata sdemanializzata con conseguente inserimento nel patrimonio disponibile dell’ ente Comune (inoltre i capigruppo in sede di consiglio comunale hanno inserito la proposta del vincolo di non cessione del bene da parte della società e il rispetto della destinazione d’uso).

A quanto è dato conoscere, la definitiva cessione dell’area mercati non è ancora avvenuta per mancata disponibilità materiale del terreno da parte dell’AMC.

Nella Relazione al bilancio 2008 viene riferito che in data 15 febbraio 2008 il Consiglio Comunale di Catanzaro ha stabilito (le condizioni per) la corresponsione all’AMC di euro 1.742.941, 32, per saldo ripiano disavanzi 2000/2001/2002.

Ad oggi, peraltro, l’Azienda lamenta ancora il mancato pagamento del saldo del ripiano di perdite degli esercizi 1997-1999.”

Come si vede nel triennio 2000, 2001  e parte del 2002, sindacatura Abramo Cda ad esso riferibile, si registra un saldo passivo di euro 2.355.755,06. Nella data 15 febbraio 2008 il consiglio comunale di centrosinistra stabilisce le condizioni per la corresponsione all’AMC di euro 1.742.941, 32, per saldo ripiano disavanzi 2000/2001/2002.

Per farla breve la gestione riferibile ad Abramo accumulava saldi passivi a iosa, il centrosinistra pagava i saldi passivi e la colpa del disastro finanziario della Amc è delle giunte di centrosinistra. Se non è mistificazione questa.

Ancora più dura e la parte riguardante il TFR dei lavoratori dove viene scritto “sembra emergere la inaccettabile prassi di utilizzare le ritenute e gli accantonamenti per la liquidazione del TFR spettante ai lavoratori dipendenti dell’Azienda per sostenere le spese correnti della società medesima. Trattasi di questione specifica meritevole, all’evidenza, di ulteriori approfondimenti nelle opportune sedi competenti”.  Effettivamente anche il Dott. Ginestra consiglia altre vie e sedi competenti, così come indicato dal candidato a sindaco del centrodestra nella trasmissione Art.21.

Capisco che per nascondere fallimenti bisogna nascondere la realtà, ma le bugie hanno le gambe troppo corte, soprattutto quando vi sono di mezzo organi di controllo come la Corte dei Conti.


Bordino (UDC): «Celi è l’espressione di un lavoro di selezione»

Leggendo le note diffuse da Antonio Mauro e Carlo Nisticò, di recentissima adesione al partito dell’UDC, viene spontaneo evidenziare che emerge l’approssimazione dell’appartenenza e dell’impegno politico e partitico dettato solo per esigenze personali. E’ già errato accogliere e premiare elementi che girano allegramente tra partiti ed organizzazioni, giusto sarebbe che l’appartenenza fosse sinonimo di coerenza e costanza e non di opportunità colte al volo. Di questo facciamo mea culpa. Il progetto politico dell’area di Centro al di là del terzo polo è già un evoluzione di una situazione politica, e tale è stato nell’abbracciare tutte le forze dell’area moderata calabrese e specialmente catanzarese. Non è innaturale questa evoluzione, nasce dopo l’esperienza del governo Monti ed è assolutamente necessario che la politica si rigeneri in maniera etica ed efficiente senza più mistificazioni. E’ vero, è l’ora della chiarezza e di ritornare alle origini della nostra cultura cattolica e moderata, laica e civile. E’ l’ora di capire che non si può utilizzare un partito come un bancomat per prendere senza dare. Non siamo nelle condizioni, per come è oggi la nostra città, di poter garantire fortune personali: abbiamo l’obiettivo di far crescere la nostra comunità ed ogni angolo della città, senza speculazioni. Il candidato Celi è l’espressione di un lavoro di selezione e la logica ad escludendum non ci appartiene. In un momento di crisi etica e sociale, ogni attore è fondamentale ma non indispensabile. L’Udc è il partito della condivisione ma non della sopportazione stoica e non saremo mai insieme a chi non partecipa con spirito democratico a scelte anche non pienamente condivise. Non possiamo accettare chi, pur non condividendo, va via accusandoci di aver fatto scelte ambigue e contraddittorie che creano confusione. Significa che evidentemente non ci sono mai stati. La città ha bisogno di lealtà e coraggio e noi siamo grandi a darlo e lo stiamo dimostrando.


Tallini (PdL): «Dietro Scalzo la nomenklatura della giunta Olivo»

La presa di posizione dell’ex assessore Nicola Ventura a difesa del candidato sindaco del centrosinistra conferma un dato inoppugnabile: dietro a Scalzo c’è tutta per intera la nomenklatura del sindaco Olivo, la stessa nomenklatura che ha portato la città allo stremo e che oggi vorrebbe riciclarsi.

Ci saremmo aspettati da Ventura, che è un politico d’esperienza, una riflessione più pacata sulla questione che ho voluto sollevare, magari un invito ad abbassare i toni e concentrarsi sui problemi della gente, come sta facendo Sergio Abramo.

Parlando dell’imbarazzo di Scalzo, che avrebbe dovuto essere sponsorizzato dal chiacchierato sindaco di Bari Michele Emiliano, ho semplicemente dimostrato l’esistenza di una doppia morale nel PD e nella sinistra: quando le inchieste giudiziarie riguardano loro esponenti ( sarebbe lunga la lista delle inchieste giudiziarie e degli arresti che hanno travolto il centrosinistra alla Regione durante gli anni di Loiero) si ergono a paladini del garantismo; se invece sono gli avversari ad essere anche sfiorati, allora si passa alle sentenze anticipate.

Quando noi abbiamo ripreso il caso del boss al Politeama, sollevato da uno scrittore di sinistra come Saviano, non abbiamo mai voluto dire che Olivo, Argirò, Lodari, Talarico che sedevano accanto al camorrista, sapevano chi fosse il loro ospite. Abbiamo semmai rilevato gli aspetti inquietanti della sponsorizzazione data  a scatola chiusa dal Comune ad una trasmissione rivelatasi poi deleteria per l’immagine della città. Il PD doveva associarsi alla nostra denuncia e invece ha preferito fare quadrato attorno ad Olivo, senza nemmeno condannare l’episodio.

Chi punta tutte le sue scarse chances di vittoria sullo scandalismo è proprio Scalzo che riempie i siti con l’invocazione di inchieste giudiziarie contro il centrodestra, quando tutti sanno che il grande affaire su cui sta indagando la magistratura è l’acquisto senza copertura finanziaria e a prezzi fuori mercato di Parco Romani da parte della giunta presieduta dall’on. Olivo che è anche il coordinatore della campagna elettorale dello stesso Scalzo.

Cominci Scalzo, se davvero ha a cuore la trasparenza e la moralità, a chiedere spiegazioni ai vari Olivo, Cantisani, Grillo sull’affaire Parco Romani, sul come il prezzo a metro quadrato dell’immobile si è quasi raddoppiato nel giro di un mese e soprattutto perché l’operazione è stata conclusa in fretta e furia il giorno delle elezioni. Solo prendendo le distanze da quell’affaire, denunciandone le palesi irregolarità e gli aspetti oscuri, anche in relazione ad alcune “gratificazioni” che sono state generosamente concesse ai protagonisti, Scalzo potrà realmente dire di aver dato un contributo alla moralizzazione del Comune.


Comunicati politici

Tarantino a Tallini: da quale pulpito viene la predica

“E’ davvero stupefacente leggere che Tallini, lo stesso Tallini “leghista” che ha affamato il sud la Calabria e Catanzaro con il furto dei fondi Fas e la spoliazione della nostra città da parte di suoi amici, attacca Scalzo per la sua saccenteria e perché l’altro giorno a Catanzaro, alla iniziativa del Partito Democratico Nazionale, sulla libera informazione non ha partecipato Emiliano”. Lo si legge in una nota di Antonio Tarantino del Pd. “Tallini sa che l’iniziativa non era organizzata da Scalzo alla quale però ha partecipato il meglio della stampa nazionale e locale, che l’altro giorno nel congresso del Pdl di Reggio Calabria è stata attaccata da Scopelliti che ormai rischia di fare la stessa fine di Berlusconi. Tallini si domanda se questi sono i compagni di viaggio a Bari come a Catanzaro di Scalzo. Potremmo rispondere che ad oggi né Emiliano ha ricevuto nessun avviso di garanzia né che a Catanzaro ci sia qualcuno della ex maggioranza di centrosinistra indagato od inquisito. Non è che il Pdl di Berlusconi -Scopelliti-Tallini è diventato garantista a giorni alterni? L’utilizzazione strumentale a fine di lotta politica, non avendo altri argomenti, di una, ancora, indagine della magistratura su un caso che mi auguro potrà essere chiarito al più presto, denota il clima che Tallini vorrebbe si creasse durante la campagna elettorale, come è suo stile. Un primo approccio di questo clima, è stata la scompostezza l’arroganza, e qua si la saccenteria, che il candidato a sindaco Abramo ha manifestato l’altra sera nella trasmissione di Articolo 21 nella quale non ha risposto a quasi nessuna domanda specifica del pubblico, né Polimeni lo ha incalzato per farlo rispondere. Se volessimo noi utilizzare strumentalmente le indagini o le iniziative della Magistratura sulla situazione delle Istituzioni calabresi potremmo scrivere per giorni e giorni, come ormai sono costretti i giornali a fare per informare la pubblica opinione, del fatto che Scopelliti rischia, così come è successo a Berlusconi negli ultimi tre anni, di non aver la necessaria serenità di governare in quanto, un giorno si ed un giorno pure, deve recarsi presso le procure calabresi per rispondere di ipotesi di reato. Che Talarico, Presidente del consiglio regionale ha un avviso di garanzia per non aver rispettato una legge regionali, che due esponenti di spicco del suo “attuale” partito, negli ultimi anni non si contano le sue trasmigrazioni, nonché consiglieri regionali, sono in carcere con pesantissime accuse. Noi – conclude Tarantino – non utilizziamo strumentalmente le iniziative giudiziarie che auguriamo a “tutti” di poter dimostrare coi fatti la loro estraneità ma vorremmo che questa campagna elettorale sia concentrata sui progetti ed i programmi che i candidati a Sindaco propongono alla città e non sul passato. Catanzaro ha voglia di vivere il suo presente e costruire il proprio futuro. Chi vuole spostare la discussione su altri terreni e vuole parlare di fatti e cose di dieci quindici anni fa, lo fa perché non ha idee per la Catanzaro dei prossimi venti anni”.

Antonio Giglio (Sel) interviene su Piazza Duomo

Abbiamo visto come uno dei pochi spazi aperti del centro storico di Catanzaro, Piazza Duomo, sia stato oggetto di un’opera di suddivisione attraverso paletti fissi, che ci lascia quantomeno perplessi. Diverse le domande che ci poniamo di fronte ad un intervento così invasivo.Alcune riguardano il profilo estetico: perché realizzare simile bruttura? Perché lottizzare una delle poche piazze che il centro di Catanzaro, poco ricco di spazi a causa della sua conformazione geografica, annovera?Altre domande, invece, riguardano, come al solito, il modo in cui si procede in questa città. Chi e perché ha deciso un simile intervento? Cosa si è pensato di risolvere? Ci si rende conto che sono stati operati dei danni irreversibili ad un’opera la cui ristrutturazione era costata molto denaro pubblico? Chiediamo che i responsabili chiariscano alla cittadinanza i motivi e le ragioni di una “palificazione” che, se operata per regolamentare la sosta, è stata opera eccessiva e sproporzionata. Se i motivi sono, invece, altri, a noi sfuggono ed a maggior ragione chiediamo a chi di dovere soltanto chiarezza.

Costanzo replica a Scalzo sul Parco Romani

Il centrosinistra sulla vicenda parco Romani continua a speculare. In senso figurato e non”. Lo sostiene il consigliere provinciale del Pdl Sergio Costanzo “Le risposte che il candidato Scalzo vuole non deve chiederle al centro destra ma ai suoi dante causa. L’ex sindaco Olivo in primis e poi tutti coloro i quali su questa questione hanno avuto un ruolo attivo, firmando atti, esprimendo pareri e concludendo affari. Poi bisogna vedere chi ha fatto davvero l’affare. Certo non i 180 operatori commerciali che ci avevano creduto tanto da investire ingenti risorse in un progetto che l’amministrazione Olivo ha provveduto ad affossare come nulla fosse. Invece di mandare allo sbaraglio il giovane Salvatore Scalzo, che sulla vicenda parla come un libro stampato e non certo per sua responsabilità ma perché praticamente ha imparato a memoria gli appunti che qualcuno gli ha passato, sarebbe opportuno rispettare innanzitutto il corso della giustizia visto che c’è un’indagine in corso, ma almeno, se non ci può essere attesa, bisognerebbe cercare di essere sinceri . Allora proviamo a mettere ordine nella verità storica di questa vicenda. E lo facciamo ponendo noi delle domande all’amministrazione di centrosinistra, non a Scalzo. Perché avvantaggiare un gruppo di imprenditori nell’operazione di permuta che certamente per il Comune è stata molto più onerosa rispetto a quella iniziale. Cui prodest? Avrebbero chiesto i latini. A chi giova o a chi ha giovato, si chiedono i catanzaresi. Non vogliono risponderci a questa domanda, ci oppongono il silenzio perché si ricordano che c’è un’indagine in corso. Allora ne facciamo un’altra di domanda. Facile facile, alla quale si può rispondere perché non c’è nessun segreto istruttorio. Ci hanno raccontato che il finanziamento per l’ente fiera è bloccato. Ma bloccato dove e da chi? Eppure lo stesso gruppo di imprenditori, che per carità fa il proprio dovere, quello di produrre profitto (ma se la produzione di profitto avviene con soldi pubblici forse qualche dubbio sulla legittimità degli atti viene), aveva autorevoli rappresentanti proprio in seno al Governo Berlusconi. Cosa dobbiamo pensare che qualcuno ha remato contro la città? Che c’è stata la sottile volontà di non far realizzare l’ente fiera. Oppure è più facile pensare la verità. E cioè che l’ente fiera non poteva essere realizzato perché mancavano le pezze giustificative dei pagamenti che ovviamente non potevano esserci perché il Comune ha condotto un’operazione finanziaria per tramite della Catanzaro Servizi, senza averne le disponibilità economiche. E allora mi pare che speculazioni in ogni senso ne abbiamo visto abbastanza su questa storia. E dove non sono arrivati i giocatori d’azzardo di professione come i vecchi volponi della giunta Olivo, prova ad arrivare Salvatore Scalzo. Al quale lo ripetiamo, non facciamo nessuna colpa per le cose che dice, vorremmo solo che, visto che si presenta come il nuovo, facesse davvero una cosa innovativa per il centrosinistra. Dicesse la verità”



Comunicati politici

Area di Centro

Riconvocato il tavolo dei Partiti e dei movimenti di area moderata di Centro, tutti i partecipanti hanno accolto “con soddisfazione – si legge in una nota – le decisioni assunte dalla Direzione regionale dell’UDC” che ha confermato la volontà di proseguire lungo la linea intrapresa.

“Il primo confronto televisivo tra i candidati a sindaco (della città di Catanzaro, ndr) della destra e della sinistra ha dimostrato – di legge nel comunicato – che entrambi non hanno la necessaria autorevolezzaper guidare le sorti della Città: è impensabile affidare ad uno dei due l’importante ruolo di Sindaco. Per senso di responsabilità e per imprimere una vera svolta, è stata individuata una figura autorevole, capace di riportare l’Amministrazione comunale alla normalità, di risanare i conti, di risolvere i bisogni dei cittadini, di pensare ai giovani ed agli anziani, e soprattutto ai bisogni delle famiglie, che stanno vivendo momenti assai difficili”.

“Sono questi – proseguono i moderati di Centro – i temi che con responsabilità ed impegno si devono affrontare e non quelli che hanno esposto i due candidati, privi di idee, che si sono confrontati in maniera così animosa da destare il disorientamento di tanti telespettatori. Tali comportamenti inducono alla sfiducia dei cittadini e al loro disimpegno alla partecipazione civica, perché non si sentono adeguatamente rappresentati. Catanzaro ha bisogno di una proposta adeguata alla particolare situazione che essa sta vivendo, sballottata tra interessi di parte e dominata da persone che nulla hanno a che fare con la storia della città. Catanzaro – conclude la nota – ha sempre avuto il suo modello, non ha certo bisogno di importarlo da altri”.

Salvatore Scalzo

Dopo l’ufficializzazione dell’adesione al progetto politico di Salvatore Scalzo, da parte dell’associazione “Il bene… in comune”, il candidato a Sindaco ha commentato: “Accolgo con grande entusiasmo l’ingresso nella coalizione che mi sostiene dell’associazione “Il bene in.. comune”. E lo dico perché il movimento è costituito da uomini e donne le cui professionalità e qualità umane e politiche sono di altissimo profilo. Si tratta di un complemento importante e decisivo per la nostra coalizione”.

“Ora posso dirlo con ancora maggiore certezza: per la qualità e forza della coalizione messa in campo, vinceremo queste elezioni già al primo turno e restituiremo così, al capoluogo di regione, la dignità e il decoro che merita, sottraendolo all’arroganza, all’inconsistenza, all’inattualità politica e alle vecchie logiche che sono prerogative particolari dei principali pezzi di centrodestra che stanno dietro all’operazione Abramo”.

Agazio Loiero

Mi dispiace davvero – ha detto Agazio Loiero (coordinatore nazionale della federazione tra MPA e AD)- che Scopelliti, oramai sempre più aduso ad utilizzare gli intermediari, scelga di scendere così in basso. Evidentemente questo è il suo “stile” in politica e ne prendiamo ancora una volta atto.

Sono contento – ha proseguito Loiero – che le presunte operazioni clientelari che avrei fatto si limitino a questo, perché tutti i calabresi sono in grado di giudicare.

Da quello che ne so, il concorso della dott.ssa Falcomatà era stato programmato dall’Azienda ospedaliera di Reggio Calabria già quattro anni prima. Francamente non vedo come, neanche lontanamente, si possa parlare di clientela per una vincitrice di concorso che proveniva da Tor Vergata.

Mio fratello invece, che Scopelliti chiama in causa in maniera decisamente imprudente per alcune ragioni che tutti i calabresi sanno, è entrato in Regione nel lontano 1973. Negli anni 2000, quando era Presidente Chiaravalloti, la sua Giunta, della quale faceva parte anche Scopelliti, bandì un concorso per dirigenti interni. Mio fratello si classificò al primo posto nella graduatoria amministrativa. Durante il mio mandato di Presidente, io nominai direttore generale del Turismo il dott. Perani, che era già direttore generale della Presidenza della Giunta Chiaravalloti: un apprezzato dirigente, iscritto ad AN, con una figlia consigliere comunale di AN. Dico questo per sottolineare che io non ho mai guardato alle provenienze politiche, ho semmai preferito valorizzare le professionalità e le competenze. Quando nel 2008 Perani andò in pensione, mio fratello, che ne era il vicario, rimase in questa condizione di facente funzioni per 7/8 mesi e poi, su proposta dell’assessore del tempo, Guagliardi, fu nominato. Essendo già dirigente del settore con Chiaravalloti, fece il dirigente generale ad interim, il che consentì alla Regione un notevole contenimento della spesa. Laddove oggi, invece, si verifica un ricorso sfrenato alle competenze esterne, in aperta violazione del decreto legislativo Brunetta, con un aggravio di costi aggiuntivi per l’amministrazione, decisamente molto alti. Ma, – ha concluso Loiero – come tutti sanno, ognuno ha il suo modo di amministrare”.

Sergio Abramo

“Il Parco Romani rappresenta una grande opportunità per il rilancio dell’economia nella città di Catanzaro e la mia volontà sarà quella di provvedere, nel più breve tempo possibile, alla definizione dell’iter amministrativo e burocratico affinché la stessa struttura possa aprire subito ridando speranza ai tanti piccoli imprenditori che hanno investito notevoli somme di denaro”.

E’ questo il messaggio che Sergio Abramo ha voluto lanciare ritornando sulla vicenda del Parco Romani. Il candidato sindaco tiene a ribadire che, al di là degli esiti che l’inchiesta giudiziaria potrà avere e del dibattito in merito alla collocazione dell’ente fieristico, la struttura, grazie alla sua funzione strategica in grado di ridare alla città nuove opportunità di impresa e di lavoro, costituisce una realtà che dovrà vedere luce al più presto proprio per salvaguardare le prospettive che erano alla base della realizzazione del Parco commerciale: “Alla vicenda Parco Romani sono legati i destini di 180 famiglie che hanno investito per il futuro dei propri figli e che oggi rischiano seriamente il collasso – ha commentato Abramo -. Non possiamo permetterci che la struttura resti un’incompiuta; ed è questo motivo che, tra gli obiettivi del mio programma, vi è il pieno recupero funzionale dell’edificio, recupero che passa anche attraverso una serie di interventi infrastrutturali in grado di consentire un’adeguata valorizzazione dell’intera area in cui il Parco sorge. Cercheremo, a tal fine – ha concluso Abramo -, di reperire i finanziamenti utili anche a realizzare un nuovo sistema di viabilità per facilitare l’accesso all’area facendo defluire, al contempo, il traffico nel quartiere Sala”.

FLI, nota stampa

In questi ultimi giorni, a conferma che la competizione elettorale per l’elezione del Sindaco di Catanzaro sta entrando sempre più nel vivo e, evidentemente, la presenza del Terzo Polo rappresenta una realtà che mette in apprensione e in discussione gli schieramenti classici del PD e PDL, opposti ma simili nella loro anacronistica contrapposizione che già tanti danni ha provocato a livello nazionale e locale, circolano voci incontrollate su presunti malumori all’interno di FLI e, addirittura, di avvicinamenti di una parte del Partito finiano al PDL.

Tali notizie tendenziose sono assolutamente false e, come ben sanno i Partiti che compongono il Terzo Polo a Catanzaro ed anche gli altri soggetti politici e movimenti, sia di carattere nazionale che legati al territorio calabrese e catanzarese, che hanno costituito una colazione politica per il governo della Città capoluogo di regione, Futuro e Libertà è, probabilmente, il Partito più convinto della valenza e lungimiranza di un progetto politico, di area moderata e centrista, capace di formare una aggregazione che, nella diversità di origine dei Partiti che la compongono, ha in sé la forza di proporsi in ogni latitudine e longitudine della penisola italiana.

Il progetto del Terzo Polo che, come detto, a Catanzaro è arricchito dalla presenza di altri soggetti politici e movimenti, rappresenta per la Città dei Tre Colli una occasione preziosa per affrancarsi dalle cattive amministrazioni del passato e recuperare funzioni e ruoli che ne determineranno lo sviluppo economico e sociale.

Le illazioni su presunte fibrillazioni all’interno di FLI sono e rimangono, pertanto, parti della fantasia ispirati da ambienti estranei al partito di Gianfranco Fini che, invece, con convinzione e determinazione, tiene la barra dritta e, pur registrando con rammarico e stupore l’abbandono di Enzo Ciconte dalla competizione elettorale, sa che ormai è solo questione di ore per l’ufficializzazione del nominativo del candidato che guiderà il Polo per Catanzaro, come ci piace definirlo, per la conquista dello scranno più alto di Palazzo De Nobili e la Città potrà apprezzare pienamente la validità di un progetto forte ed innovatore che, ci sia permesso, attenuerà considerevolmente le argomentazioni elettorali dei due schieramenti di area PD e PDL i quali, sebbene già in lizza da parecchie settimane, hanno evidenziato i loro limiti e non hanno saputo offrire altro che il consueto spettacolo di scontro muscolare, concentrato più sulla denigrazione dell’avversario politico che non sulla formulazione di proposte e di idee in grado di incidere positivamente e sensibilmente sul futuro della Città e dei suoi abitanti.

 

 

 

Comunicati politici

Catanzaro nel cuore e la ZTL

In una nota stampa di ‘Catanzaro nel cuore’ si legge: “Se la nota stampa diramata da alcuni commercianti di Corso Mazzini non è un tardivo scherzo di carnevale, c’è da rimanere allibiti per il contenuto della stessa. Leggiamo infatti che una rappresentanza di operatori commerciali presenti sulla principale via del centro storico avrebbe incontrato il Commissario prefettizio, dottoressa Giuseppina Di Rosa, per richiedere – a nome di “quasi 120 esercenti” – l’apertura totale e incondizionata del traffico veicolare da lunedì al venerdì. Come si sa, la ZTL lungo Corso Mazzini è stata ridotta ai minimi termini dall’ultima amministrazione, che limitava la pedonalizzazione dello stesso soltanto per due misere ore al giorno. Oggi, con questa inverosimile richiesta, la ZTL sarebbe definitivamente cancellata. Nell’altrettanto inverosimile nota stampa leggiamo ancora che il Commissario Di Rosa avrebbe addirittura esaminato la richiesta e, cosa ancora più incredibile, acconsentito alla selvaggia riapertura veicolare, sebbene soltanto nel periodo compreso tra il 15 marzo ed il 15 aprile.

Per il momento, ma solo per il momento, non è nostra intenzione riprendere la battaglia di civiltà per il decoro urbano, di cui la ZTL è parte integrante. La verità è che alcuni commercianti stentano a capire che non sono le autovetture che “entrano” nei negozi a determinare il successo commerciale di un’attività; fino a quando troveranno scuse simili non ci sarà mai qualità e crescita del commercio nel centro storico cittadino. Per ora, perciò, ci limitiamo ad una semplice ma lapidaria considerazione: possono essere “quasi 120 esercenti” a imporre le regole del vivere comune per un’intera città? E ancora: il criterio utilizzato dal Commissario prefettizio è valido per tutti o soltanto per quei “quasi 120 esercenti” di Corso Mazzini? – Conclude la nota – Nella certezza che la dottoressa Di Rosa non sia di parte, siamo sicuri che il criterio da lei adottato valga per qualsiasi altra richiesta proveniente dalla società catanzarese. Pertanto, ci impegniamo e riteniamo di potere raccogliere “quasi 120 firme più una” di nostri concittadini che desiderano un centro storico a misura d’uomo e non al servizio delle automobili. Il Commissario non potrà non tenerne democraticamente conto. Ne siamo certi.”

 

Nota stampa Eugenio Occhini

A beneficio dei pochi lettori che non con conoscono il soggetto, l’intervento del già consigliere comunale Giampaolo Mungo in merito al presunto disinteresse del candidato sindaco del centrosinistra Salvatore Scalzo sul quartiere Janò, risulta in piena conformità con il suo impegno nell’amministrazione lampo dell’era Traversa. Più che da consigliere comunale, infatti, si è comportato da consigliere circoscrizionale di un’area limitata tra Piterà e Sant’Elia, e ad oggi, visto che sembra non abbia nemmeno intenzione di candidarsi, ha tempo di propugnare sempre le solite quattro delibere che è riuscito a far approvare nella scorsa consiliatura. Ma Catanzaro è una città complessa, dalle problematiche variegate, dalla composizione orografica frastagliata a cui corrispondono altrettante istanze ed esigenze diversificate. E nel corso dei sette mesi di amministrazione comunale in cui ha rivestito il difficile compito di capogruppo del Pd di una minoranza striminzita, Scalzo ha fatto del confronto con la gente nei quartieri, in linea con il suo stile improntato all’umiltà e alla capacità di ascolto schivo ai protagonismi, lo strumento principale dell’azione politica finalizzata alla centralità dei bisogni reali della collettività. Lo dico con cognizione di causa visto che lo accompagnato spesso in questi viaggi frutto di una visione condivisa. Un lavoro costante di cui è esempio anche la scelta di vita che lo ha portato, già lo scorso anno, a mettere da parte gli impegni a Bruxelles per dedicarsi completamente alla sua città. I viaggi nei quartieri, in tutti i quartieri a partire e non solo da Janò, hanno rappresentato una programmazione costante che non si è limitata alla campagna elettorale, un lavoro positivo e costruttivo che non dovrebbero turbare i sogni del signor Mungo. I viaggi nei quartieri continuano ad avere uno spazio importante nell’attività di Scalzo e permettono al candidato sindaco del centrosinistra di illustrare e approfondire con chiarezza quali progetti e priorità vengono definiti nel programma elettorale per ogni singola parte e nell’esclusivo interesse della città. Ma forse quello che turba i sogni del signor Mungo è proprio il fatto che la gran parte della cittadinanza riconosce in Salvatore Scalzo una persona credibile e capace di passare dalle parole ai fatti e, quindi, alla concretizzazione dei progetti. E la massima aspirazione del centrodestra, in questo momento, sarebbe proprio quella di barricare il candidato sindaco del centrosinistra in casa, buttando la chiave per poi liberarlo alla fine della campagna elettorale.

Questo mentre il candidato sindaco del centrodestra Sergio Abramo, in città non si faceva vedere dal lontano 2006, ai tempi della candidatura a presidente della Regione. A Mungo, esponente di rilievo del più grande disastro amministrativo degli ultimi decenni, chiediamo la cortesia di stare zitto. Piuttosto che concentrarsi su queste facezie, veri e propri elementi di distrazione di massa, ci spiegasse cosa pensa dello scandalo che ha interessato dipendenti della Sorical di cui il candidato sindaco del centrodestra Sergio Abramo è presidente e quali responsabilità ha, e magari ci dicesse anche cosa nella pensa delle conseguenze fiscali che i cittadini dovranno sopportare in seguito allo sforamento del patto di stabilità determinato dall’amministrazione di centrodestra.

 

Merante sulla polemica stadio dopo le dichiarazioni di Scopelliti

E’ francamente incomprensibile la polemica agitata dal centrosinistra rispetto all’impegno, assunto dal governatore Scopelliti, di reperire cinque milioni di euro per la ristrutturazione dello stadio ‘Nicola Ceravolo’. – sostiene l’assessore provinciale Giovanni Merante – Non si tratta di un annuncio volto a favorire un candidato a sindaco, ma di un investimento atteso da anni, e del quale gioverà l’intera città e tutta la regione, se si considera che in un impianto moderno e funzionale potranno essere finalmente ospitati eventi sportivi di rilievo nazionale e internazionale. Pure nella volontà di evitare strumentalizzazioni – le altalenanti fortune del calcio rappresentano sempre una pericolosa scommessa per chi fa politica – non si può negare l’impegno della classe politica del centrodestra catanzarese per far risorgere il calcio a Catanzaro e dargli un futuro degno delle glorie del passato.  E’ un dato storico, non una strumentalizzazione, l’impegno estivo dei vertici delle amministrazioni locali per convincere un grande imprenditore come Giuseppe Cosentino a rilevare una società di calcio fallita e destinata a scomparire dal panorama professionistico. I risultati del Catanzaro Calcio dimostrano che si era visto giusto, anche se è evidente che il merito è da attribuire alla serietà e alle capacità di Giuseppe Cosentino, che ha riportato l’entusiasmo in un ambiente sportivo che per anni ha subito soltanto pesanti umiliazioni. E’ ora doveroso che le istituzioni diano supporto e sostegno concreto alla nuova società, e ciò che il presidente Cosentino continua a chiedere è di poter disporre di uno stadio degno di questo nome. Chi, come il sempre più deludente Salvatore Scalzo, ha rivolto pesanti critiche al governatore Scopelliti, forse ignora che il Catanzaro non dispone di un campo di allenamento, che gli spogliatoi sono ricavati in strutture prefabbricate e poco dignitose,  che i giornalisti e gli operatori dell’informazione sono costretti a lavorare in condizioni precarie, stipati in un container, con le telecamere delle Tv che non riescono ad inquadrare l’intero campo da gioco e le conferenze stampa tenute sotto un tendone più volte distrutto dal vento. Condizioni inadeguate ad ospitare eventi sportivi di una certa rilevanza. E comunque le critiche vanno nella direzione contraria alla aspettative della cittadinanza. Senza dimenticare il danno economico, in termini di mancati incassi per la società, causato dall’inagibilità di un intero settore, i distinti, che costringe a restare a casa molti tifosi che non possono permettersi il costo di un biglietto di tribuna. Il rilancio del calcio catanzarese – con ciò che esso comporta in termini di immagine e di ritorno economico per la città, ma anche di opportunità per tanti giovanissimi calciatori locali – passa necessariamente per la ristrutturazione e l’adeguamento dello stadio Ceravolo. I cinque milioni promessi dal presidente Scopelliti non sono soldi sprecati per una ragione futile – come vuole far credere Salvatore Scalzo – ma rappresentano un investimento capace di dare un significativo ritorno di crescita economica e sociale per l’intera comunità”. 

Di DONNA “AUMENTO ADDIZIONALE IRPEF COMUNALE: LA RESPONSABILITA’  DEL CENTRODESTRA”

Leggendo “Il Sole 24 Ore” ,  il Comune di Catanzaro ha deliberato di aumentare l’aliquota dell’addizionale  IRPEF dallo 0,5 % al 0,8 % per far fronte al deficit di bilancio che porterà l’ ente comunale a non rispettare il famigerato “patto di stabilità” per l’anno 2012, a tutto discapito ovviamente dei cittadini.

La mossa in questione viene sancita  dalla delibera di nr. 97 del 19/12/2011 (Giunta Traversa)  che  disponendo un aumento della pressione fiscale ,fissa anche l’aliquota addizionale IRPEF comunale  univoca per tutte le fasce di reddito.

E’ evidente che la  giunta di centrodestra ,che per soli pochi mesi ha governato la città,  ha pensato bene di ridurre i benefici in capo ai cittadini e soprattutto alle famiglie ed a inasprire con questa delibera , anche il carico fiscale a carico delle fasce sociali più svantaggiate che si vedranno applicate le medesime aliquote rispetto a  quelli che guadagno anche molto di più.

Se non ricordo male , il PDL partito di maggioranza nell’era Traversa è lo stesso partito che a livello nazionale si dichiarava di non voler mettere in mano in tasca agli italiani: è evidente che a Catanzaro questo principio non vale e come al solito si predilige assottigliare i già leggeri stipendi dei cittadini catanzaresi per far fronte a questo punto ad  una gestione dal punto di vista finanziario inoculata.

Come accade su scala nazionale, anche nel capoluogo regionale  i cittadini dovranno farsi carico dei disastri provocati dalla coalizione di centrodestra e dai suoi esponenti che oggi giorno pensano a riproporsi in campagna elettorale con le solite promesse populiste oltre che con un’enorme dose di “insulti” e “provocazioni” verso gli avversari  segno di chi avendo abbandonato la nave che affonda, cerca di agitare le acque per renderle ancora più  torbide.

Non è la prima volta che il centrodestra usa la leva finanziaria pubblica per aumentare le entrate tributarie : basta soffermarci sulle addizionali regionali IRPEF che per l’anno 2011 e 2012 sono aumentate dello 0.3% e che quindi a fine  mese di marzo alleggeriranno ancora di più le buste paga dei lavoratori  dipendenti per via dei conguagli fiscali ; se volessimo essere ancora più puntigliosi sarebbe bene  ricordare che  proprio l’amministrazione Abramo con delibera nr. 52 del 19/02/2002 diede il via alla stagione dell’innalzamento dell’addizionale IRPEF comunale; tutto questo ovviamente senza vedere un minimo di servizi e/o sviluppo per il territorio e per le popolazioni che vi abitano;  insomma solo tasse e niente più!

Se il modello economico e sociale che propone il  centrodestra è proprio questo, allora è necessario un cambio di  rotta  perché le cattive gestioni finanziarie , le promesse elettorali che debordano sul calcistico, le false rappresentazioni di un benessere che in realtà non c’è, i continui aumenti di  tasse su cittadini e famiglie, la sanità al collasso  devono essere catalogate  come un fallimento politico per un Catanzaro  che invece merita altro: lavoro, passione e senso del bene comune!”

Nota stampa di Roberto Rizza

Ci rendiamo conto che la provocazione è forte, ma solo le provocazioni possono spezzare, a un certo punto, il filo della retorica. Non darò la mia solidarietà ai sette carabinieri aggrediti ieri nell’ esercizio delle loro funzioni. A loro voglio chiedere scusa. Così come dovrebbe fare l’intera città”. Lo scrive in una nota l’ex consigliere comunale Roberto Rizza. “Scusa per non essere riusciti in 40 anni, da tanto la città è capoluogo, a mettere in campo politiche per la sicurezza che prevenissero un fenomeno che si è alimentato con la costante miopia, spesso strumentale, della politica. Scusa per aver delegato alle Forze dell’ordine anche quello che i governi cittadini avrebbero dovuto e potuto fare. Scusa come cittadino di Catanzaro a nome di tutti quei cittadini che hanno trascorso il loro tempo a girarsi dall’altra parte tutte le volte che episodi del genere accadevano. Insieme alle scuse arrivano anche i ringraziamenti a quei sette carabinieri e con loro tutte le forze dell’ordine che ogni giorno non solo sono chiamate a tutelare la nostra sicurezza, ma anche a sopperire la carenze della politica”.

Nota di Costanzo

“Abbiamo trovato il tesoro. Anzi il tesoretto. Peccato però che sia costituito solo da debiti” Sergio Costanzo, consigliere provinciale del Pdl, risponde così alle richieste di chiarezza sulla situazione economica del Comune.

“Non ci credete? Basta fare due conti. Attenzione però che sono conti a molti molti zeri. Il primo dato è che le casse del Comune sono vuote ele imprese hanno ricevuto, in parte, i pagamenti di ottobre. Il secondo dato è delle partecipate tanto care all’amministrazione di centrosinistra peseranno sulle casse comunali circa 21 milioni di euro. Così ripartiti. Ricapitalizzazione di Ambiente & Servizi 2.500.000,00; Catanzaro Servizi 1.000.000,00; Amc 6 milioni Fondazione Politeama 2.000.000, di debiti; acquisto del Teatro Masciari 5.000.000 di euro;

Ente fiera mai realizzato che ha causato un pignoramento di 4.500.000. Senza parlare del destino incerto dei lavoratori del Consorzio Catanzaro 2000 e dei consistenti contributi in favoredella società calcistica. Erano queste le risposte che il Pd voleva? Ecco gliele abbiamo date. Personalmente non ho condiviso la scelta di Michele Traversa di dimettersi, ma non si può omettere di sottolineare quelle che sono state le responsabilità di un centro sinistra che ha dissipato l’ereditàlasciata dai 9 anni di legislatura Abramo. Le risposte il Pd le cerchi in casa sua. E gli elettori sappiano che votare Scalzo significa votare Olivo.


Comunicati politici

Corsi del PDL replica sulla questione Catanzaro Calcio

Il nuovo stadio “Ceravolo” è parte integrante di un grande progetto che dovrà riportare il nostro Catanzaro nei campionati che contano, in linea con la sua stupenda tradizione. Il Catanzaro non è solo la prima squadra calabrese nella storia a raggiungere la serie A, ma è anche il simbolo della Calabria sportiva. Una grande squadra ha bisogno di un grande impianto per cui ben vengano i cinque milioni di euro annunciati dal presidente Scopelliti.

Sergio Abramo utilizzerà molto bene questo finanziamento, realizzando uno stadio moderno e sicuro, facilmente accessibile e con parcheggi, dove i tifosi provenienti da tutta la provincia e da tutta la regione potranno assistere comodamente alle partite. Il calcio diventerà così un elemento di sviluppo della città.

Ma, dicevamo, lo stadio è solo parte del progetto destinato a fare grande il Catanzaro.

Nessuno può dimenticare i meriti delle personalità del centrodestra – da Scopelliti a Traversa, da Wanda Ferro a Tallini – nel favorire l’avvento di Giuseppe Cosentino al timone del club giallorosso.

Con Cosentino, un presidente che si sta facendo molto amare dalla tifoseria, nel Catanzaro è entrato un imprenditore puro, che ci mette la faccia e ci mette i soldi.

Non smetteremo mai di ringraziare Cosentino per il suo coraggio, la sua ambizione sportiva, il suo calore umano.

Nessuno ha scordato che amici di Scalzo, Olivo e compagni, hanno solo pompato per anni con i soldi pubblici la fallimentare presidenza di Aiello che stava per fare scomparire per sempre il Catanzaro dallo scenario del calcio italiano.

Chi non ricorda l’operazione “Tribuna Gianna con la quale sono stati sperperati i denari dei contribuenti ? Scalzo ha forse nostalgia di quei tempi quando bisognava togliere soldi ai servizi sociali e al fondo di riserva per darli ad una società decotta e con i libri contabili pronti per il tribunale?

Il candidato del centrosinistra cerca invano qualche voto tra i tifosi, passando la domenica da un settore all’altro dello stadio nella speranza di farsi notare. Abramo, Scopelliti, Ferro lavorano invece concretamente per un grande Catanzaro e per un grande stadio.

 

Sergio Costanzo (Pdl) su alcumne considerazioni di Pierino Amato (Pd)

Possiamo comprendere la stizza degli esponenti del Partito Democratico di Catanzaro, partito che non è andato oltre il 6% nelle ultime elezioni comunali (meno della lista civica del dottor Ciconte), a prendere atto che più di un migliaio di persone hanno partecipato alla convention di presentazione di Sergio Abramo. Non potendo sfogare in altro modo la rabbia per il commovente abbraccio della città a Sergio Abramo, l’on. Pierino Amato ritorna su un ritornello ormai diventato noioso e che rappresenta l’unico argomento del centrosinistra: le ragioni delle dimissioni dell’on. Traversa. Rispondiamo a questa sua esigenza con un’osservazione. Se le cause delle dimissioni del sindaco Traversa fossero state “politiche” e non personali, alla convention di Abramo non sarebbero stati presenti tutti i dirigenti e i militanti che con lo stesso Traversa hanno condiviso anni di cammino prima nel MSI, poi in AN e infine nel PdL. Persone serie e adamantine come Maria Grazia Caporale e Wanda Ferro, tanto per citare le più conosciute, erano e sono in prima fila in questa campagna elettorale.

Ma visto che l’on. Amato la mette sul piano della richiesta di chiarezza, anche noi ci permettiamo di sottoporre a lui alcune domande, le cui risposte sono molte attese dai cittadini.

Chiediamo all’on. Amato di spiegare ai catanzaresi per quale motivo il sindaco di centrosinistra on. Olivo ha voluto l’acquisto di Parco Romani, delegando a tal’uopo il suo dirigente di fiducia arch. Cantisani che a sua volta ha incaricato il presidente di sinistra della CZServizi, arch. Grillo di perfezionare un acquisto senza la necessaria copertura finanziaria?

Chiediamo all’on. Amato di spiegare ai Catanzaresi i motivi che hanno spinto i dirigenti di fiducia dell’on. Olivo, da lui stesso nominati intuiti personae nei rispettivi incarichi, a impegnare il Comune a corrispondere somme alla Parco Romani senza preventivo impegno di spesa ?

Chiediamo all’on. Amato di spiegare ai Catanzaresi i motivi che hanno spinto uno dei due dirigenti di fiducia dell’on. Olivo a “premiare” l’altro dirigente di fiducia dell’on. Olivo con un profumato incarico professionale, poi sfumato, dopo la conclusione dell’affaire Parco Romani ?

Dato che l’affaire Parco Romani, su cui sta indagando la magistratura, rischia di portare al default il Comune di Catanzaro e la CzServizi, le risposte che potranno darci Amato e Scalzo saranno molto utili ai cittadini per giudicare come amministra la sinistra quando va al potere.

 

FLI: Autorizzata la costituzione di un nuovo Circolo FLI a Catanzaro

Questa mattina ho trasmesso alla struttura nazionale di FLI Organizzazione la documentazione con il parere positivo per la ratifica di un nuovo Circolo territoriale cittadino di Futuro e Libertà, costituito da cento iscritti e presieduto dall’avv. Luigi Ciambrone.Con l’approssimarsi della tornata elettorale di primavera, il Partito che fa capo all’onorevole Fini non perde di vista la propria strategia di crescita sul territorio e, in questi giorni, stiamo procedendo alla stagione di tesseramento 2012, avviata dal Coordinatore nazionale on. Roberto Menia, cui tutti i futuristi calabresi stanno partecipando unitariamente.L’anno appena trascorso ha portato alla strutturazione del Partito attraverso i Congressi, che hanno registrato l’elezione per acclamazione del Coordinatore regionale, nella persona dell’on. Angela Napoli, e dei coordinatori delle cinque province calabresi.Nel 2011 il FLI calabrese ha abbondantemente superato la soglia prefissata di iscritti, tanto da fare esprimere giudizi lusinghieri da parte degli Organi nazionali del Partito, e quest’anno l’impegno per il tesseramento riparte con rinnovato entusiasmo tanto che, nei prossimi giorni, procederò alla ratifica di altri Circoli, territoriali e tematici, le cui adesioni sono attualmente al vaglio.Il 2012, pertanto, sarà per Futuro e Libertà un anno di ulteriore crescita e di impegno politico ed elettorale, soprattutto a Catanzaro dove, ad appena un anno di distanza, si torna alle urne per il rinnovo del Consiglio comunale del Capoluogo di regione. Le prossime elezioni del 6 e 7 maggio 2012 vedranno FLI schierato all’interno del nuovo ed affascinante progetto politico, di grande rilievo anche nazionale, che sotto il nome di Terzo Polo rappresenta l’area di centro moderata che sarà capace di prendere le redini dell’amministrazione comunale e portarla lontano dalle inefficienze e litigiosità del passato.

Nota del Movimento “Per Catanzaro”

 

Una presenza oltre ogni aspettativa, quasi un migliaio di persone, ha suggellato all’auditorium il grande entusiasmo con cui la città ha accolto la candidatura a sindaco di Sergio Abramo, atteso dalla gente come colui che potrà fare ripartire il Capoluogo. Non è retorico parlare di manifestazione storica poiché in tempi di disaffezione dalla politica non era per nulla scontata una partecipazione quasi oceanica, tanto che il “Casalinuovo” si è rivelato assolutamente insufficiente a contenere tutte le persone che vi erano convenute.

Un grande successo che può e deve essere attribuito non solo a Sergio Abramo e al suo carisma, ma anche alla neo coordinatrice del PdL Wanda Ferro che fin dai primi giorni del suo incarico è riuscita a compattare e unire tutte le anime e le sensibilità presenti nel partito, suscitando entusiasmo e partecipazione.

Si è rivelata felice la scelta di affidare al presidente Ferro la guida di un partito che con il suo contributo si confermerà maggioranza assoluta nella città di Catanzaro. La voglia di partecipazione si tradurrà nella presentazione di ben cinque liste, tutte agguerrite e competitive, che si rifanno direttamente al PdL e che sfonderanno di slancio da sole il 50 per cento dei voti, contribuendo alla plebiscitaria elezione di Sergio Abramo al primo turno.

 

Comunicati politici

Coalizione centro sinistra: il governo indaga sul modello Reggio per infiltrazioni mafiose e Scopelliti apre la campagna per Abramo

Cambiare tutto per non cambiare niente. Sembra questo il leitmotiv che anima il centro destra in questa tornata elettorale a Catanzaro.

Nonostante le indagini della Procura di Reggio Calabria siano agli onori della cronaca nazionale e raccontino storie di morti e di ‘ndrangheta, il centro destra catanzarese sembra non curarsene, anzi tenta di riproporre il “modello Reggio Calabria” anche nella città di Catanzaro.

Nel momento in cui le forze sane della città dovrebbero, senza distinzione di sorta, alzare “barricate” a difesa della legalità contro il malaffare che ha dilaniato e sta distruggendo il tessuto economico e sociale della Calabria, a Catanzaro si consente a chi continua a sottrarre risorse ai cittadini per destinarli altrove di decidere le nostre sorti.

Mentre il Governo tutto su richiesta del ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri, il 19 gennaio ha disposto l’accesso agli atti del Comune di Reggio Calabria per verificarne l’eventuale infiltrazione mafiosa, a Catanzaro il candidato sindaco del centro destra ci propone alla apertura della sua campagna elettorale proprio colui che ha ideato quel modello. Sarà infatti Scopelliti dal palco dell’auditorium Casalinuovo a spiegare ai catanzaresi il perché si sta adoperando per ridimensionare gli ospedali della città a favore di altri territori, a svuotare di finanziamenti pubblici i paesi del comprensorio e soprattutto perché sta facendo divenire Catanzaro una appendice istituzionale di Reggio Calabria.

Vi erano molti modi per avviare una campagna elettorale, quello scelto dal candidato di centro destra è senza dubbio il più chiaro circa la sua mission.

Tallini interviene ancora una vota sul “boss” al Politeama

“Invece di chiedere al ministro dell’interno di fare luce su un episodio inquietante che ha suscitato sdegno e vergogna in tutta Italia, i deputati del PD hanno chiesto al ministro solo di difendere e proteggere la sprovveduta giunta di sinistra che ha contribuito, in maniera documentata, all’organizzazione della trasmissione che ha ospitato un boss della camorra. I deputati Laratta, Oliverio e Marini non spendono una parola per condannare quanto denunciato dallo scrittore Roberto Saviano e cioè che in una trasmissione della RAI, registrata al Politeama di Catanzaro, un esponente degli Scissionisti dei Quartieri Spagnoli ha potuto sedersi in prima fila, accanto alle autorità, ed essere ripreso in primo piano come una star mentre bacia la figlia. Saviano per il PD va bene solo quando attacca Berlusconi, ma non è credibile quando invece tocca la sinistra. Ci saremmo aspettati dai “moralisti a senso unico” del PD la richiesta di un’inchiesta giudiziaria per accertare in che modo i misteriosi organizzatori della trasmissione sono arrivati a Catanzaro, chi li ha contattati, chi ha promesso loro 50mila euro a nome dell’Amministrazione comunale, chi ha procurato loro alberghi e ristoranti. Avrebbero dovuto unire la loro voce a quella di Pina Picierno, di Giuseppe Giulietti, di Pancho Pardi, tutti parlamenti della sinistra che si sono indignati per quanto successo. Gli ignari deputati del PD sostengono nella loro interrogazione che il Comune non c’entra nulla. E allora, ci chiediamo, perché il contratto di fitto del Teatro Politeama è stato firmato da un assessore della giunta Olivo a nome dell’organizzazione ? E perché nei comunicati ufficiali la paternità della trasmissione viene rivendicata dall’Assessorato al turismo del Comune ? E perché la trasmissione figura nelle brochure ufficiali della Notte Piccante ? E a quale titolo l’Assessore al Turismo della giunta Olivo si è impegnato a corrispondere 50mila euro agli organizzatori ed è andato a caccia di sponsor privati per la trasmissione ? I documenti parlano chiaro. Agli atti del Comune c’è una lettera degli organizzatori con cui viene chiesto il pagamento della somma promessa. Non sarà nemmeno difficile verificare chi ha firmato il contratto di fitto del Politeama. Molto più dignitosa è stata la presa di posizione della Fondazione Politeama che, a quanto pare, ha già incaricato l’avv. Mirigliani di chiedere i danni alla RAI e agli organizzatori per la brutta figura fatta in tutta Italia. Ma forse, ed è qui il paradosso, la Fondazione Politeama dovrebbe chiedere i danni anche alla Giunta Olivo”.

 

Gallippi della lista “Scopelliti”: la forza di Sergio Abramo sta nell’essere sempre stato parte della comunità.

Un sindaco vicino alla gente. E’ questo quello che serve alla città ed è questo ciò che oggi più che mai chiedono i catanzaresi per ridare fiducia alla politica locale. Dote che Sergio Abramo personifica chiaramente.

Una persona il cui carattere e lato umano vanno oltre ogni immaginazione, questo perché nonostante le doti imprenditoriali, non si è mai allontanato da quel rapporto sensibilmente umano che ha nei confronti della gente. Un amministratore serio e capace le cui doti sono state riconosciute con i fatti quando è stato sindaco della nostra città e il cui lavoro è stato premiato nel secondo mandato nel 2001 con una preferenza bulgara pari al 71,4%. Ieri, tutti, dopo tali premesse avrebbero rivoluto l’Abramo sindaco. Oggi si può.

Oggi la cittadinanza sono certo capisca la necessità di avviare questo nuovo percorso alla luce di dati ben visibili e soprattutto riscontrabili su territorio. Alla luce delle diverse opere realizzate durante la sua amministrazione ed avviate dalla stessa. Ora più che mai è importante affidarsi pienamente ad una personalità capace e con esperienza che conosca l’ente pubblico in maniera profonda. Credo che i catanzaresi non avranno difficoltà a distinguere e preferire un professionista della caratura di Abramo da un giovane, seppur promettente, ma senza alcun esperienza amministrativa (visto che sei mesi di consiglio non credo possano essere considerati un’esperienza).

 

L’on.Silvano Moffa domenica a Catanzaro

Il leader di azione Popolare e presidente della Commissione Lavoro della Camera pareteciperà a un convegno che si terrà alle ore 10 ale centro commerciale “Le Fornaci”.

Comunicati politici

 

Costanzo riattacca Beppe Grillo di Catanzaro Servizi:ma i conti none erano apposto?

“Ci piacerebbe occuparci di altro in questi giorni, ma in realtà pensiamo che se le casse dell’amministrazione verranno prosciugate al punto da non poter garantire più i servizi minimi alla comunità, e questo solo per l’irresponsabilità di amministratori incapaci (e ci limitiamo a dire incapaci intendendo con questo il significato letterale del termine, perchè, nel caso di specie, chi avalla un’operazione finanziaria senza avere le risorse finanziarie  per garantirne la riuscita o è in mala fede o è incapace) questo sia anche un affar nostro”. Lo afferma Sergio Costanzo, Consigliere Provinciale Pdl. “La direzione operativa del Comune chiede agli uffici finanziari se esiste la possibilità di una ricapitalizzazione della Catanzaro Servizi per ben un milione e ventimila euro. Ma i conti non erano apposto? Non andava tutto a  gonfie vele? Che necessità c’è allora di valutare una ricapitalizzazione? Se il presidente della Catanzaro Servizi vuole ignorare le nostre domande faccia pure, ma un giorno la sua coscienza busserà talmente forte che non potrà più fare a meno di dire la verità. E noi, ne stia certo Beppe Grillo e i suoi compagni di merenda, saremo lì ad ascoltarla questa verità, sempre che di verità si tratti e non dell’ennesima bugia”.

 

Nota di Enzo Morelli, già segretario regionale dei socialdemocratici e presidente del movimento politico-culturale “Due mari per la Calabria”.

“La prima riflessione di carattere generale che il tempo odierno ci consente di fare – dice Morelli – è stata la decisione del Governo Berlusconi di dimettersi, favorendo sia il recupero di una politica economica decisionista e salvifica, sia l’avvio di un processo di rinnovamento del PDL, liberato ormai dai vincoli di grande responsabilità che era quella di guidare una nazione resa ormai ingovernabile da veti insopportabili che avvenivano all’interno della stessa maggioranza, prima da Fini e poi dalla Lega Nord. Infatti, l’elezione a segretario del partito di Angelino Alfano, quarantenne capace, intelligente e preparato, fa il paio con l’elezione recente a segretario provinciale del PDL di Catanzaro del presidente della provincia, Wanda Ferro, le cui doti di capacità, di apertura mentale soprattutto verso le nuove generazioni, sono esempi di garanzia della volontà di rinnovamento complessivo della politica”.

“La stessa Wanda Ferro, – prosegue il fondatore del movimento “Due mari per la Calabra” – coadiuvata da un altro giovane governatore della Calabria, Giuseppe Scopelliti, si appresta ad un compito arduo, ma possibile: condurre saggiamente e unitariamente una nuova campagna elettorale amministrativa in favore di Sergio Abramo il cui ricordo di amministratore esperto è legato alla sua seconda elezione a sindaco, nel 2001, con il 71,4% dei voti conseguiti che lo fece definire il candidato sindaco più eletto d’Italia”.

“Molta acqua – dice Enzo Morelli – è passata sotto i ponti: lo sfidante è per la seconda volta consecutiva un giovane candidato del PD, Salvatore Scalzo, molto ammirato soprattutto dai giovani, più organizzato rispetto alla volta scorsa. Fra l’altro questo appuntamento elettorale sembra segnato, da parte del centro destra, dalla disgregazione delle alleanze rispetto all’ultima composizione dell’assemblea comunale, sicché i maggiori due partiti, il PDL e il PD, sono costretti a vincere al primo turno, altrimenti dovranno fare i conti con una terza forza della quale il fulcro principale è rappresentato dall’UDC che pertanto viene meno all’accordo con il PDL. In questo caso il Polo cosiddetto di centro dovrà decidere su chi fare convergere i propri voti nel secondo turno ossia nel ballottaggio”.

Palese è quindi per Morelli “l’incoerenza dell’Unione di Centro che fa discutere molto e che addirittura ha spaccato il partito in due tronconi”. Ci si chiede – aggiunge il rappresentante del movimento – perchè l’UDC a Catanzaro rompe l’alleanza di centro destra nella quale è maggioranza con il PDL alla regione Calabria. Non è forse Catanzaro l’espressione istituzionale più alta della Calabria per la sua funzione di capoluogo di Regione? La rottura del rapporto politico è un momento negativo che non può avere come spiegazione la legittimità di un più ampio respiro politico, bensì la sussistenza di voluta incomprensione, se non addirittura di piccoli rancori politici che non sono mai stati, – io lo ricordo bene pur provenendo da altra formazione culturale – nella tradizione della Democrazia Cristiana di cui oggi alcuni ne rivendicano l’eredità”.

“E’ eticamente inaccettabile – conclude Enzo Morelli – che chi decide per l’UDC a Catanzaro e in Calabria, possa attendere il risultato del primo turno elettorale per instaurare la “politica politicante dei due forni” per inserirsi in una trattativa privata, a meno che l’eventuale accordo con una delle forze politiche maggiori non venga dichiarato preventivamente. Ipocriticamente si dice che si va con chi da più garanzia dal punto di vista programmatico; ma forse si va sempre, per dirla più chiaramente e indegnamente, con chi offre di più. Si parli dunque con chiarezza ai cittadini, spiegando quello che si può e vuole fare nei prossimi cinque anni, tenendo conto dei progetti avviati, delle risorse disponibili e utilizzando al massimo i fondi europei che spesso, per incapacità, le amministrazioni locali non riescono a tradurre in concrete azioni di viluppo”.

 

Nota stampa di Armignacca, ex assessore alla cultura di Catanzaro

Il Piano Strutturale di Catanzaro (ex PRG) ha subito un percorso concorsuale (2 bandi di gara) incomprensibile essendosi smarrito nel nulla per la seconda volta. In entrambi i bandi casualmente si è classificato al primo posto un gruppo di professionisti coordinati dal prof. Oliva di Pavia. Si è scoperto però, dopo l’aggiudicazione del secondo bando, a seguito del ricorso del gruppo Cervellati (secondo classificato), che il professore non aveva i requisiti. Si sarebbe quindi dovuto scorrere la graduatoria della gara affidando l’incarico al secondo classificato, che aveva i requisiti, o diversamente ad uno degli altri numerosi gruppi concorrenti. Stranamente così non è stato.

Il gruppo Oliva, privo dei requisiti, si è ritirato dalla competizione giudiziaria, a cui invece non si è mai sottratto il Comune Capoluogo che di fatto ne ha assunto la difesa, affidandosi ad un legale esterno. La normalità sarebbe stata che la vicenda giudiziaria restasse limitata ai due gruppi concorrenti (gruppo Oliva e gruppo Cervellati), essendo eventualmente il Comune parte lesa se un concorrente, nel caso aggiudicatario, (fosse risultato privo dei requisiti per partecipare). Cosa della quale, avrebbe dovuto essere avvertita l’Autorità di Vigilanza sui Lavori Pubblici.

Una vicenda pirandelliana dunque visto che il Comune di Catanzaro, paradossalmente, accertata l’impossibilità di aggiudicare la redazione del PSC al gruppo Oliva, ha revocato per la seconda volta il bando di gara, evitando così, di aggiudicare la redazione del PSC al secondo classificato, che ha proseguito nella procedura giudiziaria, conclusasi di recente, difendendo le sue ragioni. Il primo bando era stato revocato a seguito della contestazione da parte dell’Autorità di Vigilanza sui Lavori Pubblici a causa di irregolarità commesse dal Comune di Catanzaro nella procedura di gara.

I due bandi, quindi, hanno sortito solo l’effetto di far spendere molti soldi al Comune Capoluogo senza alcun concreto risultato La revoca dell’ultimo bando è però degna di grande attenzione e meditazione a cominciare dai risultati (nessuno) ai quali sino ad oggi è pervenuta la redazione del PSC della Città di Catanzaro Capoluogo di Regione, nonché per le supposte ragioni che l’hanno ispirata.

La vicenda, a tutt’oggi infatti, ha sortito l’esito certo della mancata redazione del PSC, che non è ancora giunto nemmeno alla sua fase preliminare, mentre la Città Capoluogo di Regione resta priva anche del vecchio PRG, ormai decaduto, con grave pregiudizio e danno per i cittadini, per gli operatori, e per l’immagine e lo sviluppo della Città stessa, e per di più con il superamento dei termini via via fissati dalla normativa urbanistica regionale per l’avvio e la conclusione della stesura del PSC e quindi per le incertezze giuridiche nelle quali sono stati coinvolti i pochi operatori ignari della reale situazione urbanistica.

Peraltro lo scarno gruppo di tecnici comunali interni (oggi formato da due soli professionisti) dei quali la Giunta di Centro-sinistra, a seguito della revoca del bando di gara, ha inteso inopinatamente avvalersi per la redazione del PSC, obiettivamente non è in condizioni di agire, né può essere integrato delle numerose ed essenziali professionalità mancanti in tutti i settori (pur limitando lo sguardo solo a quelle che il Comune stesso aveva individuato, dotate dei requisiti necessari, nel bando revocato), a mezzo di consulenti esterni scelti arbitrariamente dovendosi invece attivare a tal fine, per legge, una nuova procedura concorsuale lunga e costosa (art. 10 DPR n. 207/2010 e art 69 della legge urbanistica regionale). D’altra parte se il Comune avesse avuto le figure idonee al suo interno perché ha sperperato tanto tempo e tanto denaro ricorrendo per ben due volte a procedure concorsuali esterne? Per legge non avrebbe potuto farlo!!!.

Catanzaro, Capoluogo di Regione, avrebbe dunque meritato ben altra attenzione e sorte, e ben altra sensibilità ed impegno stante le gravissime problematiche sociali, economiche, urbanistiche e di integrazione che l’affliggono da troppo tempo (la cui soluzione è sempre più urgente), affidandosi ad esperti della disciplina, di alto livello.

Lascia davvero esterrefatti al proposito l’ultima Sentenza del Consiglio di Stato n° 05084/2011 del 23.01.2012 sulla vicenda, nella quale il Collegio giudicante esprime pesanti apprezzamenti sulle Responsabilità Amministrative e sulle illegittimità commesse dall’Amministrazione di centro sinistra dell’epoca nella gestione della vicenda; tutte da valutare scrupolosamente e responsabilmente in ogni sede: da parte della Giunta, del Consiglio Comunale, degli Uffici tecnici e legali interni, al fine di individuare effetti, responsabilità e conseguenze. La sentenza peraltro stride con le stravaganti esultanze di qualche assessore della ex Giunta di centro-sinistra che avrebbe fatto meglio a meditare sui suoi contenuti che costituiscono un’autentica vergogna dell’operato comunale alla luce degli effetti prodotti sul perdurante stato dell’urbanistica della Città.

Il Consiglio di Stato infatti afferma testualmente sull’argomento senza perifrasi:

“Certamente, come sostenuto nel ricorso, appare del tutto palesemente che nella vicenda vi siano sottostanti responsabilità amministrative, riguardanti tanto un notevole ritardo nell’avviare la redazione del P.S.C., vista la rilevante sottolineatura di scadenze normative incombenti, quanto una sostanziale confessione di aver condotto un procedimento di aggiudicazione caratterizzato da illegittimità: ma le inefficienze dimostrate dagli apparati degli uffici comunali di Catanzaro non possono assurgere a ragione di illegittimità di una revoca che appare in fondo un tentativo di riparare, per quanto possibile, a ritardi e irregolarità”

Ed inoltre, aspetto anch’esso di non poco conto, stante le ristrette risorse economiche del Comune, “Le spese del grado di giudizio possono essere compensate, viste le originarie responsabilità del Comune di Catanzaro nei ritardi dell’avvio della predisposizione del P.S.C. e nel gestire non correttamente la procedura di gara in controversia”

Si tratta di spese che solo per la difesa del Comune nei due gradi di giudizio e la pubblicazione a livello europeo di due bandi di gara poi revocati, nonché per l’impegno di due commissioni giudicatrici, hanno comportato per le casse comunali lo sperpero di circa 100.000 euro, senza tenere conto di tutti gli altri costi diretti e di quelli ben più gravi indiretti che gravano sulla Città ed i cittadini per il perdurare di una situazione di carenza di un così importante strumento urbanistico. Insomma si ratta di una vicenda torbida tutta da capire.

Ma le “illegittimità”, le “’inefficienze” e le “irregolarità” (usando gli stessi termini del Consiglio di Stato) possono costituire l’essenza di un costume amministrativo a Catanzaro? È possibile che a pagarne le conseguenze siano oltre ai cittadini e chi opera sul territorio, anche i numerosi professionisti (catanzaresi e non) che hanno partecipato a ben due bandi di gara di livello comunitario, impegnando proprie risorse economiche e dedicandovi il proprio tempo?

Così oggi una grave censura del Consiglio di Stato sull’operato del Comune “nel gestire non correttamente la procedura di gara”, chiude con tristezza un altro importante capitolo di una vicenda penosa, iniziata nel 2008 con la pubblicazione del primo bando di gara per la redazione del PSC e che non si sa quando e come sarà ripresa. Non si comprende, infatti quale sarà il concreto prosieguo della redazione di un così importante strumento urbanistico che, a parte altri aspetti, dovrebbe però essere affidato presto a personalità esperte e colte, dotate dei requisiti, che non mancano nel panorama nazionale dell’urbanistica, come è sempre stato nella tradizione del Comune di Catanzaro (proff. Marconi, Vittorini, Spagnesi, Zagari).

Le decisioni delle sentenze in uno stato di diritto si accettano ma non ne possono esserne ignorati i presupposti e le motivazioni, nella fattispecie altrettanto importanti, riguardando il P.S.C. del Capoluogo di Regione e cioè la base del futuro della Città, che non può ridursi ad “un tentativo di riparare, per quanto possibile, a ritardi e irregolarità” o a “responsabilità amministrative” che suscitano dubbi (o certezze) di ogni genere.

 

Tallini solidarizza con Talarico (Presidente Consiglio Regionale Calabria) dopo l’avviso di garanzia ricevuto

L’assessore regionale Domenico Tallini esprime solidarietà e vicinanza al Presidente  del Consiglio Regionale, Francesco Talarico. Egli, nell’esercizio delle sue funzioni di Presidente dell’assemblea regionale, si è dimostrato persona equilibrata e sempre rispettosa delle Istituzioni e della politica. Sono certo che, anche in questa circostanza, saprà dimostrare la sua completa estraneità a qualsiasi ipotesi di irregolarità amministrativa relativamente alla nomina del vicecapo di gabinetto della presidenza del consiglio regionale, e,  nel rispetto delle  prerogative della magistratura, saprà chiarire fino in fondo  la sua posizione. 

Comunicati politici

“Tallini: Incompoatibile la presenza dell’On.Laganà nella Commissione sugli errori sanitari

“La presenza dell’on. Mariagrazia Laganà nella commissione nazionale d’inchiesta sugli errori sanitari non è più compatibile con la strategia difensiva che il deputato del PD calabrese sta adottando al fine di ostacolare il lavoro dei giudici di Locri nel processo per tentata truffa, falso e abuso che la vede direttamente coinvolta.

Se l’on. Laganà – che non si è presentata davanti al tribunale di Locri, avvalendosi della facoltà di non rispondere – non avvertirà la sensibilità di dimettersi, ci appelleremo al presidente della commissione, on. Leoluca Orlando, chiedendogli di rimuovere una situazione di evidente incompatibilità etica che danneggia l’immagine del Parlamento e dell’organismo che ha il compito di indagare sulle cause del disavanzo delle Regioni in campo sanitario.

Per la verità, l’on. Laganà avrebbe dovuto dimettersi già a dicembre, quando venne rinviata a giudizio, assieme ad altre quattro persone, per la tentata truffa ai danni dell’Asl di Locri.

La credibilità delle istituzioni viene oggi fortemente compromessa dagli atteggiamenti dell’on. Laganà che utilizza il suo mandato parlamentare per sottrarsi ai suoi doveri verso l’autorità giudiziaria.

Anche in questa triste vicenda emerge la doppia morale del Partito Democratico calabrese che è garantista solo verso i suoi esponenti, mentre non esita ad utilizzare il giustizialismo come una clava per abbattere gli avversari. Non ci risulta che il neo commissario del Pd calabrese – partito che da due anni non riesce ad autogovernarsi e che sembra non potere fare a meno dei proconsoli inviati da Roma – abbia chiesto all’on. Laganà di non compromettere il lavoro della commissione Orlando e di favorire l’accertamento della verità nella delicata vicenda che la vede implicata”.

 

Nuovo intervento si Costanzo su Beppe Grillo di Catanzaro Servizi

Diceva un  proverbio che la goccia spacca la roccia. E noi saremo battenti come una goccia  finchè non riceveremo chiarezza. Lo facciamo non per un accanimento fine a se  stesso o perchè non abbiamo altre argomentazioni di cui discutere ma perchè,  con un centrosinistra che si pone come paladino della trasparenza e della  legalità, facendo intendere che gli altri siano tutti dei delinquenti, è bene far capire agli elettori, da che pulpito arriva la predica. Riassunto delle  puntate precedenti. Sull’affaire parco Romani- ente Fiera, coinvolgimento della  Catanzaro Servizi non abbiamo sentito una parola chiarificatrice rispetto a  quale potrebbe essere il futuro della società qualora i giudici diano ragione agli imprenditori che hanno presentato un’istanza per vedere soddisfatti i loro crediti. Apprendiamo, sempre dalla stampa, che il direttore operativo e il Commissario Prefettizio hanno inviato al presidente Beppe Grillo un forte richiamo per avere delucidazioni sulla conduzione di una trattativa economica conclusa senza che vi fossero le disponibilità finanziarie. Ma di cosa ufficialmente il presidente della Catanzaro Servizi abbia risposto all’amministrazione non ne abbiamo contezza. Scopriamo che una settimana dopo la conclusione di un affare capestre (perchè impegnarsi ad acquistare una cosa senza avere le risorse finananziarie per farlo è quanto meno un’operazione capestre, se sia un imbroglio verrà deciso in altre sedi, noi ci limitiamo a dire che è un azzardo fatto con soldi pubblici) il presidente dell’ordine degli architetti, nonchè dirigente dell’amministrazione comunale coordinatore del settore urbanistica, vorrebbe affidare (cosa che per fortuna grazie alla lungimiranza degli uffici non si è conclusa) a due architetti, uno dei quali il presidente della Catanzaro servizi, che con lui una settimana prima aveva portato a compimento un’operazione dubbia, un incarico di progettazione definitiva per un importo di euro 300.000,00, per un’altra area molto importante, quella del gasometro. Ora, a differenza dei cari colleghi candidati e consiglieri del centrosinistra, noi non ci sostituiamo alla giustizia pronunciando condanne di sentenze prima che queste siano diventate definitive in un’aula di tribunale, e siamo i primi ad augurarci che queste operazioni pericolose non abbiano conseguenze per l’amministrazione, intesa come apparato, e per la Catanzaro Servizi. Ma non possiamo esimerci dall’osservare che quanto meno, tutto ciò che è avvenuto negli ultimi mesi di amministrazione Olivo, è stato per lo meno delirante. Una corsa ad assicurarsi prebende incuranti di quel conflitto di interessi che diventa cavallo di battaglia della sinistra quando si tratta di demonizzare gli altri. Noi non demonizziamo nessuno, Raccontiamo fatti e lo facciamo con dovizia di particolari fatti di date e documenti. Cosa che fin ora il centrosinistra non è riuscito a fare. 

Nota stampa dell’ex consigliere comunale Roberto Rizza

Costruire. E’ questo un verbo molto semplice e anche molto utilizzato, ma del quale spesso dimentichiamo il reale significato. Costruire significa mettere in campo forza, ma anche energia e fantasia. Costruire significa credere in tutto ciò che si fa e fare di tutto affinché ciò in cui si crede possa essere realizzato. Costruire, spesso, significa saper stare insieme agli altri e condividere idee e pensieri. In  questi mesi, tutte le volte che abbiamo incontrato qualcuno, tanti purtroppo a dire il vero, in sofferenza per la carenza di lavoro, abbiamo sempre provato a capire, in maniera empatica, dove e quali potessero essere le opportunità da offrire a queste persone, nella convinzione che la politica non può offrire posti di lavoro, ma deve creare opportunità e programmazione. 

Qualche tempo fa il presidente provinciale di Confindustria lanciò un appello: “E’ necessario aprire tutti quei cassetti delle pubbliche amministrazioni dove sono riposti progetti”. Noi non abbiamo dimenticato quell’appello e, anzi, oggi, lo raccogliamo con più forza. Non è questo il momento di isolarsi, non è il momento di frenare celandosi dietro inutili scuse, se mai è arrivata, per la politica, l’ora di misurarsi con le sfide che non iniziano con una campagna elettorale e non finiscono quando termina lo spoglio delle schede.

La sfida di oggi è quella di costruire il domani e questo sarà possibile solo se, finalmente, si vorrà investire solo ed esclusivamente nelle eque e giuste politiche atte a sviluppare opportunità di lavoro e concrete e tangibili speranze. Se serve, gli “attori” protagonisti della realtà politica locale, devono avere il coraggio di dire qualche no a chi, pur disperato, bussa alle porte della politica per un lavoro, qualunque esso sia. Bisogna trasformare i troppo facili si o le troppo facili, e illecite, promesse, in domande: “Cosa sai fare, cosa vuoi fare, cosa ti piacerebbe essere in futuro”. 

In questa città troppo spesso si è distrutto senza avere la capacità di costruire o di ricostruire. E’ compito della politica, oggi e non domani, voler valorizzare quello che è un patrimonio di umanità che rischia di dissiparsi attraverso percorsi apparentemente più semplici e agevoli, ma che in realtà premiano l’individualismo a scapito della collettività. Ricordando che una politica nuova è una politica che ragiona in modo nuovo.

Comunicati politici

La coalzione di centrosinistra: L’ultima occasione possibile di riscatto per Catanzaro

Pensare che le elezioni amministrative di Catanzaro siano fattore a se stante rispetto alle vicende politiche ed economiche nazionali è certamente un grave errore politico. Interpretare la politica come si faceva 20 anni addietro è anacronistico a Catanzaro come in tutta Italia. Vi è oggi, infatti, una ritrovata consapevolezza da parte di noi cittadini in merito alla esigenza di eleggere candidati che meglio sappiano rappresentare i nostri bisogni e che, soprattutto, non abbiano negli anni “utilizzato” la via politica per soddisfare esigenze di facciata lasciando intatti i veri problemi strutturali che sono esplosi in tutta la loro tragicità al momento in cui si è verificata una crisi grave come quella che stiamo vivendo. La città di Catanzaro negli anni successivi alla “caduta della prima Repubblica” ha visto avvicendarsi sei sindaci di estrazione diversa che a giudizio dei più nessun beneficio durevole hanno portato alla città. Vi è chi ha realizzato strade, chi ha rinnovato gli arredi, chi ha programmato tanto, ma vi è anche chi per questioni temporali o per insipienza non ha prodotto nulla di tutto ciò. Fatto certo è che al di là di logorroiche promesse elettorali, oggi Catanzaro si trova ad affrontare una crisi gravissima di rappresentanza e di funzioni tanto difficile che la città vede il reddito pro-capite decrescere del 27% (al netto degli ammortizzatori sociali) e un esodo dalla città e dalla provincia non più della classe operaia che prima ingrassava la FIAT ed in generale il nord Italia, ma dei più illuminati cervelli che una volta laureatesi nelle nostre efficienti università migrano portando via saperi e, soprattutto, speranze.

La fortuna vuole che ad interessarsi di noi sia oggi il Presidente delle Regione che dopo aver sperimentato con successo il suo modello politico – organizzativo a Reggio Calabria ci promette di esportarlo anche a Catanzaro indicando con chiarezza l’uomo giusto a rappresentarlo – Sergio Abramo – e imponendo, a sigillo della sua magnificenza, una lista che porta il suo nome e che i catanzaresi, da buoni sudditi reggini, popoleranno e voteranno.

Oggi Catanzaro a nostro avviso vive l’ultima occasione possibile di riscatto. Questa opportunità non è rappresentata né dalla destra né dal centro né tanto meno dalla sinistra, in sintesi non dalla ideologia, ma dalla capacità dei catanzaresi di discernere tra chi ha tra le priorità “rimettere i conti del Comune a posto”- Abramo – e chi invece si pone l’obiettivo “di fornire risposte concrete ai tanti bisogni rimasti senza rappresentanza” – Scalzo.

Su questo terreno Catanzaro si gioca l’ultima partita. Ci auguriamo che siano i catanzaresi a vincerla.

 

1°Assemblea di Azione Popolare

Nei giorni in cui si decidono le ultime strategie e alleanze politiche per le candidature da proporre alle future elezioni comunali del capoluogo calabrese, domenica 11 marzo 2012, con inizio alle ore 10.30, presso il centro commerciale Le Fornaci di Catanzaro, si terrà la 1aAssemblea del movimento Azione Popolare. Organizzato dal coordinamento locale del movimento, che fa capo al gruppo Popolo e Territorio dell’on. Silvano Moffa, l’evento vedrà proprio la partecipazione straordinaria del Presidente della XI Commissione Lavoro Pubblico e Privato della Camera dei Deputati, peraltro presidente nazionale di Azione Popolare. Ad affiancare l’on. Silvano Moffa, nell’atteso dibattito pubblico, ci sarà il gotha del coordinamento cittadino: Giuseppe Mazzullo, Giuseppe Apostoliti, Filippo Capellupo, Vitaliano Fiorentino. Non mancherà all’appuntamento l’appoggio e il contributo dell’imprenditore Cav. Rosario Russo. “Il coordinamento provinciale di Catanzaro – si legge in una nota di Azione Popolare – ringrazia l’on. Moffa per l’attenzione che vuole rivolgere alla nostra città proprio in questo momento politico così delicato e di grande rilevanza per il futuro amministrativo del capoluogo di regione”. Nell’appuntamento di domenica, continueremo a parlare della necessità indifferibile di una guida concreta, seria e affidabile per Catanzaro, ma anche di lavoro e di prospettive di sviluppo urbanistico e territoriale. Comunque, il dibattito seguirà anche altre direttrici. Infatti, come Catanzaro fu la prima in cui si parlò della legge contro il caporalato, proprio dal capoluogo di regione partirà un dibattito politico di più ampio raggio sui temi che riguardano e impegnano quotidianamente la collettività. Innanzitutto si discuterà di lavoro precario e di disoccupazione, per i giovani catanzaresi ma anche per tutti coloro che recentemente hanno perso la propria occupazione a causa della crisi economica o per la cattiva gestione amministrativa di molte aziende pubbliche e private della nostra provincia. Ovviamente, di lavoro non se ne parlerà in astratto, ma con concretezza e specificità, con comprensione e lettura chiara delle situazioni che hanno determinato un simile sfacelo, oltre che con un sincero senso propositivo che dovrà avanzare e creare condizioni eque di crescita e di sviluppo, partendo da un’analisi dell’esistente e cogliendo le opportunità che il contesto può offrire”. La nota del movimento ricorda che l’on. Silvano Moffa, oltre ad essere stato il principale protagonista della legge contro il caporalato ed uno strenuo difensore della legalità, sta portando avanti una serie di iniziative parlamentari molto apprezzate da tutte le compagini politiche che siedono al Parlamento: le dismissioni del patrimonio pubblico, l’immigrazione e il mercato del lavoro, nonché l’equo compenso e la piaga del precariato, anche in settori apparentemente dorati come quello dell’editoria e del giornalismo.

 

Continua l’iter congressuale che porterà i Giovani democratici calabresi alla celebrazione del I° Congresso regionale che si terrà a Catanzaro il 18 Marzo 2012.

Domenica 04 marzo, presso la sede di via San Nicola, Marianna Veraldi è stata eletta segretario cittadino dei Giovani Democratici di Catanzaro. Alle votazioni hanno preso parte 24 iscritti. Netta la prevalenza della tesi nazionale “Il futuro ci interessa” presentata dal segretario nazionale Fausto Raciti che ha ricevuto 20 preferenza contro le 4 della tesi “Democrazia al futuro” presentata da Brando Benifei.

Grande soddisfazione per la fiducia che è stata riposta nei suoi confronti è stata espressa da Marianna Veraldi che ha ripercorso le tappe che hanno portato alla nascita dell’organizzazione politica giovanile del Partito Democratico nel capoluogo di regione. Un percorso fatto di impegno, passione e abnegazione che ha riscontrato grande interesse in tanti giovani catanzaresi.

Venerdì 9 marzo sempre Catanzaro avrà luogo il Congresso provinciale.

Catanzaro in Movimento con Sergio Abramo

Nel mese di maggio Catanzaro ritornerà al voto. Dopo un’analisi veloce sul da farsi, non è stata difficile la scelta da parte del nostro movimento, nel decidere di sostenere la corsa di Sergio Abramo a primo cittadino della città Capoluogo. Due sono state le motivazioni che hanno influito immediatamente sulla nostra preferenza: una riguarda la pratica del “familiarismo” politico che anche a Catanzaro ha messo, purtroppo, radici e che noi non condividiamo affatto e l’altra di natura prettamente razionale, Sergio Abramo è uomo concreto che ha dato dimostrazione di saper fare il sindaco e di saper dare tanto alla nostra città.

Partendo proprio da queste due considerazioni non abbiamo avuto alcuna esitazione nel considerare Sergio Abramo l’uomo giusto al posto giusto. Lo abbiamo fatto perché sappiamo che le uniche grandi opere che sono state realizzate a Catanzaro negli ultimi quindici anni portano la sua firma. I grandi contenitori culturali come il Politeama ed il San Giovanni oggi non ci sarebbero stati se non ci fosse stato l’intervento di Sergio Abramo. Ma non solo cultura, non ci sarebbe stata la piscina di Pontepiccolo, che prima dell’avvento di Sergio Abramo era un ricettacolo di immondizia e un ritrovo per tossicodipendenti.

Non ci sarebbe stato il lungomare, che prima di Sergio Abramo era una lunga striscia di cemento e pietre. Non ci sarebbe stato il grande auditorium del liceo classico Galluppi, che prima di Sergio Abramo era un’eterna incompiuta. Non ci sarebbe stato il sotto passo di Viale de Filippis e non ci sarebbe stata la funicolare due opere che hanno aiutato tantissimo Catanzaro in uno dei suoi atavici problemi: il traffico. Quindi non abbiamo dubbi su chi sostenere e su chi volere come sindaco di Catanzaro, il nostro candidato ideale è uno solo: Sergio Abramo.

Nel sostenere la sua candidatura, Catanzaro in Movimento avrà l’onore ed il piacere di organizzare uno dei primi incontri pubblici con il candidato a sindaco del centro destra: giovedì 8 marzo, alle ore 19.00, soci, simpatizzanti e cittadini si ritroveranno nel quartiere Sala, presso la sala conferenze del centro sportivo “FOODBALL” (traversa Cassiodoro, loc.tà Dulcino) per incontrare e sostenere Sergio Abramo nella marcia di avvicinamento alla conquista di Palazzo De Nobili.

Catanzaro da Vivere con Serrgio Abramo

 

“Sergio Abramo e Catanzaro sono legati da un doppio filo: egli è ad oggi colui che ha lasciato a Catanzaro un segno indelebile della sua buona e accurata amministrazione.  Infatti nel corso delle “amministrazioni” Abramo, Catanzaro ha avuto un forte sviluppo a livello strutturale ed economico”. E’ quanto afferma Pietro Siragusa del movimento Catanzaro da Vivere.
“Nessuno – prosegue Siragsusa – può dire d’avere ricordi offuscati di un Sindaco che passeggiava tra la gente e ascoltava i bisogni della città. Nella gestione Abramo non si è mai visto un bilancio in rosso, né comunale e nè delle partecipate.
In un momento storico in cui la crisi, le incertezze ed i bisogni della gente la fanno da protagonisti, si rende necessario identificare una figura che sappia gestire con esperienza i conti, che sappia attrarre risorse nuove (dai fondi comunitari alle sponsorizzazioni di privati) e sappia infine rilanciare Catanzaro nella sua importante veste di capoluogo di Regione.
Catanzaro da Vivere anche in questa tornata elettorale sarà presente con la sua lista di candidati pronti a dare il loro contributo alla città: uomini, donne, ragazzi che tramite il loro bagaglio culturale e le loro idee si confronteranno sui programmi di sviluppo e sulla loro visione di gestione della Città.
 Nella lista che fa riferimento all’Onorevole Piero Aiello, vi sarà anche l’illustre candidatura di Baldo Esposito, dimostrazione di un chiaro segnale di supporto non solo al programma, ma anche alla persona di Sergio Abramo. 
Non possiamo permetterci il lusso di  far cadere nuovamente Catanzaro in una mal gestione di una sinistra già imprecisa e sprecona.
Auspico inoltre che si possano ritrovare in un unico programma tutte le forze della città, centro destra e moderati e che sia una campagna elettorale costruttiva fatta di confronto sempre qualitativo e mai personale o di verbale distruzione dell’avversario. Un serio ritorno alla politica e alle esigenze dei cittadini per far sí che vada avanti il progetto Catanzaro: la città del futuro, il capoluogo di domani”. 
Qualificazione e valorizzazione del sistema museale regionale

Anche la Città di Catanzaro beneficerà dei fondi regionali per la qualificazione e valorizzazione del sistema museale. Una bella notizia che deve inorgoglire e far ben sperare per il futuro delle strutture culturali della nostra Città. Nello specifico si tratta della concessione di un finanziamento dell’importo di 225.000,00 euro per il quale il Comune aveva partecipato qualche mese fa ad apposito bando regionale. Il buon posizionamento premia la capacità di programmazione e progettazione del Settore Cultura, i cui dipendenti intendo ringraziare. Nessuna occasione è stata persa, ed abbiamo centrato tutti gli obiettivi prefissati, reperendo tutte le risorse disponibili: dal milione di euro per i completamenti del Complesso Monumentale e delle gallerie, che potranno tornare ad essere fruibili, ai 50 mila euro sul Fondo Unico Cultura, a questo ultimo finanziamento. Nello specifico la somma erogata potrà essere utilizzata per l’adeguamento agli standard Icom museali del Complesso del san Giovanni con il miglioramento del sistema di sicurezza e dell’illuminazione, l’accessibilità dei diversamente abili, la realizzazione di un sito del museo. La possibilità altresì di acquistare opere d’arte, che insieme a quelle già in possesso, e ai reperti archeologici trovati sul territorio comunale e che grazie al lavoro sinergico con la Soprintendenza Archeologica della Calabria, torneranno a Catanzaro, costituiranno il nucleo fondante dell’istituendo Museo della Città. Appare quindi, a mio avviso, per il futuro, sempre più importante corroborare l’identità del San Giovanni come museo dell’arte antica e tardo antica, divenendo pertanto complementare rispetto alle altre strutture quali il Marca ed il Parco Internazionale della Scultura per l’arte contemporanea, il Museo Archeologico Provinciale, la Casa di Mimmo Rotella, il Museo Diocesano ed altre interessanti spazi espositivi. L’istituzione inoltre del Museo del San Giovanni, che non dovrà come per il passato essere utilizzato solo come contenitore di mostre temporanee, consentirà di attingere a diverse altre forme di finanziamento e di entrare nel circuito regionale e nazionale del sistema museale.

 

 

 

Anche la Città di Catanzaro beneficerà dei fondi regionali per la qualificazione e valorizzazione del sistema museale. Una bella notizia che deve inorgoglire e far ben sperare per il futuro delle strutture culturali della nostra Città. Nello specifico si tratta della concessione di un finanziamento dell’importo di 225.000,00 euro per il quale il Comune aveva partecipato qualche mese fa ad apposito bando regionale. Il buon posizionamento premia la capacità di programmazione e progettazione del Settore Cultura, i cui dipendenti intendo ringraziare. Nessuna occasione è stata persa, ed abbiamo centrato tutti gli obiettivi prefissati, reperendo tutte le risorse disponibili: dal milione di euro per i completamenti del Complesso Monumentale e delle gallerie, che potranno tornare ad essere fruibili, ai 50 mila euro sul Fondo Unico Cultura, a questo ultimo finanziamento. Nello specifico la somma erogata potrà essere utilizzata per l’adeguamento agli standard Icom museali del Complesso del san Giovanni con il miglioramento del sistema di sicurezza e dell’illuminazione, l’accessibilità dei diversamente abili, la realizzazione di un sito del museo. La possibilità altresì di acquistare opere d’arte, che insieme a quelle già in possesso, e ai reperti archeologici trovati sul territorio comunale e che grazie al lavoro sinergico con la Soprintendenza Archeologica della Calabria, torneranno a Catanzaro, costituiranno il nucleo fondante dell’istituendo Museo della Città. Appare quindi, a mio avviso, per il futuro, sempre più importante corroborare l’identità del San Giovanni come museo dell’arte antica e tardo antica, divenendo pertanto complementare rispetto alle altre strutture quali il Marca ed il Parco Internazionale della Scultura per l’arte contemporanea, il Museo Archeologico Provinciale, la Casa di Mimmo Rotella, il Museo Diocesano ed altre interessanti spazi espositivi. L’istituzione inoltre del Museo del San Giovanni, che non dovrà come per il passato essere utilizzato solo come contenitore di mostre temporanee, consentirà di attingere a diverse altre forme di finanziamento e di entrare nel circuito regionale e nazionale del sistema museale.

Comunicati politici

La soddisfazione di Fli per il Terzo Polo

Il Terzo Polo che ha preso forma a Catanzaro è un soggetto politico capace di intercettare il consenso degli elettori già alla prossima tornata elettorale in quanto portatore di tutte le potenzialità, competenze e qualità necessarie per affrontare i temi che riguardano il Capoluogo di regione, facendo tesoro delle conoscenze del passato e del presente, riuscendo ad individuare la sintesi giusta per proporre la risoluzione dei problemi di una Città che è uscita stravolta dalle ultime esperienze amministrative.La ricchezza del progetto del Terzo Polo, ad avviso di Futuro e Libertà, risiede proprio nella pluralità di provenienza e di posizioni dei Partiti che possono dare linfa adeguata ad una azione politica che dovrà guardare esclusivamente al merito delle proposte, ai contenuti e al bene della collettività che costituisce il vero riferimento comune.In queste ultimi giorni e, proprio nelle ultime ore in cui il Polo delle forze moderate ha raggiunto la definitiva sintesi politica e programmatica, sento di esprimere a nome mio personale e, soprattutto, del Coordinamento Provinciale FLI di Catanzaro, la soddisfazione per l’importante risultato conseguito che, è bene ricordarlo, è figlio dell’impegno sancito nel corso della riunione del coordinamento regionale del Terzo Polo tenutasi il 27 febbraio tra l’on. Angela Napoli di FLI, l’on. Gino Trematerra dell’UDC, la coordinatrice regionale dell’MPA-AD Bianca Rende e una delegazione di API composta da Francesco Mauro, Pietro Romeo, Ivan Corea e Giovanni Paone.Per Futuro e Libertà, il Partito che si rifà all’on. Gianfranco Fini, gli ultimi avvenimenti che hanno portato alla costituzione del Terzo Polo a Catanzaro, arricchito anche di altre forze politiche di area moderata presenti in Città, rappresenta la conclusione di un progetto lungimirante avviato esattamente un anno fa, allorquando il FLI Catanzarese si attivò per riunire attorno allo stesso tavolo i partiti di riferimento di quello che, a quei tempi, veniva anche definito Polo della Nazione e che, ora come allora, erano FLI, UDC, API e MPA.Le condizioni politiche, regionali e nazionali, del febbraio 2011 non favorirono la formazione del Terzo Polo che, invece, oggi nasce con l’impegno lungimirante di tutti i Partiti che lo compongono ed anche grazie al contributo di Futuro e Libertà per l’Italia che, nel frattempo, si è radicato sul territorio attraverso una democratica stagione congressuale che ha portato alla elezione del Coordinatore regionale, nella persona dell’on. Angela Napoli, e dei cinque coordinatori provinciali.Sono convinta che con la presentazione del candidato Sindaco del Terzo Polo e delle altre forse politiche moderate, i cittadini che sentono la necessità di ritrovare fiducia in una politica fatta di buona amministrazione, improntata alla moralità e professionalità ed in grado di dare risposte alle esigenze scaturenti dai nuovi scenari del federalismo ed alle istanze quotidiane della collettività, sapranno premiare il nostro Progetto per la Città di Catanzaro.
Annamaria PrincipeCoordinatore provinciale FLI Catanzaro

Sergio Costanzo interviene ancora sull’ultima Giunta Olivo

Più andiamo avanti, approfondendo alcune cose, più non capiamo dove finisce la realtà è inizia il bruttissimo film dell’orrore girato durante la legislatura Olivo. Ci piacerebbe che fosse un film comico ma purtroppo appare una tragedia. Ancor di più se si pensa che questi signori pretendono di dare lezioni di moralità Forse neanche a ciò che stiamo per dire avremo risposte. Non importa. L’importante è che qualcuno finalmente capirà. L’ultimo colpo di coda della giunta Olivo si è consumato sul finire della legislatura esattamente il 31 marzo 2011, qundo, riunitosi l’esecutivo, approvò la delibera 174 riguardante l’approvazione del piano generale degli impianti pubblicitari e di pubblica affissione Fin qui tutto normale ed il primo ad essere soddisfatto fu il sottoscritto, considerato che sui mancati introiti o meglio sulla auspicabile regolamentazione, si era reso protagonista attraverso vere e proprie battaglie, invocando legalità e trasparenza, ma puntualmente senza ottener mai alcuna risposta e presa d’atto. Ma la soddisfazione, come nelle migliori commedie che si trasformano in tragedie, diventa stupore quando, ad un’attenta analisi si scopre cheabilmente il dirigente Biagio Cantisani in quellla delibera unserisce quattro articoli che altro non sono una coperta(per non dire copertura) per l’ex assessore Roberto Talarico, che come tutti sanno, possiede numerosi impianti pubblicitari in città e per ciò stesso già in conflitto di interessi. Bene, in sintesi quegli articoli favorivano l’attività dello stesso Talarico, per il presente ma soprattutto per il futuro, impedendo un libero mercato aperto ad altri concorrenti. Ma in ogni storia che si rispetti c’è sempre il colpo di scena. E l’attore protagonista di questo colpo di scena è il vice sindaco Antonio Argirò, che in realtà diventa lui stesso vittima di un raggiro, ma avendo il potere di denunciare non lo fa e quindi più che vittima forse sarebbe meglio definirlo complice. In sostanza Argirò chiede attraverso una nota regolarmente protocollata al n° 35835 del 19.04.2011 indirizzata all’architetto Biagio Cantisani ed al segretario generale chiarimenti urgenti sulla delibera sopra richiamata, invitando i destinatari a valutare di revocarla e/o modificarla negli art, che vanno dal 31 al 34 (quelli che appunto garantivano Talarico). Il finale di questa storia lo racconteremo prossimamente e di sicuro informeremo la Corte dei Conti. Ai catanzaresi le conclusioni su chi si ammanta di senso di legalità praticandolo in maniera del tutto soggettivo e personale. Una cosa appare chiara e documentata, il “profeta” delle legalità e trasparenza “Rosario Olivo” ha votato quella delibera»

Felice Sità critico con le scelte dell’UDC

Le notizie apparse sulla stampa, in merito alle trattative che il segretario cittadino dell’UDC, Gianluca Tassone, sta conducendo con le forze politiche cittadine assetta un duro colpo alla tanto sbandierata, ma non praticata, democrazia all’interno del partito”. Lo sostiene Felice Sità del comitato cittadino dell’Udc “Il comitato cittadino, nelle due riunioni dei giorni scorsi aveva dato al segretario un mandato ben preciso: avviare dei contatti esplorativi con i dirigenti cittadini e provinciali di tutte le forze moderate della città, al fine d’individuare se vi fossero le condizioni di dare vita ad una grande coalizione, senza per questo escludere il P.D.L., che potesse contenerla tutti. E’ del tutto evidente, come ribadito a chiare lettere da tutti i componenti del Comitato, che le risultanze degli incontri avrebbero dovuto essere oggetto di valutazione del Comitato cittadino, organo deputato ad indirizzare il partito sulle scelte da compiere e, nello stesso tempo, trovare la giusta collocazione del partito nell’interesse non solo dello stesso ma anche dei cittadini in nome e per conto dei quali ci proponiamo ad amministrare la nostra città. Ebbene, niente di tutto questo. Sarà per la sua scarsa esperienza, per la difficoltà del compito affidato ad un giovane alla sua prima trattativa, che segnalo che quest’ultimo ha adottato iniziative senza confrontarsi più con gli organi del partito, dimostrando anche scarsa saggezza. E così si è costretti ad apprendere sui quotidiani di oggi che addirittura lunedì 18 nella sede del partito si terrà una conferenza stampa di presentazione del candidato a sindaco per il Terzo polo. Il Segretario cittadino con questa condotta si assume una grave responsabilità poiché mina dalle fondamenta l’unità del partito che con tanta fatica e tanto buon senso è stata raggiunta nella celebrazione dei congressi provinciale e cittadino. Per di più espone a gravi rischi lo stesso partito in merito alla tenuta di consensi in una competizione elettorale, già di per se difficile, ma catastrofica per il suo comportamento ondivago. Per tali motivi invito il segretario cittadino a non assumere alcuna iniziativa politica prima di un necessario comitato cittadino che, in caso di scelte non condivise dovrà esprimersi sulle scelte da compiere attraverso un voto democratico.

Comunicati politici

Lomonaco di “Per Catanzaro”

“Una candidatura condivisa, senza riserve. Una candidatura voluta dalla gente che non ha certo dimenticato i passi in avanti fatti dalla Città negli anni in cui Sergio Abramo è stato primo cittadino, tra l’altro il più votato in Italia”. Lo sostiene il leader del movimento “PerCatanzaro”, Massimo Lomonaco, che si affida a una nota per esprimere le sue considerazioni dopo l’ufficializzazione di Abramo quale candidato sindaco in vista delle prossime comunali di primavera. “La coalizione, nell’interpartitica di ieri, ha dimostrato grande unità su un nome che è davvero gradito dai catanzaresi. In questo senso – aggiunge Lomonaco – altro non abbiamo fatto che avallare una candidatura proposta dal basso differenziandoci, già in questo, dall’altra coalizione. Che, ancora una volta, si è vista calare il “solito” nome dall’alto. Nome che non ha certo trovato entusiasmo tra tutti, se parti del Pd hanno palesato malcontento e, a oggi, non si sa chi appoggeranno. Probabilmente perché si è certi che Scalzo, o meglio il “perdente di successo” come ci piace definirlo, non abbia la competenza e l’esperienza necessaria per venire a capo dei tanti problemi che vive il capoluogo. La lista è lunga: dalla spazzatura al dissesto idrogeologico, dalle partecipate alla riqualificazione dei quartieri. Occorre un sindaco – ha proseguito – che non faccia filosofia, che non parli da cattedratico, che non si riempia la bocca di bei principi. Piuttosto serve una persona concreta, che conosca bene la macchina amministrativa e che sappia mettere subito mano alle criticità. Identikit che ben si addicono ai due candidati: il primo a Scalzo, il secondo certamente ad Abramo. Sono certo che i cittadini, il 6 maggio, riconosceranno in quest’ultimo, l’uomo capace di restituire a Catanzaro la sua dignità di capoluogo che i cinque anni di amministrazione di centrosinistra hanno, in qualche modo, cancellato. Facendo rimpiangere proprio le stagioni di Abramo sindaco. Stagioni che, ne sono convinto, ritorneranno per il bene della città. Del resto, la notizia dell’ufficializzazione della candidatura, ha già creato uno straordinario entusiasmo fra la gente. E non mi sorprenderei se dalle urne – ha concluso Lomonaco – arrivasse un’investitura plebiscitaria, riconoscimento di quanto oggettivamente fatto da Abramo negli anni della sua amministrazione a palazzo De Nobili”. 

Azione Popolare dice no a Sergio Abramo e lascia una porta aperta per il PDL

 

Ieri è stato diffuso un comunicato stampa a firma di autorevoli partiti e movimenti civici circa la condivisione di questi soggetti sulla candidatura di Sergio Abramo alla guida della città di Catanzaro. “Il movimento Azione Popolare, prende atto delle considerazioni politiche e programmatiche di massima ricavate dai lavori della riunione e si dichiara interessata ad approfondire il progetto politico proposto che dovrebbe rappresentare l’eventuale coalizione, ma disconosce la firma di tale comunicato solo nell’indicazione del futuro candidato a sindaco”. Ad affermare ciò, con una nota stampa diffusa ai mass media, è l’autorevole componente del coordinamento del movimento Azione Popolare, Giuseppe Apostoliti. “Noi stiamo lavorando da oltre un mese alla composizione di forze e risorse umane che possano garantire successo e partecipazione attiva all’interno di una coalizione, che sia capace di restituire alla città di Catanzaro la dignità e il ruolo che le spetta. Pur dichiarando di non condividere pienamente la figura di Sergio Abramo come quella da candidare, al PDL e a tutti coloro i quali stanno interloquendo con questa forza politica, Azione Popolare lascia una porta aperta”.

Costanzo: su Olivo, Grillo e Scalzo

Sul tenore delle parole del sindaco Olivo interverranno sicuramente i legali che valuteranno eventuali estremi di querela. Non ci dilunghiamo oltre perchè noi facciamo politica e non terrorismo mediatico.

Noi non paventiamo atti criminosi, li documentiamo. E allora visto che ci siamo, visto che non è bastato ciò che fin ora sulla vicenda Catanzaro Servizi – Ente fiera abbiamo sollevato, andiamo avanti con le nostre domande a cui, se non saranno in grado di rispondere i responsabili di questo patto scellerato, non abbiamo dubbi che risponderà la Procura che invitiamo ad andare avanti nelle indagini, senza far sconti a nessuno, ma con il solo scopo di far conoscere la verità ad una città che è chiamata a rinnovare il suo governo. Chiediamo perchè Beppe Grillo, sempre quello che ha detto di essere stato costretto a concludere l’operazione nella giunta Olivo, ha stipulato un contratto di acquisto dell’immobile, fissando addirittura le scadenze, senza verificare se effettivamente le somme fossero disponibili. E a noi risulta che non ci fossero. Perchè il processo non è avvenuto come avrebbe dovuto, prima il finanziamento e poi l’acquisto. (Oppure subordinato al finanziamento?)

Anche un bambino avrebbe ragionato in maniera tanto lineare. Che poi Beppe Grillo sia in malafede questo era già chiaro, diventa palese quando lui finge di non sapere che le risorse economiche non erano a disposizione del Comune. Da voci interne all’apparato della Catanzaro Servizi, sappiamo che il prefetto De Rosa e il direttore operativo hanno inviato una dura diffida al presidente della Catanzaro Servizi. Bene. Vorrebbe dirci il presidente Grillo cosa risponde a ciò, possiamo conoscere la posizione di chi oggi è stato chiamato a guidare l’amministrazione, possiamo sapere se le spiegazioni del presidente Grillo sono talmente soddisfacenti da mettere al riparo l’amministrazione da qualsiasi tipo di danno erariale?

E, ove ciò non bastasse, possiamo conoscere anche l’opinione degli illustri consulenti che pure nella vicenda hanno detto la loro, come Gianni Parisi? E visto che l’ex sindaco Olivo e con lui i suoi sodali continuano a brandire sempre gli stessi argomenti parlando di presunti comitati di affari nel centrodestra, ci diano qualche illuminante spiegazione su un’altra vicenda oscura. Quella dell’ambiente e servizi. Caro Salvatore Scalzo perchè si accompagna con coloro i quali hanno determinato il fallimento dell’Ambiente e servizi? (Olivo, Iaconantonio, Costa Laudadio). E proprio rispetto al dottor Laudadio, persona che è stata determinante nella vittoria di Olivo e che personalmente nutro stima e rispetto,su cui non vuole esserci nessun accanimento fino a prova contraria, qualcuno ci può spiegare perchè è stato allontanato in maniera tanto rapida da un incarico che pure gli era stato conferito in pompa magna? E ancora, con così tante comprovate capacità manageriali a disposizione dell’amministrazione Olivo, come mai non si è riusciti a trovare un socio privato dopo essersi sostituiti alla giustizia dei tribunali criminalizzando l’ex socio privato prima che fosse pronunciata una sentenza definitiva? E che dire di tutte quelle assunzioni fatte in periodo elettorale che hanno appesantito l’organico con esborsi finanziari non indifferenti? Come lo chiamerebbero questo modo di comportarsi, i paladini della legalità se non presunto voto di scambio? Dice la Bibbia che prima di guardare la pagliuzza nell’occhio del nemico bisognerebbe guardare la trave nel proprio occhio. Ma siamo certi che a tenere gli occhi ben aperti saranno i cittadini di Catanzaro.

Nota stampa di Dirittocrazia Popolare 

Il centrodestra ha ufficializzato la candidatura a Sindaco di Sergio Abramo, e i politici di centrodestra non perdono tempo a decantare le doti e il passato dello stesso, ma facendo in modo plateale solo demagogia, è vero che Abramo è stato il Sindaco più votato in Italia, ma è pur vero che in quella elezioni ci sono stati dei casi, quantomeno strani, in particolare nella sezione numero 6, quartiere Gagliano, e nella sezione numero 74, quartiere Fortuna, sono andati a votare anche i “fantasmi”, su circa 1250 votanti sono stati scrutinati oltre 2000 preferenze, e in particolar modo, nella sezione 74, su circa 650 votanti sono stati scrutinati oltre 1000 preferenze solo per il candidato Sindaco Abramo.

Eh si, Abramo allora è stato votato anche dai “fantasmi”, e un’altra stranezza è stata il ritrovamento nel quartiere di Janò di scatoloni di schede elettorali non utilizzate, però è vero, è stato il Sindaco più votato in Italia.

Ho letto che la candidatura di Sergio Abramo è stata voluta dalla gente, invece quella del candidato Scalzo dall’alto, non siamo d’accordo, secondo noi, la candidatura di Abramo è stata scelta dalla vecchia politica e non dalla gente, per quanto riguarda il candidato Scalzo è stato scelto dai giovani e dalle persone stufe di vedere la nostra città alla deriva, Scalzo è la speranza della rinascita della città, un giovane disponibile con tutti con la conoscenza della vera problematica dell’intera comunità e ha il pregio di far avvicinare i giovani alla politica e renderli partecipi, Scalzo è un CITTADINO che sta in mezzo ai cittadini, una persona disponibile nell’ascoltare la gente e cercare una soluzione comune per risolvere i problemi, Scalzo è il futuro della città di Catanzaro.

È iniziata la campagna elettorale e sarebbe costruttiva farla con i programmi e non con il vantarsi o lo sminuire di un candidato, per far sì che i cittadini si recano alle urne per scegliere per il meglio per la nostra città.

 

 

 

Comunicati politici

Nota stampa Tallini

Il fatto di essere dipendente del principale sostenitore-finanziatore dell’ex Governatore Loiero fa perdere lucidità e credibilità al giovane Fabio Celia, già segretario cittadino del PD ed oggi emigrato nel MPA del Governatore Lombardo. Comprendo la sua acredine nei miei confronti, avendo io contribuito in passato a bloccare favoritismi nei confronti del suo datore di lavoro che pretendeva di realizzare centri commerciali in deroga al Piano di commercio regionale. Lo stesso imprenditore si è poi rifatto nella vicina Sicilia del Governatore Lombardo. Capisco anche la sua smania di difendere a spada tratta il suo leader politico e giustificare la sua ultima collocazione nel MPA.

Le mie sono state esclusivamente valutazioni politiche, sottoposte all’attenzione degli amici dell’UdC che per cinque anni sono stati tenaci oppositori di Loiero, tanto da sposare senza indugio il progetto Scopelliti pur di mandare a casa una stagione infelice per la Calabria. Nell’augurarmi che anche a Catanzaro venga riconfermata l’alleanza PdL-UdC, ho voluto solo osservare, con grande rispetto, che difficilmente amici coerenti e intelligenti come Mario Tassone, Franco Talarico, Gino Trematerra potranno cambiare giudizio storico sull’esperienza di governo di Loiero. Di personale contro Loiero non c’è assolutamente nulla.

 Nota di Carmine Gallippi su Scalzo

“Delude, e anche molto, l’approccio di Scalzo alla campagna elettorale. Delude il fatto che nel momento di crescita per eccellenza, quale una candidatura a Sindaco, abbia appreso con grande esperienza e determinazione un linguaggio che non appartiene alla realtà giovanile. Quel modo di esprimere e intraprendere discussioni privo di concretezza che è frutto di un modo “adulto” di fare politica”. E’ il pensiero di Carmine Gallippi del Movimento Scopelliti Presidente. “La persona che mi sono sempre augurato portasse il dibattito ad un livello più alto – scrive Gallippi in una nota – soprattutto per rivalutare un centro sinistra carente di argomenti, oggi parla nelle conferenze e nei dibattiti portando avanti le questioni del nulla e soprattutto non entrando mai nel merito dei problemi; li scansa e li evita, parla e interloquisce solo con chi vuole e soprattutto sembra già un dinosauro dell’amministrazione capace di fare solo demagogia. Come dicevo, mai un problema di petto, dalla Catanzaro Sevizi alla Ambiente e Servizi, da Parco Romani alla carenza di liquidità del comune, quest’ultimo oggi più che mai grave e che non avrebbe permesso certamente l’attuazione di nessun programma elettorale stilato. Oggi ultimo dei temi è il “voto libero”. Quelle preferenze che molti sudano sul campo, non solo lui. Quelle” x” nei seggi che alla fine della tornata elettorale fanno la differenza, sembra si voglia far intendere che siano libere solo a sinistra; anche se a dire il vero non ricordo cosi animose proteste nella passata tornata elettorale, ne da lui ne da parte dei molti che oggi siedono al suo tavolo nelle conferenze. Questo livello di dibattito è bassissimo, veramente scarso.

A questo punto – prosegue la nota di Gallippi – qualche argomento al candidato Scalzo mi permetto di lanciarlo personalmente. Nel suo “vecchio” programma elettorale (non distante da quello che credo verrà redatto oggi) il candidato a Sindaco Scalzo scriveva “La nostra Catanzaro vuole progettare, partecipare ed avere un’amministrazione trasparente, perché non si può più sopportare l’incompetenza, l’affarismo e il trasformismo che hanno dominato la politica della nostra amata terra”. Sia quindi coerente e rifiuti i trasformisti che oggi dal centro destra potrebbero migrare nel tentativo trovare maggiore facilità ad entrare in consiglio nelle liste di centro sinistra (vista la carenza di candidati nelle stesse). Si esprima inoltre in maniera chiara, attraverso un concreto programma di orari e giorni, che credo sia capace di redigere, su come intende la Zona a Traffico Limitato di Coso Mazzini; sempre che lo stesso non voglia tornare a parlare nell’immediato di isola pedonale. Non per ultima come importanza, altra sfida interessante (colgo l’occasione di evidenziare parole non mie) è quella che lo stesso indichi da subito la squadra di assessori da cui intende farsi affiancare.

Iniziare a dare risposte concrete- chiude l’esponente di Scopelliti Presidente – potrebbe essere utile a creare un sano confronto, d’altronde la sfida lanciata qualche giorno fa di portare il suo progetto oltre il 33-34% è ardua, molto ardua”.

 

La risposta del PD

“Ne stiamo leggendo davvero di ogni tipo e di ogni fantasia, specie in questi ultimi periodi strapieni di accuse gratuite, di delegittimazioni deboli, di invettive feroci. Il tutto per provare di celare le condizioni di assoluta frantumazione di una destra che oggi non è in grado di amministrare e che per decenni di cattivo operare ha costretto in ginocchio la Città. Oramai i cittadini, letteralmente esausti di questo malgoverno, hanno ben chiara la situazione e sembrano inutili questi tentativi bassi di attacco che si allontanano dal confronto serio e democratico, da quei temi che realmente interessano la Città. Addirittura una grossa fetta del PDL, che rispettiamo, ha preso le distanze da un’altra parte che ha utilizzato da tempo il territorio per scopi utilitaristici”. Così inizia la risposta del circolo Catanzaro centro del Pd a Carmine Gallippi che aveva criticato Scalzo. 

“In questo esercizio continuo di accusa in cui si alternano le comparse, ma la regia sembra essere sempre la stessa, non poteva certo mancare Carmine Gallippi. Vorremo capire cosa e chi egli rappresenti visto che parla come il detentore del consenso del pianeta terra e non di solo Catanzaro. Costui, da quando è comparso sulla scena, per la verità senza che alcuno se ne accorgesse, se non per la pubblicità che utilizza e che ottiene puntualmente sulla stampa locale, e non certo per i suoi successi politici, continua ad offendere e condannare in maniera preconcetta, quasi infantile, ogni aspetto che riguarda il centrosinistra. Adesso si mette a fare il sondaggista, ascoltando solo se stesso e forse pochi intimi, circa la campagna elettorale di Scalzo, il cui valore è stato peraltro preso ad esempio in tutta Italia. A portare avanti le questioni del nulla semmai è lui, siamo curiosi di leggere il programma della destra che certamente sarà di altissimo profilo, come è sempre stato. A Scalzo, un giovanilismo fine a se stesso, lo ribadiamo, non interessa. Interessa guidare la Città con impegno e risultati. Il giochino di voler far coincidere Scalzo con un gruppetto di ragazzi e ragazze è finito, ogni giorno aumentano le persone che al di là delle ideologie e delle età, si identificano nel vasto progetto Scalzo, prima che nella persona. Quotidianamente a questo progetto si stanno legando intere generazioni e valorosi professionisti che stanno collaborando alla campagna elettorale, acanto a volontari e gente comune che non ne può più di questa arroganza e che vogliono costruire una Catanzaro giusta, virtuosa, migliore. Ad un certo punto della sua nota, Gallippi, che potrebbe legittimamente ambire ad un incarico nel Governo Monti, piuttosto che accanirsi con gli avversari, suggerisce addirittura i temi per la campagna del centrosinistra ed invita a non accogliere gli eventuali trasformisti. Ma il Gallippi di MPA, area che attualmente non sembra far parte della destra, era forse un suo omonimo? Per quanto attiene invece la questione Corso Mazzini, ci sarà modo e tempo per concertare le soluzioni. Gallippi chiede poi che subito vengano dati i nomi degli assessori, quando il suo schieramento non si è pronunciato neppure sull’indicazione del candidato a sindaco. Questo sembra davvero troppo anche per un imperterrito come Gallippi. Infine, circa le percentuali e i numeri, è meglio che Gallippi guardi un po’ in casa sua, dove la situazione sembra davvero devastante. Senza rancore, ma con la voglia di confrontarci sui temi e i fatti concreti. Quando Gallippi, o chi per lui, vorrà farlo senza offendere e perdersi in accuse gratuite, saremo felicemente disponibili. Visti i consensi e la partecipazione, appare evidente che la gente, apprezzandone le doti umane e professionali, abbia già proclamato Salvatore Scalzo come prossimo Sindaco della Città”.

 Nota stampa di Grandinetti FLI

“La decisione che sta portando avanti L’unione di Centro di Casini di presentare un proprio candidato nella città di Catanzaro, va nella direzione sempre auspicata da Futuro e libertà, pertanto il nostro partito dovrà affiancare e rafforzare l’operato e l’azione politica coraggiosa intrapresa, senza nessun tentennamento”. Ne è convintoFrancesco Grandinetti di Fli che dichiara senza mezzi termini di augurarsi che “ domani il congresso Regionale dell’UDC confermerà la linea che da giorni viene riproposta sugli organi di stampa e la partecipazione del Segretario del partito Cesa rafforza la mia convinzione.

La città di Catanzaro come gli altri centri chiamati al rinnovo dei consigli comunali devono avere la possibilità di manifestare il gradimento verso le forze politiche che hanno avuto un ruolo determinante affinché l’Italia si dotasse di un governo autorevole per affrontare la sfida della crisi che sta investendo l’intero globo.

Le elezioni amministrative di primavera sono il primo tassello di un grande puzle che ridisegnerà lo scenario politico nazionale e territoriale.

E’ giunto il momento di voltare pagina e le forze politiche del Terzo Polo, daranno vita ad una aggregazione politica capace di essere il vero punto di riferimento degli Italiani e attraverso l’affermazione elettorale nelle città che a primavera saranno chiamate al voto, inizierà il percorso operativo dell’azione politica condivisa che porterà questo nuovo soggetto politico alla guida dell’Italia”.

Comunicati politici

Nota stampa di Corsi e Costanzo

‘Eugenio Occhini, Salvatore Scalzo e l’associazione Ulixes, persone per le quali nutriamo molta stima personale e rispetto per la libertà di pensiero, farebbero bene però, visto che Carnevale è passato e siamo in tempo di Quaresima, a non vestirsi da novelli Pinocchio e a raccontare tutta la verità dei fatti rispetto alla questione scrutatori. Le streghe a cui dare la caccia non esistono solo da una parte e dall’altra non ci sono solo delle fatine buone. 
 
A noi sembra più che altro che gli amici della sinistra vogliano fare come Mangiafuoco e cioè sputare fiamme per illudere la gente con effetti speciali  che non esistono. Durante le scorse elezioni, se non ricordiamo male, non abbiamo visto una levata di scudi della sinistra, che era maggioranza uscente quindi aveva un numero più elevato di consiglieri in commissione elettorale, rispetto all’utilizzo di un metodo rispetto ad un altro. 
 
Che questa presa di posizione sia strumentale? Forse da un’associazione composta da giovani la città si aspetterebbe sentir parlare di possibili soluzioni a problemi reali (creati dall’amministrazione Olivo), il consigliere Eugenio Occhini dovrebbe dettagliare qual è stato il suo contributo al governo della città, e il candidato del centrosinistra, che muove oggi i primi passi nella nobile aula Rossa di palazzo De Nobili e ancora ha della politica una visione “giocosa”, dovrebbe ricordarsi di un vecchio adagio che suonava più o meno così “la pratica rompe sempre la grammatica”. 
 
Noi siamo disposti confrontarci sul metodo, non abbiamo paura di nulla, ma se dobbiamo farlo allora che durante il confronto ci sia un arbitro che, codici alla mano dica cosa si può fare e cosa no. Agitare lo spauracchio del Ministero degli interni, come se dall’altra parte ci fossero sempre e solo dei delinquenti, non impressiona più nessuno e non per un senso di impunità o di non rispetto delle regole, tutt’altro. 
 
Proprio il rispetto delle istituzioni e delle leggi che le sovrintendono ci fanno rendere conto delle nostre azioni davanti alla gente, a qualsiasi livello. La legalità, di cui tanto si riempiono la bocca gli amici del centrosinistra, non è un concetto astruso che si fa osservare a “suon di manganello” (in senso figurato si intende) ma legalità è anche rispetto dell’avversario, fiducia nell’operato altrui. Sempre un antico adagio diceva che ognuno pensa per come ha il cuore. E se il centro sinistra vede ombre dappertutto forse è perché nella loro testa hanno solo il buio”. 

Nota di Celia (Mpa)

‘Il Terzo Polo è un progetto politico nazionale che deve essere amalgamato e assimilato dai vari territori. In Calabria Mpa-Ad è pronta a collaborare per realizzarlo, ma l’attuazione prescinde anche dalla volontà degli altri partiti membri che devono scegliere e devono farlo in fretta”. Così il segretario provinciale di Mpa-Ad Fabio Celia spiega la situazione politica generale relativa alla formazione del soggetto nato per smembrare il tentativo di bipolarismo, considerato non esattamente sintomatico dell’esigenza di una democrazia più ampia possibile. Non manca nell’intervento di Celia la risposta all’attacco gratuito sferrato ieri dall’assessore regionale del Pdl Domenico Tallini al commissario nazionale dell’Mpa Agazio Loiero. “L’assessore Tallini è libero di esprimere la propria opinione sul percorso che l’Udc ha intrapreso e dovrebbe perseguire alle prossime elezioni comunali del capoluogo, ma non può attaccare e denigrare a mezzo stampa la figura dell’uomo e del politico Agazio Loiero”.

”Egli, prosegue Celia, sostiene che Scopelliti è il nuovo e Loiero è il vecchio, ma a mio parere è scontata la sua analisi, perché con il nuovo che avanza lui è assessore regionale, con chi rappresenta il vecchio era al governo nella precedente legislatura usufruendo dell’incarico di presidente della commissione speciale di Vigilanza. Quindi, l’assessore Tallini, è stato abile a collocarsi prima con il vecchio e poi con il nuovo. E’ normale che oggi porti alle stelle l’immagine del nuovo e denigri quella del passato, ma ieri non lo avrebbe fatto, semplicemente perché non gli conveniva. Sarebbe ora di finirla di fare politica indossando il vestito dell’occasione, quello che ci fa essere perfetti per l’ultima situazione di vantaggio personale. E’ fin troppo comodo adorare gli dei in base agli interessi individuali e a tutela dei propri affari. Quindi l’assessore Tallini si occupi del Pdl e si preoccupi del fatto che il nome scelto dal suo partito come candidato a sindaco della città capoluogo non è forte come si possa credere”.

”Al Pdl per vincere serve più che mai l’Udc, ma nessuno si può permettere di condizionare l’opinione pubblica denigrando i rivali, in fondo è questione di educazione e di stile, e non tutti ce l’hanno. Loiero, conclude Celia, ha avuto il coraggio di rompere gli schemi di convenienza e di ripartire d’accapo e ha sposato un progetto politico moderato, in cui si riconosce ed in cui è prevalente l’ambito territoriale. Il meridionalismo non è una forma di patriottismo, ma è la strada da perseguire per far comprendere all’intero paese, messo in ginocchio dalla crisi, che solo investendo nel sud la macchina può ripartire alla grande. Oggi la Calabria non è quella che dipinge Tallini. Scopelliti purtroppo non la sta rilanciando, magari fosse così. Chi ha a cuore le sorti dei cittadini non racconta bugie per preservare se stesso e soprattutto non va a dormire in letti diversi a seconda di quanto calore e conforto possa trovare nel proprio sonno. Il Terzo Polo è una scommessa e se sarà realizzato anche in Calabria bene, altrimenti l’Mpa-Ad andrà avanti per la sua strada”.

“NOI DE IL RINNOVAMENTO FACCIAMO POLITICA CON I SENTIMENTI “

“Ci riempie di gioia leggere che la coordinatrice provinciale del FLI di Catanzaro, nominata nel mese di ottobre scorso, la sig.ra Principe appunto, si sia svegliata dal letargo politico che l’attanagliava dal congresso provinciale e si è accorta che nel frattempo ha perso un grande numero di iscritti e di dirigenti politici seri e leali verso la società civile.

Ci fa enormemente sorridere le sue dichiarazioni stizzite, quando parla di noi in termini di “perdita di tempo” o “di politica personalistica” ; vorremmo ricordare che è risaputo che la stessa dirigente perde tempo ad inseguire un sogno  che è impossibile da realizzare per le continue ambiguità dell’ UDC catanzarese che fà  del “doppio forno” un stile di vita politica gettando così nel  ridicolo  anche i simpatizzanti del FLI di Catanzaro che in città ,allo stato attuale, si possono contare su qualche decina di unità.

Chi invece, ha perso veramente tempo, siamo stati noi del circolo “Il Rinnovamento” che abbiamo aderito al FLI , perché  ci siamo ritrovati in un partitino di poca sostanza e di dubbio spessore  politico   che  abbiamo cercato di risollevare con azioni e fatti concreti e riconosciuti anche dalle altre forze politiche  unitamente ad altre correnti come quella dell’avv. Ciambrone , già candidato a sindaco di Catanzaro per il FLI, “correnti”  per lo più maggioritarie e avverse alle posizione della Principe stessa, che da  coordinatrice non ha avuto neanche la capacità politica di riconoscere nei  pochissimi coordinamenti provinciali da ella convocati.

Evidentemente però che ai miracoli, soprattutto quelli politici, non ci siamo ancora arrivati  ma  con molta tranquillità possiamo riferire di essere giunti al punto di non provare alcun rancore, a differenza di altri,  verso i nostri ex dirigenti di partito , proprio perché rifacendoci alle parole di grande statista come  Sandro Pertini, noi de “Il Rinnovamento” facciamo la politica con i sentimenti , non con i risentimenti!”

Corrado Didonna ed il circolo “Il Rinnovamento” (ex iscritti al FLI “Catanzaro Centro”)

Venerdì Cesa (Udc) a Lamezia

Il segretario nazionale dell’Udc, Lorenzo Cesa, sara’ in Calabria venerdi’ 24 febbraio in occasione del congresso regionale del suo partito, che si terra’, con inizio alle ore 10.30 a Lamezia Terme, nei locali del centro agroalimentare. Ne da’ notizia, con un comunicato, il partito dello scudo crociato.

L’Udc ha una sola anima, nota di Nisticò

“Le notizie apprese dalla stampa in questi giorni indurrebbero a pensare che nell’Udc convivono due anime. Dai comitati cittadini ad oggi svolti appare chiara, invece, la voce unanime del nostro partito che pone il futuro della città di Catanzaro come l’obiettivo centrale del suo progetto politico”. Sono parole di Carlo Nisticò – Delegato Congresso Regionale Udc. “Oggi – spiega Nisticò – analogamente a quanto avveniva pochi mesi fa, l’Udc rilancia con maggiore determinazione, la condivisione di un programma elettorale con il centro-destra ponendo l’accento su tematiche quanto mai attuali ed urgenti, così come è emerso nel breve periodo del governo Traversa (trasporti, sanità, aziende partecipate, rifiuti, università, disagio sociale). D’altronde non potrebbe essere diversamente, in quanto rinnegando il programma all’epoca condiviso con il centro-destra, l’Udc rinnegherebbe se stesso! Al di là di questa considerazione vi è da dire inoltre che il rapporto politico-amministrativo con il Pdl si è maggiormente consolidato sia a livello regionale che in altre realtà locali e ciò perché via via nel tempo è andato crescendo il contributo che il nostro partito è riuscito a dare, tanto da divenire un riferimento importante sia da un punto di vista numerico che da un punto di vista programmatico, dal quale non si può ragionevolmente prescindere. Il nobile intendimento del segretario cittadino di voler porre il proprio partito quale catalizzatore di altre formazioni moderate, certamente non può escludere l’alleanza di partenza con il Pdl che è anch’esso un popolo di moderati. Né è possibile ipotizzare – prosegue la nota di Nisticò – che il segretario cittadino voglia emarginare il partito ponendolo di fatto contro il Pdl e proponendo una candidatura autonoma ed isolata. Sarebbe questa una pericolosa riproposizione dell’”Elogio alla follia” di Erasmo da Rotterdam. Tra l’altro le considerazioni per come sopra sintetizzate, al di là dell’evidenza contingente, sono emerse da diversi interventi da parte di molti componenti del comitato cittadino che è, e rimane, l’unico organo legittimato a sancire la linea da seguire, indipendentemente da posizioni personali, ma coerentemente alle indicazioni autorevoli e lungimiranti dei leaders del partito. Il partito potrà esprimersi al meglio, mettendo in campo tutte le proprie risorse in termini di valori, uomini e mezzi solo ed esclusivamente facendo leva sulla sua unitarietà… pericolose fughe in avanti potrebbero determinare inopportune divisioni che indebolirebbero l’Udc e vanificherebbero tutti i risultati conseguiti fino ad oggi. Siamo convinti che nessuno oggi vuole assumersi scomode responsabilità provocando pericolose contrapposizioni laddove non hanno motivo di esistere. Aspettiamo fiduciosi il Congresso Regionale del 24 febbraio – chiude Nisticò – dal quale emergerà democraticamente la via da seguire. Io mi uniformerò a quelle che saranno le indicazioni del partito e se proclameranno uno stop all’alleanza di centro destra, rassegnerò, come è giusto che sia, le dimissioni dall’incarico regionale in seno al Comitato d’Indirizzo di Fincalabria”. 

In attesa dell’UDC, FLI va avanti nel Terzo Polo

Proficua riunione ieri del Coordinamento provinciale FLI di Catanzaro, convocato appositamente dalla coordinatrice Annamaria Principe per analizzare il processo politico di composizione del Terzo Polo e per avviare la propria sessione elettorale nella provincia di Catanzaro e, ovviamente, nel centro più importante che è il Capoluogo di Regione, fissando gli obiettivi generali dell’azione politica e analizzando le candidature che comporranno le liste.Secondo notizie dell’ultima ora, al nascente Terzo Polo, formato da FLI, MPA e API, che credono con convinzione nella opportunità di dare vita ad una coalizione in grado di proporsi con successo per il governo della Città, potrebbero aggiungersi altre forze politiche e del mondo delle associazioni e dei movimenti cittadini e, a questo punto, la composizione di una forte e nutrita convergenza politica altamente rappresentativa ed in grado di aggregare le espressioni moderate della Città sembra cosa fatta. L’ultimo nodo da sciogliere, come noto, riguarda la posizione dell’UDC catanzarese che, nel corso dell’ultima riunione del Tavolo regionale del Terzo Polo, si è impegnato a prendere una decisione in occasione del congresso regionale, fissato per il 24 febbraio.Il momentaneo stallo in casa UDC, a parere del Coordinamento Provinciale FLI, non è determinato solamente dalla volontà di esprimere un proprio candidato a Sindaco da “imporre” al PdL quale condizione imprescindibile per siglare un’alleanza elettorale ma, molto più realisticamente, poggia su valori più alti, in qualche modo trapelati dalle riunioni del Comitato cittadino dell’UDC, che sono da individuare nell’effettiva possibilità di convergere su un programma per la Città Capoluogo di Regione che deve risollevarsi dal fallimento dell’esperienza politica che ha costretto il Sindaco Michele Traversa a dimettersi.In quest’attesa, il FLI catanzarese, nella consapevolezza che Catanzaro abbia necessità di disporre di un Progetto organico e complessivo necessario per rilanciare e collocare definitivamente la Città dei Tre Colli nel ruolo che le compete, sia a livello regionale che nazionale e sovranazionale, sta già preparando un proprio programma che trova la sua ispirazione nei principi e valori contenuti nel Manifesto del Partito finiano e che sarà sottoposto alle altre componenti del Terzo Polo. FLI è convinto che a Catanzaro ci siano le condizioni per riaffermare la centralità della Politica, con la P maiuscola, basata sull’etica della responsabilità, pubblica ed amministrativa, sulla rivalutazione e promozione della legalità, della sicurezza dei cittadini e del senso civico, sulla solidarietà e sussidiarietà; una Politica che rimetta in moto lo sviluppo economico ed i fattori di crescita puntando sulle imprese, sui giovani e sulle donne, perseguendo una maggiore produzione di ricchezza a garanzia di migliori condizioni e qualità della vita. In questi periodi di profonda crisi economico-finanziaria che vedono impoverite le casse comunali non è tempo di promettere ai cittadini il libro dei sogni ma, più realisticamente, una gestione oculata ed equa, sia fiscale che sociale, ed una macchina amministrativa snella, preparata, efficiente ed efficace e che sappia azionare le giuste leve per intercettare le fonti di finanziamento nazionali ed europee e, nel contempo, impegnare le risorse finanziarie nell’interesse esclusivo dei cittadini e della Città. 


Comunicati politici

Roberto Rizza interviene sulla non realizzazione probabile della metropolitana

Il paventato pericolo della non realizzazione della metropolitana di superficie pone un problema che va al di là della semplice gestione dei fondi e dell’incapacità di utilizzarli per iniziative che portino sviluppo. Un sistema moderno di mobilità è sinonimo di efficacia, di efficienza e di progettualità, ecco perché ci preoccupa che, ancora una volta, non si riesca a pensare a un sistema che faccia uscire Catanzaro da un isolamento che è si nella sua natura, considerata la morfologia della città, ma che è ancor più aggravato da politiche che hanno cementificato senza mai riuscire ad urbanizzare realmente le aree interessate.

La realizzazione del progetto della metropolitana leggera rappresenterebbe un robusto passo in avanti verso quella tanto auspicata, legittima e corretta necessità di ricucire il territorio catanzarese. Nella propria ideazione la realizzazione del progetto in questione sarebbe uno sguardo lanciato  verso le zone limitrofe e una possibilità di sviluppo e lavoro. Non sappiamo se la città di Catanzaro e la Regione Calabria in genere possano permettersi, nelle more di una crisi che sta strozzando l’economia e mettendo in ginocchio le famiglie, di perdere delle importantissime risorse europee, mentre altre regioni, molto vicine alla nostra per cultura e tradizioni e forse morfologicamente anche più difficili da gestire, realizzano piccoli miracoli riuscendo a realizzare opere e a creare opportunità all’insegna della progettualità, dell’inclusione e della promozione del proprio territorio.

Leggiamo preoccupati ciò che la Ue dice di noi e ci chiediamo dove si sia fermato il processo, cosa sia necessario per farlo ripartire e soprattutto quando ripartirà. Tempi certi, modalità di realizzazione, e risorse impiegate. Questo chiediamo e questo pretendiamo di sapere. Le risposte che la classe politica, intesa come presente e aspirante classe dirigente, deve dare all’elettorato, le elezioni incombono, non possono risolversi nella promessa di qualche posto di lavoro a tempo, piuttosto che nella certezza di singole prebende. La politica deve aiutare i propri cittadini a pensare in grande e per farlo deve parlare, con serietà e concretezza, di programmazione e di opportunità, dando tempi certi in cui queste ultime possono essere sfruttate. Ecco perché, oggi, ci inquieta e deve inquietare il silenzio di chi, preposto per funzione a dare risposte, ancora tace sul pericolo che la metropolitana di Catanzaro possa divenire l’ennesimo bel progetto rimasto solo sulla carta e l’ennesimo esempio di una classe dirigente poco lungimirante.

 

Verrengia soddisfatto per la gestione della sicurezza stradale nella sila catanzarese

 

Il Vice Presidente del Consiglio Provinciale di Catanzaro Emilio Verrengia ha espresso viva soddisfazione per la gestione della sicurezza stradale-  nonostante le enormi nevicate di questi giorni
– sulle strade di collegamento tra Catanzaro centro e le località turistiche silane (Villaggio Mancuso,Buturo, Villaggio Racise ecc.). Da sottolineare l’ottimo coordinamento messo in campo dagli operatori  della Amministrazione  Provinciale  di Catanzaro, dell’ANAS, dal Comune di Taverna, dal Corpo Forestale dello Stato,  dall’Arma dei Carabinieri , dalla Polizia Provinciale, che hanno assicurato ai tantissimi automobilisti provenienti non solo dal catanzarese ma anche da altre località calabresi e da regioni limitrofe di viaggiare in sicurezza e di raggiungere senza problemi le località sopracitate.

Mi corre l’obbligo, inoltre, di segnalare  la  disponibilità e professionalità  messa in campo dal comandante della stazione dei Carabinieri di Villaggio Mancuso  M.llo Domenico Gigliotti che unitamente ai suoi collaboratori, in questi giorni di emergenza neve, hanno dato prova di collaborazione e punto di riferimento per tutti i cittadini.   

Comunicati politici

Nota stampa congiunta di Aiello e Tallini

Dal vertice di Camigliatello, come abbiamo già avuto modo di sottolineare, è uscita rafforzata l’alleanza strategica tra Pdl e Udc che si è assunta la responsabilità di fare uscire la Calabria dalla crisi. Un’alleanza che si fonda sulla pari dignità e sulla comune consapevolezza che solo un progetto di lungo respiro può consentire di affrontare le criticità della nostra regione e avviare un percorso di sviluppo. E proprio questa  leale collaborazione ha consentito di raggiungere i primi significativi risultati e di recuperare anni di ritardi e di errori. 
Tale alleanza si è poi sviluppata proficuamente negli enti territoriali, con risultati che hanno consolidato la popolarità ed il consenso della coalizione. In tale contesto, l’Udc calabrese – che  coerentemente negli anni precedenti aveva avversato la sinistra e il loierismo – ha guidato la storica vittoria nella città di Cosenza.
Ora, in un quadro di rilancio e di rafforzamento dell’alleanza, suonano stonate alcune posizioni che sarebbero emerse – secondo la stampa – nell’Udc catanzarese, secondo cui il PdL non avrebbe né un programma né un candidato da proporre e, addirittura, sarebbe dilaniato da lotte interne.
Sentiamo di dover tranquillizzare gli amici dell’UdC. Il PdL è assolutamente pronto al confronto con il suo alleato naturale. Il programma elettorale è quello, innovativo e serio, che è stato sottoscritto dall’UdC meno di un anno fa, che si fondava sui tre pilastri del recupero del centro storico, della crescita di Lido e del potenziamento del Polo Direzionale. Un programma che, anche grazie all’apporto degli esponenti UdC in giunta e in Consiglio, aveva portato a grandi risultati nei primi sei mesi di attività. Bene farebbe l’UdC a valorizzare quei risultati, ottenuti in una situazione di grande difficoltà ereditata dalla giunta di centrosinistra. E’ naturale che quel programma va rivisitato, ulteriormente qualificato, anche alla luce dei disastri dell’era Olivo che stanno venendo alla luce giorno dopo giorno.
Quanto al candidato, il PdL, che pure aveva tante qualificate opzioni, ha operato una significativa convergenza che solo per rispetto degli appuntamenti congressuali dell’UdC non è stata ufficializzata.
Il PdL nei primi giorni di marzo celebrerà il suo congresso provinciale, sancendo una forte unità interna e affidando la guida del partito a una personalità di primo piano, le cui qualità politiche sono indiscusse.
Ma se nell’UdC catanzarese dovessero prevalere le ragioni, a noi obiettivamente non comprensibili, di chi intende mettere in discussione un’alleanza strategica e vincente, non ci stracceremo certo le vesti. Rispetteremmo quella scelta e ognuno legittimamente prenderebbe la sua strada, ognuno con un suo candidato al primo turno, fatta salva la possibilità di verificare successivamente le possibilità di un’intesa politica.
Ulteriori indugi sulla definizione del quadro politico e l’individuazione del candidato a Sindaco sarebbero incomprensibili, in quanto si tradurrebbero in un’ulteriore vantaggio per un centro-sinistra che non  merita di tornare al governo della città.
Convocato il 4 marzo congresso provinciale Pdl

Su proposta del governatore Giuseppe Scopelliti, coordinatore regionale del partito, e del vice coordinatore Tonino Gentile, è stata definita la data del congresso provinciale del Pdl di Catanzaro, che si terrà il prossimo 4 marzo. La decisione è giunta al termine di una riunione tenuta questo pomeriggio tra il presidente Scopelliti, il coordinatore provinciale Maurizio Vento, il presidente della Provincia Wanda Ferro, assessori e consiglieri regionali della provincia di Catanzaro.

Per il coordinatore provinciale del Pdl, Maurizio Vento, “il congresso, cui prenderanno parte le massime espressioni istituzionali, dai parlamentari agli amministratori regionali, sarà l’occasione per un sereno e costruttivo confronto tra le diverse anime che compongono il Pdl, ma anche con tutte le forze politiche dell’area moderata, dalle quali ci attendiamo una grande partecipazione ed un prezioso contributo in termini di proposta politica”.

“Nel corso della riunione – dice Maurizio Vento – è emersa la volontà di costruire un percorso all’insegna dell’unità e della coesione, che porti ad una guida forte ed autorevole per un partito che sia il luogo della discussione e del confronto per favorire l’elaborazione di idee e progetti per il rilancio del nostro territorio. In maniera unanime è stata individuata nel presidente Wanda Ferro una leadership capace di attrarre il consenso dei cittadini e di guidare le sfide future del partito sulla scorta della sua capacità politica, dell’equilibrio, della esperienza, della assoluta trasparenza”.

Il commissario Pd della Calabria incontra Scalzo

Il commissario del Pd della Calabria, Alfredo D’Attorre si è incontratto oggi con il candidato sindaco Salvatore Scalzo, i rappresentanti del Pd nelle istituzioni locali catanzaresi ed i componenti nei vari organismi del partito. A margine dell’incontro ha così detto ai giornalisti: “Nel Partito democratico calabrese c’é la condivisione dell’obiettivo del percorso da seguire per preparare al meglio la prossima tornata amministrativa e per trasmettere all’esterno che il Pd può e vuole essere il partito della riscossa calabrese per la ricostruzione del Paese. L’obiettivo è fare del Pd una casa comune con con regole condivise in cui ci sia spazio per tutti senza atteggiamenti burocratici”. 

Il commissario del PD della Calabria Alfredo D’Attorre ha incontrato i coordinatori provinciali uscenti nominati dal precedente commissario Adriano Musi. D’Attorre – si legge in una nota stampa – ha espresso, anche a nome della segreteria nazionale, un sincero apprezzamento e ringraziamento per il lavoro svolto dai coordinatori uscenti nei mesi scorsi. Il nuovo Commissario ha esposto nel corso dell’incontro le linee fondamentali del programma di lavoro da mettere in campo nelle prossime settimane in vista delle elezioni amministrative e dell’avvio della fase congressuale. I coordinatori uscenti hanno espresso una piena condivisione dell’impianto proposto dal commissario. Anche al fine di individuare le soluzioni politico-organizzative che consentano al partito di affrontare al meglio nelle diverse province la fase fino alle elezioni amministrative e all’avvio dei congressi, D’Attorre avviera’ in questi giorni un giro di incontri nelle diverse realta’ provinciali. Cio’ consentira’ di individuare, realta’ per realta’, la soluzione piu’ funzionale per affrontare questa fase di transizione.

Nota stampa di Gallippi (Lista Scopelliti)

“La democrazia insegna che prima di iniziare a parlare bisogna imparare ad ascoltare, a prendere parte al dibattito senza voler necessariamente essere unico interlocutore, ma cosa ancora più importante che dopo aver ascoltato la totalità delle posizioni bisogna andare alla conta”. Lo afferma Carmine Gallippi del movimento “Scopelliti presidente”. “Per dare un senso compiuto del termine “democrazia” e offrirne una chiara definizione necessita andare alle origini della parola che deriva dal greco δῆμος (démos): popolo e κράτος (cràtos): potere, ed il cui significato è: governo del popolo. Per tale ragione credo sia evidente che in democrazia la parola spetta al popolo, lo stesso che politicamente si trasforma in consenso elettorale e quindi numeri. Faccio questa premessa poiché troppo spesso e troppe volte negli ultimi tempi, si a livello nazionale, regionale e locale, non sempre la voce del popolo l’ha fatta da padrona e soprattutto è stata realmente rappresentata nelle istituzioni. Oggi accade, sempre con maggiore frequenza, che si premi chi con pochi consensi può essere decisivo e così succede che pochi la hanno vinta su molti. Nel leggere la stampa locale credo sia evidente che si stia provando a far remare la barca nella direzione sbagliata e soprattutto si stia sminuendo il ruolo di un nutrito gruppo di elettori in favore di una stretta cerchia. Tutti hanno un ruolo importante all’interno della coalizione di centrodestra ma nessuno è fondamentale”.

“L’ultimo test elettorale evidenzia certamente ciò che esprimo – prosegue la nota -, offrendo un dato importante da cui partire e cioè che l’area rappresentata dal Governatore della regione Calabria oggi nel comune capoluogo ha una percentuale di preferenze superiore al 57%, ergo si può anche fare a meno di chi non vuole far parte del progetto. Non dico ciò con l’egoismo di chi ha un posto nell’aula assicurato, ma con la semplicità di chi vede in determinate situazioni sono giochi utili a fini personali. Sono certo in questo momento, con questa affermazioni, di occupare uno spazio politico non facile, ma sono sicuro che il tempo dei balletti sia giunto al termine e che sia l’ora di accelerare sulla scelta del candidato a Sindaco della coalizione per il bene della città. Le prossime amministrative daranno ragione a chi saprà offrire maggiore senso di responsabilità ai cittadini e il centrodestra non può e non deve più perdere tempo nel cercare di trovare affannosamente legami con chi prova semplicemente a portare acqua al suo mulino. C’è una sfida più importante a cui siamo chiamati, e non mi riferisco alla competizione con il centro centrosinistra, che è quella del governo di una città che oggi ha una moltitudine di problemi e che solo attraverso un’amministrazione coesa, capace e forte, potrà trovare la giusta via per avere quel dignitoso prestigio che da sempre merita”.

Si SudItalia candida a sindaco Luciano Celia

Il Movimento Meridionale Indipendente Si SudItalia annuncia la candidatura a Sindaco di  Luciano Celia. “Il direttivo ha individuato, nella persona di Celia il candidato ideale a primo cittadino – si legge in una nota – per la sua determinazione, per la sua costanza nei pensieri già ampiamente dimostrati nelle precedenti elezioni e perchè tiene a progettare la rinascita della città di Catanzaro con una nuova politica  basata sulla comunicazione con un dialogo diretto e quotidiano con i catanzaresi per realizzare una Amministrazione più snella, libera da qualsiasi influenza di partito o associazione politica o sindacale. Il movimento crede fermamente nella sua onestà, trasparenza, desiderio di rivalutazione della la città e lealtà nei confronti del movimento e del suo programma. Per meglio perseguire gli ideali del movimento si è ritenuto ottimale una continuità di rappresentanza, nella persona di Celia,  che si è già battuto, anche attaccando, per la conquista di quei principi, quali giustizia, dignità e  onestà,  che dovrebbero essere insiti in ciascuno di noi e che sono il nucleo del movimento stesso. Nella convention che si terrà a breve verrà presentato il direttivo e sarà ufficializzata la candidatura a sindaco, per le prossime elezioni cittadine, di Luciano Celia”.

 

 

 

Comunicati politici

La Federazione della Sinistra, riunitasi con i suoi dirigenti e candidati per il rinnovo del Consiglio Comunale di Catanzaro, ha deciso di avviare formalmente la Campagna elettorale per SALVATORE SCALZO SINDACO

Da ora in poi saranno attivate tutte quelle iniziative di propaganda e di azione politica affinché nella città sia diffusa in modo visibile e diffuso il volto del ns/candidato a sindaco.

Nei quartieri, nei posti di lavoro, occupare immediatamente il pensiero e le riflessioni delle donne e degli uomini di questa città significa dare loro già un’indicazione chiara di SVOLTA PER LA CITTA’.

Il centro destra stà frantumandosi non sulla persona che deve rappresentarlo nella competizione elettorale, ma per quali interessi deve rappresentare; il centro destra è ambiguo al suo interno, ormai è allo sbando, perchè gli è stato impedito, con la caduta anticipata della legislazione comunale e il licenziamento di tutti i loro pretoriani messi in consiglio, di predisporre il sacco della città.

L’elettorato che la volta precedente ha votato centro destra per bisogno, ricatto, inganno, ha avuto modo di vedere immediatamente il vero volto dei vari imbonitori di sempre che imperversano nei quartieri per strappare preferenze a favore dei pretoriani.

Crediamo che sia urgente, ormai al limite del tempo massimo consentito, avviare quella straordinaria esperienza che fece rimotivare tutti in uno slancio e in una speranza senza eguali a Catanzaro: riappropriarsi della politica, riunendo il centro sinistra, facendo giustizia di tatticismi e trasversalismi.

Il centro sinistra tutto ha un vantaggio che và utilizzato per in tempo, senza incorrere nell’errore di affidare alle sole forze del candidato l’azione di sfondamento nel campo avverso.

Il centro sinistra ha da subito dopo le elezioni passate il suo candidato, ed è per questo che Scalzo vince e si afferma come proposta forte di un’alleanza decisa e coesa, di cui è sintesi e valore aggiunto, senza attendismi o speranze messianiche.

 

“Catanzaro prima di tutto”, venerdì la convention di Scalzo

Si apre la settimana che porterà alla prima grande convention di Salvatore Scalzo, candidato a sindaco del centrosinistra per Catanzaro. Il prossimo 17 febbraio, infatti, l’Istituto Tecnico Industriale Superiore “E. Scalfaro” di piazza Matteotti ospiterà il 28enne candidato insieme a tutti i suoi sostenitori, ai professionisti locali e a tutta la cittadinanza che vorrà partecipare per un incontro-dibatto dal titolo “Catanzaro prima di tutto”.

 

L’appuntamento, in programma per le ore 17.30, vuole segnare un punto di inizio per la campagna elettorale “sul campo” di Scalzo. A presentare l’evento, è proprio il candidato che non nasconde l’entusiasmo per l’appuntamento del prossimo venerdì: “Vogliamo dare un segnale forte alla città. Noi siamo pronti, noi ci siamo sempre stati. La convention che ho fortemente voluto parte proprio da questo assunto. Con questo incontro, vogliamo dare voce ai cittadini, vogliamo far parlare la gente delle sue problematiche quotidiane relative alla città, in modo da convertire i problemi in spunti di riflessione su cui ragionare per risolvere le criticità di Catanzaro”.

 

“In sette mesi di opposizione in Consiglio Comunale – ha proseguito Salvatore Scalzo – io e gli altri consiglieri abbiamo potuto constatare come esista un divario enorme tra la percezione della città da parte degli amministratori e quella dei cittadini. Proprio su questo punto, dunque, ritengo sia necessario concentrare i propri sforzi di programmazione, per offrire risposte sostenibili a problemi concreti. Il tutto, senza dimenticare una strategia a medio-lungo termine che permetta a Catanzaro di guardare con fiducia al proprio futuro. Grandi progetti, piani infrastrutturali e pianificazione di grandi investimenti, però, non possono non tener conto della quotidianità della vita in città. Di questo ne siamo convinti e su questo vogliamo discutere con i cittadini”.

L’associazione “I Quartieri sul Parco Romani”

“E’ notizia di queste ultimissime ore che il comune di Catanzaro, a fronte della procedure esecutiva per la vicenda del Parco Romani, ha imposto il congelamento di tutte le opere in cantiere di ordinaria e di straordinaria amministrazione: questo significa un amministrazione inoperante per il prossimo futuro e la paralisi di ogni attività. – Comunica una nota di Afredo Serrao, presidente “I Quartieri” – 

In questo contesto, che si sintetizza con un’unica parola “default”, comincia una nuova campagna elettorale, che dovrà avere il coraggio di dire la verità, senza nascondere dietro i soliti “non so” o “non ricordo” , le responsabilità di chi ha creato il danno e che oggi sta alla finestra, alimentando il livore ed il cattivo animo di chi, pur sapendo considera gli altri – che parlano democraticamente – avversari e non già concorrenti in un rapporto di politica della verità e di salvaguardia della democrazia !

Se facciamo un passo indietro, cosa che dovremmo fare tutti, ci renderemo conto che la vicenda Romani ha innestato una procedura che mette in serio pericolo il posto di lavoro di tanti, nelle partecipate ed all’interno della civica amministrazione: perché una procedura esecutiva blocca le risorse e mette in predicato la certezza del reddito dei lavoratori. – Prosegue – Se poi a tutto questo aggiungiamo la crisi che colpisce l’economia nazionale e Catanzaro non è esclusa, allora valuteremo che il blocco delle iniziative da parte del comune di Catanzaro, altro non è che un ulteriore mazzata al tessuto produttivo e commerciale cittadino ed a quanti – quegli imprenditori considerati fino a ieri da una certa sinistra “lobbisti” – cercano di mantenere i posti di lavoro!

Aver detto o dire che la gestione Olivo ha lasciato un inferno, o meglio, ha lasciato questa città in brache di tela non è assolutamente un delitto di lesa maestà! E’ semmai avere il coraggio di leggere le cose per quelle che sono, nella consapevolezza che disturba i manovratori del “fresco” Salvatore Scalzo ed i suoi supporter ammalati di una logica che ha il sapore delle Foibe: dove chi esprime un pensiero o pone una riflessione è un nemico da annientare (sic) !

Per quanto ci appartiene esiste una sola logica, quella che Catanzaro non può permettersi il lusso di perdere un solo posto di lavoro e che, la difesa del lavoro, non passa solo da forum, convention, concertazioni e quant’altro, ma passa dal coraggio di essere schietti e non soltanto ammuffiti !

Il valore della verità deve essere un imperativo che deve dare risposte ai cittadini e non solo enunciazioni di programma, dove la memoria si impalla e dimentica….Scalzo docet !

Come dimentica cosa ha fatto Olivo in cinque anni per la raccolta differenziata ed oggi, la spazzatura, è diventata arredo urbano !

Come dimentica cosa ha fatto Olivo in cinque anni per le opere finanziate, cantierate ed incompiute, visibili da tutti, atteso che ad una verifica sono state presentate come intenzioni (?) – Conclude – Come dimentica cosa ha fatto Olivo in cinque anni per il rilancio centro storico e del piano parcheggi: vogliamo parlare del parcheggio di Via Carlo V o del recupero di Villa Pangea, senza dimenticare gli agguati alla città dei vari Occhini o Tripodi ? Senza dimenticare l’altro pacco bomba, innescato e non ancora esploso, che si chiama Masciari…e che Dio non voglia, preghiamo tutti non esploda!”

 

Situazione politica, l’Api fa il punto della situazione

Venerdì  nei locali del circolo Api di Sellia Marina si è riunito il direttivo provinciale di Alleanza per l’Italia per fare il punto della situazione in vista delle prossime elezioni di primavera e alle risultanze, sia dell’ultimo coordinamento del Terzo polo e sia di riunioni e conferenze stampe che si perseguono da parte di gruppi politici e non, di area centrista e moderata e alle quali ha partecipato il coordinatore di Api in qualità di osservatore.

Fermo restando che Alleanza per l’Italiacatanzarese persegue sempre più convinta la presentazione di liste terzo poliste, ma ciò non toglie che dialogherà anche con questi gruppi intenzionati a sedersi intorno ad un tavolo e parlare di programmi per la città di Catanzaro, prima ancora della scelta del candidato a Sindaco, senza alcuna preclusione politica.

Nella prossima settimana si dovrebbe concludere l’estenuante attesa da parte dell’Udc che non riesce a darsi una caratterizzazione politica autonoma e al quale guardiamo con particolare interesse; mentre in casa Fli, se non si risolve il momentaneo problema di assestamento interno certamente non giocherà a favore di una comune e serena alleanza politica del terzo polo.

Dopo ampio dibattito al quale hanno preso la parola Ivan Corea, Giandomenico Biamonte, Giovanni Paone, Barberio e Francesco Mauro, il direttivo ha dato mandato al coordinatore Pietro Romeo di convocare l’esecutivo provinciale per la fine della prossima settimana, dove di parlerà di liste, programmi, alleanze e la data del prossimo congresso provinciale.

 

 

 

Comunicati politici

 

L’ex assessore Iaconantonio della Giunta Olive smentisce il centrodestra sui rifiuti della discarica di Alli

“Ci risiamo. Ancora una volta sulla stampa locale viene riproposta la favola dei rifiuti di Napoli scaricati ad Alli. La favola cittadina, diffusa  in maniera cadenzata da esponenti del centrodestra sempre diversi, seguendo quasi un preciso calendario approntato da un unico regista, viene puntualmente riportata dall’informazione locale come notizia, così come le  puntuali smentite. Ancora una volta ribadisco di non essere a conoscenza di rifiuti provenienti  da Napoli e dalla Campania e scaricati ad Alli. Non so se lo sanno anche i bambini , ma certo ne sono a conoscenza le persone adulte, compresi  quelli che non fanno politica, che in tema di rifiuti e del loro smaltimento la Calabria e quindi anche  i territori della provincia e del comune di Catanzaro sono sottoposti  alla gestione, ormai ultradecennale, del Commissario per l’ emergenza ambientale coadiuvato nei compiti da un Ufficio preposto. E’ noto a tutti che la discarica e l’impianto di smaltimento di Alli sono di proprietà della regione ed il gestore della stessa era stato individuato in passato da altri soggetti, in anni precedenti all’amministrazione Olivo. L’amministrazione comunale, indipendentemente dal Sindaco che la guida , che si chiami Traversa od Olivo, fruisce della di discarica così come gli altri comuni  ed è quindi “cliente” dell’impianto di Alli. Le responsabilità del comune sono le stesse; quello che poteva fare Olivo poteva fareTraversa I relativi conferimenti  di rifiuti, ancora oggi, sono disposti con specifiche  ordinanze a firma del Commissario per l’emergenza ambientale il cui Ufficio si trova nel quartiere Marina della nostra Città dove,  chi ignora i fatti si può senz’altro rivolgere, prima  di raccontare favole di cui rispondere personalmente nelle varie sede di tutela. Resta il fatto che la discarica è  stata dissequestrata e quindi dovrebbero riprendere i lavori di ampliamento della stessa . I lavori ,fermi oramai da troppo tempo, erano stati affidati dall’Ufficio del Commissario pro tempore, al Prefetto Sottile, all’epoca Commissario per l’emergenza ambientale, come previsto dal protocollo d’intesa firmato da Loiero , Ferro e Olivo”.

Dirittocrazia Popolare e il progetto  “Laboratorio di idee” 

“Il Laboratorio di Idee è un progetto che presenteremo al prossimo Consiglio Comunale della Città di Catanzaro. Non nuova nella sua forma perchè diversi paesi della comunità mondiale già adoperano metodi simili per sovvenzionare, agevolare ed incentivare i giovani cittadini ad intraprendere una strada creativa e responsabile creando quindi lavoro per se stessi e per gli altri e facendosi carico della propria forza e volontà di dare un prezioso contributo alla propria città con l’aiuto iniziale di Istituzioni pubbliche che dovrebbero sempre essere a favore e a fianco dei suoi giovani cittadini”. Lo afferma Alex Tolomeo del movimento Dirittocrazia Popolare. “Stiamo vivendo un periodo di grave crisi – continua – in cui noi giovani non riusciamo a intravedere nessun futuro ed è arrivata l’ora di adeguarci ai tempi creandoci il nostro futuro.Quanti di voi tutti giorni sognano e immaginano cosa vorrebbero fare? Il modo giusto per stare bene è avere un lavoro appagante, trovarsi nella condizione e nella posizione di dire: io amo quello che faccio, lo faccio bene perchè mi fa stare bene e sono utile alla mia società, ma poi ci si rende conto che è impossibile, perchè ti devi affidare a dei progetti di finanziamenti agevolati per i giovani, regionali ed europei, dove la burocrazia boccia l’entusiasmo e per attingere ai finanziamenti bisogna avere già i capitali necessari, quindi inaccessibili per molti giovani. La società dovrebbe usufruire di talenti, gente intelligente e intraprendente che può solo migliorare sensibilmente l’intera comunità. Il nostro progetto, che vogliamo chiamare “Il laboratorio di idee”, consiste nella creazione di uno staff di tecnici con il compito di valutare le idee che vengono proposte, scegliendo le migliori idee, sviluppando il costo della realizzazione. Il compito dell’Amministrazione Comunale sarà di dare garanzie per l’intero importo, per la realizzazione dell’idea, agli istituti di credito, affiancando un tutor nella realizzazione e con la responsabilità e gestione del capitale garantito. Questo progetto potrebbe far sì che i migliori “cervelli” rimangano nella propria terra creando benessere, molto spesso idee innovative dei nostri giovani vengono sfruttati da multinazionali solo perchè non si ha la forza dei capitali per realizzarli nella propria terra”. 

Botta e risposta fra l’Associazione “I Quartieri” e i Giovani Democratici

Scrive l’Associazione I QuartieriIn politica la logica della “sigla” impersonale e non identificabile, evoca sempre scenari pericolosi, ricorda i citati “omissis” che oggi Salvatore Scalzo tira fuori dal suo cappello, cercando di farne motivazioni da campagna elettorale, ma dimenticando che nel confronto dialettico e democratico bisogna metterci la faccia, senza costruire sulle menzogne delle verità ! Proprio per questo sarebbe opportuno che I Giovani Democratici, legittimamente dietro la loro denominazione ci mettessero la faccia, riattivando quel circuito sui problemi e non sulle enunciazioni, rispetto ai quali siamo disponibili ad un confronto, senza dover giocare una partita a carte con un sostenitore anonimo.

Di certo dietro il cattivo costume dell’anonimato si nasconde tutto: la verità e la bugia, la cultura e l’ignoranza, l’intelligenza e la stupidità, la passione ed il profitto; ma soprattutto si nasconde il vero valore della politica che cammina sulle gambe degli uomini, quando questi sono identificabili e non quando sono soltanto delle ombre virtuali con un coraggio da invertebrati. Strisciare nel ragionamento non genera il confronto sui problemi della città di Catanzaro, diventata un inferno dopo la gestione Olivo, che ha lasciato in eredità a tutti noi catanzaresi, senza distinguo di colore, un pacco dono – esplosivo – che si chiama Parco Romani e che, oggi, mette in predicato la tenuta dei posti di lavoro di tanti e forse la certezza di un reddito di tanti altri – i dipendenti comunali – che rischiano di non trovare i fondi a fronte di una procedura di pignoramento !

Questa è una verita ineludibile sulla quale possiamo fare un ragionamento di alta cultura (!) o di basso livello, di accellerazione generazionale o meno, ma che comunque non si risolve e non assolve quanti lo hanno generato: Olivo ed il centro sinistra Se questo è il  modello Catanzaro che il candidato Scalzo presenta ed eredita da quanti lo governano (Olivo, Occhini, Soriero), c’è da stare poco sereni !

La stessa serenità che i cittadini non avranno avuto nel sopportare i manifesti elettorali dei tanti, ma che oggi sono stati sostituiti dagli avvisi di pignoramento: un pignoramento di un intera città costruito in cinque anni di (non)governo e di tante incompiute…peraltro visibili a tutti !

La magia oggi non serve più, il cappello di Scalzo è vuoto ed il coniglio è morto

Rispondono così i Giovani Democratici – “I Giovani Democratici di Catanzaro, l’anima più fresca del PD del capoluogo, costituitisi in seguito alla straordinaria campagna elettorale per la carica di sindaco di Salvatore Scalzo (candidatura e campagna che hanno suscitato l’interesse e l’apprezzamento  della stampa nazionale e internazionale), sono tutti pienamente riconoscibili in città, a differenza di molte altre associazioni. Sin da luglio 2011 l’organizzazione giovanile del Partito Democratico, per usare un’espressione cara all’associazione “I Quartieri “, ci ha sempre messo la faccia!”.

Comincia così una nota di Marianna Veraldi, coordinatrice dei Giovani democratici di Catanzaro, che replica all’associazione “I quartieri”.  “Nei mesi della inconcludente amministrazione di centrodestra  appena dimissionata – prosegue –  i Giovani Democratici di Catanzaro con le loro facce, le loro braccia, le loro teste si sono dati da fare in ogni angolo della città incontrando i catanzaresi in cerca di ascolto e proposte, lasciati ai loro problemi da una giunta che ha pubblicamente ammesso il suo fallimento. La premura che  l’ associazione “I Quartieri” manifesta, asserendo che la politica è fatta di uomini è piuttosto chiara:  cercare miseramente un po’ di visibilità sulla carta stampata. Non accettiamo lezioni da un’associazione desiderosa, di “sfruttare” il momento elettorale attraverso l’unica arma che possiede: quella della delegittimazione dell’avversario politico.

I Gd non hanno bisogno di personalizzare le vicende politiche perché sono un organizzazione orizzontale e riconosciuta che non ha niente a che vedere con le associazioni – persona che di politico non hanno nulla ma perseguono esclusivamente fini personalistici. Noi non abbiamo velleità elettorali, il nostro candidato è Salvatore Scalzo! Un candidato libero e inattaccabile sul quale puntualmente, alcuni signori che non brillano di obiettività, fanno ricadere responsabilità che non gli appartengono. Vorremo invitare alla cautela e ad un serio esame di coscienza, infine,  coloro che attribuiscono all’amministrazione di centrosinistra tutti i problemi che la città si trova ad affrontare, dimenticando che, esclusa l’esperienza  Olivo, a Palazzo de Nobili, negli ultimi venti anni ha governato quasi sempre il centrodestra, e con quali risultati? Le stesse facce che da decenni – conclude Veraldi –  si alternano alla guida della città riscoprono oggi improbabili sostenitori che trovano nella delegittimazione dell’avversario la loro unica proposta politica”.

 

 

Comunicati politici

I Giovani Democratici replicano a Lomonaco e Mungo

Una certa destra catanzarese continua a seguire e praticare il modello dell’autoritarismo e dell’estremismo per evitare un confronto democratico, per eludere gli argomenti seri di crescita e le vere prospettive di sviluppo del territorio, come ha sempre fatto e continuerà a fare. E’ evidente che una fetta della stessa PDL, letteralmente divisa e frantumata, prova oramai imbarazzo innanzi a taluni personaggi che “occupano” con arroganza le istituzioni da diversi lustri e impongono le regole, o meglio, le non regole del farsi politico. Perché di politico, ci piace precisarlo, nelle suddette figure e relative azioni, c’è assolutamente poco. Cosa hanno fatto i soliti volti noti di cui anche i muri sono stufi di dover sostenere il peso dei manifesti elettorali? Cosa hanno dato in questi anni e anni e anni di potere? Cosa hanno costituito per la Città dalle varie postazioni di rappresentanza? Gli unici loro obiettivi sembrano mirati a mantenere situazioni di interesse che hanno logorato un territorio che ha bisogno invece di serietà, spessore e di innovazione. Un trinomio che Salvatore Scalzo incarna magistralmente attraverso alte doti umane e professionali. Il vento di cambiamento che è riuscito ad innescare dai banchi dell’opposizione già in questi pochi mesi che hanno preceduto le dimissioni di Michele Traversa, sono visibili a tutti, sono chiari i punti snelli di un programma moderno ed all’insegna del cambiamento, cambiamento che non rinnega ma, diversamente, va orgoglioso di quanto validamente costruito dal precedente disegno di Città Accogliente e dei traguardi storici raggiunti. A questa destra danno fastidio i risultati raggiunti ed in prospettiva le cose che si vedranno e si realizzeranno. Chi etichetta questo progetto, che è stato preso ad esempio in tutta Italia, come semplice giovanilismo teso a cancellare il passato, commette un errore di valutazione o di mala fede. Scalzo ha sempre parlato alle istituzioni, agli ordini professionali, al mondo della scuola, dell’università, della cultura, dell’associazionismo, della sanità, del lavoro, dell’imprenditoria, alle famiglie, a tutte quelle forze che non si distinguono per l’età, per l’estrazione sociale, per l’appartenenza insensata, ma per la voglia di costruire un percorso vincente assieme, con una metodologia condivisa, con una crescita collettiva, e che si differenzia da chi ha a cuore esclusivamente gli interessi personali e di poche lobby. Il progetto Scalzo, affianco agli importanti apporti nazionali e regionali, riguarda le forze riformiste e moderate, ha in mente una Città europea, aperta, in cui si premia il merito e non il servilismo, in cui hanno la meglio le idee e non le promesse, in cui si realizzano i gangli vitali e non i soli interessi.

Quanti di una parte del PDL, quella che oramai tutta la Città conosce per il  basso livello culturale e politico, vorranno continuare ad attaccare usando i mezzi della delegittimazione gratuita e selvaggia, non troveranno terreno fertile con chi ha a cuore il bene collettivo. Costoro parlano di “limbo” per Catanzaro, noi senza voler esagerare, vorremmo metaforicamente parlare di “inferno”, un inferno che è stato materializzato da chi ha tratto beneficio dal lasciare la gente nel bisogno. I vari professori e politologi, la “strana coppia” Mungo – Lomonaco e chi passa loro delle veline (strumenti d’un’unica regia), ha stancato. Anzi proprio ai Lomonaco e ai Mungo, consigliamo di correggere il nome della loro lista alle prossime elezioni. Sarebbe più opportuno sostituire a “Per Catanzaro”, “Per Mungo e Lo Monaco”, visto che la storia dimostra che queste liste sono funzionali solo ad assicurare ai signori organizzatori dei facili assessorati, senza averne le competenze per esercitarli nell’interesse dei cittadini. E pare sia giunto davvero il momento che questa gente chiarisca nella sostanza come si motiva la loro affermazione, come si ottengono i tanti sbandierati liberi consensi, a cosa è dovuto questo presunto successo che, va ricordato, nel suo significato autentico, è la mera “abilità” di “far succedere le cose”.

 

Una nuova alleanza per le elezioni comunali di Catanzaro; insieme Udeur, Socialisti Riformisti e Azione Popolare

Una nuova aggregazione politica è scesa in campo per cambiare il volto della città. Udeur, Socialisti Riformisti e Azione Popolare hanno unito le forze per dare vita ad una nuova squadra politica in vista delle prossime amministrative del 6 e 7 maggio. La coalizione – presentata oggi a Palazzo di Vetro -, che resta aperta al dialogo con associazioni e altre voci provenienti dalla società civile, ha in mente di proporre un’alternativa di governo alla città: “Le dimissioni di Traversa hanno rappresentato il triste epilogo dopo anni di errori amministrativi – ha detto Mariateresa Laurito, presidente del circolo I Socialisti Riformisti -. Siamo uniti nella volontà di individuare la figura di un candidato sindaco attorno a cui costruire una nuova squadra di dirigenti pronta a lavorare per il bene comune in uno spazio libero ed autentico”. Anche la rappresentanza catanzarese di Azione Popolare, composta da Giuseppe Mazzullo, Filippo Capellupo e Giuseppe Apostoliti, ha lanciato un appello affinchè le forze sane della politica e della società si uniscano per ritornare ad una situazione amministrativa “normale”. Erano presenti alla conferenza stampa anche l’Udeur, rappresentata dal segretario cittadino Antonio Torchia; Lanfranco Calderazzo per l’associazione Progetto Città e Tonino Talarico del Polo civico. “Serve una politica di più ampio respiro – hanno detto ai giornalisti – che, intervenendo nei settori prioritari della sicurezza e della legalità, possa aiutare la città di Catanzaro a riappropriarsi del suo ruolo di capoluogo”. L’intento della nuova aggregazione è quello di correre da soli al primo turno: “Crediamo di rappresentare una valida alternativa per gli elettori – si è detto in chiusura – anche perché, al momento, non è così scontato sapere chi andrà al ballottaggio”.

Comunicati politici

Socialisti, Udeur e Azione Popolare in conferenza stampa si presentano

Sarà presentato domani  10 febbraio alle ore 16 nella sala Giunta della Provincia di Catanzaro, il progetto politico a cui in questi giorni hanno lavorato i socialisti Riformisti, Azione popolare, Udeur e componenti dell’associazionismo catanzarese. Un progetto che si propone di essere parte attiva nelle prossime amministrative del 6 e 7 maggio prossimi e che  vuole porre la pietra fondante di quella grande aggregazione di area moderata di cui la città sente fortemente il bisogno per essere governata fuori dalle logiche particolari e secondo l’interesse generale. Un progetto questo, che sarebbe nato comunque proprio per dar voce ai tanti che vogliono essere partecipi della vita politica della città, intendendo per ciò non l’occupazione di centri di poteri ma la costruzione di un progetto organico che garantisca la governabilità ma soprattutto l’interlocuzione proficua con i cittadini e l’accoglimento delle istanze della gente.

Tavano, di “Per Catanzaro” “spara” su Scalzo

“Si scrive Scalzo, si legge Olivo. Il candidato di parte del centrosinistra, non riconosciuto da Svolta Democratica e da pezzi importanti del Pd,  ha gettato subito la maschera”. Lo scrive Sergio Tavano, segretario Movimento PerCatanzaro. “A coordinare la sua campagna elettorale – si legge nella nota – è stato chiamato proprio l’ex sindaco che passerà alla storia per avere riempito la discarica di Alli con i rifiuti di Napoli e per avere comprato Parco Romani a prezzi stratosferici. Ma non basta! A difenderlo sulla stampa interviene proprio l’ex portavoce dell’ex sindaco. Più di così! Anche un bambino capirebbe che Scalzo è un candidato sotto tutela, dietro il quale si agitano tutti i pezzi della nefasta nomenklatura della giunta Olivo.

Tornano i fantasmi di un centrosinistra che ha saccheggiato la città, portato al collasso le società partecipate, ridotto in ginocchio il centro storico. Il giudizio lo hanno già dato i cittadini nove mesi fa, mandando a casa la peggiore giunta della storia, tanto che solo un assessore su dieci è riuscito a farsi eleggere consigliere comunale.

Siano convinti – conclude Tavano – che tale giudizio non si sia modificato e che il centrodestra ha tutte le carte in regola per riproporsi alla guida della città, con un candidato sindaco autorevole, liste forti e rappresentative, programmi ed idee chiare per risollevare le sorti di una Catanzaro paralizzata da cinque anni di malgoverno delle sinistre”.

L’ex assessore al bilancio, Filippo Mancuso, saluta l’ADC e forse lascia la politica

“Dal giorno in cui nella città di Catanzaro è arrivato il Commissario  Prefettizio, con il conseguente azzeramento degli organi politici,  si assiste continuamente ad episodi speculativi, ad  attacchi indiscriminati, a beceri pettegolezzi  che poco hanno  a che vedere con la prospettiva di migliorare la nostra città attraverso un confronto politico leale”. 

“In questo contesto – prosegue –  non solo ritengo conclusa la mia esperienza all’interno di Alleanza di Centro, che ringrazio nella persona di Franco Longo, mio amico personale, ma ritengo necessaria una mia fuoriuscita dall’attuale agone politico  in quanto poco si adatta alle mie attitudini personali.  Penso che la politica debba unire e non dividere, debba essere confronto e mai scontro. Io ed i  miei amici e sostenitori pensiamo sia necessaria una pausa di riflessione per non rischiare di svolgere male i compiti e le funzioni  che l’elettorato  mi potrebbe demandare con il voto. Riproporrò la mia candidatura – conclude Mancuso –  solo se riuscirò a trovare gli stimoli giusti nel contesto di un programma politico che veda al primo posto il rilancio della città  nella trasparenza amministrativa, caso contrario sono pronto ad assistere da semplice elettore alla  prossima sfida elettorale”.

Comunicati politici

Nota di Carlo Scalfaro, Coordinatore Circolo PD “Enzo Lauria” Catanzaro

Capisco che certe abitudini sono dure a morire e dunque non desta meraviglia il fatto che Massimo Lomonaco tenti di ragionare come se il tempo si fosse fermato ai nefandi fasti berlusconiani di qualche mese fa. E dunque la solita e stantia solfa di tentativi di delegittimazione dell’avversario, di incrollabile fiducia sulle magnifiche sorti del centrodestra e varie amenità. In effetti, non mi dispiace . E’ la dimostrazione plastica della incapacità del centrodestra catanzarese di fare i conti sino in fondo con il fallimento eclatante del suo progetto di governo della città e della inadeguatezza  di un ceto politico raccogliticcio, unito sette mesi or sono nel progetto di conquista della città ma profondamente diviso su chi sarebbe stato il più forte a dettare le regole del saccheggio. 
Non hanno ancora capito che Catanzaro sta voltando pagina e che la candidatura di Salvatore Scalzo e’ l’espressione di alto profilo per affermare una nuova civiltà della politica e della partecipazione democratica dei cittadini. Ci piacerebbe confrontarci, anche aspramente, con una destra moderna ma a quanto traspare dalle posizioni di Lomonaco non ve n’e’ alcuna traccia. Solo, pertanto, tentativi di delegittimazione, proclami vecchi e qualche umorismo involontario.
Perché mai sarebbe leggittimo il ricorso al TAR di esponenti del centrodestra e non e’ leggittimo il controricorso di Scalzo e di SEL? Mistero. C’è molta confusione sotto il cielo . Ma non poteva essere diversamente.

La nota dei Giovani Democratici in risposta a Lomonaco

“E’ l’ex Assessore Massimo Lomonaco, mago del trasformismo politico catanzarese, ad essere fuori dalla realtà. Riusciamo a comprendere la delusione della poltrona persa,la disperazione per un “evento”,quello delle dimissioni di Traversa,non previsto e comprendiamo le difficoltà nel mettere in piedi una seria alternativa alla candidatura di Salvatore Scalzo dopo la “beffa” consumatasi ai danni del Capoluogo di Regione ad opera di una “armata” per nulla invincibile”. E’ la replica dei Giovani Democratici all’ex assessore. “I Catanzaresi hanno potuto comprendere che “pagano” sulla loro pelle il riposizionamento di un centrodestra che non riesce ad uscire fuori dalla logica del destino personale dei “soliti noti” – prosegue la nota -;altro che lezioni democratiche e “governi tecnici”,sostenuto,lo ricordiamo all’incauto Lomonaco, anche da Berlusconi e dal terzo Polo. A Lomonaco sommessamente ricordiamo che il PdL in altre realtà è stato addirittura capace di fare primarie per scegliere candidati a Sindaco (già tenutesi a Frosinone e prossime a Palermo) mentre a Catanzaro a decidere per tutti sono “quattro poltrone” non si sa bene in nome e  per conto di quali interessi immaginando che il popolo sia “bue”. Per il resto vogliamo soltanto ricordare a Lomonaco, che, non più tardi di una settimana addietro, per come riportano le cronache, Denis Verdini, coordinatore nazionale del PdL, ha “scodellato”, in uno dei tanti vertici di Palazzo Grazioli, i sondaggi commissionati in tutti i  Capoluoghi di provincia interessati al voto di primavera:il risultato è che la PdL perde in tutti i 28 Comuni capoluogo interessati,Catanzaro compresa. L’ex Assessore Lomonaco naturalmente non è al corrente di questo:noi non lo disturbiamo affatto e lo lasciamo, in riva al fiume, a pensare del destino della Città di Catanzaro miseramente arenatosi per la esclusiva responsabilità dei tanti Lomonaco del centrodestra;per il resto noi non ci preoccupiamo perché abbiamo scelto di stare dalla parte della Città e dei suoi bisogni,come prima e più di prima”.

 

Nota dell’ex consigliere Mungo eletto nella “Lista Traversa” alle ultime elezioni

Mentre la Città non rimpiange la strana coppia Olivo – Scalzo la ricandidatura di Salvatore Scalzo assume una duplice valenza politica. Da una parte, rafforza il processo di conservazione della specie politica del centro sinistra affossando una qualità dell’offerta politica credibile ed all’altezza delle sfide che la città impone, che il centro sinistra è incapace di incarnare. Infatti ancora una volta sotto i connotati di salvatore Scalzo si celano tutti i restaurandi ceti del vecchio mondo politico del Centro Sinistra ormai al tramonto, con una chiara investitura venuta dai simulacri di un tempo che non esiste piu’.

Dall’altra, le riserve, le perplessità, i distinguo, i mal di pancia , gli ammiccamenti, i trasversalismi che hanno accompagnato la fase della candidatura dell’agnello sacrificale Scalzo, dimostrano quanto forte sono state le resistenze al presunto rinnovamento, che con la ricandidatura di Salvatore Scalzo chiude, “ finalmente “ definitivamente ogni prospettiva per il futuro dello stesso centro sinistra nella Città di Catanzaro.

Di tutti questi segnali inequivocabilmente negativi, occorre che la Città ne prenda atto, affinchè Catanzaro tutta comprenda che votare Salvatore Scalzo a sindaco della Città significherebbe restaurare l’amministrazione Olivo che ha prodotto in cinque anni di governo di centro sinistra un vero e proprio collassato totale, relegando Catanzaro nel limbo più profondo.

Pertanto Condivido e sottoscrivo quanto affermato da Massimo Lomonaco e cioè che il giovane Salvatore Scalzo, si avvia a consolidare il suo curriculum di “ perdente di successo ”; ed infine faccio i miei complimenti ai giovani democratici che hanno arruolato tra le loro fila alcuni professionisti del trasformismo politico catanzarese,come i socialisti di Guerriero che a seconda delle stagioni continuano a togliere dalla naftalina una proposta politica non più credibile, continuando a viaggiare a corrente alternata a secondo delle convenienze politiche. Cari Giovani Democratici bel rinnovamento complimenti…..!!!

 

Dirittocrazia Popolare in campo con Salvatore Scalzo, pronta una lista civica

“Nei giorni scorsi, c’è stato un incontro tra rappresentanti dell’Associazione Dirittocrazia Popolare e il candidato Sindaco della coalizione del centrosinistra Salvatore Scalzo, nell’incontro i rappresentanti dell’associazione hanno esposto al candidato sindaco, due proposte che l’associazione portava avanti da tempo, la prima; le riprese televisive dello svolgimento del Consiglio Comunale, pubblicate sul sito del comune e trasmesse su tv locali; la seconda proposta, il rendiconto trimestrale o semestrale dei costi e interventi effettuati dell’amministrazione comunale pubblicate sul sito dello stesso”. Lo dichiara Massimiliano Giglio del movimento Dirittocrazia Popolare. “Il candidato Scalzo, condividendo in pieno le nostre proposte, li ha accolte con molta disponibilità garantendoci che faranno parte integrale del suo programma – prosegue la nota -. In riferimento all’accoglimento delle nostre due proposte da parte del candidato sindaco Salvatore Scalzo, ieri si è tenuta una riunione tra i componenti dell’associazione per riorganizzare il direttivo, avendo avuto negli ultimi giorni molte adesioni, e decidere una nostra scesa in campo alle prossime elezioni comunali a sostegno del candidato sindaco Salvatore Scalzo. Dopo una lunga consultazione, si è deciso all’unanimità il nuovo direttivo composto da, Massimiliano Giglio, Luca Chiaravalloti, Salvatore Barberio, Laura Varano, Guerino Catania, Davide Foderaro e Alex Tolomeo. Il nuovo direttivo all’unanimità ha deciso la partecipazione alle prossime consultazioni elettorali, con un rappresentante dell’associazione in una lista civica in supporto al candidato del centrosinistra Salvatore Scalzo, la scelta è stata dettata per una voglia di cambiamento radicale della politica cittadina, appoggiando un giovane con un amore incondizionato per la nostra città, umile, disponibile e sempre vicino ai cittadini che condivide le nostre battaglie contro qualsiasi sopruso, per la legalità e trasparenza. A breve comunicheremo il nome della persona che ci rappresenterà alle prossime elezioni”.

Comunicati politici

Si entra nel clima elettorale

E’ iniziata la campagna elettorale e Massimo Lomonaco presidente del movimento “Per Catanzaro” nonché ex consigliere dell’amministrazione Olivo e assessore della Giunta Traversa si rivolge a Scalzo, candidato a sindaco per il centro sinistra alle  prossime elezioni in merito alla costituzione in giudizio al Tar. Carmine Gallippi rappresentante della Lista Scopelliti ironicamente invece ringrazia la Giunta Olivo.Il PSI conferma invece il suo sostegno a Scalzo.

Nella sezione apposita “Comunicati Politici” pubblicheremo periodicamente e quando ne avremo lo spazio i comunicati stampa che arriveranno di candidati, presidenti di movimenti e via dicendo…


 

 

La nota di Lomonaco 

Il giovane Salvatore Scalzo, espressione dell’ala dura della sinistra catanzarese, si avvia a consolidare il suo curriculum di “perdente di successo”. Candidato per la seconda volta dall’alto, con un atto d’imperio che ha escluso parte del PD e perfino la lista di Enzo Ciconte, viene già bocciato senza appello dai primi sondaggi che danno stravincente al primo turno il candidato dell’alleanza PdL-Udc.

Incapace di costruire un’alternativa credibile a quella che resta la solida maggioranza in città, Scalzo punta tutto sullo scandalismo e sul giustizialismo. La sua iniziativa di resistere davanti al TAR al ricorso presentato dalla maggioranza uscente contro il commissariamento del Comune è grottesca. Voglio solo ricordare all’ex consigliere Scalzo che il ricorso al TAR mirava, e mira tuttora, a chiarire un caso giuridico senza precedenti in Italia, salvaguardando le prerogative democratiche di un Consiglio comunale eletto dal popolo.

Noi siamo rispettosi delle decisioni che i giudici amministrativi adotteranno. Restiamo convinti delle nostre argomentazioni e, soprattutto, dell’opportunità che a gestire la fase di transizione siano gli organi legittimamente eletti e non i commissari.

Rigettiamo con sdegno l’interpretazione di Scalzo, secondo cui lo scopo del centrodestra è quello di lucrare qualche voto con l’esercizio del potere. Una coalizione che solo otto mesi fa ha stravinto con l’80 per cento dei voti non ha bisogno di questi mezzucci.

Emerge semmai la differenza di cultura democratica tra noi e Scalzo: noi siamo per la difesa delle istituzioni e delle prerogative democratiche; loro sono per i commissari e per i governi tecnici che non hanno legittimazione popolare.

Non è un caso che in questa iniziativa, che io continuo a definire grottesca, Scalzo si sia fatto “assistere” da un partito antagonista per eccellenza, Sinistra e Libertà, e addirittura accompagnare da un dirigente lametino di quello stesso partito. Ciò testimonia lo scarto abissale che esiste tra Scalzo e la città di Catanzaro, uno scarto che sarà puntualmente confermato il prossimo 6 maggio.

 

La nota di Gallippi 

Credo sia giusto, visto gli ultimi accadimenti, dedicare un punto del programma del buon Scalzo all’ex sindaco e a quel centro sinistra che oggi offre in dote, a chi amministrerà il comune, un debito di oltre quattromilioni di euro. Di fatti, solo per ricordare, alla faccia della democrazia e della rappresentatività popolare, a pochi giorni dalla chiusura del mandato della passata amministrazione, la Catanzaro Servizi si costituisce per acquistare una quota dell’immobile “Parco Romani” da destinare a centro fieristico. Il tutto senza alcun parere da parte del consiglio comunale, che fondamentalmente aveva fatto semplicemente una scelta diversa poco tempo prima. Ricordo con estrema semplicità una “nota” relativa alla disamina del problema in questione, fatta attraverso una richiesta da parte del responsabile del procedimento della Catanzaro Servizi, ad un professionista della materia, il quale evidenziava come “Il Consiglio comunale non ha competenza in materia di localizzazione ed ubicazione dell’intervento anche in forza delle norme che regolano la competenza ripartita tra gli organi comunali, stante la competenza esclusiva dirigenziale in materia di atti di gestione e che prevale in maniera assoluta anche l’applicazione del principio ulteriore che consente, al limite, anche la convalida degli atti eventualmente assunti da organo affetto da incompetenza relativa, posto che un successivo atto posto in essere dall’organo competente ha natura giuridica ed efficacia di convalida con sanatoria dello stesso con efficacia ex tunc, cioè fin dal momento della emanazione originaria del provvedimento. Gli organi comunali – si leggeva ancora – sono estranei anche al procedimento di spesa e non hanno pertanto problemi di copertura finanziaria delle spese considerato che, la Catanzaro servizi spa è anche esclusiva destinataria delle erogazioni finanziarie fino alla concorrenza integrale di contributo statale accordato”. Detto ciò viene quindi da chiedersi, come mai il Consiglio si fosse espresso, precedentemente all’acquisto, in merito alla posizione dell’ente fiera in località Germaneto (non essendo competente) e soprattutto come mai ci si affligga tanto a far quadrare i conti, all’interno della macchina comunale, visto che gli stessi organi sono “estranei al procedimento di spesa”.

Ritengo quindi doveroso, per appartenenza politica, che il candidato Sindaco di centrosinistra offra nei suoi punti programmatici una lettura della situazione in questione senza saltare alcun passaggio chiave e soprattutto chiarisca quale ritenga sia la sua soluzione migliore finalizzata alla chiusura della diatriba con i venditori.   

 

La nota diffusa dal Psi Catanzaro

Nel momento in cui la destra è impegnata a togliere dalla naftalina un qualche candidato in grado di continuare, nel solco del governatore della regione, lo spolpamento della città capoluogo di regione il Partito Socialista Italiano prosegue il suo impegno al fianco del candidato sindaco Salvatore Scalzo. Con queste parole si è aperto oggi un proficuo confronto tra l’aspirante sindaco e i vertici provinciali e cittadini del PSI per definire, insieme, un percorso elettorale che consentirà al candidato di incontrare i tanti simpatizzanti socialisti che dal 1994, quando il PSI eleggeva 11 consiglieri comunali, non si ritrovavano coesi su un percorso politico programmatico di fianco al centro sinistra nelle elezioni comunali di Catanzaro. L’incontro – dichiara Scalzo – è un atto dovuto in quanto il PSI sin dal primo momento ha inteso condividere e sostenere la mia candidatura, ed anche in quanto riconosco a questa realtà partitica un ruolo fondamentale, storico ed attuale, nelle dinamiche cittadine del quale spero, qualora sarò il Sindaco della città, di potermi avvalere per costruire una Catanzaro migliore di quella che oggi ereditiamo.

Compiaciuti dell’incontro con il candidato sindaco, Otello Celia e Salvatore Carmeli, rispettivamente segretario cittadino e provinciale del PSI, hanno posto l’attenzione sul ruolo che la sinistra riformista può svolgere in una società come quella catanzarese “profondamente lacerata dal continuo ridimensionamento voluto dal centro destra regionale e locale, nonché vessata dalla continua perdita di posti di lavoro a causa della profonda crisi in cui versano i tanti commerciati e le attività imprenditoriali in generale che continuano, con sacrifici, a mantenere aperte le proprie attività mentre il governo regionale invece preferisce destinare risorse a futuribili grandi imprese industriali di cui in provincia di Catanzaro non vi è traccia.”

Continua Celia: la più volta dichiarata volontà di svuotare di contenuti il policlinico e l’ospedale di Catanzaro, il ridimensionamento delle risorse da destinare ai servizi sociali della città capoluogo ci dicono che Catanzaro, nel disegno di questa destra inconcludente, è destinata a perire se non vi sarà una sterzata decisa verso un centro sinistra nuovo che mette a disposizione tutte le sue migliori energie affinché il bene comune non rimanga solo un concetto demagogico, ma possa davvero realizzarsi”.

Conclude Carmeli – “comunemente alla volontà di Salvatore Scalzo anche il PSI ritiene che oggi sia indispensabile aprirsi a tutte quelle forze politiche, culturali, associazionistiche e alle tante risorse umane capaci presenti in città per coinvolgerle in un progetto reale che consenta a Catanzaro di guardare al futuro con maggiore speranza rispetto a quella che ci prospetta oggi il centro destra che cammina in avanti guardando ad un passato tutt’altro che roseo. Se è vero come sembra esserlo che ad un sindaco che ha abbandonato la città nel 2011 se ne ripropone un altro che, per scelte personali, incurante del nostro destino fece la stessa scelta nel 2005, lasciando il ruolo che la città gli aveva generosamente tributato”. 

Comunicati politici

Riccio su Giovino replica al Pd e Rizza interviene sull’operazione “Chiosco”

 

Eugenio Riccio, consigliere comunale della Lista Traversa replica al dirigente del Pd Tarantino in merito ai lavori di carattere ambientale di Giovino
 

“Tarantino del Partito Democratico di Lido lamenta problemi di natura ambientale in quel di Giovino coinvolgendo nella ”querelle’ il sottoscritto reo del suo passato impegno quale presidente della commissione Ambiente e per aver conseguito un ottimo risultato elettorale. Vorrei replicare – dice Riccio – elencando quanto fatto in pochissimi giorni dal Sindaco di Catanzaro, on. Traversa, lungo il litorale di Giovino. Ma tant’è, i risultati sono sotto gli occhi di tutti e tra pochissimi giorni i catanzaresi potranno fruire del litorale di Giovino rinnovato nel look e privo dei problemi che ne riducevano le potenzialità turistiche da decine di anni. Colgo invece l’occasione per ricordare a Tarantino, auspicandone uno sprazzo di lucidità, i danni causati negli ultimi anni dal suo partito nella gestione delle politiche ambientali in città: sequestro isola ecologica località Pistoia, fallimento raccolta differenziata, saturazione discarica Alli, pre-fallimento società ”Ambiente e Servizi’.

 

Il consigliere comunale di ADCRoberto Rizza, interviene sull’operazione Chiosco 

“L’operazione Chiosco – dice Rizza – portata avanti in maniera congiunta da Polizia e carabinieri, ha permesso di assicurare alla giustizia un gruppo pericoloso che, senza soluzione di continuità, spacciava droga utilizzando per i suoi scopi criminali anche dei minori. La mia riflessione non è solo un formale compiacimento alle forze dell’ordine e alla magistratura ma va oltre. Gli oltre 120 uomini impegnati hanno portato avanti mesi di indagine pur tra le mille ristrettezze di risorse che sono destinate alle forze dell’ordine. Non mi sfugge che parte rilevante delle accuse agli arrestati muove da uno strumento che in questi casi si rivela indispensabile, le intercettazioni”. “Ma l’intercettazione non è solo l’ascolto della telefonata – continua Rizza – è anche la sbobinatura, la trascrizione la scelta delle conversazioni penalmente rilevanti. Tutto questo non può e non deve farlo una sola persona, come spesso accade con un evidente aggravio sui tempi. Per ciò che riguarda l’impatto sul territorio i quartieri sud hanno bisogno di questa forza propulsiva che ridia, alle tante persone per bene che vi abitano, il coraggio e la sicurezza del fatto che lo Stato esiste dappertutto ed è riconoscibile in quegli uomini e quelle donne che silenziosamente, a costo dei loro stessi affetti mettendo in pericolo la loro stessa vita, ogni giorno e ogni notte trascorrono il loro tempo a capire quando è il momento giusto per intervenire.Da qui la società civile deve trovare il coraggio di reagire, denunciare, non tirarsi mai indietro davanti a una forza che si nutre di metodi militari e organizzati ma che è certamente inferiore alla comunità di gente per bene”. “Ecco perché – dice ancora il consigliere comunale – è necessario ora creare dei veri e propri avamposti di legalità nelle zone più a rischio della città. Mi conforta sapere che gli uffici comunali stanno lavorando al progetto Pon che prevede la riqualificazione del centro sociale dell’Aranceto come primo simbolo di un nuovo modo di pensare i quartieri. Non ci possono essere primogeniture in questi casi né rallentamenti, è necessario però essere rapidi nell’esecuzione, i Pon hanno dato dimostrazione di essere programmi validi e in alcuni casi risolutivi che in altre realtà, anche più difficili della nostra, hanno creato davvero quella rete che possa servire da protezione a tutti i cittadini che hanno bisogno di fidarsi e di sentirsi sicuri.Alle forze dell’ordine va il mio ringraziamento e la mia vicinanza con il messaggio che l’amministrazione comunale sarà sempre loro vicino”.


Comunicati politici

L’assessore Talarico risponde a Mpa sulle strisce blu

In merito alla nota diramata dal Commissario Provinciale del Movimento per le Autonomie, Carmine Galippi sulla cartellonistica relativa alle strisce blu di via Piave e via Pugliese è bene precisare che anche questo compito non è di competenza dell’Assessorato alla Mobilità, ma, bensì, dell’AMC. Convengo con Galippi – che ringrazio per le puntuali e costruttive segnalazioni -, che quella cartellonistica vada tolta, tuttavia, nonostante siano stati avvertiti gli uffici preposti, è bene sapere che la pubblica Amministrazione è molto spesso “rallentata” dalla burocrazia. E’, infatti, stata espletata da pochissimo la gara per quel che concerne la manutenzione relativa alle strisce blu. Non sempre, quello che sembra semplice e veloce, nella pubblica Amministrazione lo è. Ricordo, inoltre, che le strisce blu, che erano state già realizzate dall’AMC con la passata Amministrazione, sono state rese decisamente più fruibili alla cittadinanza proprio dal sottoscritto, infatti, mentre prima i fruitori dovevano parcheggiare l’auto e recarsi alla ricerca delle prevendite dei “grattini” (col rischio d’incappare in ingiustificate multe), oggi, invece, sono stati installati dei parcometri di ultima generazione alimentati da pannelli solari. Catanzaro è quindi all’avanguardia in Italia per quel che concerne questa strumentazione. Ovviamente ogni cosa è migliorabile, ma quando c’è di mezzo la pubblica Amministrazione bisogna comunque rispettare la tempistica necessaria. Al fine di velocizzare     questa operazione mi impegnerò in prima persona affinché questa incongruenza venga definitivamente rimossa.   

Autore

Salvatore Ferragina

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