La Striscia

Tre punti d’oro per il Catanzaro argentino

Giampà e “trattore” Bugatti regalano la vittoria in rimonta sul Campobasso: è secondo posto in solitudine

Catanzaro-Campobasso non sarà una classica come Catanzaro-Perugia ma è pur sempre una sfida di cartello giacché i molisani vantano fra l’inizio e la metà degli anni 80 presenze in cadetteria, e contro i giallorossi hanno disputato sfide importanti anche in C2. Il clima prima della partita è quello di sempre; c’è entusiasmo e attesa perché oggi il Catanzaro si gioca una fetta importante del suo campionato. Dopo i classici gesti scaramantici che coinvolgono anche il presidente e il mister con un caffettino al bar nei pressi dello stadio, e dopo che un tifoso storico infila una coroncina di peperoncini rossi nel taschino della giacca del sempre elegante Cosentino si può entrare sugli spalti.

C’è curiosità per vedere quanti saremo. Riconfermare i presenti di Perugia è un’impresa difficile di questi tempi; chi è stato in tribuna domenica scorsa è difficile che con la crisi attuale spenda 75 € in tre settimane (considerando che la prossima sarà di nuovo in casa) senza contare le spese aggiuntive se arrivi da fuori Catanzaro e se dietro hai qualche figlio da portare. Qualcuno potrebbe risponderci dicendo che ci sarebbe la curva a 12 €, ma non tutti riescono a vedere la partita dal settore più popolare anche perché nel corso degli anni il terreno di gioco è stato allontanato dagli spalti e ciò che accade sotto la “Mammì” il più delle volte si può solo immaginare. Fa bene il presidente a volere uno stadio degno, l’hanno avuto altre società che avrebbero meritato il campetto “di Purverata” ed è giusto che lo richieda chi ha investito nel Catanzaro Calcio come nessuno mai ha fatto in questi anni. Alla fine comunque siamo in 4.000 e se ci fossero stati i “distinti” (chiusi proprio quando abbiamo squadre che giocano al calcio), 5.000 presenze non sarebbero state un’utopia. Prima di addentrarci nella partita due parole sull’amplificazione dello stadio: se contro il Perugia dagli altoparlanti non si sentiva nulla, oggi (almeno in curva) sembrava essere su Viale Isonzo quando i rom sfrecciano con lo stereo a palla e ti rincoglioniscono. E poi un piccolo appunto al bravo speaker giallorosso; We are The Champions sarà pure bella, anche se con quell’amplificazione sembrava di essere in una discoteca di battaglia alle 2 di notte, ma nulla a che vedere con “Aquile Aquile” o con “Catanzaro alé alé alé, Giallorossi alé alé alé”. Lasciamo perdere il “We Are” conserviamocela per l’Europa e andiamo tranquilli con i nostri successi che in Calabria sono da sempre nella Hit Parade.

Cozza l’ha detto ieri in conferenza stampa e noi l’abbiamo ribadito: sono queste le partite più difficili, altro che calendario in discesa. Poi forse qualcuno dimentica che nel “Ceravolo” pur essendo un fortino inespugnabile in questo torneo, per il suo fascino e per il suo pubblico ognuno cerca di mettersi in evidenza. Con tutto il rispetto per gli altri “impianti”, non dimentichiamo che il nostro stadio pur avendo gli sgabuzzini per tribuna stampa è stato frequentato da fior di campioni, quindi chi viene a giocare qua si esalta a prescindere. La formazione che scende in campo è la solita, cioè quella che in linea di massima gioca da gennaio e vince ripetutamente dal 2012 con solo due pareggi esterni conquistati a Chieti e ad Aprilia. Il Catanzaro aggredisce da subito i molisani di Imbimbo e prima Quadri di testa e poi Carboni con un cross dentro l’area sfiorano il vantaggio. Appena il Campobasso si sistema però è micidiale; una ripartenza del brasiliano Cruz  (giocatore interessante) trova un corridoio a centrocampo e salta con facilità Sirignano provocando così superiorità numerica. Sul primo tiro Mengoni ci mette una pezza ma sulla ribattuta di Viscido nulla può fare e il Campobasso dopo 10 minuti è in vantaggio. I giallorossi non accusano il colpo e Carboni dopo 8 minuti inventa dalla sinistra un radente nel cuore dell’area di rigore: da destra Giampà arriva e mette dentro battendo il portiere dei lupi rossoblu e può esultare sotto la curva dove da ragazzino raccoglieva i palloni.

La partita adesso potrebbe essere in discesa ma il Campobasso c’è. Qua ci ritornano in mente le parole di Cozza in conferenza stampa a proposito del fatto che non esistono partite facili. Il Campobasso quando riparte è pericoloso perché il centrocampo dei giallorossi non fa il filtro che dovrebbe fare. Per fortuna Sirignano, ma anche Papasidero, leggermente in difficoltà all’inizio prendono le misure agli avanti molisani che insistono soprattutto per vie centrali. Il forte pelato riesce a supplire coprendo i varchi che si aprono a centrocampo dove sia Quadri, ma soprattutto Maisto soffrono la corsa dei centrocampisti avversari. Dopo un palo su punizione del Campobasso il Catanzaro macina gioco e crea molte occasioni ma sotto porta prima Masini per due volte e poi Carboni non riescono a segnare. A fine primo tempo diamo un’occhiata alla classifica. Il Lamezia sta perdendo e il Perugia pareggia ma gli occhi ci vanno sulle partite giocate dal Campobasso che sono ben due in meno rispetto a quelle delle aquile che giocano di continuo da un mese a questa parte. Ecco spiegata la grande corsa dei calciatori in maglia bianca e la tenuta atletica. Ma terranno questo ritmo? E’ la domanda che sugli spalti i competenti tifosi giallorossi si pongono.

Alla ripresa Cozza toglie Maisto che oggi in partita non è entrato e inserisce D’Anna spostando Giampà al centro. Successivamente opera la solita staffetta, fuori Esposito dentro Bruzzese. La manovra del Catanzaro è meno fluida, ma il Campobasso dopo averci spaventato all’inizio con un’ennesima incursione di Cruz che serve l’accorrente Rega, a tu per tu con Mengoni costretto a salvare il risultato riprende ad attaccare con veemenza. E’ meno bello rispetto al primo tempo, ma ci mette grinta e cuore e chiude nella propria area il Campobasso. Sfioriamo il vantaggio con un’incursione di Masini. La palla è quasi sempre nella metà campo dei lupi ma arriviamo sempre in ritardo sull’ultimo pallone decisivo. Il Campobasso si difende con quasi tutti i suoi effettivi, battiamo calci d’angolo a ripetizione (alla fine saranno 9 a 2) ma non riusciamo a passare. Addirittura su un’azione d’angolo (solita sofferenza sui corner) rischiamo di ritornare in svantaggio. Infatti, il loro centrale riesce a colpire di testa ma fortunatamente spara alto. Il 32° è il minuto decisivo perché Imbimbo toglie Cruz, e anche se Sirignano ormai è tornato ad essere imbattibile, il centravanti è sempre pericoloso. Ma è soprattutto il momento decisivo perché Cozza toglie uno stanchissimo Squillace (per la prima volta nessun cross oggi) e butta dentro il trattore argentino Bugatti.

Bastano 4 minuti all’umile argentino arrivato in un caldo fine luglio nella città dei tre colli per regalare tre punti (sono sei dopo la doppietta con l’Aprilia all’andata) importantissimi ai giallorossi. L’azione non è una di quelle studiate in allenamento. C’è un fallo laterale lungo (stile calcio inglese) che D’Anna scaraventa nell’area di rigore. Federico Bugatti difende la palla e con il petto riesce a portarsi a tu per tu con Ioime fulminandolo con un destro all’angolino.

Esplode il “Ceravolo”, esulta l’argentino e i suoi fans che riconoscono la serietà del ragazzo e l’impegno che mette in campo. La foto che vedete in alto è un omaggio al nostro “trattore” che in un noto bar a sud della città ha tanti estimatori.

Nei minuti finali non ci chiudiamo e non soffriamo, anzi reclamiamo due rigori, uno per presunto fallo su Carboni e un altro per atterramento di Quadri. Termina la partita e come al solito tutti sotto la curva a festeggiare. Domenica prossima arriverà L’Aquila e saremo senza Quadri e D’Anna, ma dal punto di vista degli allenamenti sarà una settimana “normale” perché non ci saranno turni infrasettimanali.

Cozza fa bene a guardare avanti, partita dopo partita tenendo tutti con la giusta tensione com’è avvenuto oggi. Anche noi tifosi dall’altra parte dobbiamo riuscire ad avere la stessa concentrazione sugli spalti per sostenere questi ragazzi sapendo che partite facili da qui alla fine del campionato non ne esistono. Non dobbiamo avere fretta, e dobbiamo rispettare l’Aquila che come il Campobasso è stata in testa alla classifica nel girone d’andata. Umili come Bugatti,  “cattivi” come Sirignano e forti come tutti i ragazzi. E il risultato non potrà sfuggirci perché NOI SIAMO IL CATANZARO.

Forza Giallorossi

SF

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Tabellino

CATANZARO 2
CAMPOBASSO 1

MARCATORI: Viscido (Cb) al 12’ pt, Giampà (Cz) al 16’ pt, Bugatti (Cz) al 36’ st.

CATANZARO (3-4-2-1): Mengoni; Mariotti, Sirignano,  Papasidero; Giampà, Quadri, Maisto (dal 1’ st D’Anna), Squillace (dal 32’ st Bugatti); Esposito (dal 14’ st Bruzzese), Masini, Carboni. A disposizione: Scerbo, Narducci, Accursi, Ulloa. All. Cozza.

CAMPOBASSO (4-3-3): Ioime; Bertozzini (dal 38’ st La Porta sv), Mateo, Scudieri (dal 48’ st Fazio sv), Esposito; Forgione, Licciardi, Viscido; Rega, Todino, Cruz (dal 32’ st Cirillo. A disposizione: Falcone, Bruno, Mazza, Di Nardo. All. Imbimbo.

ARBITRO: Brasi di Seregno.

NOTE: pomeriggio nuvoloso, terreno di gioco in buone condizioni. Spettatori 3652. Ammoniti: Mateo, Viscido, Maisto, Quadri, D’Anna, Licciardi. Angoli 9-2 per il Catanzaro. Recupero: 2’ pt; 4’ st.

Autore

Salvatore Ferragina

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