Intervistiamo

Comunicati politici

Giuseppe Pisano (Sinistra Ecologia e Libertà)

Ricordo a Carmine Gallippi del movimento “Scopelliti presidente” che a parlare per primo di “comitato d’affari” è stato l’onorevole Michele Traversa, quello stesso Traversa che un anno fa il centrodestra aveva sostenuto come “il salvatore della patria” e che, dopo pochi mesi, si è dimesso lasciando la città priva di una guida, anche per non scendere a patti con quel comitato d’affari”. A sostenerlo, in una nota, è l’esponente di Sel, Giuseppe Pisano, candidato al Consiglio comunale a sostegno del progetto di rinnovamento politico di Salvatore Scalzo. “Secondo Gallippi – continua Pisano – le persone che parlano di comitati d’affari e lobby nascondono un forte disagio, dovuto alla presunta pochezza delle argomentazioni del nostro candidato. In realtà, l’unico forte disagio che proviamo è nel vedere la città di Catanzaro umiliata da un centrodestra che ripropone una classe politica ormai logora, come il suo candidato, Sergio Abramo, e che ancora una volta vuole conquistare la città per poi perseguire gli interessi particolari dei soliti noti”.

“A differenza di questi predatori politici e di chi li sostiene esclusivamente per interesse personale – continua Pisano – il progetto di Salvatore Scalzo guarda ai bisogni della collettività e vuole regalare ai catanzaresi una prospettiva di sviluppo realistica, mentre il centrodestra lancia proclami populistici e demagogici come i 5 milioni di euro promessi dal governatore Scopelliti per lo stadio Ceravolo”. “Gallippi e il movimento di cui è esponente, invece di attaccare chi descrive la realtà delle cose – conclude Pisano – farebbero meglio a guardare in casa propria e alle note vicende del Consiglio regionale, con arresti e indagini che riguardano la sua parte politica. Noi continueremo a lavorare per il futuro di questa città, guardando con attenzione ai bisogni della gente e alle istanze del mondo del lavoro”.

 


 

 

 


Nota stampa dell’associazione Buongiorno Mezzogiorno  

 

I giovani. La politica spesso li dimentica, e così facendo trascura una fonte inesauribile di idee e stimoli per lo sviluppo della comunità, nazionale o locale che sia. Alla vigilia dell’elezione del nuovo sindaco di Catanzaro, l’Associazione culturale Buongiorno Mezzogiorno – si legge in una nota – auspica che il governo locale sappia combinare la salvaguardia di valori e tradizioni della città con l’ineludibile valorizzazione di questa risorsa così fondamentale. Indeclinabile appare pertanto la necessità di allineare l’Università allo standard organizzativo nazionale: solo così si potrà ottenere quel prestigio che l’elevato livello didattico purtroppo, non è da solo in grado di garantire, e che è invece assolutamente indispensabile per evitare che l’ateneo catanzarese scivoli suo malgrado agli ultimi posti delle classifiche nazionali. Migliorare l’organizzazione – afferma il vicepresidente dell’associazione Giulia Chiara Massara – significa in primo luogo garantire a ciascuna facoltà una sede idonea, adibendo allo scopo edifici che possano risultare adeguati alle relative esigenze didattiche, o se del caso, costruendone di nuovi, come già verificatosi in passato, in modo da creare un vero e proprio campus universitario, anche mediante l’istituzione di nuovi corsi di laurea, con conseguente maggiore afflusso di studenti provenienti dall’intera regione. Altro imperativo categorico concerne i trasporti pubblici per il collegamento con le sedi delle varie facoltà: occorre innanzitutto potenziarli, con riguardo non soltanto agli studenti pendolari, che necessitano di un maggiore coordinamento tra le linee delle navette universitarie e quelle dei trasporti extraurbani, ma anche a quelli residenti in città; in secondo luogo, per agevolare la fruizione dei servizi di mobilità, opportuna appare l’adozione di soluzioni organizzative già sperimentate in altri atenei, come la creazione di una tessera universitaria che riduca i costi di circolazione sui mezzi pubblici, garantendo inoltre importanti benefici economici in altri settori nevralgici, quali cinema, stadio, ristorazione ecc. Altro punto chiave, la questione degli alloggi studenteschi, da sempre dominata dalla piaga del mercato “nero”, che deve essere risolta con interventi mirati quali le convenzioni tra Università e Comune, al fine di garantire a tutti gli studenti quel diritto all’abitazione che ha ormai un pacifico fondamento costituzionale. E’ infine ineliminabile – scrive ancora Massara – la realizzazione di iniziative volte a sostenere concretamente i capaci giovani del capoluogo nella fase della ricerca dell’occupazione dopo il conseguimento della laurea e delle eventuali specializzazioni; è infatti paradossale che essi siano costretti a scegliere se rimanere nella propria terra, senza però la possibilità di mettere a frutto la propria formazione in campo professionale, o emigrare per ottenere un posto di lavoro consono alle proprie capacità, proprio come succedeva generazioni fa. Parola d’ordine, quindi, una città migliore per le future generazioni: in fondo, come diceva il famoso scrittore Armand, può darsi che i giovani non abbiano tutte le virtù degli anziani, ma ne hanno una che vale tutte le altre e cioè che un giorno ne prenderanno il posto”.

 


 

L’ex consigliere Eugenio Occhini replica a Talllini:Tremonti ipotizzò tra le Province da sopprimere proprio quelle di Crotone e Vibo. Non ci ricordiamo alcuna seppur tardiva adesione da parte nè di Tallini nè dei rappresentanti locali del suo partito e delle forze politiche di centrodestra

In questo momento dobbiamo subire periodicamente le perle di saggezza di esponenti politici soprattutto di una certa estrazione. Dopo il Gallippi-pensiero profuso a massicce dosi e il Costanzo pensiero, ovviamente primeggia il Tallini-pensiero, vate della stagione politica pluridecennale della città di Catanzaro. L’ultima perla è quella relativa alla tripartizione del territorio della Provincia di Catanzaro. Come il nostro vate dovrebbe sapere, i provvedimenti istitutivi delle Province sono di competenza governativa o parlamentare, la vicenda dell’istituzione della Provincia di Vibo o di Crotone è stata interamente giocata sul palcoscenico romano, la responsabilità locale è stata esclusivamente quella di esprimere un parere non vincolante da parte del consiglio regionale dell’epoca, che peraltro avvene in maniera unanime. Semmai, rivendicazioni di autonomie dei territori, spalmate su tutte le rappresentanze politiche hanno favorito la cosiddetta tripartizione con buonapace dei nostalgici a scoppio ritardato, tra i quali annoveriamo il buon vate Tallini. Peraltro, molto più recentemente, il ministro Tremonti ipotizzò tra le Province da sopprimere proprio quelle di Crotone e Vibo. Non ci ricordiamo alcuna seppur tardiva adesione da parte nè di Tallini nè dei rappresentanti locali del suo partito e delle forze politiche di centrodestra che, ancora oggi, al contrario, inneggiano al mantenimento delle istituzioni provinciali. Prendiamo atto, quindi, invece che Tallini si schiererà e si batterà insieme ai suoi fidi sodali per la soppressione della Provincia di Catanzaro, e di tutte le altre, calabresi e non, perchè rappresentative di un inutile, costosissimo, inefficiente carrozzone politico clientelare superato dai tempi, dal buon governo e dalla morale. Aspettiamo atti in tal senso provenienti dal Pdl catanzarese e dai suoi più illustri rappresentanti. Infine torniamo a definire le perle di saggezza come fastidiosi elementi di distrazione di massa. Vorremmo che il candidato sindaco Abramo e la sua coalizione ci tranquillizzasse sui seguenti elementi: come pensa il candidato di governare una coalizione estesa dalla quale è scappato anche il sindaco Michele Traversa? Come pensa di assolvere la sua coalizione dalla gravissima e inedita responsabilità di aver sforato il patto di stabilità sotto la sua gestione, come pensa di risarcire la comunità catanzarese danneggiata? E oggi in occasione della giornata nazionale dell’acqua, il candidato sindaco Abramo nonchè presidente di Sorical, non avendo mai prodotto alcun atto di contestazione seria formale e documentale nè in veste di sindaco nè in veste di presidente dell’Anci calabrese, per risarcire i Comuni di Catanzaro e gli altri comuni, cittadini, dagli iniqui e illegittimi aumenti tariffari posti da Sorical? E cosa ci dice oggi Abramo – in caso di difficoltà sulla risposta potrà consultare sempre il fido Gallippi – quando e come spiegherà a noi cittadini catanzaresi il motivo della sua fuga da sindaco più votato d’Italia per candidarsi a presidenza della Regione, lasciando per oltre un anno la città in preda a saccheggi politici ed elettorali di ogni tipo dimostrando scarso amore e gratidudine verso i cittadini? Aspettiamo risposte fiduciosi da lui e non dai suoi fidi consiglieri.

 


 

Nota del Polo di Centro

La sicurezza, la legalità e la lotta alla corruzione devono essere i primi punti da mettere all’ordine del giorno. Per il “Polo di centro Catanzaro c’è”, è chiaro che il cittadino deve sentirsi al sicuro. Le zone ad esempio della cosiddetta area Sud della città, saranno al centro del programma per ridurre la emergenza di quei quartieri. Si è sempre fatto un gran parlare in questi anni di risolvere la questione, ma concretamente i “Piani di sicurezza per la zona Sud” hanno solo tamponato momentaneamente il problema. Non è possibile interpretare la legalità nella maniera che più fa comodo. Più tutela del cittadino, ma non solo, più servizi per il cittadino. Quanti anziani e non solo, anche studenti, hanno difficoltà a raggiungere il centro o altre aree di Catanzaro, si pensi a Gagliano, Lido, Bambinello Gesù. In un territorio non troppo esteso, per arrivare in alcuni quartieri è addirittura necessario cambiare più mezzi pubblici, quando passano e se passano in orario. Una persona avanti con l’età, se sola, non può farlo agevolmente. Oppure è necessario utilizzare le automobili, ma i parcheggi? Altro punto spinoso da risolvere. L’aeroporto, che deve diventare lo strumento fondamentale per sviluppare il turismo, il modo per raggiungerlo o al contrario, per venire in città. Poco importa se è nel territorio di Lamezia Terme, bisogna fare di tutto per supportare ciò che vi si può sviluppare intorno. Non è più possibile indugiare mentre gli altri crescono è giunto il momento di fare la nostra parte per una Calabria più grande e migliore.

 


 

Ulixes:qualche domanda per Abramo

 

“A meno di un anno di distanza dallo storico referendum per l’acqua pubblica si è celebrato ieri, anche un po’ sotto tono, il ventesimo anniversario della giornata mondiale dell’acqua, ricorrenza istituita nel 1992 dalle Nazioni Unite per valorizzare l’acqua come risorsa fondamentale del nostro Pianeta. E non è un caso in proposito che la Commissione europea ha chiesto in  questi giorni all’Italia di adeguarsi alla direttiva europea che prevede la messa a punto di “piani di gestione di distretti idrogeografici”. La situazione calabrese non è certo meno allarmante anzi come spesso accade qui da noi c’è ben poco da festeggiare.
Legautonomie Calabria, tra gli altri, sin dal 1996 ha denunciato gli errori legislativi e gestionali che hanno portato a costituire la Sorical, e più complessivamente lo stato di attuazione della legge Galli. Oggetto di discussione e di battaglie, che coinvolsero anche Sergio Abramo allora sindaco di Catanzaro e presidente dell’Anci (Associazione dei Comuni Calabresi), erano le scelte politico-amministrave ed i loro effetti sui comuni calabresi; battaglie che oggi, nonostante Abramo sia presidente proprio di Sorical,  nei fatti sono state accantonate ed hanno perso consistenza nonostante la loro continua attualità, arrecando pregiudizio ai comuni.
Basta pensare alla questione “determinazione tariffaria”, vale a dire l’aumento massimo consentito rispetto alla tariffa indicata nell’ultima delibera Cipe, la numero 131 del 19 dicembre 2002, che è del 5%. Sorical ha, invece, aumentato la tariffa ogni anno dal 2005 in poi in misura ben superiore al 5% sia per l’acqua fornita a gravità che per l’acqua fornita a sollevamento. Una richiesta, quindi, contro le previsioni normative e che grava eccessiva sulle tasche dei cittadini. Il tutto nel non attivismo della guida di Sorical.
Quella di Sorical sembra essere una azione sistematica tesa a mettere in difficoltà i comuni calabresi pretendendo importi illegittimi ed insostenibili per le casse comunali. Condotta che ha addirittura provocato una limitazione delle forniture di acqua agli stessi comuni provocando disservizi e disagi ingiusti per la popolazione. Disservizi, per alcuni sospetti, che gravano ed hanno investito anche la città capoluogo di regione ed i suoi cittadini. Il tutto senza nessun intervento di miglioramento della rete idrica che è inefficiente e piena di perdite.
Per non parlare dei gravi danni all’economia regionale provocati dalla gestione di Sorical. Alcune associazioni di categoria hanno denunciato pubblicamente sulla stampa, nei mesi scorsi, lo stato di crisi e il fallimento di molte piccole imprese provocati proprio dalla morosità della pubblica amministrazione regionale ed anche dall’ente presieduto da Abramo. Una condotta evidentemente irresponsabile che ferisce un tessuto economico e produttivo basato sulla piccola impresa e già fragilissimo, che deve fare i conti non solo con la perifericità dai mercati, l’illegalità e la corruzione della pubblica amministrazione ma anche con le incapacità e la miopia politico-amministrative. Con l’assenza di programmi e progetti. Mali che la Calabria ed i suoi cittadini non meritano.
Ma il candidato sindaco del centrodestra Sergio Abramo e presidente in carica della Sorical cosa pensa di tutto questo? Cosa ne pensa sulla politica tariffaria da lui portata avanti ai danni dei comuni calabresi, di Catanzaro e dei suoi cittadini? Cosa ne pensa della sua condotta ai danni della piccola impresa e dell’occupazione? Cosa risponde alle tante ombre della sua gestione Sorical? Come risponde alle accuse di miopia, ingiustizia ed inefficacia della sua gestione sollevate dai comuni? Come pensa, quindi, di potersi assumere le responsabilità di primo cittadino per la città capoluogo di regione dopo che il suo centro destra, in questa città, ha sforato il patto di stabilità per spese correnti e la sua Giunta regionale continua ogni giorno, anche grazie al suo silenzio, ad offendere Catanzaro ed i suoi cittadini? A queste domande un uomo politico che da anni è classe dirigente della nostra regione deve assolutamente e responsabilmente rispondere”

 

Autore

Salvatore Ferragina

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