Intervistiamo

Ndrangheta: arrestato il superlatitante Franco Presta

Scritto da Redazione
Fermato nella notte in un appartamento a Rende uno dei killer più spietati delle cosche calabresi. Era ricercato da 5 anni. Il pezzo di Repubblica.it

È stato arrestato in un appartamento a Rende, in provincia di Cosenza, il latitante Franco Presta, 52 anni, ritenuto dagli investigatori un killer spietato delle cosche di ‘ndrangheta. Latitante da 5 anni, era tra i 100 ricercati più pericolosi d’Italia. E’ accusato di associazione mafiosa e per tre delitti commessi nella guerra di mafia che insanguinò il cosentino tra il 1998 ed il 2001. 

Presta, secondo la Dda di Catanzaro, è uno dei killer più spietati della Calabria. I tre omicidi per i quali è ricercato sono quelli di Primiano Chiarello, ucciso nel giugno del 1999 a Cassano allo Ionio e dei boss della ‘ndrangheta cosentina Antonio Sena e Francesco Bruni, detto bella bella”, uccisi, rispettivamente, il 12 maggio del 2000 ed il 29 luglio del 1999.

Uno dei delitti fu commesso con modalità particolarmente efferate. Chiarello fu attirato in una trappola da alcuni conoscenti che lo portarono in una stalla dove fu ucciso con numerosi colpi di una mitraglietta Skorpion. Il corpo fu poi fatto a pezzi e sciolto nell’acido. Per i tre delitti della guerra di mafia, altre tre persone sono state arrestate. 

Presta è sospettato anche di essere responsabile della strage di una famiglia, all’origine della quale ci sarebbe l’uccisione di suo figlio, Domenico, 22 anni. Il ragazzo è stato ucciso il 17 gennaio 2011 al termine di una lite per un parcheggio, da un commerciante, Aldo De Marco. Il fratello di Aldo, Gaetano, sua moglie e sua figlia -Rosellina e Barbara Indrieri, 45 anni e 26 anni – furono uccisi nei mesi successivi.  

Il 16 febbraio del 2011 le due donne sono state trucidate nell’appartamento della famiglia da un commando di due o tre persone che sfondarono la porta ed iniziarono a sparare senza pietà con i fucili. Barbara fu raggiunta da un colpo alla schiena mentre tentava una fuga disperata dal balcone ed il suo corpo rimase penzolante dalla ringhiera. Gaetano De Marco fu invece ucciso il 7 aprile successivo dopo essere scampato alla strage della sua famiglia.

Per il triplice omicidio dei componenti la famiglia De Marco, nonostante i sospetti degli investigatori, al momento non risulta sia stato emesso nei confronti di Presta un provvedimento cautelare.

Franco Presta, oltre che un killer, secondo gli inquirenti è anche il boss di una cosca che opera nell’alto Ionio Cosentino, legata a quella dei Lanzino-Cicero di Cosenza.

La Repubblica.it

(foto Ansa)


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