La Striscia

C1: la Calabria è Giallorossa

Un 3 a 3 con Carboni e Masini  e il Catanzaro ritorna a scrivere una nuova pagina di storia

Ora siamo in C1, preferiamo chiamarla così non perché Prima Divisione non ci piace ma perché troppe volte arrivati a un passo ci sfuggiva e non per demeriti tecnici ma per altri fattori che hanno offeso migliaia e migliaia di appassionati tifosi sparsi in tutto il mondo. Società scapestrate, dirigenti incompetenti e arruffoni e calciatori pronti a tradire per un tozzo di pane sono oggi in questa splendida giornata un lontano ricordo. Come lontanissime sono anche le sceneggiate delle dispute societarie fra omini e pseudo dirigenti. Da quando è arrivato Giuseppe Cosentino, detto GICOS, da sottolineare, senza alcuna attività imprenditoriale in questa città, tutto è cambiato. Il popolo giallorosso tutto, quello della provincia, della regione e di tutta Italia di colpo si è risvegliato e per la conferma rivedetevi le immagini del tempio di oggi, 6 maggio 2012.

I cancelli vengono aperti circa due ore prima dell’inizio della partita Alle ore 15,00 lo stadio è colmo in tutti i suoi settori agibili, saremo circa 11 mila. Lo sventolio delle bandiere e delle sciarpe giallorosse è da “pilorci”, ci sono tanti bambini con i propri genitori che hanno vissuto altre feste e sanno bene che i più piccoli in occasioni come queste non bisogna lasciarli a casa. Sono loro il nostro futuro e a sentirli parlare di Catanzaro con addosso la gloriosa maglia ci emoziona tantissimo. Una sola nota stonata c’è ed è giusto segnalarla ma è necessaria una premessa: chi ha avuto questa idea forse soffre d’udito. E’ dalla data del fallimento dell’Uesse che uno dei cori più in voga allo stadio è “Finché vivrò odierò ecc ecc”. Sapendo che un ecc ecc rappresenta proprio in loco qualcuno era proprio il caso? Affari loro, ma consentiteci di dire che chi ha partorito questa “cazzata” stasera sicuramente non avrà ricevuto complimenti per l’iniziativa. Quando lo speaker annuncia una premiazione di un personaggio importante c’è chi si aspetta qualche vecchia gloria Uesse, un Massimo Palanca ad esempio colui il quale in queste partite di festa ha sempre lasciato un segno. Arriva invece l’attuale presidente della Regione Calabria e dal “Ceravolo” piovono cori di disappunto e disapprovazione. Noi non vogliamo parlare di questioni che non riguardano il calcio e tanto meno c’interessa la fede politica dei nostri calciatori, del nostro presidente e del tecnico. Il pubblico ha disapprovato perché allo stadio il colore predominante non è il rosso, il nero o il bianco, ma è solo il giallorosso. Stare lontano dalla politica non significa guastare alcun rapporto personale ma il Catanzaro lasciamolo vergine come lo era negli anni belli della sua gloriosa storia. Troppe volte il Catanzaro è stato tradito da questi soggetti e non ci va neanche di ricordare che già una sciarpa fu consegnata al Governatore guarda caso prima di una tornata elettorale, ma fallimmo lo stesso.

Al nostro sanguigno presidente ricordiamo solo che l’Us Catanzaro è fallita per mani di un politico, è rinata come Effeci dalle mani di un politico per poi sparire miseramente daccapo sempre attraverso i politici. Non è un caso se adesso rinasce senza che al governo della città ci sia una giunta, un consiglio comunale, un sindaco. Presidente ne stia alla larga, il Catanzaro deve essere supportato non perché gli si deve un favore ma perché è la cosa più bella di tutta la città che unisce tutti i cittadini di qualsiasi ideale politico. Parlare della partita ci sembra inutile, il pirotecnico 3-3- maturato ha regalato la promozione al Catanzaro e il record di goal a Simone Masini che ha siglato con una doppietta il provvisorio vantaggio di Carboni. Bello in particolare il goal dell’attaccante Carbonaro del Giulianova. Al triplice fischio dell’arbitro è iniziata la festa. La squadra ha festeggiato con tutto il suo pubblico. E’ rientrata negli spogliatoi e la gente ha atteso per osannare i propri beniamini, il presidente Giuseppe Cosentino e Ciccio Cozza che di diritto sono entrati nella storia dell’US Catanzaro.

Godiamoci la festa adesso, ce la meritiamo tutta. Tanti di noi hanno vissuto momenti brutti, la coltellata del fallimento dell’Uesse, il pugno nello stomaco quando nella prima dell’Effeci a Monopoli non c’era più il nostro logo ma un’imitazione. Adesso siamo rinati e insieme bisogna guardare avanti e dice bene al Presidente che adesso pretende uno stadio degno per la sua creatura. Occorrono strutture idonee per gli allenamenti per non disperdere i nostri validi prodotti locali. A proposito di prodotti locali oggi per la prima volta ha giocato Luca Scerbo in campionato. L’unico catanzarese purosangue di questa squadra. Chissà come si sarà sentito proprio lui che nella scorsa stagione giocava in un deserto e raccoglieva palloni nella rete da avversari sconosciuti. Oggi per lui è stata la giornata della rivincita, dell’orgoglio d’essere catanzarese e di sentirsi come ci sentiamo tutti noi in questo momento. Belli, vincenti e di categoria superiore rispetto agli altri non solo per passione ma anche nei fatti. Il Catanzaro è tornato, rassegnatevi e mettetevi l’anima in pace, la Calabria è Giallorossa e Giallorossa Giallorossa resterà.

SF

Autore

Salvatore Ferragina

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