Addio Graziella, una di noi

Si è spenta a 70 anni Grazia Riga, ex parlamentare e professoressa amata da generazioni di studenti. Il ricordo di UsCatanzaro.net

«Graziella era una di noi». Quando parli coi tuoi vecchi amici del liceo, quando parli con le centinaia di studenti che l’hanno temuta e amata, quando parli coi suoi compagni di partito e di mille battaglie politiche, la risposta è sempre la stessa. Grazia Riga si è spenta ieri a 70 anni a Lamezia Terme. E con lei se n’è andato un pezzo di storia della città. Dalla scuola di Don Saverio Gatti alle prime manifestazioni, Graziella a 28 anni era già un punto di riferimento politico. E a 30 anni, nel 1972, fu eletta in Parlamento col PCI di Pietro Ingrao. Restò a Roma per due legislature. Sette anni tra i più difficili della storia repubblicana, durante i quali si battè per i diritti dei più deboli, dai braccianti agricoli del sud agli operai emigrati al nord, agli studenti ancora oppressi dall’autoritarismo della scuola dell’epoca.

Archiviati gli anni romani, Graziella tornò a casa, a insegnare. Proseguendo le sue battaglie politiche con coerenza e coraggio dal vecchio PCI fino all’approdo finale in SEL, rispettata anche dagli avversari, per i quali aveva spesso in serbo una battuta tagliente o un sorrico ironico. Ha insegnato latino e greco a generazioni di studenti, cercando sempre di tirar fuori il meglio dai ragazzi e senza mai utilizzare quelle forme autoritarie contro cui si era battuta per anni. “Chi vuol venire oggi?” era la frase tipica di tutti i giorni, con cui invitava ma non costringeva gli studenti all’interrogazione. E spesso, quando nessuno era pronto, chiudeva il suo fedele registro e si metteva a spiegare una vecchia regola di grammatica latina o un nuovo brano di un classico greco.

E quando l’attualità premeva, non esitava a trasformare le sue lezioni in momenti di condivisione con i ragazzi di opinioni, emozioni, informazioni. Le sfuriate le riservava solo ai momenti d’attrito, in occasione di scioperi immotivati. Lei, che di scioperi e manifestazioni se ne intendeva, era pronta a sostenere gli studenti e le loro rivendicazioni, ma non tollerava che alcuni di loro speculassero su un istituto serio. 

Sono andato a trovare Graziella qualche anno fa nella sua casa di via dei Mille. Stanca, ma sempre battagliera. Con le rughe profonde a mettere in discussione l’incredibile bellezza di un tempo. Contenta che i suoi vecchi studenti si ricordassero ancora di lei e avessero fatto strada. Triste per la deriva attraversata dal nostro Paese. L’ultimo saluto della città oggi a Lamezia. La camera ardente è già aperta da stamattina in Comune. Il sindaco Speranza l’ha definita “l’amica di tutti“. Nel pomeriggio, alle 16, i funerali in Cattedrale. E io sono troppo lontano per portare una rosa rossa.

Ivan Pugliese

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