Intervistiamo

Comunicati politici

 

 

Salvatore Scalzo

Fondazione Campanella:Scalzo sull’incontro di stamattina, trovare una soluzione

“In occasione dell’incontro che si terrà oggi tra il Governatore Scopelliti, il Rettore dell’Università “Magna Graecia” e i vertici della Fondazione Campanella, mi auguro fortemente che si trovi definitivamente una soluzione condivisa volta alla salvaguardia dell’ente e soprattutto dei lavoratori”. Lo scrive, in una nota, Salvatore Scalzo.  

“E’ innegabile che la situazione sia complessa, a causa delle difficoltà finanziarie della struttura derivanti dalla cattiva gestione prodotta negli anni, e che la singolare natura giuridica dell’ente non faciliti le cose, ma un suo fallimento sarebbe un duro colpo per la sanità in Calabria e per la città di Catanzaro.

Occorre trovare quindi – prosegue Scalzo – una soluzione nel breve, ma soprattutto nel lungo periodo, anche adoperando misure drastiche e di sacrificio e tenendo sempre a mente che chi ha sbagliato deve pagare. Correggere gli errori del passato e ripartire dagli attuali, importantissimi, punti di forza, dunque, per garantire un futuro solido e duraturo all’ente: a questo proposito sarebbe quanto mai opportuno coinvolgere anche gli addetti ai lavori.

Non vorrei che già al termine della riunione, ci si trovasse davanti alla decisione di chiudere la Fondazione: sarebbe un danno gravissimo sia dal punto di vista occupazionale che da quello sanitario, per tutta la Calabria. Per questo – conclude Scalzo –  mi aspetto il massimo impegno delle Istituzioni e dei loro rappresentanti, gli stessi che appena un mese fa, in piena campagna elettorale, tranquillizzavano tutti sull’immediata e positiva risoluzione della questione”. 

 


 

Nota stampa del Movimento Sociale Europeo di Catanzaro

Finalmente si parla di politica, dopo le innumerevoli vicende accorse a Catanzaro durante le ultime votazioni, portate alla ribalta nazionale dal PD catanzarese e dal suo candidato a sindaco Salvatore Scalzo che non avendo raggiunto il tanto sperato ballottaggio non accetta la sconfitta.

E’ con grande piacere che il Movimento Sociale Europeo Catanzaro, fa gli auguri al neo sindaco Sergio Abramo appoggiato in campagna elettore, vedendo in Lui la persona capace di risollevare la nostra amata città dallo stato deplorevole nel quale versava, commissariata dopo le dimissioni del precedente sindaco, ed invasa sempre più dalla spazzatura e dal caos quale conseguenza all’assenza di una guida politica forte e salda.

Ora è tempo d’azione, azione che il sindaco Abramo non ha tardato a mettere in atto, traducendo in fatti le promesse della campagna elettorale, ripulendo dall’invasione di spazzatura le strade e i quartieri di Catanzaro Lido, laddove la priorità era assoluta visto l’arrivo della stagione balneare. Ora è tempo d’azione ed è tempo di stringersi con tutto il suo collegio consiliare per far risollevare dal baratro la nostra città, si è sicuri che il suo mandato sarà positivo, governando e gestendo il tutto in maniera adeguata, così come avvenuto nelle precedenti legislature. Non ci resta che congratularci per la vittoria maturata sul diretto concorrente ed augurare al neo sindaco un buon lavoro.


 

 

Alleanza per l’Italia fa il punto dopo le elezioni

Nella sede di Alleanza per l’Italia di Catanzaro, si e’ riunito, in seduta congiunta, il coordinamento provinciale e cittadino del partito.

E’ intervenuto dapprima il coordinatore provinciale Pietro Romeo che, nella sua introduzione, ha ringraziato i candidati ed elettori per la fiducia data al partito. “Grazie al loro consenso – si legge in una nota – hanno permesso ad Api di raddoppiare il risultato elettorale rispetto alla precedente tornata amministrativa, ed hanno altresì consentito di eleggere al primo turno il sindaco Sergio Abramo”.

Ai contenuti approfonditi durante la discussione, hanno dato il proprio contributo anche il coordinatore cittadino Ivan Corea, il portavoce provinciale Francesco Mauro, il segretario organizzativo Giovanni Paone, gli esponenti del partito di Lamezia Terme ( Gianni Arena, Elvira Falvo e Nicola Palazzo), il neo vice sindaco di Belcastro Gavino Brescia, Rita Mauro ed altri esponenti del partito.

Il tema principale trattato è stato naturalmente l’evolversi della situazione politica  amministrativa della città di Catanzaro. Infatti i quadri dirigenti del partito hanno deciso di formare una delegazione composta dai vertici di alleanza per l’Italia, che nei prossimi giorni sarà ricevuta, come concordato, dal neo-sindaco Sergio Abramo, al quale suggerirà ufficialmente alcune iniziative amministrative da intraprendere e proporrà una rosa di personalità dotate di competenze, professionalità ed esperienze amministrative cui il primo cittadino potrà prendere in considerazione, qualora lo riterrà opportuno, per lo sviluppo socio economico e territoriale della città capoluogo di regione.   

 


 

 

Sel chiede al Tar l’annullamento delle elezioni

Il coordinatore provinciale di Sinistra Ecologia Libertà/Catanzaro, Fernando Miletta, ha conferito incarico all’avvocato Francesco Pitaro al fine di predisporre il ricorso al TAR avverso la proclamazione a sindaco di Sergio Abramo. “SEL – si legge in una nota –  ha sostenuto, alle ultime consultazioni elettorali, con una propria lista, la candidatura a sindaco del giovane Salvatore Scalzo a cui è stato negato il ballottaggio per soli 130 voti. Nel ricorso saranno segnalate non solo le gravi irregolarità già certificate dalla Commissione elettorale centrale (schede votate in più, schede non vidimate e voti doppi) ma anche ulteriori e gravi irregolarità già acclarate, in numerosi seggi, attraverso l’esame analitico dei singoli verbali di scrutinio. Sarà chiesto, pertanto, alla luce delle gravissime e condizionanti irregolarità, che il TAR – si legge nella nota – annulli totalmente le operazioni elettorali o, solo in subordine, che annulli le operazioni elettorali, con l’ordine di rivotare, in quei seggi in cui sono state accertate le gravi e determinanti anomalie che hanno influenzato l’esito elettorale”.

 


 

Il Circolo territoriale Fli Catanzaro chiede una verifica interna dopo le elezioni

Nel preparare questa tornata elettorale a Catanzaro, in Fli sono stati messi da parte esponenti di spicco e componenti storici locali che, appena un anno fa, quando il partito era neonato nonché un’entità pressoché sconosciuta, gettando il cuore oltre l’ostacolo, con passione e spirito di sacrificio, oltre che con vero animo garibaldino, incuranti di una possibile “figuraccia”, hanno messo la faccia e si sono “immolati” per sostenere la causa ed il progetto del Movimento.

Quest’anno, il nuovo gruppo dirigente, quello degli yes man, ha voluto costituire una lista mista (fritto misto?!) ed ha ottenuto un risultato che conferma il mio (e con me quello di tutti gli iscritti al circolo territoriale Catanzaro) pensiero: si trattava solo di una sorta di cartello o assembramento elettorale privo di progetto, linea d’azione e prospettive per il futuro.

L’atteggiamento di chi è alla guida del FLI regionale (ma anche in provincia di Cz e di chi li ha seguito e/o sostenuto), ha profondamente deluso il sottoscritto, tutti i cento iscritti al circolo cittadino (il più numeroso della Calabria), nonché i numerosissimi simpatizzanti (oltre 1200 in regione) che Ciambrone e tutti quelli che hanno in Lui un punto di riferimento in Fli, stanno provando a persuadere per un definitivo ingresso nel Movimento di Fini.

Ora è arrivato il momento di fare il punto della situazione e, conseguentemente, delle scelte non più rinviabili.

Chi ha avuto un comportamento altalenante, ambiguo, o peggio ancora disfattista ed autoritario, inevitabile premessa a questa caporetto elettorale, abbia il coraggio di ammetterlo, di prendere atto del fallimento della propria linea politica e di condotta e, si presenti dimissionario ad una necessaria ed improcrastinabile Assemblea regionale di verifica.

E’ vero, il Circolo territoriale Fli Catanzaro e l’Associazione “Area Liberale per Fini”, per bocca di Ciambrone loro punto di riferimento ed autorevole rappresentante, lo avevano più e più volte detto e sottolineato, tentando di dissuadere tutti dal prendere parte ad un “suicidio politico”, in tutte le opportune sedi (molto prima che pubblicamente sulla stampa), senza però essere ascoltati. Hanno, altresì, chiesto che all’indomani del voto ci fosse un momento di confronto per verificare scelte e conseguenti risultati, comunque fosse andata.

Oggi, terminata la fase elettorale, vi sia -quindi- come in un qualunque ambito democratico che si rispetti- il momento della “resa dei conti” (nel senso più ampio del termine ovvero di presentazione dei risultati ottenuti con la propria gestione nel periodo di riferimento), affinchè sia chiaro a tutti gli iscritti Fli in Calabria e, non solo a questi, chi e quanto ha determinato questo fallimentare risultato (0,19% a Catanzaro), che è ben al di sotto di ogni più pessimistica previsione.

Il tutto senza i soliti i”giochetti” e tentativi di rovesciare la “frittata delle responsabilità”. Senza, cioè, tentar di addossare ad altri le proprie responsabilità.

La conclusione di questa ultima tornata, deve costituire il momento della “ripartenza” per tutti gli iscritti al Fli in Calabria, che hanno bisogno di chiarezza e verità. Bisogno di conoscere i motivi del fallimento di una politica accentratrice ed autoritaria, condotta in maniera personalistica, che non ha saputo svolgere il ruolo della “bacinella bocchiniana”. Non ha saputo, cioè, rappresentare quel contenitore di valida alternativa di idee e contenuti per i delusi del centrodestra berlusconiano, lasciando così ai “soliti vecchi noti” del centro-sinistra calabrese, il bandolo della matassa. Questi, rifattisi un po’ il lifting ed ammantatisi di giovanilismo di maniera, hanno avuto, nella maggior parte dei casi, facile buon gioco, non tanto per meriti propri, quanto per demeriti altrui.

Scaricare – o comunque tentare di farlo – su altri le proprie esclusive responsabilità e condotte, agitare gli spettri e le teorie dei “complotti e nemici ad ogni angolo”, far partire diffide e scomuniche nei confronti di chi, sia pur valido non la pensa come il capo assolutista, cercando così di spalmare i fallimentari risultati del proprio operare, come sono solite fare alcune persone in Fli, ha solo impedito di comprendere, crescere e, quindi, radicarsi sul territorio.

Tutto ciò non ha portato e non porterà mai a nulla di buono e di costruttivo.

E’ ora di dire basta a tale modus operandi.

Perchè non basta dire di essere il capitano per pretendere che tutti obbediscano e remino nella stessa direzione; bisogna saper dare le giuste indicazioni. Altrimenti se qualcuno, fosse uno degli ufficiali o anche un semplice mozzo, si accorge che la nave sta andando contro gli scogli o l’iceberg titanico (e pertanto rischia di affondare con tutti i passeggeri a bordo), ha il dovere di dare l’allarme, di urlare per avvertire del pericolo e se necessario –quando, quale che fosse il motivo, il capitando non corregge la rotta- di disobbedlire agli ordini folli del comandante.

Sarà pure, magari, inizialmente accusato di ammutinamento ma avrà, poi, l’indubbio grande merito di aver salvato nave e passeggeri.


Autore

Salvatore Ferragina

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