Intervistiamo

Rapina in banca, preso uno dei malviventi

Scritto da Redazione

Prima la rapina, poi l’inseguimento di uno dei malviventi, uno sparo in aria per intimidire, infine l’arresto. È quello che è successo ieri pomeriggio, poco dopo le ore 14.45, quando è stata rapinata la sede del capoluogo della banca Carime di via Indipendenza. La persona finita in manette è Luigi Commisso, 30enne di Marina di Gioiosa Ionica.
I fatti si sono svolti in pochi minuti e in modo molto concitato. Erano passate da poco le 14.45, orario di apertura pomeridiana della sede di Catanzaro di banca Carime quando due persone, con il volto travisato, sono riusciti ad entrare nei locali dell’Istituto di credito, presumibilmente armati di taglierino e pistola, e hanno intimato ai presenti di non muoversi. Una signora presente nella banca, secondo una prima sommaria dichiarazione dell’interessata, sarebbe stata persino minacciata con l’arma. Rimarrebbe un mistero come abbiano fatto i malviventi a far entrare una pistola all’interno della banca visto il metal detector che sarebbe posto alle porte. Ma gli inquirenti, su questo punto, non escludono che si possa essere trattato di una pistola giocattolo priva del tappo rosso che indica l’innocuità dell’oggetto. Anche perchè i cassieri avrebbero visto solo il taglierino. In ogni caso, i due malviventi avrebbero poi intimato agli impiegati di consegnare quanto si trovava in quel momento nelle casse, compresi i soldi che gli impiegati stavano caricando in quel momento nel bancomat. Infine, dopo aver diviso il bottino, sarebbero usciti dalla banca e si sarebbero diretti in due direzioni diverse. Uno degli impiegati dell’istituto di credito ha subito dato l’allarme che è giunto in pochi secondi alla centrale operativa delle forze dell’ordine. Nei pressi di via Piave si sarebbe trovata una pattuglia dei carabinieri che, avvisata via radio della rapina dalla centrale operativa, avrebbe notato Commisso con il viso coperto da una sciarpa e una borsa che stava salendo in tutta fretta da via Vercillo. A quel punto i militari hanno immediatamente azionato le sirene dell’auto. A quel suono Commisso avrebbe tentato di fuggire verso via Cicco Simonetta mentre un carabiniere, forse donna, sarebbe sceso dall’auto per rincorrere il rapinatore. Il malvivente avrebbe pure tentato di entrare in una Fiat Cinquecento di colore nero con alla guida una giovane donna che si era fermata allo stop in attesa di svoltare per via Pugliese. Per fortuna che la donna aveva inserito la sicura (il meccanismo che consente di bloccare una o tutte le porte dell’auto) e quindi il rapinatore non è riuscito ad entrare nell’auto. Vista la scena, il carabiniere all’inseguimento dell’uomo avrebbe intimato di fermarsi. Ma Commisso si sarebbe mosso cercando riparo dietro alcune auto in sosta e avrebbe tentato di disfarsi della refurtiva. A quel punto il militare avrebbe esploso un colpo di pistola in aria per intimidire il rapinatore. Gesto che avrebbe subito avuto il suo effetto in quanto l’uomo si sarebbe subito arreso. Ammanettato, Commisso è stato immediatamente portano in caserma insieme alla refurtiva che è stata recuperata e che ammonterebbe a circa 80.00 euro. Da un primo conteggio però la cifra rapinata alla banca sarebbe di oltre 215.000 euro. Il complice però è riuscito a sfuggire con il resto della refurtiva. Alcune banconote sarebbero cadute a Commisso durante la fuga e alcuni passanti le avrebbero raccolte e intascate.
Alla scena hanno assistito diverse persone in quanto in quel momento la zona era densamente popolata. Sul posto, intanto, è giunta una pattuglia della Polizia che ha raccolto le testimonianze dei presenti mentre alcune persone hanno rassicurato la conducente della Fiat Cinquecento in evidente stato di agitazione per quanto era successo. «Stavo andando a lavoro – ha detto la donna visibilmente scossa – ma dopo quello che è successo non penso che ci potrò andare più». Dopo aver sentito le persone che si trovavano sul posto gli agenti della Polizia si sono recati nella sede del capoluogo della banca Carime per gli accertamenti di rito. Secondo quanto si è appreso, la sede del capoluogo dell’istituto di credito non avrebbe un vero e proprio sistema di videosorveglianza ma un meccanismo elettronico che scatta continuamente fotogrammi. In ogni caso, gli inquirenti avrebbero acquisito le immagini registrate oltre alle dichiarazioni dei presenti. Sul luogo della rapina è intervenuto anche il reparto scientifico dei carabinieri per i rilievi di rito. Ora è caccia al complice.
Fonte:Gazzetta del Sud, Antonio Mercurio

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