Intervistiamo

Fondazione Campanella: interventi di Scalzo ed Esposito

Scritto da Redazione

 

Scalzo: qualcuno ci dica la verità sulla Fondazione Campanella

Siamo preoccupati per il silenzio che regna sulla Fondazione Campanella. Tutto tace. Nessuna dichiarazione, nessuna rassicurazione o spiegazione forse di un destino già segnato. Certo è che i cittadini calabresi e catanzaresi hanno il diritto di conoscere cosa ne sarà di una struttura nata nel 2004 per volontà del compianto rettore Venuta e che sarebbe dovuta diventare IRCCS (Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico) ma, evidentemente, per una cattiva gestione, ha prodotto più debiti che risultati concreti. Non sono per formazione un disfattista e parlando con gli addetti ai lavori e, soprattutto, con alcuni pazienti, son convinto che non si tratta di una struttura che non ha prodotto sanità di eccellenza, ma di una presidio che è stato certamente limitato nelle sue funzioni e nei servizi,  soprattutto per colpe non proprie.

Sta di fatto, si diceva, che il silenzio degli organi istituzionali è assurdo. Non si capisce come mai l’attuale direttore generale che ha ottenuto recentemente anche una rilevante affermazione elettorale, non abbia ancora rilasciato una dichiarazione pubblica. È un dovere sia in relazione al ruolo che ricopre, sia per la posizione pubblica che riveste.

Cosa ne è del d.p.g.r. n.26/2012 che parla, all’allegato 3, di un decurtazione per la Fondazione da 78 posti letto a 35. Se si vuole salvare la Fondazione farne un Centro Oncologico di Eccellenza, un taglio così drastico non ha, a nostro avviso, alcun valore. Si farebbe prima a dire che la Fondazione Campanella è destinata a fallire senza farla morire agonizzante. Esiste un ricorso per richiedere una sospensiva di questo decreto che sarà attuativo dal 01 luglio 2012? Se esiste può essere reso pubblico per dare un piccolo segnale di speranza ai lavoratori?

Se a tutto questo si aggiunge l’arroganza con la quale si vorrebbe aprire la Facoltà di medicina a Cosenza il disegno ci pare inesorabile. La Calabria deve smetterla di prodursi in battaglie intestine e provinciali. La nostra regione deve cominciare a confrontarsi con le migliore realtà italiane, se non europee. È questa la grande sfida. Mi pare che la classe dirigente regionale è ben lontana da questa visione e l’attuale governo regionale sta conducendo la sanità calabrese al baratro e non ci si dica poi che le responsabilità sono d’altri o lontane negli anni. I cittadini calabresi e catanzaresi cominciano a capire cosa sta accadendo realmente.


La replica di Esposito: Scalzo ci aiuti a portare unità nel mondo politico

Il vicesindaco Sinibaldo Esposito ha replicato, con una nota, alle dichiarazioni del consigliere Scalzo sul caso della Fondazione Campanella.

“Ringrazio il consigliere Salvatore Scalzo, candidato sindaco della sinistra ed esponente di primo piano del PD, per l’attenzione che riserva alle sorti della Fondazione Campanella, di cui evidentemente riconosce il ruolo strategico per la ricerca scientifica e per il sistema medico calabrese.

Desidero innanzitutto tranquillizzarlo sull’impegno mio e del sindaco Abramo- con il quale c’è piena sintonia su questa questione – rispetto all’esigenza di superare i tecnicismi imposti dal piano di rientro sanitario e fare in modo che la politica possa individuare le soluzioni più opportune per superare la crisi del centro oncologico.

Nessun silenzio da parte del sottoscritto che quotidianamente, nella sua qualità di direttore generale dell’Ente, si confronta e dibatte dei problemi con i soggetti maggiormente interessati, vale a dire pazienti e dipendenti. Da mesi, ad intervalli di 10-15 giorni, si svolgono assemblee con tutto il personale, durante le quali ci si confronta sulle problematiche con estrema trasparenza e chiarezza, esponendo fatti e strategie che diventano condivisibili nel rispetto dei ruoli e dei compiti.

Per quanto concerne il decreto 26 e le sue previsioni, posso rassicurare Scalzo : nessuna sudditanza da parte nostra nell’opporsi e nel chiedere la sospensiva del decreto, atto che se così indebolisce il futuro della fondazione.

Semmai, mi auguro che il consigliere Scalzo, autorevole esponente del PD e della sinistra catanzarese e calabrese, utilizzi il suo prestigioso ruolo per portare ad unità il suo schieramento sul problema della Fondazione Campanella. Purtroppo, anche dallo schieramento di Scalzo, abbiamo dovuto registrare posizioni contrastanti e qualche volta negative. Solo se riusciremo, tutti assieme, a superare i tecnicismi imposti dal piano di rientro, la Campanella potrà proseguire nel suo insostituibile lavoro a favore degli ammalati calabresi”.


 

Autore

Redazione

Dal 2002 il portale più letto e amato dai tifosi giallorossi del Catanzaro

Scrivi un commento