Intervistiamo

Sinergia per prevenire e contrastare le frodi all’Europa

Scritto da Redazione
Azioni convergenti di Regione Calabria, Olaf, Guardia di Finanza e Corte dei Conti

Regione Calabria e Dipartimento delle Politiche Europee della Presidenza del Consiglio dei Ministri, di concerto con la Commissione europea hanno organizzato un seminario, nell’ambito del Programma di Azione Comunitaria ‘’Hercule II 2007-2013’’, con l’obiettivo di promuovere attività di protezione degli interessi finanziari dell’Unione europea, attraverso l’analisi dei fenomeni di irregolarità e di frode e il confronto sull’attuazione di strategie di prevenzione e contrasto. A rendere di particolare interesse il seminario, la partecipazione di personalità che, a vario titolo, lavorano sinergicamente con la Regione Calabria alla prevenzione delle frodi. Il Generale Giovanbattista Urso, comandante del Nucleo di Guardia di Finanza per la repressione delle frodi contro l’Ue presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha ricordato che il Nucleo della Guardia di Finanza per la Repressione delle Frodi contro l’Ue è stato istituito dal Consiglio dei Ministri l’11 gennaio 1995 quale supporto al Comitato per la lotta contro le frodi comunitarie  (COLAF) ed al Ministero per gli affari europei. Il nucleo, in Italia, è componente del Comitato per il coordinamento della lotta contro le frodi (COLAF); in Europa è invece membro permanente del Comitato consultivo lotta antifrode (COCOLAF); della rete OLAF dei comunicatori antifrode (OAFCN – OLAF Anti-Fraud Communicators Network) istituiti presso la Commissione UE; del Gruppo Anti Frode del Consiglio UE (GAF). Ad illustrare la tipologia di irregolarità FESR e FSE è stata il consigliere Maria Teresa Polito, della sezione di controllo per gli Affari comunitari e internazionali della Corte dei Conti.; mentre Cristina Astraldi, procuratore presso la sezione giurisdizionale della Corte dei Conti della Calabria, ha spiegato il ruolo della Corte dei Conti italiana nel contrasto alle frodi finanziarie all’UE. In proposito, significativo il dato riferito alle varie tipologie di condanne: nel 2011 ci sono state 13 sentenze per indebita percezione di fondi comunitari a carico del FEOGA; 4 sentenze per indebita percezione di fondi comunitari  a carico del FESR; 7 sentenze per indebita percezione di fondi comunitari a carco della legge 488/92. nel 2012, fino a questo momento: 17 sentenze per indebita percezione di fondi comunitari a carico del FEOGA; 2 sentenze per indebita percezione di fondi comunitari a carico del FESR; 4 sentenze per indebita percezione di fondi comunitari a carico della legge 488/92: ed una sentenza in appello che ha aumentato l’importo di condanna da € 98.000,00, a € 600.000,00. il procuratore Astraldi ha quindi concluso sottolineando: “la rilevanza dell’azione giurisdizionale ai fini del contrasto alle irregolarità ed alle frodi comunitarie, l’elevata esposizione della Regione Calabria al rischio di truffe; la pluralità di sanzioni da parte dell’Unione Europea, l’importanza dell’azione di responsabilità amministrativa ai fini della tutela della spesa pubblica e della salvaguardia dell’utilizzo delle risorse pubbliche”. Andrea Bordoni, della Commissione Europea – Ufficio europeo per la lotta anti-frode (Olaf), ha poi spiegato la missione dell’OLAF, che insiste su tre linee principali: la protezione degli intessi finanziari dell’Unione europea, contrastando la frode, la corruzione ed ogni altra attività illecita che ad essi possa arrecare pregiudizio; la tutela della reputazione delle istituzioni europee, con particolare attenzione a quelle condotte dei loro Membri e del loro personale che possano costituire profili di rilevanza penale o disciplinare; il sostegno alla Commissione europea nello sviluppo e messa in atto di politiche di prevenzione e accertamento della frode: “Mentre i due primi aspetti ricadono nelle competenze di carattere investigativo dell’Ufficio – ha affermato – la terza fa riferimento alle attività di policy che l’OLAF svolge in quanto Direzione Generale della Commissione europea”. “Su impulso del Direttore Generale e al termine di un lungo processo di revisione interna durato quasi un anno – ha dichiarato Andrea Bordoni –  a partire dal 1° febbraio di quest’anno è entrata in vigore la nuova struttura organizzativa dell’Ufficio, che con  modifiche e grazie all’introduzione di nuove procedure investigative l’Ufficio punta ad incrementare l’efficienza e la qualità delle proprie indagini, ponendo innanzitutto l’accento sulle sue competenze esclusive, ma, allo stesso tempo, rispondendo ad alcune critiche espresse da tempo da altre istituzioni europee: il Parlamento, il Consiglio e la Corte dei Conti”. “La Commissione europea, in questo preciso momento storico – ha aggiunto – è confrontata con la medesima sfida a cui sono chiamate a rispondere le istituzioni nazionali: riduzioni di risorse finanziarie e di personale. Ora come mai, è necessario per l’Ufficio concentrarsi sulle sue attività centrali, riducendo quindi il personale impiegato in attività di supporto ed amministrazione, potendo così incrementare quello dedicato alle indagini e al sostegno offerto ai servizi della Commissione in termini di politica anti-frode”. Tra il relatori, anche il Comandante regionale, generale di Divisione Michele Calandro; il Comandante provinciale di Catanzaro, generale di Brigata Salvatore Tatta; il Comandante del Centro Addestramento Calabria, colonnello Angelo Raffaele; la due Autorità di Gestione: Anna Tavano per il POR FSER e Bruno Calvetta per il POR FSE; nonché i Dirigenti del Dipartimento Programmazione Nazionale e Comunitaria. Tra questi, Fortunato Varone, Dirigente del Servizio Controlli dell’Autorità di Gestione POR FESR, il quale ha evidenziato come “I controlli di legalità ed i controlli sulla spesa siano strategici per il buon andamento della PA e richiedono azioni specifiche per poter essere effettivamente incisivi, mentre la mancanza di azioni e procedure adeguate spiega perché la maggior parte delle patologie venga scoperta da soggetti che non sono interni all’amministrazione”. Varone ha quindi messo in evidenza le risultanze dell’indagine statistica, in base alle quali: “La spesa controllata è risultata superiore del 52%  rispetto al valore, che gli stessi progetti presentavano al momento del controllo, nella certificazione di spesa”.

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